Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: SagaFrirry    09/04/2017    2 recensioni
Il titolo già spiega un po' quel che narrerà questo racconto. Sì, si parla di Lucifero. QUEL Lucifero, il primo angelo e tutto ciò che ne consegue. La "storia originale" la conoscono tutti (più o meno), di fatti ho avuto qualche dubbio sul dove inserire questo primo capitolo perché ufficialmente i personaggi di cui narro non sono una mia invenzione, ma ho provato a vederli da un... diverso punto di vista! Spero di strapparvi una risata!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 6, mese 8, anno 1137

 

Una parola nuova. Adoro le parole nuove. “Anarchia”. Mi piace assai. E mi fa gioire del fatto che non ci sono marmocchi di mia discendenza diretta in giro. Osservo guerre di successione fra umani e mi perdo fra fratelli, cugini, bastardi vari e parenti acquisiti in matrimoni decisi rollando cartine geografiche di pessima qualità. E mi domando: se Dio muore (o manda a fanculo questo universo) il Paradiso spetta a me? Come figlio maggiore, dovrebbe. No? O dovrei dividerlo fra tutti i miei fratelli? Una nuvoletta ciascuno? Certe cose andrebbero messe per iscritto, sempre detto!

E visto che gli umani certe cose non le scrivono (vi sentite forse immortali, scarafaggi?) scoppiano guerre varie fra figli, cugini e tizi nati dall’amico del cugino del fratello che in realtà… sì, ok. Si è capito. Poi, da quel che ho compreso, a contendersi l’Inghilterra (sì, parlo di questo) sono un tal Stefano ed una tale Matilde. Lei è la maggiore perciò… perché il comando lo prende il secondo pidocchio? E perché la maggiore non lo ha riempito di schiaffi fin da bambino, così da insegnargli il giusto posto? Solo perché è una donna? Se io fossi stata una donna, avrei aperto le gambe davanti a Michele ed avrei vinto la guerra!

 

Giorno 10, mese 7, anno 1139

 

Io sono un demone che lavora. Anche se per qualcuno non è un lavoro molto “giusto da fare”, è questo quel che faccio. Punisco gli stronzi (stronzi che qualcun altro mi manda) ed è un lavoro a tempo pieno, non è che posso lasciare anime in giro perché “oggi non mi va di fare un cazzo. Andate a fare le anime altrove”. Ogni tanto capita, ma non per causa mia. Ma non voglio parlare di fantasmi oggi. Voglio parlare di una piccola pausa che mi sono preso.

L’idea è stata del mio fratello trans, Astaroth. Ci siamo concessi un giro per isole sperdute. Nessuno può immaginare quanto apprezzi il silenzio… ma silenzio non ho avuto. Sorvolando su Astaroth che passa da scaricatore di porto a principessa fru fru ogni dieci secondi, ecco che alcuni giovincelli umani (pure qui siete arrivati, parassiti…) vedono i delfini. Carini, non c’è che dire, però fanno un verso insopportabile (i giovani umani, non i delfini). Ma mai insopportabile come il ragazzetto che, con tono sicuro, guarda il delfino e lo definisce “pesce”. Ho finto di non sentire. La sorella (ho capito che fossero fratelli da due cose: 1) lui non ci stava provando 2) se si scambiavano la faccia, i due erano identici) lo ha corretto, dicendogli che il delfino NON è un pesce. Ma lui non ha capito. Sono pesci e sono pure cannibali, perché mangiano altri pesci. Alché mi son girate le balle. “Il delfino è un mammifero, protozoo bipede!” ho detto (sono stato scortese? Io l’ignoranza non la sopporto). “Ma mammifero non vuol dire che ha le tette? Dove ha le tette il delfino?” mi son sentito rispondere. Ora… Io già non brillo di pazienza, se poi pure mi contraddici… L'ho scaraventato in mare invitandolo a verificare di persona.  E, per inciso… anche a tua sorella non si vedono le tette, ma non metto in dubbio il fatto che sia un mammifero!

 

E spero che quel delfino di botto voglia carne umana!

 

Giorno 26, mese 11, anno 1147

 

Penso di aver già espresso il mio schifo nei confronti degli insetti. E penso di essermi già chiesto a cosa cazzo servano le cimici (senza, fra l’altro, trovare risposta). Non so… Forse a papi era avanzata qualche pallina di pongo della creazione ed ha deciso di farci cose volanti e zampettanti. C’è chi dice che io abbia creato Belzebù con le mosche. Dunque… punto primo: non sono un creatore (le cose sarebbero molto diverse). Punto secondo: le mosche mi fanno CAGARE! Figurati se mi metto a maneggiarle per creare un agglomerato di mosche leccaculo come Belzebù! Ma chi mette in giro certe voci?! Punto terzo: apprezzo il loro ruolo nella catena alimentare ma non riesco a capire per QUALE CAZZO DI MOTIVO VENGANO A ZAMPETTARMI ADDOSSO!!! Con quei piedini pelosi! Ecco perché AMO i pipistrelli.

Però la questione è un’altra. “Vieni a vedere Mosca” mi hanno detto. Ora… di visitare una città (villaggio) con un nome già di per sé fastidioso, ed in più edificata in un posto di merda (che si chiami Mosca per quello?) dove o piove, o c’è afa o un freddo cane… Non è che mi attiri molto. Che poi si chiami così per via delle mosche, delle merde (Kulikovo come nome dice tutto), di un fiume o di una lingua assurda che comprende cognomi tipo Krasil'nikov o Shcherbakoroy… non lo so e non voglio saperlo. Io già sibilo quando parlo, figuriamoci se mi cimento pure in certi scioglilingua!

 

Giorno 13, mese 2, anno 1153

 

Piacere, mi chiamo Abu amid Muhammad Ibn Muhammad At-tusi al-Ghazali (per gli amici “bubi”) e non ho un cazzo da fare nella vita. Salvo metterci 3 ore per scrivere il mio nome. Premetto che il sottoscritto di filosofia umana capisce ben poco. Anche perché da dove vengo, dove vado e che senso ha la mia vita…lo so benissimo!  Sommiamo il fatto che Abuhamummu scrive in arabo e siamo a posto. Intendiamoci: lo capisco l’arabo. Ma diciamo che mi diverto in altri modi. Cosa che costui non fa, evidentemente. Intanto i rinnega i filosofi classici, cosa che mi fa incazzare, e poi è il solito che si fa mille pere mentali su Dio. La materia esisteva già, Dio l’ha plasmata ed ha creato le cose (prova a dare a papà del demiurgo e vedi dove ti lancia…). E poi si incazza perché “i filosofi non riescono a provare l’esistenza di Dio”. Dagli dello stronzo, secondo me una prova tangibile te la da della sua esistenza! E tutta questa mania di comprendere il mondo tramite Dio ed insegnare agli altri come si fa, con una superbia degna di me… ma parla direttamente con me, che fai prima! Io parlo meno complicato.

 

Giorno 2, mese 10, anno 1187

 

Ammetto che avevo capito si chiamasse “Salatino”. Invece no, è Saladino. O meglio, Salah al Din Yusuf ibn Ayyub. Mazel tov! Prima o poi scoprirò cos’è ‘sto ibn che han tutti nel nome. Spero non l’abbreviativo di qualcosa! Un altro in fissa con Gerusalemme. E picchia i crociati. Tutto questo casino per una città. Fatene due. O tre. O quattro. E chiamatele Gerusalemme A, Gerusalemme B etc. E se non va bene manco così… chiamatela città piena di coglioni A, città piena di coglioni B…

 

Giorno 12, mese 8, anno 1190

 

Al mondo esistono un gran casino di lingue. Un pastrocchio di dialetti ed una marea di lingue morte. E questa che fa? Ne inventa una. Per fare cosa? Non lo so. Forse voleva un codice segreto per dire cose poco da monaca senza sentirsi dire che non stava bene. Per lei, io sono Diueliz (carino come questa parola assomigli a “Dio”, più che a “Diavolo”). Dio è Aigonz e gli angeli Aieganz. Sono a me sembra “Ciao, gonzi” e “Ciao, ganzi”?

 

Giorno 30, mese 12, anno 1198

 

Ormai ci avviciniamo al nuovo secolo. Che palle. Spero inizi a succedere qualcosa di interessante, oltre che a guerre e cazzate simili. Sono noiose, dopo un po’. Anche se quel Gengis Khan promette bene…

C’è già chi lo definisce “demone”. Ma io mi chiedo… perché se uno è buono è un angelo e viceversa è un demone? Siete tutti esseri umani! Nessuno di voi ha le ali piumate o le corna sulla testa (…perlomeno non corna riconducibili a genetiche demoniache). Detto questo… Sono stanco, ho sonno, ho fame… ho voglia di uova al cioccolato con la sorpresa. Ciao!

 

 

Buona pasqua! A presto!

   
 
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