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Autore: Bunny05    10/04/2017    0 recensioni
[jortini ]
Martina si è da poco laureata in letteratura, ha molti sogni. Inizia a lavorare per una famiglia un po' complicata e fa la conoscenza di uno dei figli, Jorge. Un ragazzo con molti problemi legati alle emozioni. Scontri, muove amicizie e nuovi amori verranno affrontanti in questa storia. Uno strano amore sta per entrare nella vita di Martina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Saluto Mechi prima di andare a lavoro, prendo il borsone che ho preparato per rimanere a dormire dalla signora Clarke siccome partirà per lavoro. << Fai la brava e non farti innervosire >> mi sorride Mechi mentre mi metto il cappotto, << Spero proprio di non incontrarlo >> borbotto più tra me e me che a lei. Fran scende le scale sorridente, << Se ti serve qualcosa sorellina chiamami che te la porto >>, << Come sei premuroso >> lo guardo io stranita e poi sorride, si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte e poi sia avvicina e Mechi e lei sembra innervosirsi, << Mentre non c’è Tini potremmo organizzare una festa >> dice lui scherzoso alla bionda, << Sei uno stronzo Fran >> ribatto io mentre mi avvio verso la porta. Quando la apro davanti a me mi ritrovo Facu. Ci conosciamo da molto, è sempre stato amico di Fran da quando eravamo bambini, << Ciao Facu >> gli sorrido strofinandogli una mano tra i suoi capelli mori e un po’ riccioli, non è altissimo ma ha sempre quel gran sorriso stampato sulla faccia. Facu è uno di quei ragazzi bravi e buoni che non si trovano spesso in giro, è in gamba e porta sempre dietro la sua macchina fotografica. Oltre a essere fotografo è anche un dj in discoteca ed è un ottimo ballerino, << Ciao Tini >> mi sorride lui << Fran è in piedi o dorme ancora? >>, << E’ in cucina con Mechi >> dico io spostandomi per permettergli di vedere Fran seduto al tavolo a fare colazione, << Ci vediamo devo correre a lavoro >> sorrido e poi percorro il vialetto per andare verso la mia auto. Quando arrivo alla villa della signora Clarke lei è sulla soglia con Davide il suo assistente che gli carica la valigia in macchina, << Buongiorno signora >> la saluto io educatamente, << Ciao Martina >> mi risponde formale lei, mi allunga un foglio << Ecco le cose che ti serve sapere su come comportarti durante la notte con Sophia, ma non dovresti avere problemi non si sveglia quasi mai durante la notte >>, << Ok va bene >> le rispondo e lei senza più dire nulla sale in macchina. Quando entro Sophia è seduta sulle scale che portano al piano superiore, << Ciao Sophia >> la saluto sorridendo, << Ciao >> dice piano lei sembrando triste, << Cosa c’è piccola? >> le domando, << Mi hanno di nuovo lasciato sola? >> mi chiede con gl’occhi grandi, << No tesoro ci sono io con te non preoccuparti >> le sorrido << Ora ti va se facciamo una torta poi oggi pomeriggio continuiamo a colorare l’album dei disegni? >>, lei annuisce con la testa, << Mi accompagni a portare il borsone nella stanza? >> le chiede e lei si alza dallo scalino e allunga una mano per afferrare la mia, << Le altre non mi piacevano >> dice poi, << Le altre chi? >> domando io mentre percorriamo il corridoio, << Le altre tutor >> alza lo sguardo verso di me. Rimango un po’ scioccata da quella affermazione, apro la porta della stanza dove dovrei dormire e entriamo, << Come mai? >> le chiedo lasciando cadere a terra il borsone e ci riavviamo per tornare giù, << Perché loro preferivano stare con Jorge >> fa spallucce lei, << Cosa? >> chiedo a voce alta senza pensarci, lei annuisce, << Loro volevano passare il tempo con lui e non mi facevano mai giocare >>, << Io invece starò con te >> le sorrido. Non potevo credere che alcune ragazze lasciassero in disparte la bambina per poter stare con Jorge, fosse almeno simpatico capirei ma non lo è affatto. Scendiamo in cucina e iniziamo a cercare gl’ingredienti per fare la torta, Sophia sembra divertirsi a leccare ogni cucchiaio e mescolo che gli passo, << E’ buono l’impasto? >> le chiedo, lei annuisce fortemente e poi sorride con tutta la bocca sporca di cioccolato, io ridacchio e lei mi sorride contenta, << La inforniamo poi pulisco la cucina e aspettiamo che sia pronta per mangiarla >>. Dopo quasi 40 minuti la torta e pronta e ne porgo una fetta a Sophia, << Ha un buon profumo >> sorride lei << Mi piace la torta al cioccolato è la mia preferita >>, addenta la fetta di torta e noto che le piace molto e questo mi rende felice. Dalla porta fa capolino Jorge, a petto nudo e scalzo, con addosso solo dei pantaloni della tuta grigi, << Sentivo un buon profumo >> dice guardandoci sedute al tavolo mentre mangiamo la torta, << Tu eri qui? >> gli dico, << Si stavo dormendo nella mia camera >>, << Ma è tardi non hai un lavoro? >> chiedo nervosa mentre lui si avvicina al tavolo e da una carezza sulla testa a Sophia, << Si c’è l’ho ma siccome sono il capo posso lavorare anche da casa >> fa un sorrisetto stronzo lui, io alzo gl’occhi al cielo e poi lo guardo, certo è molto bello, non dubito il fatto che alcune ragazze ingenue possano cadergli ai piedi, con quegl’occhi verdi che ti trafiggono ma che nascondono anche qualcosa di profondo, quei capelli tutti arruffati e il fisico atletico e muscoloso, purtroppo il suo essere odioso e antipatico fa passare in secondo piano queste cose. Allunga la mano per prendere una fetta di torta. Io senza nemmeno riflettere gli do una pacca sulla mano, << Cosa fai? >> gli chiedo, << Prendo una fetta di torta? >> mi guarda lui, << Non puoi >> gli dico, << E perché non posso? >> ridacchia lui mostrando i suoi denti bianchi e perfetti, << Perché l’ho fatta per Sophia è la sua torta preferita >>, Jorge mi guarda, allunga la mano e afferra una fetta di torta, << E’ anche la mia preferita quindi… >> ridacchia ancora e mi fa l’occhiolino sparendo dalla porta.
 
Per fortuna dopo qualche ora Jorge se ne era andato e sono rimasta tutto il pomeriggio a insegnare a Sophia, devo dire che è molto intelligente e preparata, dopo averle insegnato per un po’ ci siamo messe a giocare, mi ha detto tutti i nomi delle sue bambole e a una ha dato il mio nome, << E’ quella più bella come te >> dice lei con quel muso tenero, << Grazie ma io non sono la più bella >> gli sorrido << Tu lo sei >>, << E questo è Jorge >> dice alzando un bambolotto, << Scommetto che è il più bello? >> lei annuisce e sorride, << Jorge mi fa sempre ridere e mi porta sempre tanti regali >> borbotta lei, mi chiedo quando lo faccia siccome io non ho visto queste cose ma lavoro qui da poco e credo a Sophia, ma rimane comunque uno stronzo. Dopo cena la porta d’entrata si apre e fa capolino Jorge con il suo solito amico, Stephie e la ragazza con la testa piena di riccioli mori Alba, io e Sophia siamo sul divano e Stephie guarda verso di me con uno sguardo minaccioso, << Oh miss perfettina è ancora qui? >> dice lei guardando Jorge, << Senti chi parla >> le risponde Diego ridacchiando, << Stai zitto tu >> lo rimprovera lei, << Si è ancora qui, rimane a dormire, mia madre non c’è è via >>, << Meno male che non c’è tua madre >> borbotta la ragazza ricciola, è la prima volta che la sento parlare, << Almeno non rompe >> fa spallucce lei quando tutti la guardano, Jorge si volta verso di me e Sophia e poi salgono su per le scale. Dopo aver guardato un po’ di cartoni animati e aver chiacchierato con Sophia su quale Winx e Sailor sia più brava e bella, saliamo per metterla a letto, sono quasi le dieci di sera e lei sta crollando dal sonno. Piano la spoglio e gli infilo il pigiamino rosa a forma di unicorno e poi la accompagno in bagno a lavarsi i denti. Quando si mette a letto e le rimbocco le coperte mi chiede se posso leggergli una favola, << Certo, cosa vuoi che ti leggo? >> chiedo guardando la libreria nella sua cameretta color lilla e con i mobili bianchi, decorata di fiori sparsi qua e là disegnati sia sui muri che sui mobili. << Cenerentola >> ci pensa su lei, io afferro il libro in mezzo a tutti gl’altri e prendo una sedia per mettermi in parte a lei, inizio a leggere, le favole sono sempre piaciute anche a me, l’amore vero, la magia più forte che esista ma anche la più pericolosa, le favole hanno il potere di farti sognare, ma io credo di più agl’amori struggenti dei romanzi che leggo, dove l’amore di spezza, di fa disperare ma è un amore che durerà per sempre, chissà se sarà così con Peter. Leggo per un bel po’, con la voce leggera e velata finché non la vedo dormire. Ripongo il libro nella libreria e noto dalla porta socchiusa un ombra spostarsi velocemente. Chi stava guardando? Chi ci stava ascoltando? Magari Stephie per poi tornare nella camera di Jorge e ridere di me, che si fotta, forse non hanno ancora capito che non mi interessa niente di quello che pensano o dicono su di me. Scendo in salotto, sistemo le cose in giro e poi salgo nella mia stanza, mi siedo sul letto e prendo un libro, lo leggo e mi immergo in quelle parole e la mia testa si svuota da tutto, come se nulla esistesse più intorno a me. I libri riescono a farmi quest’effetto, riescono a farmi dimenticare tutto, riesco ad entrare nel libro e dimenticarmi chi sono e tutto quello che mi circonda, il mio cellulare vibra e vedo un messaggio di Peter che mi chiede se va tutto bene, io rispondo di sì anche se odio il fatto che Jorge e i suoi amici siano in questa casa poco distanti da me e proprio mentre sto pensando a questo sento una musica abbastanza alta arrivare proprio dalla sua camera. Il nervoso e la rabbia iniziano a percorrere le mie vene, aspetto qualche minuto per vedere se la abbassano ma non succede e ormai il mio nervosismo mi è arrivato dritto al cervello. Mi alzo di scatto e vado verso la stanza di Jorge, busso forte ma nessuno apre o nessuno mi sente a questo punto, << Jorge >> urlo fuori dalla porta << Abbassa la musica >>, ma non ricevo risposta e presa dalla rabbia apro violentemente la porta, mi ritrovo Diego seduto a terra con una birra in mano, Alba seduca sul bordo del letto e anche lei sta bevendo, Jorge sdraiato sul suo letto e in parte a lui Stephie appiccicata a lui, << Dovresti bussare prima di entrare >> ride Diego, io lo guardo male e mi avvicino a grandi passi a lui, << Se non foste così ubriachi forse vi sareste accorti che ho bussato e più di una volta >> dico quasi cattiva abbassandomi a pochi centimetri dal volto e lui scoppia a ridere, << Esci! >> mi dice Stephie << Non puoi stare nella camera di Jorge >>, << O credi che mi importi, o che mi importi di quello che dici tu? >> ribatto io e Jorge ridacchia, << Abbassa la musica >> gli dico, << E perché dovrei farlo? >> mi domando lui, << Perché tua sorella di sei anni è nell’altra stanza che dorme, se a te non te ne frega niente beh, a me si! >> ringhio contro di lui e si alza a sedere, << Non puoi venire qua e comandare >> continua a parlare Stephie, << Ma vuoi stare zitta, nessuno sta parlando con te! >> la rimprovero io, << Oh Oh, Stephie zittita >> esclama Diego divertito, << Non mi ha azzittita questa sfigata >>, << Pensi di offendermi? sai di quello che pensi non me ne può fregare di meno, mi importa solo che Sophia dorma quindi abbassa la musica se no butto giù quel cazzo di computer dalla finestra >> dico in modo chiaro e tondo e non scherzo affatto, sono una ragazza educata e gentile, che non rompe mai le palle a nessuno ma qui si esagera, lui e i suoi amici possono vivere la vita che vogliono ma se credono di riuscire a mettermi i piedi in testa perché si credono superiori si sbagliano, mio padre mi ha insegnato a reagire e che non c’è nulla di male a rispondere a tono quando ti mancano di rispetto. Lo guardo in cagnesco << Ok spengo la musica va bene >> mi guarda lui un po’ stranito, pensava davvero che mi sarei arresa solo perché la sua fidanzatina mi fa battute stupide e mi provoca, beh si sbaglia di grosso, << Vattene >> mi dice Stephie e appena Jorge spegne la musica mi avvio verso l’uscita << Non osate mai più mettere musica alta mentre Sophia dorme >> dico prima di uscire dalla stanza e richiudere in modo brusco la porta.
 
La mattina la sveglia suona e mi alzo, mi vesto e cerco di sistemarmi i capelli, per fortuna questa stanza ha un bagno personale, dove posso truccarmi e sistemarmi un po’. Sono quasi le nove quando vado a svegliare Sophia che apre gl’occhi e mi fa un piccolo sorriso, lei allunga le braccia per farsi prendere in braccio, non mi conosce ancora abbastanza ma con me sembra essere rilassata e serena e questo mi piace molto e sono contenta che sia così. La afferrò e la porto tra le mie braccia, << Buongiorno >> le dico sorridendo e lei appoggia la sua testa sulle mia spalla e poi la porto giù, in cucina, dove la appoggio su una sedie, << Cosa vuoi per colazione? >> le chiedo, << Succo e torta >> sorride lei e io gli preparo ciò che mi ha chiesto. Dall’atrio sento una voce, << C’è nessuno? >> urla qualcuno, una voce da ragazza che poco dopo apre la porta della cucina e fa capolino nella stanza. La guardo per qualche secondo confusa, ha i capelli neri, gl’occhi scuri e la pelle chiara, è vestita non troppo elegante ma comunque si nota che fa un lavoro che richiede un certo tipo di abbigliamento. << Ciao >> mi dice lei guardandomi << Devi essere Martina >> mi guarda lei e si avvicina a stringermi la mano, << Io sono Lodovica Comello, la sorella di Sophia, ma puoi chiamarmi Lodo >>, rimango un po’ scioccata e lei lo nota mentre abbraccia Sophia che sta facendo colazione, la piccola ricambia l’abbraccio con un gran sorriso e non la molla più. << So cosa ti stai chiedendo… >> mi dice quando Sophia lascia la presa << Si, mia madre non ti ha parlato di me, Si abbiamo padri diversi >>, << Tutti e tre? >> domando, non che ci sia qualcosa di strano in questo ma non mi aspettavo una terza sorella che comunque ha un padre diverso pure lei, << Ha hai già conosciuto Jorge, strano che tu sia ancora qui allora, di solito quando le tutor conoscono Jorge passano il tempo con lui e poi mia madre le licenzia >>, << Non credo che passerò del tempo con lui >> le rispondo e lei ride << Sei la prima che lo dice, quindi mi piaci >> mi sorride lei mentre si prepara una tazza di caffè, fa qualche domanda a Sophia che dice che mi adora e che la faccio divertire, Lodo mi guarda contenta e poi Jorge entra nella stanza, << Oh ti sei svegliato >> lo rimprovera in modo scherzoso Lodo e lui si volta a guardarla, << Oddio sei tornata >> risponde lui, << Non dire così sembri uno stronzo e mi fai fare brutte figure davanti al Tutor di Sophia, infondo mi vuoi bene >>, << Non preoccuparti lei è uguale a te >> dice guardando me, << Comunque io ho un nome >> dico guardandolo dritto negl’occhi, << Oh Si, scusami Tini >> dice con un tono da presa in giro, << No Martina non Tini >> preciso io, Tini mi può chiamare solo chi ha il mio permesso, << Oh finalmente una che ti tiene testa e ti fa rosicare >> ride Lodo, << Non mi fa rosicare e non mi tiene testa è solo una rompi balle >>, << Lo sei anche tu quindi… >> dico facendo spallucce e Lodo ride ancora più forte, << Forse abbiamo trovato quella giusta >> parla Lodo rivolgendosi a Sophia che annuisce, << Me ne vado >> dice poi Jorge afferrando la sua tazza di caffè e avviandosi verso la porta, << Aspetta… la mamma è andata via senza dirmi nulla, l’ho scoperto perché mi ha mandato dei documenti >>, << Cosa pretendi dalla mamma? >> chiede lui con un tono piatto << Ormai più che sua figlia sei il suo avvocato >> borbotta ancora poi sparisce dietro la porta. << E’ sempre così? >> chiedo a Lodo non trovando una spiegazione per questo suo comportamento così freddo come se non gli importasse niente di nessuno, ma solo di se stesso. << No di solito è anche peggio >> mi risponde lei. 


P.S.: Eccoci qui con un altro capitolo, spero che vi sia piaciuto e spero che anche la storia vi piaccia. Abbiamo incontrato anche Facu e Lodo, come li trovate? In questo capitolo vediamo un pò l'arroganza di Jorge, di come non gli importi nulla di niente, ma in realtà dentro di lui ha molte cose che scopriremo con l'avanzare della storia. Martina non si fa mettere i piedi in testa, anzi è caparbia e non si arrende tanto facilmente. Sono due caratteri diversi che si scontrano spesso, più avanti vedremo come si evolverà il loro rapporto. A settimana prossima con il nuovo capitolo.. un bacio e un abbraccio a tutti! <3
 
   
 
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