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Autore: Whatshername    11/04/2017    1 recensioni
"Io sono Serena Attilio, Nata da un Diciotto, Khaleesi del grande studio disperato, la Non Passata, Madre degli Appunti Rubati, Ultima del Suo Corso, Principessa del Velo Pietoso, Signora dei Voti Bassi, Distruttrice di Neuroni…"
"Regina dei Cretini?" suggerì Daniele ridendo.
"Non potrei mai usurpare il tuo titolo" ribattei io dandogli una sonora pacca sul braccio che fece più male a me che a lui.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Capitolo tre: Evidenziatori e biblioteche


Felice e spensierata un cazzo.
Sessione di esami. Bocciature imminenti. Laurea irraggiungibile.
Avevo così tanti appunti sparsi sul tavolo davanti a me che avrei potuto costruirci un castello. Se solo spiaccicarci la fronte sopra permettesse di apprendere per osmosi...
« Daniele, fallo di nuovo e ti lancio giu dalla finestra. » minacciai mentre lui avvicinava pericolosamente l'evidenziatore azzurro al mio braccio.
Ormai ero già tutta evidenziata visto che aveva passato le ultime due ore a scarabocchiarmi allegramente ogni punto raggiungibile, ma c'è un limite a tutto.

« Shh, non distrarre l'artista. » mi zittì lui, facendomi qualche altra linea azzurra addosso.
« Artista un cavolo... » borbottai prendendo il libro di filosofia medievale e colpendogli il braccio.
« Ahia! Non ce n'era affatto bisogno! » si indignò lui, scarabocchiando furiosamente con l'evidenziatore sui miei appunti.

« Ma io ti squarto, cretino! » sbottai alla fine, dopo che lui mi ebbe macchiata anche una guancia, al feci scattare la vendetta.
Quando Elena ci raggiunse, dopo il termine della sua lezione di psicologia, ci trovò esausti. Io ero più simile ad un puffo radioattivo e Daniele era più rosa neon che altro.
« Insomma avete studiato tanto. » commentò con un sospiro rassegnato.

« Lo studio è sopravvalutato, ho deciso di mollare tutto e andare in miniera. » dichiarai con una certa convinzione, visto che non sarei mai riuscita a passare l'esame di linguistica e sarei rimasta bloccata al primo anno per sempre.

« Io pensavo di prostituirmi invece. » annuì Daniele, sfogliando le pagine del suo libro totalmente a caso.

« Ma sono l'unica qui che conta di laurearsi? »
« Sì, Ele, e probabilmente sarai anche l'unica a riuscirci. » mugugnai stanca e abbacchiata.

Faceva così freddo che stavamo con i giubbotti addosso, ma ogni volta che Daniele sorrideva il mio cuore prendeva fuoco e l'inverno era solo là fuori.

Da quando avevo confessato la mia stupida cotta ad Elena mi sembrava di non riuscire a pensare ad altro, era come se si fossero rotti gli argini del fiume Daniele e questi avesse inondato il mio cervello sommergendo qualunque altro pensiero.
Non mi ero mai sentita così frustrata in vita mia, soprattutto quando -come in quel momento- Daniele si metteva a messaggiare senza sosta con chissà chi e una totalmente irrazionale e piuttosto patetica gelosia prendeva il sopravvento su di me.

« Possiamo smettere di far finta di studiare e andare a casa? » domandai più che altro perché ormai mi stavo immaginando una trentina di scenari in cui io mi dichiaravo e lui mi diceva che anche lui mi aveva sempre amata e avremmo vissuto felici e contenti per sempre.

« Non so, penso ci sentiremmo in colpa per il resto del weekend senza riuscire a godercelo. »
« E allora studiamo... » suggerii, in un momento molto poco da me.
Così poco da me che Daniele smise addirittura di scarabocchiare e mi fissò con aria molto sorpresa.
« Potrei quasi offendermi per questa reazione esagerata, lo sai? »
« Scusa, ero semplicemente scioccato. Non ti ho mai sentito dire quella parola che inizia per “s” e finisce per “tudiare”. »
Per l'ennesima volta nella mia vita levai alto il dito medio « Se hai finito di distrarmi, ho un esame da preparare. » sbottai in un altro scatto poco da me riprendendomi il libro in un gesto irritato.
Lui si limitò a borbottare un “lunatica” e tirare fuori il suo ipod, conficcandosi le cuffie nelle orecchie.

*

« Secondo me devi dirglielo » 

« Secondo me Putin dovrebbe darsi agli uomini » dissi io scarabocchiando un tardis sul bordo della pagina.
A quel punto Elena quasi si soffocò con il thè caldo che stava sorseggiando « Che cavolo c'entra? »

« Credevo stessimo dicendo opinioni random, perdonami. Temo che filologia romanza mi stia dando alla testa. »

Eravamo in biblioteca da due ore e io non avevo recepito nulla di tutto quello che avevo letto e sottolineato con tanto amore, quindi il mio umore era piuttosto tetro; poi se ci si metteva la Ele a dire assurdità…

« Io ero seria e ora non riesco a togliermi dalla testa orrende immagini del caro Vladimir. »
Eh, il caro Vlad. Il simpatico russo si stava dando da fare in quel periodo con minacce a destra e a manca e quella sua piccola mania dell'arrestare gli omosessuali e invadere piccoli paesi limitrofi…

« E' la punizione divina. Ti ho detto mille volte di piantarla con questa storia di Daniele, se non la smetti di insistere la prossima volta verrai fulminata. »

« Ma è così stupido che voi due non- » si bloccò di colpo e abbassò la voce « si parla del diavolo… »

Daniele scaraventò il suo zaino sul tavolo a fianco a me « Non mi laureerò mai e diventerò un senzatetto » annunciò buttandosi sulla sedia scricchiolante per poi affondare la testa tra le braccia.

Che melodrammatico.

« Ti ha bocciato l'idea? »

Lui fece una smorfia e parlò con una voce stridula e fastidiosa « “Il suo progetto non rientra nelle mie competenze, bla, bla, bla...”. Ora posso ripartire da zero seguendo i suoi suggerimenti banali e fare una tesi sul Decadentismo oppure cercare un altro relatore… Non so cosa fare. »
Lo vidi sgonfiarsi sotto i miei occhi, avvilito. Era un maledetto egocentrico con un evidente problema di narcisismo, ma si buttava già piuttosto facilmente.

Io roteai gli occhi facendomi girare la testa « Ma smettila, lo so persino io cosa vuoi fare. Sei troppo testardo e superbo per mollare la tua idea, è ovvio che devi cercare un altro relatore… Possibilmente uno meno noioso. »

Daniele mi guardò per un lungo momento « Mi fai proprio paura a volte, mi conosci più di mia mamma. Merda, più di me stesso forse. Hai proprio ragione però, sto progettando la tesi dal primo anno, la Morandi può anche fottersi! » esclamò con rinnovato entusiasmo.

L'attimo dopo la biblitecaria, un'insopportabile donnona enorme con i capelli corti e crespi, ci fu addosso come un condor« Fuori di qui, tutti quanti! State disturbando tutti! La gente qui vuole studiare, non sentire questo qua dire amenità! »

Far notare la rima e che la biblioteca era vuota e in più promettere di diventare muti come pesci non servì a nulla, l'arpia continuò a strillare finché non raccattammo le nostre cose a velocità super e ce la demmo a gambe levate prima che ci sputacchiasse addosso un altro po'.

« Certo che se la parola “fottere” per lei è un'amenità… Si spiegano tante cose sul suo umore » commentò Daniele ridendo da solo.

« Potresti immolarti alla causa » suggerii « Offri il tuo corpo a quell'arpia per renderla più umana, tutto lo studentato ti onorerebbe. »

L'espressione di puro orrore che si dipinse sul suo volto mi fece scoppiare a ridere e anche lui rise. E la giornata si illuminò, il sole si fece più caldo, il mio cuore più leggero, come un palloncino ad elio.

« Mi è passato l'appetito, grazie tante. Credo non riuscirò a mangiare mai più. »

« Ma ora dove andiamo? Ele che propo- che c'è? » chiesi voltandomi verso di lei, per poi fermarmi confusa dalla sua aria di chi la sa lunga. 

Fin troppo lunga.

Lei lanciò un'occhiatina svelta a Daniele e poi a me e io diventai color porpora.

« Sei diventata viola, lo sai? » domandò quel cretino a fianco a me « Come mai? »

Non sapendo come rispondere sventolai il mio fidato dito medio e Daniele non disse più nulla sul mio colorito poco probabile, così ci dirigemmo in aula studio e passammo lì l’intero pomeriggio.


Angolino di Sara
Buonasera miei prodi! Terzo capitolo, un po' difficile da scrivere, ancora non sono soddisfatta ma se continuo a cancellare divento pazza. Insomma, o così o niente quindi meglio così. Spero. Fatemi sapere! 
Ps: grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate o le seguite <3 

   
 
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