Film > La Bella e la Bestia
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Autore: Milich96    11/04/2017    4 recensioni
Ambientato in un soulmate-au : le persone nascono col nome della loro anima gemella sul proprio corpo. Certi sono fortunati e vengono ricambiati, altri devono accettare il destino. Letont ha il nome di Gaston su di se, ma ciò non ha importanza, perché Gaston non lo ricambierà mai. Specialmente ora che è morto.
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Gaston, Le Tont
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gaston era ormai morto da una settimana. La caduta gli aveva rotto l’osso del collo, uccidendolo immediatamente e senza dolore. 
Al funerale era venuto tutto il villaggio. Nonostante la sua ultima crociata contro il principe Adam Gaston era stato pur sempre un generale, un eroe di guerra. La gente non aveva dimenticato così facilmente ciò che aveva fatto per loro, anche se lo desiderava. 

Nonostante quello che si potesse credere, Le Tont sembrava aver superato bene la morte del suo ex - migliore amico e possibile anima gemella (almeno secondo il tatuaggio sul suo pettorale destro).
Gaston lo aveva spaventato, ingannato, tradito..  tutto in una sola notte. Le Tont non era forse il più intelligente del villaggio, ma neanche il più stupido: aveva capito che qualcosa non andava nel suo amico quando aveva legato Maurice a quell’albero. Non ne aveva tuttavia parlato con nessuno. Un po’ per paura di venire condannato, ma specialmente perché Gaston glielo aveva chiesto, e ciò che Gaston chiedeva veniva fatto. Ma adesso quell’uomo non c’era più nella sua vita e poteva fare tutto ciò che voleva. Era libero. 

Aveva recentemente iniziato a rivolgere le sue attenzioni verso il minore dei fratelli Fournier: Stanley. Stanley era simpatico, giovane e ricambiava le attenzioni di Le Tont. Se solo queste fossero state sincere sarebbe stato perfetto. Il giovane ragazzo era attraente e di compagnia .. Ma non aveva quel magnifico portamento, quella parlantina affascinante, quei muscoli fantastici che quel maledetto bastardo aveva. 
“E’ solo questione di tempo” si diceva Letont. “Molti si sono innamorati di persone che non erano le loro anime gemelle. Non è così strano … no?” 

Ma niente. I giorni passavano e la fiamma non c’era. Al massimo un lieve odore di bruciato. Le Tont non se la sentiva di dirlo a Stanley. Il ragazzo lo venerava, lo riempiva di attenzioni. Se solo fossero provenite da uno schifoso Adone sarebbe stato perfetto. Ma no! Lo stronzo doveva essere etero … e attualmente morto.

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Era un giorno come gli altri quando il medico del villaggio si avvicinò a Le Tont.

“Buongiorno monsieur, come state oggi?” chiese il dottore.

“Oh buongiorno a lei signore. Bene, bene. Quest’anno la primavera arriverà in ritardo. Ho ancora qualche giorno di pace prima che mi cominci l’allergia.” Rispose ridendo l’uomo più basso.

“Venga da me appena sente i primi sintomi. Non vogliamo ripetere l’esperienza dell’anno scorso, no?  ”

“Oh no, la prego. Ho imparato la lezione, hehe” 

“Mmm bene … mi perdoni se la disturbo ancora, ma volevo chiederle: come ha preso la morte del monsieur Gaston? So che eravate molto vicini quando lui era invita e-“

“FAVOLOSAMENTE ! ” interruppe Le Tont con fare scocciato. Odiava parlare di quell’argomento, specialmente da sobrio. 

Il dottore lo guardò sospetto: “Monsieur Le Tont .. come medico le consiglierei di esternare i vostri sentimenti. Parlare aiuta. Molto.” .

“ … Va tutto … bene … grazie per l’interessamento.” Gracchiò il corvino respirando profondamente dal naso. Non era questo il momento per le lacrime dannazione.

“ Non credo che questa sia tutta la verità”.

“COSA MI VUOLE SENTIRE DIRE? CHE PIANGO FIOTTI DI LACRIME DIETRO QUELLO STRONZO? PER QUELL’ESSERE CHE MI HA VENDUTO PER UNA SOTTANA? ANNI DI AMICIZIA BUTTATI AL VENTO PER COSA? LA TROMBATA DELLA SUA VITA? VUOLE CHE IO MI STRUGGA PER LA SUA MORTE? HAHA CHE RISATE!”  Le Tont odiava alzare la voce. Si considerava un tipo pacato e tranquillo, ma quando era troppo era troppo. Il dottore stava andando a punzecchiare una ferita ancora aperta, e questo non gli piaceva.

“…. Ora che si è sfogato preferisce continuare a parlarne in un posto più riservato?” chiese il medico con fare indisturbato, come se lo scoppio del giovane non lo avesse neanche turbato. Aveva a che fare con molto di peggio giornalmente . 

“…. sì” .

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La casa del dottore era molto spaziosa, ma questo era un dato di fatto visto che riceveva lì i suoi pazienti .

Da piccolo Le Tont ci era stato frequentemente: sua madre era molto apprensiva nei suoi confronti. Bastava uno starnuto o un graffietto che andavano di corsa dal medico. Quando era cresciuto le cose si erano calmate. Se c’era necessità di medicine gli bastava intercettare il luminare al mercato, dirgli cosa aveva e in meno di 10 minuti poteva tornare a casa col rimedio. 

Il corvino non avrebbe mai immaginato che sarebbe tornato in quella casa, non per un motivo del genere almeno. Ma adesso era lì, seduto sulla poltrona di pelle di fronte al medico, che lo guardava con fare paterno. Era una situazione imbarazzante a dir poco.

“Allora, Jacques….” 

- ouch, siamo passati al nome di battesimo. La cosa è seria. – pensò Le Tont.

“ Cosa ne pensa del comportamento che Gaston aveva assunto prima della sua morte? Le è sembrato strano? Fuori dal normale?”

“Oh no, Gaston faceva spesso queste rivolte contro i principi locali. Era il suo hobby” disse sarcastico il giovane.  Che domanda idiota era quella?  Ed aveva anche preso una laurea quell’uomo?

“La pregherei di rispondere alla domanda” ripeté gelido l’uomo più anziano .

“…. Mi ha spaventato. Non avevo mai visto Gaston così furioso. Era come in preda alla follia. Quando poi siamo arrivati al castello e mi ha abbandonato per cercare la bestia.. il mondo mi è crollato da sotto i piedi. Mi sono sentito … tradito. Lasciato indietro. Non mi è piaciuto.” Dentro di se aveva sempre saputo che questa era la verità, ma ammetterlo a voce alta era difficile. Ad ogni parola la gola gli si costringeva sempre di più, come se stesse poco a poco annegando. 

“Capisco. Eravate molto legati?”

“Come due fratelli” - Anche di più-

“ E adesso? Come sta affrontando la sua dipartita?”

“… Và. Sto uscendo quasi tutte le sere. Il silenzio di quella casa non mi piace. Mi fa tornare con la mente al passato: a quando era riempita dalle nostre risate, dai nostri bisticci, da …. Semplicemente da noi”  finì la frase con un sorriso amaro. Merda, adesso la gola si era chiusa ancora di più e le lacrime supplicavano di fuoriuscire.

“Sono ricordi molto dolorosi?”

“I peggiori.”

Il silenzio era tornato, però Le Tont non aveva più parole per colmarlo. Doveva andarsene. Al più presto. 
Si alzò e si diresse alla porta il più velocemente possibile.
“Sa per caso chi fosse l’anima gemella di monsieur Gaston?” chiese il medico, studiando delle carte sulla sua scrivania.
Che domanda inaspettata.

“No, non ne ho la più pallida idea. E sa una cosa? Non mi interessa” il nome sul petto bruciava più del fuoco “Potrebbe essere stata Louise, Margot. Cacchio! Anche Belle poteva esserlo!” Gli occhi gli bruciavano e la voce usciva a fatica, ma era troppo preso per fermarsi.

“Gaston non me lo ha mai voluto dire. Non so perché. Non gliel’ho mai chiesto, come lui non lo ha mai chiesto a me. La storia del nome tatuato è una cazzata inventata per far star zitte le bambine per più di un’ora. –Oh, Pierre sarà mio marito in futuro - . Beh cocca, la vita non funziona così! Puoi avere fortuna e l’altro ha il tuo nome da qualche parte sul corpo, ma non è così semplice. Non è mai così semplice.” Concluse acido Le Tont. Oramai aveva perso la faccia quando si era messo ad urlare in piazza, una scenata in più non cambiava niente.

Il dottore aspettò che il giovane avesse finito prima di parlare:
“Ho dovuto preparare io il corpo di Gaston. Renderlo accettabile per il funerale. Ho dovuto ovviamente spogliarlo e pulirlo dal sangue raffermo, fango e quant’altro. Durante questo lavoro ho notato il nome di una persona, di un uomo, nell’interno coscia. Vuole indovinare di chi si trattava?” Il medico alzò lo sguardo e non si trovò dinanzi l’uomo che aveva fatto entrare prima in casa sua, ma uno spettro. 

Le Tont aveva smesso di respirare quando gli era stato annunciato che Gaston, il SUO Gaston aveva un nome di uomo tatuato sul corpo. Per colpa delle lacrime non riusciva a vedere bene intorno a se, ma ciò non importava:  il mondo aveva perso di interesse il momento in cui la sua anima gemella era morta.

La scritta sul pettorale ormai era talmente calda che gli aveva fatto perdere sensibilità al braccio destro. Peccato che lo stesso non valesse per il cuore: quello faceva male. Tanto male. La lingua era così secca che neanche tutto l’alcol del villaggio sarebbe bastato a dissetarlo. Nonostante tutto ciò riuscì a balbettare qualcosa:

“Io … no.. non lo so..non lo-”.

“Era il suo, monsieur Le Tont.”.


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NOTE A PIE' PAGINA


Premetto che non sono una scrittrice eccelsa ( ho fatto uno scientifico . Datemi uno studio di funzione piuttosto >:3c ), ma mi sono molto divertita a scrivere questa fic. Inizialmente doveva essere una robettina da 5, massimo 10 righe. Alla fine conta più di 1000 parole… ops (; ̄ー ̄  ).
Spero di non aver stravolto TROPPO i personaggi per voi. Se ho commesso errori o avete idee per come migliorare questa..”roba”… contattatemi pure ・+(*゜*)+




 
   
 
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