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Autore: Fonissa    11/04/2017    3 recensioni
[Genderfluid!Yuri]
"Basta Mila, è inutile ripetermelo, non dirò niente."
"Ti farai del male continuando così, loro ti vogliono bene."
"E' solo una cosa temporanea, posso benissimo vivere senza che loro la sappiano."
Mila sospirò sconsolata, scostandosi un ciuffo di capelli rossi da davanti gli occhi. Guardò l'amica, increspando le labbra.
"So benissimo il fastidio che provi quando ti chiamano con il nome sbagliato... Yulia."
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mila Babicheva, Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*ATTENZIONE*

Saranno presenti alcuni cambiamenti di pronome per il personaggio di Yuri, ovviamente, ma nonostante sia io stesso Genderfluid, è la prima volta che scrivo di ciò, quindi se trovate qualche parte o cambiamento di pronome poco chiaro, non fatevi scrupoli a segnalarmelo e provvederò a riscriverlo al meglio.

Yulia Plisetsky  

The black dress

Yuri non ebbe nemmeno bisogno di aprire gli occhi per capire che quello sarebbe stato uno di quei giorni. Non aveva bisogno di guardarsi allo specchio per interminabili minuti o di provare qualsiasi vestito avesse nell'armadio, e nemmeno di ripetere più volte il suo nome, come all'inizio. Lentamente si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi, per poi guardare lo specchio intero che si trovava proprio di fronte a lui, o meglio, di fronte a lei.

"Yulia." sussurrò, e il suo corpo ebbe un fremito. Si alzò, stiracchiandosi e sbadigliando, andando verso l'armadio e iniziando a cercare qualcosa sul fondo, nella parte dedicata a quei giorni. Ma appena afferrò una delle sue magliette lunghe fino a metà coscia, si bloccò a occhi spalancati. Yuuri Katsuki era lì con loro, in Russia, e lei se ne era completamente dimenticata. Posò alla svelta la maglietta, come scottato. Nessuno sapeva di questa sua 'condizione', tranne Mila. Con lei aveva condiviso questo suo segreto, troppo difficile da controllare per una sola persona. Viktor, Georgi, Yakov e Lilia erano abituati a vederlo ogni tanto con quei vestiti, quasi non ci facevano più caso. Sotto suggerimento di Mila, avevano pensato che fosse qualche moda giovanile o cose simili, e la questione era stata risolta. Ma non poteva farsi vedere così da Yuuri, assolutamente no. Optò per una maglietta semplice e nera e dei pantaloni stretti dello stesso colore. Dopo qualche attimo di esitazione, si azzardò a legarsi i capelli in una coda, lasciando come suo solito qualche ciuffo davanti all'occhio destro. Quello, almeno, poteva permetterselo. Se non altro, quel giorno lo avevano di risposo, così non doveva per forza stare ore e ore in mezzo agli altri pattinatori durante gli allenamenti. Sobbalzò quando sentì qualcuno bussare alla porta.

"Yuri, sei pronto? Ti sei svegliato tardi?"

La voce di Mila la fece sospirare di sollievo. Senza dire niente, aprì la porta, invitando l'amica ad entrare.

"E' successo qualcosa, Yuri?" chiese Mila, sedendosi sul letto. Sbattè un paio di volte gli occhi, notando l'abbigliamento e l'acconciatura.

"Ho capito... Yulia?"

Yulia annuì, sedendosi anche lei. Sarà per il fatto che sapeva del suo segreto, ma Mila capiva al volo quali erano le giornate in cui non era Yuri Plisetsky, ma Yulia Plisetsky. Ovviamente, all'inizio non era così, e le domande della maggiore per capire come si sentisse facevano imbarazzare e arrabbiare Yulia allo stesso momento. Una volta le aveva addirittura chiesto: 'oggi chi sei?', come se fosse una persona diversa quando si sentiva femmina. Prima le aveva urlato contro, poi aveva spiegato con molta calma che Yuri e Yulia erano due modi di chiamare la stessa persona.

"Perché sei vestita così, allora? Metti quelle parigine che adoro!"

Yulia abbassò lo sguardo.

"Non me la sento di vestirmi in quel modo, oggi. E poi ho messo una semplice t-shirt e un pantalone stretto, anche tu ti vesti così."

"E' per Yuuri, vero?"

"Si, anche per quello." Yulia sapeva che era inutile provare a mentire a Mila, se ne sarebbe accorta.

"Sai benissimo cosa ne penso, ma te lo dirò di nuovo: dovresti parlarne con gli altri."

"Basta Mila, è inutile ripetermelo, non dirò niente."

"Ti farai del male continuando così, loro ti vogliono bene."

"E' solo una cosa temporanea, posso benissimo vivere senza che loro la sappiano."

Mila sospirò sconsolata, scostandosi un ciuffo di capelli rossi da davanti gli occhi. Guardò l'amica, increspando le labbra.

"So benissimo il fastidio che provi quando ti chiamano con il nome sbagliato... Yulia."

"Sopporterò. Ne abbiamo già parlato, non sono sempre così, semplicemente vado a periodi."

Mila si alzò di scatto, incrociando le bracci al petto e guardando Yulia dall'alto in basso.

"Il problema di fondo sei tu. Già il fatto che non chiami questa cosa con il suo nome dimostra che non l'hai ancora accettata pienamente. Ci sono periodi in cui ti senti femmina, e quindi? Che male c'è? Resti sempre tu, qualunque sia il tuo nome o il pronome che usi. Non sei strana o anormale, sei solo..."

"Non dirlo, ti prego."

"Genderfluid."

Yulia si portò le ginocchia al petto, nascondendoci il viso. Mila si morse il labbro, poi si sedette al suo fianco, strofinandole la schiena.

"Tutto ciò mi riporta a tre anni fa..." sussurrò.

"Che intendi dire?"

"Quando hai scoperto che ti piacciono i ragazzi."

A quel punto Yulia alzò lo sguardo, posando i suoi occhi verdi su quelli blu notte dell'amica.

"Sono una ragazza, cosa c'è di strano nel fatto che mi piacciono i maschi?" disse con ironia. Entrambe scoppiarono a ridere, spezzando la tensione che si era creata.

"Forza Yulia, vieni a fare colazione, gli altri avranno già quasi finito. Ah, e ho sentito di Yuuri e Viktor parlare del fatto che oggi pomeriggio sarebbero usciti. Senza di loro, ti senti libera di provare alcuni vestiti che non mi vanno più?"

Yulia rabbrividì, seguendo l'amica che si stava già dirigendo verso la stanza dove si riunivano per ogni pasto.

"I tuoi vestiti non sono proprio il mio genere."

"Ne ho alcuni che ti starebbero a pennello, fidati."

La minore non rispose, ma dopo qualche secondo sussurrò:

"Mila..."

"Tranquilla, già lo so. Dovrò fare finta che tu sia un ragazzo."

 

Quel pomeriggio, Yulia uscì dalla sua camera con la maglietta che stava per prendere quella mattina, che nascondeva a malapena un pantaloncino, e le parigine che Mila adorava, andando proprio verso la camera di quest'ultima.

"Finalmente sei arrivata! Vieni, entra."

Yulia strabuzzò gli occhi alla vista del cumulo di vestiti sparsi sul letto di Mila.

"Tutti questi?"

"Tanto non hai altri impegni questo pomeriggio, no?"

"E quindi dovrei passarlo tutto a provare vestiti di dubbio gusto?"

"Ehy, li ho scelti apposta per te! Apprezza il mio sforzo! -Mila le lanciò un paio di vestiti, sorridendo- forza, provati questi. Vedrai che ti piaceranno."

Yulia sbuffò, andando verso la cabina armadio per cambiarsi.

"Yulia, perché non ti cambi davanti a me? In fondo siamo entrambe ragazze, no"?

Mila prese una nota mentale di non dire mai più una cosa del genere, dopo aver ricevuto vari insulti non molto gentili.

Yulia uscì poco dopo, guardandosi allo specchio. Effettivamente, non stava male. Il pantalone era un semplice jeans stretto strappato sulle ginocchia, la maglia, di un grigio scuro, si fermava appena sopra l'ombelico. Sopra indossava una felpa nera con la zip e l'interno in lana.

"Stai benissimo." esclamò la rossa.

"Devo ammetterlo, su questo ci hai azzeccato, ora dobbiamo vedere il resto."

Alla fine, Yulia si divertì anche a provare tutti quei nuovi outfit, soprattutto visto che la maggior parte gli piacquero davvero, e anche se non lo disse, Mila lo capì. Quando i vestiti furono finiti, Yulia si buttò sul letto, decidendo di mettere il primo completo che aveva provato.

"Finalmente abbiamo finito..." sospirò.

"No, non ancora."

Sotto gli occhi stupiti della bionda, Milla cacciò da sotto il letto una busta abbastanza grande, che Yulia riconobbe provenire da un negozio di alta moda.

"E questo cos'è?"

"Volevo farti questo regalo da un anno, ovvero da quando mi hai confessato di essere Genderfluid. Ne ho visti tanti, ma nessuno mi convinceva. Poi ho notato questo, e ho pensato che fosse semplicemente perfetto. Non ne hai mai avuto uno, vero?"

Appena Yulia aprì la busta, i suoi occhi iniziarono a brillare.  Ne uscì fuori un vestito nero, con il top interamente fatto di pizzo, sul vedo-non-vedo, e la gonna a pieghe che arrivava sopra le ginocchia.

"E' bellissimo... -in uno slancio di affetto, Yulia abbracciò Mila- grazie."

"E di cosa? Forza, provatelo."

Il disagio nello star indossando una gonna per la prima volta svanì non appena Yulia si guardò allo specchio. Quel vestito sembrava fatto apposta per lei, come se fosse dipinto sul suo corpo. Si sentiva bene in quei panni, a proprio agio.

"Peccato che lo vedrai solo tu..." sussurrò Yulia osservando tristemente lo specchio. Mila appoggiò una mano sulla spalla dell'amica.

"So che prima o poi riuscirai a dirlo a tutti, credo in te."

 

*Angolo autrice*

E ti pareva che quella che doveva essere una One shot si doveva trasformare in una ministoria da due capitoli. Comunque, tutto ciò nasce da una mia head canon, siete liberi di condividerla o meno.

Alla prossima!

  
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