Giorno 6, mese 8, anno 1137
Una parola nuova. Adoro le parole nuove. “Anarchia”. Mi piace assai. E mi fa gioire del fatto che non ci sono marmocchi di mia discendenza diretta in giro. Osservo guerre di successione fra umani e mi perdo fra fratelli, cugini, bastardi vari e parenti acquisiti in matrimoni decisi rollando cartine geografiche di pessima qualità. E mi domando: se Dio muore (o manda a fanculo questo universo) il Paradiso spetta a me? Come figlio maggiore, dovrebbe. No? O dovrei dividerlo fra tutti i miei fratelli? Una nuvoletta ciascuno? Certe cose andrebbero messe per iscritto, sempre detto!
E visto che gli umani certe cose non le scrivono (vi sentite forse immortali, scarafaggi?) scoppiano guerre varie fra figli, cugini e tizi nati dall’amico del cugino del fratello che in realtà… sì, ok. Si è capito. Poi, da quel che ho compreso, a contendersi l’Inghilterra (sì, parlo di questo) sono un tal Stefano ed una tale Matilde. Lei è la maggiore perciò… perché il comando lo prende il secondo pidocchio? E perché la maggiore non lo ha riempito di schiaffi fin da bambino, così da insegnargli il giusto posto? Solo perché è una donna? Se io fossi stata una donna, avrei aperto le gambe davanti a Michele ed avrei vinto la guerra!
Giorno 10, mese 7, anno 1139
Io sono un demone che lavora. Anche se per qualcuno non è un lavoro molto “giusto da fare”, è questo quel che faccio. Punisco gli stronzi (stronzi che qualcun altro mi manda) ed è un lavoro a tempo pieno, non è che posso lasciare anime in giro perché “oggi non mi va di fare un cazzo. Andate a fare le anime altrove”. Ogni tanto capita, ma non per causa mia. Ma non voglio parlare di fantasmi oggi. Voglio parlare di una piccola pausa che mi sono preso.
L’idea è stata del mio fratello trans, Astaroth. Ci siamo concessi un giro per isole sperdute. Nessuno può immaginare quanto apprezzi il silenzio… ma silenzio non ho avuto. Sorvolando su Astaroth che passa da scaricatore di porto a principessa fru fru ogni dieci secondi, ecco che alcuni giovincelli umani (pure qui siete arrivati, parassiti…) vedono i delfini. Carini, non c’è che dire, però fanno un verso insopportabile (i giovani umani, non i delfini). Ma mai insopportabile come il ragazzetto che, con tono sicuro, guarda il delfino e lo definisce “pesce”. Ho finto di non sentire. La sorella (ho capito che fossero fratelli da due cose: 1) lui non ci stava provando 2) se si scambiavano la faccia, i due erano identici) lo ha corretto, dicendogli che il delfino NON è un pesce. Ma lui non ha capito. Sono pesci e sono pure cannibali, perché mangiano altri pesci. Alché mi son girate le balle. “Il delfino è un mammifero, protozoo bipede!” ho detto (sono stato scortese? Io l’ignoranza non la sopporto). “Ma mammifero non vuol dire che ha le tette? Dove ha le tette il delfino?” mi son sentito rispondere. Ora… Io già non brillo di pazienza, se poi pure mi contraddici… L'ho scaraventato in mare invitandolo a verificare di persona. E, per inciso… anche a tua sorella non si vedono le tette, ma non metto in dubbio il fatto che sia un mammifero!
E spero che quel delfino di botto voglia carne umana!
Giorno 26, mese 11, anno 1147
Penso di aver già espresso il mio schifo nei confronti degli insetti. E penso di essermi già chiesto a cosa cazzo servano le cimici (senza, fra l’altro, trovare risposta). Non so… Forse a papi era avanzata qualche pallina di pongo della creazione ed ha deciso di farci cose volanti e zampettanti. C’è chi dice che io abbia creato Belzebù con le mosche. Dunque… punto primo: non sono un creatore (le cose sarebbero molto diverse). Punto secondo: le mosche mi fanno CAGARE! Figurati se mi metto a maneggiarle per creare un agglomerato di mosche leccaculo come Belzebù! Ma chi mette in giro certe voci?! Punto terzo: apprezzo il loro ruolo nella catena alimentare ma non riesco a capire per QUALE CAZZO DI MOTIVO VENGANO A ZAMPETTARMI ADDOSSO!!! Con quei piedini pelosi! Ecco perché AMO i pipistrelli.
Però
la
questione è un’altra. “Vieni a vedere
Mosca” mi hanno detto. Ora… di visitare
una città (villaggio) con un nome già di per
sé fastidioso, ed in più edificata
in un posto di merda (che si chiami Mosca per quello?) dove o piove, o
c’è afa
o un freddo cane… Non è che mi attiri molto. Che
poi si chiami così per via
delle mosche, delle merde (Kulikovo come nome dice tutto), di un fiume
o di una
lingua assurda che comprende cognomi tipo Krasil'nikov
o Shcherbakoroy… non
lo so e non voglio saperlo. Io già sibilo quando parlo,
figuriamoci se mi
cimento pure in certi scioglilingua!
Giorno
13, mese 2, anno 1153
Piacere,
mi
chiamo Abu
Ḥamid
Muhammad
Ibn Muhammad
At-tusi
al-Ghazali (per
gli amici “bubi”) e non ho un cazzo da fare nella
vita. Salvo metterci 3 ore
per scrivere il mio nome. Premetto che il sottoscritto di filosofia
umana
capisce ben poco. Anche perché da dove vengo, dove vado e
che senso ha la mia
vita…lo so benissimo! Sommiamo
il fatto
che Abuhamummu scrive in arabo e siamo a posto. Intendiamoci: lo
capisco l’arabo.
Ma diciamo che mi diverto in altri modi. Cosa che costui non fa,
evidentemente.
Intanto i rinnega i filosofi classici, cosa che mi fa incazzare, e poi
è il
solito che si fa mille pere mentali su Dio. La materia esisteva
già, Dio l’ha
plasmata ed ha creato le cose (prova a dare a papà del
demiurgo e vedi dove ti
lancia…). E poi si incazza perché “i
filosofi non riescono a provare l’esistenza
di Dio”. Dagli dello stronzo, secondo me una prova tangibile
te la da della sua
esistenza! E tutta questa mania di comprendere il mondo tramite Dio ed
insegnare agli altri come si fa, con una superbia degna di
me… ma parla
direttamente con me, che fai prima! Io parlo meno complicato.
Giorno
2,
mese 10, anno 1187
Ammetto che avevo capito si chiamasse “Salatino”. Invece no, è Saladino. O meglio, Salah al Din Yusuf ibn Ayyub. Mazel tov! Prima o poi scoprirò cos’è ‘sto ibn che han tutti nel nome. Spero non l’abbreviativo di qualcosa! Un altro in fissa con Gerusalemme. E picchia i crociati. Tutto questo casino per una città. Fatene due. O tre. O quattro. E chiamatele Gerusalemme A, Gerusalemme B etc. E se non va bene manco così… chiamatela città piena di coglioni A, città piena di coglioni B…
Giorno 12, mese 8, anno 1190
Al mondo esistono un gran casino di lingue. Un pastrocchio di dialetti ed una marea di lingue morte. E questa che fa? Ne inventa una. Per fare cosa? Non lo so. Forse voleva un codice segreto per dire cose poco da monaca senza sentirsi dire che non stava bene. Per lei, io sono Diueliz (carino come questa parola assomigli a “Dio”, più che a “Diavolo”). Dio è Aigonz e gli angeli Aieganz. Sono a me sembra “Ciao, gonzi” e “Ciao, ganzi”?
Giorno 30, mese 12, anno 1198
Ormai ci avviciniamo al nuovo secolo. Che palle. Spero inizi a succedere qualcosa di interessante, oltre che a guerre e cazzate simili. Sono noiose, dopo un po’. Anche se quel Gengis Khan promette bene…
C’è già chi lo definisce “demone”. Ma io mi chiedo… perché se uno è buono è un angelo e viceversa è un demone? Siete tutti esseri umani! Nessuno di voi ha le ali piumate o le corna sulla testa (…perlomeno non corna riconducibili a genetiche demoniache). Detto questo… Sono stanco, ho sonno, ho fame… ho voglia di uova al cioccolato con la sorpresa. Ciao!
Buona pasqua! A presto!