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Autore: Yugi95    10/04/2017    1 recensioni
§La presente raccolta s'inserisce all'interno della serie "Winx Club - Cassiopea's Chronicles" e, pertanto, è direttamente collegata alle altre fanfiction che ne fanno parte. Di conseguenza si consiglia, anche se non è strettamente necessario, la lettura delle restanti storie per una maggiore comprensione§.
Raccolta di brevi one-shot incentrate sull’universo Winx e direttamente collegate con le fanfiction presenti all’interno della serie “Winx Club – Cassiopea’s Chronicles”. Alcune storie andranno a coprire determinati “buchi di trama”, lasciati appositamente durante la stesura delle fanfict appartenenti alla serie. Altre, invece, rappresenteranno dei “missing moments” delle opere originali del Winx Club.
Genere: Avventura, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Winx
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Winx Club - Cassiopea's Chronicles'
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Il peso della solitudine
 
Le lancette dell’orologio color pesca si erano appena posate sul numero 12, quando un rumore di passi echeggiò per la stanza. Un’aggraziata figura femminile, lasciando ondeggiare i suoi lunghi capelli verdi nell’aria, si mosse lentamente verso una delle finestre della camera. Una volta che l’ebbe raggiunta, si appoggiò languidamente ad essa e, incrociando le braccia all’altezza del petto, iniziò a scrutare l’esterno. Il cortile della scuola era avvolto dalle tenebre della notte e una pallida falce lunare si stagliava mestamente nel cupo cielo di Magix. Una leggera pioggerellina d’inizio autunno si lasciava accompagnare verso il basso da una fredda brezza, che con estrema delicatezza, quasi avesse paura di farle del male, la adagiava al suolo e sui vetri di Alfea. Le goccioline, simili alla fresca rugiada mattutina, scivolavano sulla liscia superfice della finestra disegnando tortuosi e incomprensibili percorsi. La ragazza, ipnotizzata da quel movimento involontario e casuale, seguì con la coda dell’occhio quello “spettacolo”, che la natura sembrava aver messo in scena esclusivamente per lei; finché una lacrima, dopo averle rigato una guancia, non si staccò dal suo viso cadendo sul dorso della mano. Quell'improvvisa sensazione di umido la ridestò immediatamente dalla trance, nella quale sembrava essere rimasta intrappola, e la spinse a distogliere lo sguardo. Staccò la fronte dal vetro e, volgendosi nuovamente verso l’interno della stanza, concentrò la propria attenzione sulla scrivania in legno posta a qualche metro di distanza. Senza indugiare oltre, dopo aver preso un profondo respiro, la raggiunse e, sedutasi sulla comoda sedia con le ruote, estrasse da uno dei cassetti un foglio di carta. A quel punto la ragazza prese dal portapenne metallico situato alla sua destra una matita colorata e, una volta accesa la lampada della scrivania, con mano tremante iniziò a scrivere:
Cara Eldora…
Era da tanto tempo che desideravo avere tue notizie! Di conseguenza non puoi neanche immaginare la gioia che ho provato nell’apprendere dell’arrivo di questa tua lettera. Nonostante sia sempre stata consapevole dei numerosi impegni che il tuo ruolo di Fata Madrina comporta, speravo con tutta me stessa che riuscissi a trovare un po’ di tempo anche per la tua vecchia allieva. Speranza che fortunatamente non hai disatteso. Ad essere sincera anch’io avevo pensato più volte di contattarti in qualche modo, ma il non sapere in quale luogo della Dimensione Magica ti trovassi, a causa dei tuoi continui spostamenti, e la tua totale avversione per i moderni palmari tecnomagici me l’avevano impedito. Adesso è però superfluo rimuginare su queste sciocchezze: l’importante è che siamo nuovamente riuscite a metterci in contatto l’un l’altra. Venendo al contenuto della tua missiva, sarò più che felice di accontentare la tua richiesta. Allora… …vediamo un po’… sai, sono successe così tante cose in questi primi due mesi che non saprei proprio da dove iniziare. Forse… forse dovrei semplicemente dirti tutto, lasciare che la matita segua i pensieri e i ricordi, che senza un ordine preciso si affollano nella mia mente. Forse dovrei e… non trovo alcun motivo valido per agire diversamente. Alfea è un posto bellissimo e fin da subito mi sono sentita a mio agio, quasi come se fossi predestinata a studiare in questa scuola. Faragonda è sempre gentile con me e allo stesso modo gli altri professori sono disposti ad insegnarmi tantissime cose. Ho conosciuto numerose studentesse di Alfea con le quali ho ben presto stretto un saldo legame di amicizia e fiducia. Le Winx, infine, mi hanno aiutata ad inserirmi in questo nuovo contesto e Bloom… …mi ha… Bloom mi…”.

La ragazza dai capelli verdi lasciò cadere la matita colorata e, portandosi le mani al viso, iniziò a singhiozzare. Le lacrime ricaddero sulla lettera bagnando in più punti il sottile foglio di carta e sbiadendo conseguentemente le scritte in grafite. Non riuscendo più a trattenersi, si piegò in avanti e, nascondendo la testa tra le braccia, si abbandonò ad uno straziante pianto silenzioso. Per diversi minuti la ragazza alternò rapidi respiri irregolari a profondi gemiti sommessi, il cui rumore era coperto dal continuo ticchettio della pioggia sulle lastre delle finestre. Poi… il tutto si fermò. Smise di colpo di piangere e, dopo aver rialzato il suo viso divenuto ormai rosso per lo sfogo emotivo, si asciugò con le mani gli angoli degli occhi. Quest’ultimi si posarono nuovamente sul bagnato e stropicciato pezzo di carta, che aspettava soltanto di conoscere quale destino la sua “autrice” gli avesse riservato. Questa, allora, mordendosi nervosamente il labbro inferiore, riprese la matita colorata e con estrema decisione ne posizionò la punta sul foglio:
Perdonami Eldora, l’ho fatto anche questa volta… anche questa volta ti ho mentito. Non è vero! Nulla di tutto ciò che ti ho appena scritto è vero. Per tutto questo tempo ho sperato più e più volte che tu non mi scrivessi, che non cercassi di contattarmi. Avrei preferito che tu ti dimenticassi di me… avrei preferito che mi abbandonassi qui ad Alfea senza tornare più a prendermi. In cuor mio però sapevo bene che questo non sarebbe mai potuto accadere: sapevo che non mi avresti mai lasciata da sola. Eldora, tu sei troppo buona e io non mi merito affatto né il tuo amore né la tua gentilezza. La verità è che non avevo… anzi non ho tutt’ora la forza di affrontarti, di dirti come stanno realmente le cose. Tu hai fatto tanto per me, ci sei sempre stata anche quando ho deciso di voltarti le spalle. Mi hai salvata da un tragico destino, ti sei battuta per me nonostante non lo meritassi. Fosti così orgogliosa nel vedermi trasformare per la prima volta in una Fata Enchantix. Mi hai iscritta ad Alfea perché volevi che mi fosse assicurata la migliore istruzione possibile. Avevi puntato tutto sulla tua amata studentessa e quest’ultima aveva giurato a se stessa di non deludere le tue aspettative. Purtroppo non sono riuscita a mantenere questa promessa e ho fallito ancora una volta. Questi mesi sono stati… sono stati orribili. La maggior parte delle studentesse mi odia e mi considera una sorta di mostro. Le altre, invece, sono così spaventate dalla mia “fama” e dalle continue dicerie sul mio conto che il solo rivolgermi la parola le terrorizza. I professori non sono per nulla d’aiuto: sembra quasi che il mio disagio non gl’interessi affatto. Per di più sono restii ad insegnarmi determinati incantesimi e a darmi suggerimenti sul come sviluppare al meglio i miei poteri: hanno paura che possa usare entrambi a scopi malvagi. Anche le Winx mi hanno abbandonato: Bloom e le altre sono sempre in missione e non hanno mai del tempo per me. Ad eccezione dell’appoggio di Faragonda, sono completamente sola. Tuttavia, nonostante la situazione mi faccia estremamente soffrire, penso di meritarmi tutto questo. Dopotutto nella mia vita ho combinato solo guai e ho causato del male a molte persone. Io, però, non ce la faccio più a sopportarlo… non riesco a tollerare gli sguardi inquisitori, le risatine di scherno e la solitudine alla quale mi sono condannata. Io… …io… …io sono troppo fragile per farcela da sola, sono troppo debole per poter affrontare il mondo che mi aspetta senza il tuo aiuto Eldora. Per questo motivo ti prego… ti prego vienimi a prendere, riportami a casa con te. Non voglio diventare una potente fata se poi non mi è permesso di mettere la mia forza a difesa della Dimensione Magica; preferisco tornare ad essere la tua apprendista. Ti scongiuro Eldora non lasciarmi anche tu… non permettere che la solitudine mi dilani l’anima.
Per sempre tua allieva e amica, Selina”.

A quel punto la ragazza posò la matita alla destra della lettera e, grattandosi con fare maniacale le cosce con le unghie delle mani, rimase ad osservare quanto aveva appena scritto. In quei momenti una miriade di pensieri, emozioni, paure e rimpianti si affollarono nella sua mente e nel suo animo. Desiderava che la sua Fata Madrina fosse orgogliosa di lei, desiderava che la Dimensione Magica la perdonasse per tutti i crimini commessi in passato. Non voleva più essere sola, non voleva che un errore di gioventù la facesse soffrire per il resto di tutta la sua vita. Non voleva… perdere quella battaglia. Selina si alzò dalla sedia e, prendendo tra le mani il foglio di carta, si diresse nuovamente alla finestra. Questa volta però ne spalancò l’anta venendo immediatamente investita dalla pioggia e da una fredda raffica d’aria. La ragazza dai capelli verdi, allora, piegò più volte la lettera su se stessa, poi, dopo averle dato un’ultima triste occhiata, la strappò in pezzi sempre più piccoli. Infine aprì il palmo della propria mano e lasciò che il vento portasse via quei frammenti, mentre lei rimaneva immobile ad osservarli alzarsi sempre più in alto e lontano nel cielo stellato.
 
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Note d’autore: Buonsalve a tutti!!! Dite la verità: pensavate che fossi stato rapito dagli alieni, non è vero? Diciamo che in queste due ultime settimane sono stato abbastanza influenzato e conseguentemente non ho avuto la forza di dedicarmi alla storia. In verità avevo già iniziato a scrivere il capitolo 32 della Rinascita, ma, poiché mancano ancora delle parti importanti, non ho avuto la possibilità di pubblicarlo XS. Lunedì prossimo, dopo questa lunghissima e asfissiante pausa, entrambe le storie riprenderanno la loro consueta “serializzazione”. Tuttavia, non volendo lasciarvi a bocca asciutta anche per oggi, ho deciso di anticipare il secondo Racconto di Cassiopea. Come avrete sicuramente capito, la one-shot è incentrata su Selina (ovviamente la Selina di questo arco narrativo e non quella della serie originale) e sul suo primo periodo ad Alfea. La ragazza ha una sorta di monologo interiore (la lettera indirizzata ad Eldora), attraverso il quale cerca di dar sfogo a tutte le sue paure e preoccupazioni ;D. Ovviamente il problematico approccio tra Selina e Alfea non si chiude di certo qui: altre one-shot torneranno ad approfondire l’argomento XD. Beh… oggi voglio essere breve, quindi concludo qui. Un saluto e arrivederci ai prossimi aggiornamenti 😃 😃 😃.
Yugi95
   
 
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