The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi
siamo spacciati
Capitolo 10
Primi
appuntamenti e altri disastri
Heatherfield
Casa
dei fratelli Beilschmidt
Erano
passati quasi tre
mesi da quando Ludwig si era trasferito ad Heatherfield, e doveva
ammettere che
nonostante gli inizi non propriamente… idilliaci, aveva
iniziato ad
ambientarsi, facendo persino timidamente amicizia con dei ragazzi che
lavoravano in tribunale per il praticantato (o almeno quelli non
fuggivano più
spaventati ogni volta lui tentava di abbozzare un sorriso. Si procedeva
a
piccoli passi)
Inoltre, Heatherfield era anche la città
del suo amico di penna, LovePasta.
Il quale, dopo aver saputo del suo arrivo in città, gli
aveva scritto
eccitato:’’ Perché non ci
incontriamo? Dal vivo, dico. Che ne pensi? ‘’
E il poveretto aveva avuto un mezzo infarto pensando che, appena
LovePasta lo
avesse visto dal vivo, sarebbe scappato a gambe levate.
Perché, ammettiamolo, sembrava il maniaco/pervertito/serial
killer della porta
accanto. Specie quando sorrideva.
‘’ Ja, LovePasta. Sembra
un’ottima idea…’’
No che non lo era! Affatto! Per usare un eufemismo, era nella merda.
E così, di domenica mattina si ritrovava a guardarsi allo
specchio alla
spasmodica ricerca di difetti e/o dettagli da sistemare, mentre suo
fratello
maggiore se ne stava appoggiato allo stipite della porta a godersi la
scena.
Gilbert
non doveva divertirsi tanto alle
spalle del suo fratellino (non più –ino da quando
aveva superato la sacra
soglia della pubertà), ma era più forte di lui.
‘’ Kesekesekese… Lud, sembra che ti stia
preparando per andare in guerra,
invece che ad un appuntamento.’’
‘’ Per l’ennesima volta,
bruder… io e LovePasta siamo solo amici di penna che
hanno deciso di incontrarsi. Tutto qui.’’
‘’ Forse non è il momento giusto per
dirtelo, ma per come ti sei conciato
sembra più un primo appuntamento che un normale incontro tra
amici.’’
‘’ Mein Gott… cosa ho sbagliato? Nel
manuale…’’
‘’ Luddy, leggi troppo quella robaccia. Fidati, ti
basta avere il consiglio del
tuo unico, impareggiabile fratello maggiore.’’
‘’ E’ un modo per dirmi che
verrò umiliato di fronte a un vasto pubblico e che
porterò con me per anni le ferite
psicologiche?’’
"Andiamo, Luddy,
neanche stessi
andando a conoscere il presidente"
‘’ Magari – sospirò il biondo
– Al presidente io non dovrei piacere. Sarebbe
solo un incontro di lavoro. ‘’
‘’ Ehi, chi ti dice che non diventerai il migliore
amico del presidente degli
Stati Uniti?’’
‘’ Ammettilo fratellone, questo è un
tantino irrealistico anche per te. ‘’
‘’ Ha ragione
‘’ intervenne la
sveglia sul comodino, e per poco a Gilbert non venne un attacco di
cuore.
Giusto, se l’era dimenticato, poteva parlare con gli
elettrodomestici. Un
potere che risultava utile quando si voleva entrare nella casa del
rettore, ma
che risultava assai scocciante a casa, quando voleva passare un
pomeriggio in
panciolle, e la sveglia lo rimproverava perché non stava
studiando per l’esame.
Cavolo, era come avere sua madre in casa!
Per fortuna, Ludwig era troppo preoccupato di sembrare un maniaco per
prestare
attenzione ad
altro, e Gilbert borbottò
alla sveglia impicciona:’’ Sta zitta, altrimenti ti
levo le pile. ‘’
“Oh, ma che paura
– rispose ironico
l'oggetto – Tanto anche se lo
facessi poi
ci penserebbe tuo fratello a rimettermele, e ti riproverebbe anche,
quindi...”
“Magari potrei chiuderti nel cassetto, che ne
dici?” minacciò l'albino con
occhi da folle.
“Bruder, stai per caso... parlando... con la
sveglia?” intervenne la voce di
Ludwig facendogli prendere un colpo.
All'istante l'albino mise l'apparecchio dietro la schiena esclamando:
“Sì!
Cioè, no...! Forse...?”
Il biondo lo
fissò per qualche secondo.
Quello era strano anche per gli standart di Gilbert.
Poco ma sicuro stava pianificando qualcosa.
“Bruder...”
“Sì?”
“Promettimi
una cosa”
“Cioè?”
“Qualunque cosa succeda... tu non seguirmi nel mio incontro
con LovePasta, sono
stato chiaro? So che lo vuoi fare, ed io non ho bisogno di
guardoni”
L’altro roteò gli occhi. Tsk, ma per chi lo aveva
preso? Lui Non era certo uno
stalker raccapricciante!
‘’ Ja ja bruder, te lo prometto. Intanto, se non
fai attenzione rischi di non
essere in anticipo di venti minuti! Se fossi in te mi sbrigherei.
‘’
Ludwig lo guardò come a dire Cos’ho
fatto
di male per beccarmi una simile piaga in famiglia? e ,
saggiamente, decise
di non replicare.
‘’ Credo che sia tutto a posto…
tornerò per mezzogiorno. ‘’
‘’ Seh, certo… porta anche il tuo amico.
‘’
‘’ Qualsiasi cosa ti dirò non ti
farà entrare in testa che io e LovePasta non
ci siamo incontrati su Grindr, vero? ‘’
“Ovviamente! Visto? Finalmente cominci a conoscere il tuo
fratellone, almeno un
po' della mia magnificenza deve essere finalmente entrata in te. Ed ora
vai, io
ti benedico figliolo” e si esibì nel gesto,
parecchio blasfemo, di fare una
croce verso il fratello.
Ludwig lo
fissò per un paio di secondi,
prima di andarsene, borbottando cose come “è
incredibile che io non sia già finito in terapia”
o “cosa ho fatto di male per avere
un fratello del genere? ”.
Non appena se ne fu andato Gilbert corse alla finestra per vedere se il
fratello stesse effettivamente uscendo e non fosse preso dalla paura
all'ultimo
minuto e scappasse a gambe levate.
A dire il vero, un po' preoccupato lo era, e ad un certo punto l'idea
di
seguirlo nel suo “appuntamento” la aveva presa in
considerazione, ma alla fine
si era voluto fidare del minore.
Anche se in realtà, a farlo preoccupare di più
era questo fantomatico
LovePasta.
Mhm… forse andargli dietro non era un’idea
così brutta, alla fin fine.
‘’ Ehi guardiano del cuore – lo
richiamò alla realtà Elizabeta – Mica
ti è
partito anche quell’unico neurone che ti era
rimasto?’’
‘’ Molto divertente, padellara. In
realtà… ma come diavolo ti sei
conciata?’’
le chiese, quando si rese conto che la ragazza indossava solo un
asciugamano
intorno alla vita e aveva i capelli raccolti in uno chignon.
‘’ Perché, tu ti vai a fare il bagno
vestito? ‘’
‘’ No, ma tu sei una donna. ‘’
‘’ E allora? ‘’
‘’ Allora, non ti imbarazza neppure un
po’ farti vedere così da me?
‘’
‘’ Perché?’’
‘’ Perché sono un ragazzo! Un virile
ragazzo nel pieno della sua prestanza e…
‘’
Si interruppe, notando che l’altra si era messa a ridere.
“Beh, che c'è?!” domando rosso in viso
Gilbert.
“Scusa scusa, ma il tono convinto con cui dici di essere un
tipo virile e
prestante, ecco...” non riuscì a finire la frase
che scoppio in un altro
incontrollabile attacco di risate.
“ È la verità! Tu, donna, non capisci
niente dell'essere veri uomini, e...”
l'albino non potè continuare, in quanto la sua voce fu
sovrastata dalle risate
dell'altra. “Ahahahahah, basta, ti prego! Ahahahahah,
muoio-ahahahah...!” La
castana era per terra e si stava stringendo la pancia ed aveva le
lacrime agli
occhi.
‘’ Lei da quanto ti
conosce? Un mese?
Eppure ha già capito tutto di te ‘’ intervenne
la sveglia, traditrice.
‘’ Sono circondato da nemici! Voi due non
riconoscete la mia magnificenza! ‘’
‘’ Oddio, voi terrestri siete troppo comici
– fece Elizabeta, asciugandosi le
lacrime – Voglio dire, sono tutti come te?
‘’
‘’ Certo che no, sono un modello unico, io!
‘’
‘’ Per fortuna, se ce ne
fossero altri il
mondo andrebbe allegramente a puttane. ‘’
‘’ Credo proprio che ti
toglierò le pile e ti sostituirò con quella bella
sveglia a forma di patata che mi ha regalato il nonno per Natale
l’anno scorso.
‘’
‘’ Questo non
cambierà che sei un
impiastro. ‘’
“Ehm, ma stai davvero litigando con la tua
sveglia?” domandò Elizabeta.
“ Sì... e guai a te se ti metti a ridere di
nuovo!” la bloccò, vedendo che un
altro sorriso le stava comparendo sulle labbra.
“Ma
andiamo, ti sei sentito? Sei
talmente... comico che non posso farne a meno! Almeno un vantaggio di
dover
convivere con te è che mi basterà guardarti per
ridere”
“Ah... ah... aaaaaahh - rise sarcasticamente il tedesco -
Quasi quasi me ne
vado anch'io fuori. Voi due siete assolutamente insopportabili. Anzi,
seguo
West e vedo come va il suo appuntamento. ‘’
‘’ Ludwig ha un appuntamento? – chiese
lei, cambiando subito tono. Gilbert lo
voleva negare, ma trovava irritante che Elizabeta si fosse affezionata
tanto a
suo fratello da arrivare persino a rispettarlo! Con lui era
già tanto se non
gli rideva in faccia! Tsk, che schifo la vita. – Chi
è la fortunata? O il
fortunato?’’
‘’ Un tizio che ha conosciuto su internet, un certo
LovePasta. Oggi vanno a
vedere la mostra al museo su un certo… Ludmoore.
‘’
‘’ Oh oh… ‘’
‘’ Quel oh oh non
mi piace. ‘’
‘’ Per caso il nome di questo Ludmoore è
Jonathan?’’
‘’ E che ne so… credo di sì.
Non è che sia stato ad ascoltarlo, eh. Non sarei
sopravvissuto all’elenco completo dei calzini che si
abbinavano al suo
completo. ‘’
‘’ Mhm… ‘’
‘’ A che stai pensando?’’
‘’ Beh, che la sfiga deve essere una cosa di
famiglia: Jonathan Ludmoore era
uno degli alchimisti di Oliver. Scappò da Meridian dopo aver
detto Questo piatto è buono,
però io ci metterei
più sale. ‘’
‘’ Embè, è un
cervello in fuga. Sarà arrivato sulla Terra e si
sarà dato
alla pittura. ‘’
‘’ Non è questo il problema: era un
alchimista, il chè vuol dire che i suoi
quadri sono magici. ‘’
Gilbert rimase qualche secondo in silenzio, prima di domandare:
“Ehm, e questa
è una cosa brutta, immagino, giusto?”
Elizabeta si diede una manata in fronte: “C'è il
rischio che a tuo fratello e
al suo appuntamento succeda qualcosa come, che ne so, che siano
inseguiti dalle
immagini dei dipinti o roba del genere”
Gilbert ci mise
qualche secondo a
comprendere appieno quanto detto dall'altra, e quando lo fece scatto
verso la
porta: “Ma porca...! E me lo dici così?!
Perché non mi hai avvertito subito,
donna?! ‘’
‘’ L’ho fatto, non è colpa mia
se sei un’idiota.’’
‘’ Argh, non c’è tempo da
perdere… tu mettiti qualcosa addosso, abbiamo una
nuova missione. ‘’
‘’ E quale sarebbe? ‘’
‘’ Salva il culo di tuo
fratello e fa che
il suo appuntamento non finisca in un enorme fiasco.
‘’
‘’ Convincente. ‘’
‘’ Lo so! Ma ora vestiti! ‘’
‘’ Non posso uscire
così?’’
‘’ Cos… NO !’’
Intanto, al Silver Dragon…
Francis
osservò stupito e
interdetto Romano infilarsi in bocca una dozzina di involtini primavera
, un
boccone di anatra all’arancia e un boccone di riso cantonese.
Sembrava che non mangiasse da settimane, e lo spettacolo era un tantino
nauseante.
Così non la pensava Antonio, che continuava a fissare
l’italiano come l’ottava
meraviglia del mondo. Ah, l’amour.
‘’ Non posso credere…gnam…
che quell’idiota…gnam… abbia
accettato… un
appuntamento… gnam… con un perfetto
sconosciuto!’’
‘’ Lovi – disse Antonio – Non
si parla con la bocca piena! ‘’
‘’ Gnam… che sei, mia madre?
‘’
‘’ A proposito, siete riusciti a ritrovarla?
‘’
‘’ Sì… gnam… ha
passato la notte sul ramo di un albero del parco e si è
svegliata nuda la mattina dopo. ‘’
‘’ Poveretta! ‘’
‘’ Già…gnam… e non
basterà tutta la candeggina di questo mondo per togliermi
dalla mente…gnam… l’immagine di mia
madre…gnam… nuda. ‘’
‘’ Oh, allora è per questo che stai
mangiando così tanto? ‘’
domandò Francis,
guadagnansi un’occhiataccia dall’italiano.
‘’ No, biondino…gnam… mio
fratello ha un appuntamento. ‘’
‘’ Che bello! – esclamò
allegro Antonio – E chi è la fortunata?
‘’
‘’ Gnam… un tizio che ha conosciuto su
internet! Cazzo… gnam… se ci penso…
‘’
Un tovagliolo prese fuoco, e Francis si affrettò a
spegnerlo. Chi lo sentiva
Yao se gli mandavano a fuoco il locale? E cosa più
importante… dove sarebbero
andati a mangiare dopo le lezioni? Non certo da La
cucina dell’Imperatore, quel posto era
un’offesa al suo senso
estetico e al suo buon gusto culinario.
‘’ Lovi, non capisco…
‘’
‘’ Non mi sorprende, bastardo.
‘’
‘’ Se sei preoccupato, perché non sei
andato con lui? ‘’
Il ragazzo sbuffò, come se gli avessero appena fatto la
domanda più cretina
della sua vita. Posò la forchetta e, serissimo,
disse:’’ Perché gli ho promesso
che non li avrei seguiti e/o minacciato questo Doitsu
. Se avessi fatto una di queste cose, non mi avrebbe parlato
più! Ti rendi conto? Preferisce un perfetto estraneo a suo
fratello! ‘’
‘’ Ma da quanto si conoscono? ‘’
‘’ Un anno e mezzo, o giù di
lì. Non è che controlli la posta elettronica di
Feliciano… Cioè, mi piacerebbe, però
mi servirebbe la password. ‘’
‘’ Hai provato con pasta
o pizza? ‘’
‘’ Certo che sì, idiota. Ma niente! Ho
provato di tutto! Le nostre date di
nascita, il compleanno del cane… ‘’
‘’ E i nomi dei vostri genitori?
‘’
‘’ Si, ma non sono riuscito ad entrare! Che cazzo!
E se penso che Feli possa
essere in compagnia di un maniaco… ed io non posso neppure
bruciargli i
capelli… ‘’
‘’ Vuoi un po’ di zuppa?
‘’
‘’ No, passami un altro po’ di anatra
all’arancia! ‘’
Bzzz….bzzz
Francis sentì il telefonino vibrare in tasca, lo
prese e vide che Gilbert
gli aveva mandato un sms su cui aveva scritto
Muovi il culo, mi servi al museo. Mio
fratello è appena andato ad una mostra di un tizio alieno
che faceva magie coi
suoi quadri!
ps.
Cristo Elizabeta voleva uscire nuda di casa. A malapena l’ho
convinta a
mettersi dei miei vecchi vestiti. Dopo esserci accertati che mio
fratello non
rischia di venir mangiato da qualche strano mostro uscito da uno dei
quadri,
devi accompagnarmi a compare dei vestiti per
lei.
‘’ E’ un messaggio del tuo coinquilino?
‘’
‘’ Mon dieu,
no. Con quel bruco
voglio avere a che fare il meno possibile! Era Gilbert, vuole che
l’aiuti a
trovare un abbigliamento adatto per Elizabeta. ‘’
Romano roteò gli occhi, e disse:’’
E’ qui da quanto? Un mese? E solo ora pensa
che le servano dei vestiti suoi? ‘’
‘’ Il ritrovarsela nuda gli ha fatto rimettere
ordine alle sue priorità. Beh,
se mi volete scusare… ‘’
Fece per alzarsi, ma a causa di un pezzo di involtino primavera che
Romano
aveva fatto cadere a terra, scivolò, e il suo cellulare
finì in grembo
all’italiano, il quale lesse anche lui il messaggio di
Gilbert. E i suoi
capelli andarono a fuoco.
‘’ Tu figlio di puttana… MIO FRATELLO
E’ AL MUSEO, E TU NON MI AVVERTI CHE C’E’
LA MOSTRA DI UN CAZZONE ALIENO? MA VAFFANCULO!’’
‘’ Lovi, calmati. Rischi di distruggere tutto il
locale. ‘’
‘’ STO GRAN CAZZO! ‘’
‘’ Lovi… ehi, facciamo una cosa! Andiamo
al museo e controlliamo che sia tutto
a posto. Non ci facciamo vedere da tuo fratello e ce ne andremo appena
saremo
sicuri che non c’è nessun pericolo. Che dici?
‘’
Romano fissò lo spagnolo per alcuni istanti. Poi
disse:’’ Non riesco a credere
che dalla tua bocca sia appena uscita una cosa intelligente.
‘’
‘’ Ehm… grazie. ‘’
L’italiano si pulì la bocca con un tovagliolo, si
alzò e prese per un braccio
Antonio.
‘’ Andiamo, bastardo. Dobbiamo salvare il culo a
mio fratello. ‘’
Uscirono dal ristorante come schegge, e Francis stava per seguirli,
quando
sentì un Mhm Mhm alle
sue spalle.
‘’ Non stai dimenticando qualcosa?– fece
Yao, con un’aura violetta che iniziava
a circondarlo – Tipo, il conto? ‘’
‘’ Ah… ehm… io in
realtà non ho ordinato niente. ‘’
‘’ Eravate in tre a quel tavolo, e sei rimasto solo
tu. A chi altri dovrei
chiedere i 150 dollari del conto? ‘’
‘’ Cosa? 150 dollari?! ‘’
‘’ Si, non fare quella faccia. Quindi…
questi soldi? ‘’
Francis non aveva tutto quel denaro con sé, e di sicuro non
voleva rovinarsi le
mani lavando i piatti! Quindi, decise di giocare sporco…
‘’ YAO – urlò uno degli
sguatteri dalla cucina – IL SISTEMA DI TUBATURE E’
APPENA SALTATO.’’
‘’ Cosa? Come è potuto succedere?
L’ho fatto controllare ieri! ‘’
‘’ BEH’ E’ EVIDENTE CHE SEI
STATO TRUFFATO! ORA VIENI SUBITO QUI! ‘’
‘’ Argh… devo chiamare di nuovo
l’idraulico e fargli sistemare questo guaio. Tu
non pensare di… ehi, ma dov’è finito?
‘’ si chiese smarrito il cinese, non
vedendo più Francis. Un minuto, ed era già
riuscito a svignarsela? Ah la
gioventù di oggi!
Museo
di Heatherfield
Ludwig
guardò l’orologio.
Erano già le 11. LovePasta non si era
fatto ancora vedere.
E se avesse cambiato idea? No, impossibile. Non poteva aver cambiato
idea, non
dopo che aveva insistito tanto per darsi appuntamento lì.
E se invece lo stesse aspettando dentro, e credesse che lui avesse
cambiato idea? No, certo che no.
Aveva detto che lo
avrebbe trovato davanti al museo, gli aveva detto anche come sarebbe
stato
vestito, in modo da aiutare a riconoscerlo. Ma ora che ci pensava,
avrebbe
dovuto mettersi qualcosa di più particolare.
Vestito in quel modo sembrava solo… comune. Ci saranno
centinaia di persone
vestite così, e… e…
‘’ Ve…
Doitsu? ‘’ chiese esitante un
ragazzo, avvicinandosi un po’ titubante, come se temesse di
prendere un
granchio.
‘’ LovePasta? E’ veramente bello
ved… ‘’
si interruppe, quando si rese conto che quel ragazzo lui lo aveva
già visto. E
anche l’altro sembrava averlo riconosciuto.
I due sembravano stupiti e ugualmente scoccati, e da dietro un
cespuglio
tattico Elizebeta e Gilbert si godevano la scena.
‘’ Ve… ma tu sei il ragazzo che mi ha
salvato dalla caduta dal tetto! ’’
‘’ E tu… tu sei il ragazzo nudo piovuto
dal cielo!’’
‘’ Oh – gongolò Gilbert
– Ci sarà da divertirsi!’’
‘’ Ehi guardiano, concentrati. Non siamo qui per
gongolare alle spalle di tuo
fratello, ma per proteggerlo. ‘’
‘’ Ma con lui c’è Feli! Anche
lui è un guardiano! Puccioso, ma pur sempre un
guardiano. ‘’
‘’ Sì, ma non è addestrato.
Non sa combattere… in realtà, nessuno di voi
è un
guerriero. E questo è un bel problema. ‘’
L’albino roteò gli occhi.
‘’ Gli allenamenti sono per gli sfigati. Ora zitta
e seguiamoli, sono appena
entrati. Dannazione, non ho sentito neppure quello che si sono detti!
Tutta per
colpa tua. ‘’
‘’ Colpa mia? E come sarebbe colpa mia?
‘’
‘’ Parli troppo. ‘’
‘’ Senti chi parla! Tu non riusciresti a stare
zitto neppure cinque minuti! ‘’
Gilbert stava per ribattere, quando avvertì una strana puzza
di bruciato. Si
alzò e si allontanò dal cespuglio, appena in
tempo per vederlo diventare un
tizzone ardente.
‘’ Oh merda… Romano è qui.
‘’
Appena disse ciò, gli passò accanto un Romano
furente che trascinava Antonio
manco fosse una marionetta, e lo spagnolo lo salutò con il
braccio libero.
‘’ Ola amigo, ci stavate
… ‘’
‘’ Zitto e cammina, tu. E voi due, seguiteci.
‘’
‘’ Ehi, chi ti dà il permesso di darmi
ordini? ‘’ fece furente Elizabeta.
‘’ Mio fratello… ‘’
‘’ E’ con Luddy…
cioè con mio fratello – disse Gilbert –
Sta bene, sono appena
entrati. Non c’è nessun pericolo imminente
di… ehi, io il messaggio lo avevo
mandato a Francis! ‘’
‘’ E allora? ‘’
‘’ Che ci fate voi due qui? ‘’
‘’ Eravamo tutti e tre al Silver Dragon –
spiegò Antonio – Romano ha letto per
caso il tuo messaggio dopo che gli è caduto addosso il
telefonino di Franny. ‘’
‘’ E lui dov’è?
‘’
‘’ Boh, sarà rimasto a pagare il conto.
‘’
‘’ Tonio… lo sai vero che Franny
è più al verde di me e te, vero?
‘’
‘’ Sì, ma…
‘’
‘’ Volete smetterla di parlare come due signore
davanti al tè? – sbottò Romano
– Vogliamo entrare o no? ‘’
‘’ Certo, ma non usare quel tono con me –
disse Elizabeta – Sono il capo dei
ribelli, e non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Tantomeno
da un
ragazzino con nessun controllo dei suoi poteri e che ha appena lasciato
una
scia di distruzione dietro di sé!’’
Incredibilmente, l’italiano non le rispose e, anzi,
abbassò lo sguardo
borbottando ok come vuoi tu, donna.
‘’ Ora vedi di calmarti –
proseguì lei – Altrimenti manderai a fuoco,
letteralmente, tutto. ‘’
‘’ Non ci posso fare niente, più mi
innervosisco… ‘’
‘’ Allora calmati. ‘’
‘’ E come? ‘’
‘’ Un paio di padellate ti
aiuterebbero?’’
‘’ Passo, grazie. Mi calmo da solo.
‘’
‘’ E libera quel poveretto, gli stai spezzando il
braccio. ‘’
‘’ Oh a me non dispiace – rispose in
fretta Antonio, perché quando gli poteva
ricapitare l’occasione di stare così culo e
camicia con Romano? E poi, durante
quel quarto d’ora aveva goduto di una gran bella vista del
fondoschiena del
ragazzo! Questa sì che è vita! – Non
sono un fiorellino delicato! ‘’
‘’ Ehm… - fece Gilbert – Solo
io colgo l’ironia? Sapete, guardiano della terra…
‘’
‘’ Amigo, se fai un battuta sui
miei poteri e giuro …’’
‘’ Cosa,
mi fai fiorire un roseto in
testa? Ammettiamolo, non sono così minacciosi e…
‘’
Non finì neppure la frase, che una voragine gli si
aprì sotto i piedi e per
poco non vi cadeva dentro. Antonio continuava a sorridere come se
niente fosse,
e disse:’’ Stavi dicendo, mi amigo?
‘’
Elizabeta roteò gli occhi, e per tutta risposta prese per le
orecchie Antonio e
Gilbert e li trascinò con sé verso
l’entrata del museo.
‘’ Mi avete stancato, voi e le vostre pagliacciate.
Ora si fa come dico io. E
tu – fece, rivolgendosi a Romano – Seguimi, non
stare lì impalato come un
baccalà. ‘’
‘’ Signorsì
signora!’’
‘’ Tremenda ‘’ pensarono
all’unisono i tre guardiani. Non c’era alcuna
magia al mondo che la potesse fermarla! Un mostro!
*
Di cosa puoi
parlare con una
persona che hai visto praticamente nuda? Uh guarda che bel
quadro di San
Sebastiano, ha il tuo stesso fisico oppure Questo
Adone non ti somiglia.
No, decisamente servirebbe solo a rendere le cose più
imbarazzanti. E il fatto
che Ludwig trovasse LovePasta (no, Feliciano… gli aveva
già detto qual’era il
suo vero nome) molto carino, non aiutava.
E neppure che fosse il figlio del giudice Vargas.
“Ve,
ehi Lud, che
succede, stai bene? Mi sembri un po' perso, ve!”
cinguettò in quel momento
l'altro venendogli un po' troppo vicino per i suoi gusti.
Un'altra cosa che non lo aiutava erano il fatto che l'italiano avesse
preso a
chiamarlo con un soprannome e che non sembrava conoscere il concetto di
spazio
vitale.
Dopo cinque minuti, superato l’iniziale sorpresa del
riconoscimento, gli si era
appiccicato addosso e non sembrava essere in grado di staccarsi da lui
per più
di dieci metri.
Ma la cosa peggiore è che non poteva permettersi di sgarrare
neanche un po',
altrimenti addio apprendistato presso il giudice e addio futura
carriera lavorativa
e benvenuta disoccupazione e convivenza per il resto della sua vita
assieme a
Gilbert. Ecco, quella era una cosa che non poteva permettersi.
“ Ma a che diavolo vai a pensare, scemo! Non hai vicino a te
un mostro che ti
perseguiterà se gli farai qualcosa, è solo un
ragazzino. Certo un ragazzino
molto carino e parecchio simpatico e che non fuggito di fronte a te, ma
pur
sempre un ragazzino!” pensò il tedesco, prima di
deglutire nervoso e voltarsi
verso l'altro e chiedere con voce tremante: “A-allora, ti
piace la mostra?”
“Uao,
bravo genio, hai vinto il primo
premio per l'originalità, complimenti”
commentò sarcastica la voce nella testa
di Ludwig, ma il biondo si limitò ad ignorarla.
‘’ Ve… beh, sì. Ma non
è mica questa la sezione dedicata a Ludmoore.
‘’
‘’ Ah no?’’
‘’ No, ve. Questa parte è dedicata ai
pre-raffaelliti. Il museo ha una mostra
permanente su di loro. La mostra dedicata a Ludmoore è nella
sala seguente. Ve…
te ne accorgerai subito. Ludmoore ha uno stile… unico. Un
po’ caravaggesco, un
po’ pizzarriano, un po’ neo classicista. Di lui non
si sa niente, eccetto che
visse ad Heatherfield
durante la rivoluzione americana e che ebbe rapporti con
Washington e Jefferson. Gli studiosi non sanno dove e quando nacque,
come
arrivò in America, cosa faceva prima di dedicarsi alla
pittura… persino le
circostanze della sua morte sono un mistero. Ve... sono fiorite molte
leggende
attorno alla sua fine, alcuni dicono che fosse un mago alla ricerca
dell’immortalità, altri che fosse un massone o
appartenesse a qualche altra
società segreta che lo perseguitava per la sua decisione di
abbandonare la
setta. ‘’
‘’ Mhm… posso capire il tuo
interesse… ‘’
‘’ Ve… oh no, non fraintendere. Sono
tutte belle storie, ve… ma a me
interessano più i suoi capolavori. Insomma…
ve… è stato un così grande artista,
e trovo triste che sia stato condannato all’oblio per tanto
tempo solo perché
tutti avevano paura di lui. ‘’
Ludwig lo fissò shockato per qualche secondo
dopo quelle parole.
L'immagine che si era fatto sino a quel momento di Feliciano era quella
di un
ragazzo allegro e sempliciotto, forse un po' superficiale e anche
leggermente
tonto. Però dopo il discorso che aveva appena fatto era
molto tentato di
cambiare idea. “Ve, che succede Ludwig? Hai lo sguardo perso
nel vuoto. Stai
male, per caso? Vuoi che ti cucini un po' di pasta?”
“Come? No,
no, grazie, ero solo... perso
nei miei pensieri, tutto qui. Forza andiamo a vedere Ludmoore, dopo
quello che
mi hai detto sono molto curioso di vedere come dipinge”
mormorò il biondo, prima
di dirigersi verso la sala seguente.
Appena entrarono, rimase a bocca aperta, e Feliciano gli sorrise
raggiante.
Non era una grande sala, a malapena si potevano contare venti, massimo
venticinque quadri.
Tuttavia, gli bastò vedere il quadro Incoronazione
della regina, l’opera messa ad introduzione per la
produzione pittorica di
Ludmoore, per rimanere colpito nel
profondo.
‘’ Ve… lo sapevo che avresti avuto
quest’espressione! ‘’
‘’ Ma… ma… è
impossibile! ‘’
‘’ Ve… non per Ludoore.
‘’
‘’ Ha anticipato David. ‘’
‘’ Ve… David potrebbe anche aver copiato
da lui. ‘’
‘’ Fatico a crederlo, visto che
all’epoca… Feliciano, tutto bene?
‘’ chiese,
vedendo come il ragazzo si era bloccato di fronte ad un quadro che
rappresentava un castellaccio nero e isolato, con un cielo plumbeo che
faceva
da sfondo.
‘’ Ve… sì… mi sono
un po’ impressionato ‘’ disse subito
l’italiano, sentendosi
a disagio nel dover mentire al suo nuovo amico.
Ma come gli poteva spiegare che lì vi era rappresentato un
altro mondo, e che
quello era il castello del principe di Meridian?
Un senso di inquietudine si impadronì lentamente
dell'italiano man mano che
continuava a guardare i vari quadri.
Se li osservava attentamente riusciva a notare particolari che gli
ricordavano
Meridian: una foresta, lo sfondo di una città come quella
che gli aveva
descritto Romano, il cortile del palazzo... Tutto lì si
riferiva a Meridian!
“Stai... bene?” domandò il biondo al suo
fianco, leggermente preoccupato,
mentre gli venivano su tutte le pare di questo mondo.
“Oddio! Deve essere stato qualcosa che gli ho detto! Oppure
come mi sono
comportato! Oppure è stato perchè ho detto di
aver preferito un quadro invece
di un altro?! Adesso ce l'ha con me e non mi vorrà
più parlare! Oddio, che
faccio, che dico!” pensò nel panico più
totale il giovane, mentre si guardava
attorno nell'affanno più totale.
‘’ Ve… sì, sto bene.
Sono… stupito, ecco tutto. Me lo aspettavo diverso.
‘’
‘’ Capisco – disse solo il biondo,
tirando un sospiro di sollievo – Ma avevi
ragione, ha uno stile davvero unico. Per esempio… Incoronazione della regina , la cura per
i dettagli la trovo
eccezionale. Anche se vestiti del genere li trovo… strani.
‘’
‘’ Ve… in che senso?
‘’
‘’ Non so… c’è
qualcosa che mi sfugge… ‘’
‘’ Sapessi
‘’ pensò sconsolato il moro,
che non riusciva a capire se fosse finito in qualche potenziale
situazione
pericolosa o se fosse solo frutto della sua paranoia. Forse non avrebbe
dovuto
vietare al fratellone di seguirlo…
Ludwig si avvicinò ancora un po' al quadro, agguzzando la
vista: “Ad esempio
una cosa che non capisco...”
“Sì?”
“Ecco, mi pare stupido, magari aveva solo finito il colore, o
si tratta di un
errore...” “Ve, ora sono proprio curioso, cosa
succede?” chiese il castano
saltellando felicemente vicino al suo nuovo amico.
“Sono
certo che all'epoca di Ludmoore
non avessero ancora inventato la tinta per capelli, quindi
perché questo
piccolo bambino dalle sopraccigilia enormi ha i capelli rosa?”
Feliciano si
bloccò sul posto, mentre
sgranava gli occhi e ricordava la descrizione fattagli da Elisabeta sul loro
nemico, il principe di
Meridian, e su come Gilbert si fosse messo a ridere quando la ragazza
aveva
detto del colore dei suoi capelli.
‘’ Ve… sarà qualche errore
del restauratore. ‘’
‘’ Dici? ‘’
‘’ Ve… sì, ho buon occhio per
queste cose.’’
E non era una bugia, non del tutto almeno: una verità
accompagnata a una lieve
alterazione della realtà. Ma tutto per non far impazzire
Lud, sia chiaro.
Ah, Signore… Ludmoore era un alieno! Questo spiegava un bel
po’ di cose,
almeno. Però… c’erano delle cose che
non capiva. Tipo, quanto era vecchio il
principe? No, perché se Ludmoore è vissuto
durante la rivoluzione americana…
E non poteva neppure dire che il tempo su Meridian scorreva
diversamente, dal
momento che quando c’era stato si era accorto che il tempo
scorreva ugualmente
in entrambi i mondi.
Ce n’erano di cose che non sapeva… aveva proprio
ragione Elizabeta!
“Però mi piace proprio come quadro, lo sai? Ha dei
bei colori, e anche una
bella ambientazione. Sembra quasi che il pittore fosse lì
quando l'ha dipinto.
Ma questo ovviamente è impossibile, a meno che non si tratti
di un essere extra
dimensionale che è fuggito sul nostro pianeta fingendosi
umano e vendendo
quadri per vivere, no?” scherzò Ludwig con un
lieve sorriso voltandosi verso
Feliciano.
Questi si costrinse a ridere di fronte alla
“battuta” dell'amico.
Nel frattempo, non visti, Romano e gli altri spiavano la coppia come
delle
perfette spie.
‘’ Tuo fratello è troppo vicino al mio
‘’ disse a Gilbert, che si limitò a
scrollare
le spalle.
‘’ Beh, non mi pare che a Feli dispiaccia tanto.
‘’
‘’ Tsk… è più
occupato a guardare i quadri che quel biondino pompato.
‘’
‘’ Ehi, Luddy è tutta roba naturale. Al
contrario di qualcuno di mia
conoscenza. ‘’
‘’
E con questo che vorresti dire? ‘’
‘’ Oh niente… a buon
intenditor… ‘’
‘’ Zitti – sbottò Elizabeta,
irritata – Siamo già abbastanza sospetti, non
c’è
bisogno di attirare ancora più attenzione.
‘’
‘’ Seh, vabbè … ma Franny non
si è ancora visto. Non è che Yao lo ha beccato?
‘’
‘’ Io non mi preoccuperei tanto – disse
Antonio – Per me, è riuscito a
sfuggirli. Sarà qui a breve. ‘’
Ed infatti, il francese era qualche metro di distanza: aveva avuto il
suo bel
da fare per arrivare e di tanto in tanto si era voltato per accertarsi
che Yao non
lo stesse inseguendo o simili.
Anche ora che era entrato si voltava spesso indietro (la sicurezza non
era mai
troppa), ma nel farlo sbattè addosso a qualche altro
visitatore.
‘’ Auch… mi scus… tu?
‘’ fece, rendendosi conto di essere andato a
sbattere
proprio contro il suo scontroso coinquilino.
‘’ Rana? Che diavolo ci fai qui?
‘’
‘’ Semmai dovrei essere io a
chiedertelo… non dovevi lavorare? ‘’
Arthur si
limitò a lanciarsi in un leggero ringhio: “Mi
hanno licenziato... di nuovo.
Però incredibilmente questa volta tu non centri”
“Grazie
mille, eh? - rispose sarcastico
Francis, alzando gli occhi al cielo – Ad ogni modo, se ti
hanno licenziato
perché non sei a cercare lavoro da qualche parte? A quanto
ho capito non eri tu
quello che doveva mettere qualche soldo da parte?”
“Umpf, sì, ed infatti io sto
lavorando. Sono il custode. Cioè,
più che altro mi trattano come un tuttofare, ma sempre
meglio di niente. ‘’
‘’ Ma non c’erano altri posti
disponibili?’’
‘’ No, rana. E poi… non so, il mio
istinto mi ha suggerito di venire qui. E’
stato come una vocina nella mia testa mi dicesse Vai
al museo, troverai ciò che cerchi. Ed
infatti… ‘’
Okay, c'era qualcosa che non piaceva a Francis nello sguardo perso del
bruco e
nelle frasi sconnesse e senza senso che stava dicendo.
Così, gli mise una mano sulla fronte, e
disse:’’ Mhm… ok, sei freddo. Niente
febbre.’’
‘’ Ma che diavolo… sei impazzito?
‘’
‘’ No, solo preoccupato. Stai dicendo una serie di
frasi senza senso. ‘’
‘’ Come te, ogni fottuto giorno.
‘’
‘’ Io almeno non parlo di vocine nella mia testa
.’’
‘’ Ecco cosa si guadagna dal confidarsi con te: una
fregatura. ‘’
‘’ Ah perché, adesso ti fidi pure di me?
‘’
‘’ Dio me ne scampi! ‘’
I due erano troppo coinvolti nella loro discussione, così
non si accorsero
delle frequenti interruzioni di corrente nella sala: solo Gilbert parve
rendersi conto che qualcosa non andava, e strinse il braccio di
Elizabeta, come
per evitare di cadere.
‘’ Ehi, tutto bene? ‘’ chiese
la ragazza.
L’albino scosse la testa, e disse:’’
Cazzo, mi sento male…meno male che non ho
fatto colazione. ‘’
‘’ Oh oh… ‘’
‘’ E di nuovo, odio quando fai oh
oh. Capitano
brutte cose dopo i tuoi oh oh.‘’
‘’ Il guardiano del Cuore può captare
fenomeni magici… ma quando succede…
ecco…
sta male. ‘’
Non ci volle molto per Gilbert e Romano fare due più due.
Fenomeni magici ad
una mostra di un alchimista pazzo uguale…
Non persero tempo, ed entrambi si slanciarono verso i loro fratelli
urlando:
‘’ANDATEVENE VIA DA LI’!
‘’
Purtroppo, era troppo tardi: Ludwig si era voltato appena, ma quando lo
fece il
quadro si illuminò e risucchiò al suo interno
lui, Feliciano, Gilbert e Romano.
Dopo averli risucchiati si chiuse, lasciando Elizabeta ed Antonio
attoniti.
Il primo a riprendersi, fu Antonio, che disse: ‘’
Cos’era quello? Un portale?
‘’
‘’ No. Peggio. ‘’
‘’ Ho paura di saperlo…
‘’
‘’ E fai bene, perché qualcosa
– o qualcuno – deve aver riattivato la magia dei
quadri. ‘’
‘’ Altra domanda: come facciamo a tirarli fuori da
lì? ‘’
‘’ In altre circostanze direi con il Cuore di
Kandrakar, ma quell’idiota di
guardiano è finito lì dentro…
‘’
‘’ Merda… ‘’
‘’ Hai riassunto perfettamente la situazione,
Antonio. Beh, meno male che Kiku
non c’è, altrimenti chissà che crisi di
nervi gli sarebbe venuta! Intanto,
cerchiamo quell’altro mentecatto amico tuo, magari in due
avete abbastanza
magia per entrare lì dentro. ‘’
Mondo del quadro
La prima cosa che Romano fece, fu vomitare. E prima di scandalizzarvi,
provate
voi a venir risucchiati da un quadro e vorticare su voi stessi fino a
finire
all’interno di una stalla a pochi metri da certi regalini dei cavalli.
‘’ Odio i viaggi interdimensionali –
sbottò il ragazzo, quando ormai il suo
stomaco non aveva più niente da espellere – E
cazzo se odio la magia. ‘’
‘’ Amico, abbassa la voce – si
lamentò Gilbert, portandosi le mani alla testa –
Mi sento come se qui dentro ci fosse un concerto di
mitragliatrici.’’
‘’ Almeno non hai vomitato tutta la colazione.
‘’
‘’ Quella non era colazione, era pranzo e cena e
dessert. Che devi
pagare. ‘’
‘’ Yao lo metterà sul mio conto.
‘’
‘’ Ah, quindi non è la prima volta che
mangi come un porco senza pagare?’’
‘’ Non mangio come un porco. Sono una buona
forchetta. ‘’
‘’ Seh, ed io… un momento, ma che ci
facciamo già trasformati? ‘’ chiese
l’albino, notando solo in quel momento la loro mise
particolare. Sarà stato un suo riflesso
involontario, o forse
in quel mondo il Cuore (che aveva già capito fare spesso le
cose di testa sua)
credeva di tutelarli di fronte a qualche mega pericolo in agguato.
Romano scrollò le spalle, e disse:’’
Credimi, è l’ultima cosa che mi interessa
in questo momento. Voglio sapere dove diavolo mio fratello e quel
biondo tinto
sono finiti. ‘’
‘’ Luddy non è tinto, è tutto
naturale! Però hai ragione, chissà dove sono.
Accidenti, che bella seccatura. Come farò a spiegargli che
siamo all’interno di
un quadro magico? ‘’
‘’ Non glielo dire. Inventati qualche balla. Che si
è addormentato, tipo. ‘’
‘’ E’ troppo intelligente, non ci
crederà. ‘’
‘’ Vogliamo scommettere? ‘’
Gilbert parve pensarci seriamente su, poi ghignò e gli diede
la mano,
dicendo:’’ Affare fatto! ‘’
I due si
misero a cercare in giro per la stalla, circospetti. Insomma: dopo
tutte le
avventure degli ultimi giorni non si era mai troppo sicuri, no.
"Allora, davvero una coincidenza che sia tuo fratello il misterioso
amici
sul web di Luddy, vero?" intervenne ad un certo punto Gilbert, incapace
di
continuare il discorso.
Lovino ripose con un mezzo ringhio.
" Io cercavo solo di fare conversazione, che scontroso"
borbottò in
quel momento il tedesco, ma proprio allora i due ragazzi sentirono la
voce di
Feliciano che chiamava: "Ve, Lud, svegliati"
All'istante i due ragazzi corsero fino a trovare Feliciano,
già trasformato
come loro, che stringeva tra le braccia un convalescente Ludwig.
" Ve, cosa ci fate voi due qui?" domandò sorpreso il moro.
"Lascia stare, piuttosto che è successo al macho patato"
chiese
Lovino.
" Ve, ha sbattuto
la testa ed è
svenuto,. Ve fratellone, che faccio?!"
"Ma che ne so?! Che vuoi che mi importi dei crucchi!"
In quel momento Ludwig si esibì in un mugolio e si mosse
leggermente.
L’albino sospirò e disse:’’
Beh, di sicuro non lo possiamo lasciare qui. Questo
posto fa schifo. ‘’
‘’ Ma dove siamo, ve? ‘’
‘’ Probabilmente all’interno del quadro
che stavate ammirando – spiegò Gilbert
– Non so come, ma ci ha risucchiato tutti e quattro.
‘’
‘’ Oh oh… ‘’
‘’ Dannazione, non mi piacciono gli oh
oh. La smettete? Finiamo sempre in guai più
grossi dopo un oh oh. ‘’
‘’ Se siamo nell’Incoronazione
della
regina… com’è che siamo
finiti nelle stalle? – chiese Feliciano – Non erano
mica presenti nel dipinto! ‘’
‘’ Bella domanda… ‘’
‘’ Ve… e perché siamo
trasformati tutti e tre? ‘’
‘’ Altra bella domanda…
‘’
‘’ E chi è quel bel signore col codino e
le basette dietro di voi. ‘’
‘’ Bell…CHE COSA? ‘’
Gli altri due si voltarono e si trovarono faccia a faccia con un uomo,
che
fissava i quattro con leggera curiosità.
Dopo alcuni secondi di silenzio finalmente il nuovo venuto
parlò: "Salve,
io sono..." Non fece in tempo a finire la frase che Gilbert e Romano
presero a urlare.
"Indietro bastardo,
chiunque tu
sia!"
"Vade retro, misteriosa apparizione comparsa dal nulla! Sono dotato di
grandi poteri e non ho paura di usarli!" urlava Gilbert, mentre nel
frattempo sventolava il Cuore di Kandrakar di fronte a sé.
Fu Feliciano a fermali, dal momento che lo aveva riconosciuto da uno
dei suoi
autoritratti, urlando
ai due:’’ Ve non
fategli niente, lui è Ludmoore! ‘’
I due rimasero fermi a mezz’aria, spostando lo sguardo dal
ragazzino al misterioso
individuo, che intanto era sbiancato e tremava come una foglia.
‘’ Ludmoore? – fece Romano – Ma
non dovrebbe essere bello che schiattato? ‘’
‘’ Per fortuna no! – esclamò
il diretto interessato – Anche se non so se
ritenerla una fortuna, nella mia attuale situazione.
‘’
‘’ Quindi le leggende erano vere, ve…
anche se si sono dimenticati di dire che
siete un alieno extra dimensionale. ‘’
‘’ Ogni leggenda ha un fondo di verità,
ragazzo. Anche se mi piacerebbe sapere
cosa si siano inventati su di me nel corso degli anni.
‘’
"Guardi, meglio che alcune storie non le sappia" mormorò il
castano,
che preferiva non mettere da parte l'artista sulle storie
più o assurde che i
terrestri si erano inventati.
"Ve, ad ogni modo dove siamo? Su Meridian?"
"No no, grazie al
cielo no. Se mi
trovassi a Meridian a quel punti sarei stato già bello che
schiattato ucciso da
chissà quale atroce ricetta del principe Oliver" l'uomo
rabbrividì di
fronte quella prospettiva, più che altro però per
il pensiero della cucina del
principe.
"Ve, ma allora dove siamo?"
"In una dimensione parallela tascabile che ho creato io stesso usando
formule alchemiche che poi ho inserito nei colori che ho usato per fare
i miei
quadri"
I tre giovani guardarono sperduti, e Ludmoore capí che
doveva usare un
linguaggio molto più semplice di fronte a quei tre.
‘’ In pratica è una copia della Meridian
che fu dove posso sperare di non
morire schiattando malamente. ‘’
‘’ Ohhhh… capito ‘’
fecero in coro i tre, mentre Ludwig si girò e
abbracciò la
vita di Feliciano.
‘’ E perché avete creato questo mondo?
‘’ chiese Gilbert.
‘’ Beh… nostalgia, credo. Non
è facile stare lontani da casa. Anche se è
governata da un pazzo sadico maniaco dei dolcetti.
‘’
‘’ Ha senso… e visto che avete creato
baracca e burattini, sapete anche come
farci tornare indietro. ‘’
‘’ Ehm…
no. ‘’
I tre lo fissarono in silenzio, poi Romano gli
si avvicinò e gli diede una violenta
testata sul naso.
"Ve fratellone, che
fai?!"
esclamò spaventato Feliciano, mentre il maggiore prendeva ad
apostrofare il
mago con parole decisamente poco gentili.
"E mi spieghi come facciamo noi ad uscire da 'sto cazzo di mondo?!
Cos'è?!
Credi che rimarremo per sempre qui a fare gli attori della tua stupida
recita?!
Ma non scherziamo?! Io ho una vita a cui fare ritorno! Ho un letto e un
pasto
decente che mi aspettano a casa!"
‘’ Mi dispiace – disse Ludmoore, mentre
il sangue cominciò ad uscirgli dal naso
– Ci ho provato anch’io, questo mondo ha cominciato
ad annoiarmi quando mi sono
reso conto di non aver dato ai miei personaggi un minimo di
personalità. ‘’
‘’ Lo stesso discorso della Meyer
dunque… ‘’
‘’ … e così in questi anni ho
cominciato a cercare una soluzione per uscire e
provare a creare qualcosa di nuovo. E ora che voi siete qui (non so
come , ma a
caval donato non si guarda in bocca), credo che forse ci sia una
possibilità.
‘’
‘’ E non lo potevi dire subito,
minchione?!’’ sbottò Romano, e Gilbert
arretrò
di qualche passo, consapevole che altrimenti sarebbe finito
nell’occhio del
ciclone.
‘’ E’ complicato… vedete, voi
avete il Cuore di Kandrakar. E qui c’è il Sigillo
di Meridian. ‘’
‘’ Il Sigillo di
chè…?’’
‘’ Di Meridian
- ripetè Ludmoore – E’ un
potente talismano che appartiene da generazioni alla casa regnante. Non
è
potente quanto il Cuore, ovviamente. Ma se i due si
unissero… ‘’
"Magari riusciremmo a trovare il modo di uscire di qui, perfetto!"
esclamò Romano con un largo sorriso.
"Benissimo vecchio,
allora
dov'è?" domandò ansioso Gilbert, che non vedeva
l'ora di potersi rimettere
a letto.
Ludmoore abbassò imbarazzato lo sguardo: "Beh, ecco... non
lo so. L'ho
perso un paio di anni fa e da allora non l'ho più rivisto.
Cercate di capirmi:
pensavo mi fosse completamente inutile e allora..." il resto della
frase
fu soffocata dal fatto che sia Gilbert che Lovino erano balzati addosso
al mago
e avevano preso a picchiarlo violentemente, ciascuno lanciandosi in
vari
insulti nella propria lingua madre.
Solo Feliciano non sembrava tanto preoccupato di tornare a casa, tanto
era
occupato a prendersi cura di un Ludwig privo di sensi.
‘’ Certo che è
molto carino quando è
rilassato ‘’ pensò, ammirando
il suo viso rilassato.
In un certo senso era contento che era addormentato: così
almeno non doveva
inventarsi qualche bugia per spiegargli perché era vestito
da ragazza e
com’erano finiti in una dimensione alternativa.
‘’ Ve… Gil, ma non potete rintracciare
il Sigillo di Meridian con il Cuore di
Kandrakar? ‘’ fece lui, e subito Romano e
l’albino interruppero il pestaggio
per fissarlo, stupiti.
‘’ Fratellino, sai che non è tanto male
come idea? ‘’
‘’ Già... però se questo coso
fosse collaborativo… ‘’
In quel momento,
giusto per fare il
bastian contrario, il Cuore si attivò, e partì
come un razzo fuori dalla
stalla.
"Lo fa apposta, non è giusto! Perché quando
glielo chiedo io no collabora
mai, uffa!" si lamentò Gilbert, prima di seguire il
ciondolo, con dietro
Romano e Ludmoore. "Ve, ragazzi, ma io come faccio con... Ludwig? "
ma ormai i tre se ne erano andati, lasciando l'italiano in compagnia di
un
ragazzo svenuto e vari equini.
‘’ Ve… vabbe, torneranno appena si
ricorderanno di noi. Intanto… ve… voglio
raccontarti un sacco di cose! Sono sicuro che tanto non ti ricorderai
di
niente… allora, sai che una volta ho trasformato mia madre
in una colomba? ‘’
Intanto, il trio stava correndo per il cortile del palazzo reale dove
non c’era
nessuno che potesse intralciarli o simili.
‘’ Domanda: come mai qui ci siamo solo noi?
‘’ chiese Romano.
‘’ Oh beh… il ritratto riguarda la
seconda incoronazione della regina Elyon.
Quel giorno erano tutti impegnati altrove. ‘’
‘’ Seconda incoronazione? ‘’
‘’ Beh, fu fatta vent’anni dopo la prima.
La storia è un po’ complicata,
ragazzo. Dovreste chiedere all’Oracolo. ‘’
‘’ Oracolo? E chi cazzo è mo questo?
‘’
‘’ Ma vi devo spiegare tutto io? Non siete voi i
prescelti? Anche se
prescelti atipici,
dato che Kandrakar ha
sempre scelto delle ragazzine per proteggere l’universo.
‘’
‘’ Ce l’hanno già detto
– disse Gilbert, scrollando le spalle – Ma siamo
troppo
fighi per le etichette. ‘’
‘’ Capisco… ‘’
‘’ Però dimmi una cosa, vecchio: ma come
mai sei finito nell’America
rivoluzionaria invece che nel nostro tempo? Dubito che Oliver sia al
potere da
trecento anni. ‘’
"Allora,
questo è complicato: quando fuggì da Meridian
Oliver stava praticando ormai già
da un po la pratica di aprire portali, però si tratta di
magie maldestre,
incomplete. E così quando decisi di entrare in uno di essi
per fuggire sulla Terra,
l'energia mistica era talmente incasinata che oltre che muovermi
attraverso lo
spazio mi mossi anche attraverso il tempo, finendo così
durante la rivoluzione
americana. Per dirla semplice: fu tutta colpa dei portali che erano
incasinati" si affrettò a semplificare l'uomo, vedendo che
gli altri due
avevano un'espressione persa nel vuoto sul viso.
‘’ Oh… bel casino. ‘’
‘’ Non tanto, dato che… oh
oh… ‘’
Gilbert roteò gli occhi. Ecco, stava per arrivare
l’ennesima mazzata. Se lo
sentiva fin dentro le ossa.
‘’ Che c’è adesso?
‘’
‘’ Dobbiamo… ecco…
interrompere la cerimonia? ‘’
‘’ EHHH? E PERCHE’?’’
‘’ Beh… il Cuore è appena
entrato lì ‘’ disse, indicando con un
cenno della
testa un grande portone semi aperto su cui vi erano un festone di
fiori.
‘’ Quindi… lì dentro
troveremo la regina? ‘’
‘’ La sua versione pittorica, sì.
‘’
‘’ E ci sarà anche il Sigillo?
‘’
‘’ Il Cuore ci ha guidato sin qui,
quindi… ‘’
‘’ Sigh… che fregatura. Beh, speriamo
che nessuno cerchi di prenderci a calci
in culo.’’
‘’ Ed entriamo ‘’ fece
sconsolato Romano, che di tutto quel casino ne aveva già
fin sopra i capelli.
La sala era sfarzosa, non c'è che dire. Ed imponente, e le
enormi vetrate la inondavano
di luce. Gli invitati era vestiti coi classici abiti regali, tutti
balze e
fronzoli. Non appena i tre entrarono tutta l'attenzione fu spostata su
di loro,
compresa quella della regina e degli altri dignitari, e anche quella di
un
moccioso con dei curiosi capelli rosa...
Il cuore di Kandrakar si era fermato proprio sopra la regina, e Romano
notò sul
petto uno strano simbolo, una specie di clessidra verde.
‘’ Oh… mi ero dimenticato di averlo pure
dipinto… ‘’
L’italiano non poté resistere, e gli diede un
sonoro ceffone.
‘’ Idiota! Te ne ricordi solo ora? Sono secoli che
stai qua dentro e manco ti
ricordi le cose che hai dipinto? ‘’
‘’ Sfido te a ricordartelo, è stato pure
il primo lavoro che abbia mai fatto. E
l’ho subito abbandonato. ‘’
‘’ E perché? ‘’
‘’ A Washington non piaceva. ‘’
E lo disse così, come se non stesse parlando del primo
presidente degli Stati
Uniti ma di un suo amico un po’ scemo che non capiva nulla
d’arte.
‘’ Ok, ok… penseremo dopo ai gusti
artistici di Washington. Ora… ecco… come ci
prendiamo il Sigillo? ‘’
‘’ Ci penso io – propose Ludmoore
– La regina è una mia cara amica. Sono sicuro
che… ‘’
‘’ Guardie! Arrestateli! ‘’
Romano lanciò uno sguardo eloquente al pittore, e
disse:’’ Cara amica eh? Sto
cazzo, questa vuole la nostra testa. ‘’
‘’ Ma no… sono sicuro che ci sia un
equivoco… ‘’
‘’ Ma che equivoco – disse la donna, e
Romano inclinò la testa. Mhm… aveva
un’aria
familiare. – Non permetto che dei runici entrino durante la
cerimonia della mia
incoronazione! E
avete anche rubato il
cuore di Kandrakar! ‘’
‘’ Runici? ‘’ ripetè
Gilbert, e Ludmoore si sbattè una mano in faccia.
‘’ Oh cavolo, mi ero dimenticato che
all’epoca Kandrakar aveva a che fare con i
Runici. E vabbé… ‘’
‘’ Vabbè un corno, questa ci vuole far
fuori perché crede che abbiamo a che
fare con quei tizi! ‘’
‘’ Siete voi i Guardiani, avete voi i
poteri… quindi, fate qualcosa di diverso
dal picchiare me! ‘’
‘’ E’ impossibile non picchiarti, sei un
bastardo idiota! ‘’
Il Cuore, stanco evidentemente di tutti quei drammi, e conscio che quei
tre si
sarebbero fatti ammazzare senza il suo intervento, si
appoggiò sul petto della
regina e assorbì il Sigillo.
Ad assorbimento compiuto, si illuminò di
un’intensa luce verdognola che si
riversò per tutta la stanza.
‘’ Quel coso è più
intelligente di te.’’
‘’ Oh taci Romano! ‘’
Qualcosa però non andava: i presenti cominciarono a
diventare grigi, la bocca
della regina non emetteva alcun suono.
La stanza tremò, e degli intonachi caddero, per poco non
colpendo i ragazzi.
Ludmoore capì subito cosa stava succedendo:
‘’ No… il mio dipinto … la
magia lo
sta distruggendo! ‘’
‘’ Con noi dentro? E che cazzo!
‘’ sbottò Romano, mentre il Cuore
planò tra le
mani di Gilbert.
‘’ Ok… e adesso? ‘’
chiese l’albino.
‘’ E che ne so… concentrati…
fa qualcosa di utile, crucco! ‘’
‘’ Incanala la magia – gli
suggerì Ludmoore – Concentrati su di noi
e… beh… che
Dio ce la mandi buona. ‘’
Gran bella fiducia! Tsk, era il momento di far vedere a quei
miscredenti quanto
poteva essere awesome.
Chiuse gli occhi, e penso al suo fratellino, a sé stesso, a
Feliciano, a Romano
e… non dimenticava nessuno? Ah già, pure quel
Ludmoore.
La testa cominciò a fargli male, e gli parve come di vedere
un bagliore verde –rosa
davanti a sé .
Le mani gli bruciavano, ma non mollò la presa. Era il
Magnifico, e avrebbe
dimostrato al Cuore chi comandava…
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8% del tuo tempo alla causa
pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
Ariovisto, espressione pericolosamente vicina a ti ammazzo
nel sonno, disse:’’
Luba, dimmi… se tu sei qui, chi sta
controllando le stille? ‘’
‘’ Ops… ‘’
‘’ Brava, ops… non ti sei accorta che
c’è stato un picco di magia e che qualcosa
è scappato? ‘’
‘’ Ehm… non esattamente…
‘’
Mentre i due discutevano, l’Oracolo iniziò a
dimenarsi e a mugolare per
attirare la loro attenzione.
‘’ Quindi Arthur non mi ha baciato…
‘’
‘’ No – lo rassicurò Kiku
– E’ stato il Cangiante. Credo che stia cercando di
imparare come mimetizzarsi meglio tra gli esseri umani..
‘’
‘’ Quindi Arthur non mi ha baciato…
‘’ ripetè ancora una volta Francis, e
l’asiatico piegò appena la testa, confuso.
‘’ Ehm… no, te l’ho
già detto. E’ stato… lascia stare, sei sotto shock. Vuoi del the? ‘’
‘’ Qui le cose sono due: o quello ammazza Antonio,
o il nostro amico sfogherà i
suoi più torbidi desideri sul cangiante.
‘’
‘’ Ergo, finalmente avrà una gioia
‘’ concluse Francis, annuendo.
Gilbert era d’accordo con lui.
‘’ Già – disse
l’albino – Per poi ripiombare nella depressione
appena si
renderà conto che non era il vero Romano quello.
‘’
Prossimo
capitolo
Il Cangiante – Non si può avere un po’
di tranquillità neppure appena tornati
da un quadro magico?