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Autore: Seira Katsuto    09/04/2017    0 recensioni
Questo è il racconto di un'anima solitaria che vagava nel deserto di Shurima.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amumu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell'antica Shurima vagava disperata un'anima solitaria.
Ella aveva ormai girato per tutto l'impero, dopo aver esplorato altri mondi e attraversato desolanti deserti, oscure boscaglie e città abbandonate perse la speranza accettando il suo destino maledetto: rimanere solo.
Uomini, piante, animali... chiunque al solo incontro con la piccola mummia verde, chiunque provasse solo a parlarle finiva per perire davanti ai suoi stessi occhi colmi di lacrime e dolore.
Il suo nome era Amumu, glielo aveva affibbiato colei che lo aveva maledetto, lo stesso giorno in cui era nato in un piccolo villaggio sperduto nel deserto.
Proprio quel giorno un'ignota strega in preda all'ira verso gli abitanti di quel luogo scatenò una maledizione verso il bambino appena nato.
La madre che lo teneva in braccio si inorridì  alla vista di suo figlio ricoperto da bende verdognole e dagli occhi grandi e rossi gettandolo giù dal suo grembo.
Il bimbo tramutato in mummia​ sbattendo al suolo aveva incominciato a piangere ed urlare scatenando un potere tale da far cadere in un sonno profondo tutti i presenti.
La strega davanti a quella scena, quasi si pentì di aver coinvolto un innocente bambino in faccende che non lo riguardavano.
Così decise di prenderlo con sé e lasciare per sempre quel villaggio ormai senza vita.
Passarono gli anni, Amumu era cresciuto, aveva imparato a parlare, scrivere e giocare.
Il suo lungo viaggio incominciò il giorno della morte della donna, colei che ormai chiamava madre.
Ella era invecchiata davvero velocemente, ma Amumu non vedeva la differenza, ha sempre vissuto in un grande castello in rovina solo con lei, senza sapere come fosse il mondo di fuori.
La situazione per la strega era degenerata nel momento esatto in cui si era accorta che quella maledizione aveva colpito l'essere più innocente e puro che potesse esistere.
Mostrava sempre i suoi sentimenti come un limpido ruscello, era l'arma più letale che ci potesse essere... e che aveva condannato pure lei stessa.
L'enorme affetto che il piccolo le dimostrava ogni volta stava accorciando sempre di più la sua vita, finché, al giorno del suo compleanno, nel momento in cui con un sorriso la donna porse al bambino il regalo, lui piangendo l'abbracciò e le disse con tutto l'amore che un figlio potesse dimostrare alla madre che le voleva bene.
"Anch'io ti voglio bene" rispose la strega esalando l'ultimo respiro.
Fu così che la piccola mummia intraprese il suo viaggio.
Il dolore e la sofferenza facevano ormai parte di lui, quando queste si mischiarono alla consapevolezza di essere stato maledetto la rabbia uscì dal suo corpo creando ancora più distruzione.
Anni e anni passarono e ormai la disperazione di Amumu aveva reso il suo cuore così debole da provare amore anche solo quando qualcuno provava a parlargli, così da ucciderlo nell'istante seguente.
Tranne quella volta.
Una persona incappucciata avvicinandosi a lui e porgendogli una mano, gli propose di combattere insieme, aiutandolo a sconfiggere i guerrieri nemici della Landa.
Lì gli occhi di Amumu si spalancarono mostrando tutta la sua felicità e accettò, afferrando in fretta la sua mano.
Da allora la piccola mummia è sempre in attesa, da qualche parte nel deserto di Shurima, di incontrare un uomo incappucciato disposto a fargli compagnia per combattere, con i propri compagni, i guerrieri della Landa..
   
 
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