21 Novembre 2016 ore 23.39.10
- Ciao, ci conosciamo? -
Sapevo bene chi era, ma le mie paranoie da ragazza mi avevano riempito il cervello arrivando a questa soluzione: contattarlo su Facebook facendo finta di non riconoscerlo.
Come una pera cotta, ci cascò in pieno e da quel momento iniziammo a conversare, anche se non ne trovavo molto il motivo.
Insomma, era come se fosse stato voluto dal destino, non ci volevo mica flertare.
- Sono Vincenzo, ci siamo conosciuti 4 anni fa, ricordi? Ero uscito con Claudia, la tua amica. -
(Uscire dalle mie parti significa frequentarsi, ma ognuno lo interpreta a modo proprio. Come baciarsi, fare anche altro o come me: frequentarsi appunto. Ma questo caso era un pò particolare)
- Ah si, ciao! Come stai? - 
Inutile dire il seguito della conversazione, annoierebbe solamente, anche perché non c'eravamo detti nulla di interessante, ma una cosa riuscii ad ottenerla, ovvero il suo numero di cellulare.
Da quel momento iniziammo a scriverci su WhatsApp ed io cominciai ad interessarmi sempre più, anche perché si mostrava al quanto indifferente, ed io sono il tipo di ragazza che per arrivare ai propri scopi, farebbe di tutto. Però comunque.. alla base non c'era nulla, e in cuor mio mi chiedevo perché ci parlavo ancora, sapendo dell'uscita con la mia amica.
I giorni passavano, ed io continuavo a scrivergli. C'era dell'interesse, e iniziavo a notarlo anche da parte sua, così presi la decisione di chiamare Claudia spiegando la situazione, e con tono buffo mi rispose di stare tranquilla, perché era felice con l'attuale fidanzato e che di Vincenzo non se ne fregava nulla. 
Mi sentivo libera, e non vedevo l'ora di parlarci nuovamente, magari da vicino.
Il 30 Novembre alle ore 17:30 ci vedemmo. Mi bastò una telefonata per far salire l'ansia che avevo già. Stava arrivando ed io ero già li da 10 minuti, con il mio solito giubbino grigio, un filo di trucco e i miei capelli lunghi appena stirati per l'occasione. 
Il cuore mi batteva, e nell'attesa facevo dei piccoli respiri per rallentare la tenzione, senza alcun risultato, ovviamente! 
Uno sguardo, un vuoto nel petto. Lo vidi da lontano, neanché fossi dotata di superpoteri. 
- Quanto è alto - pensai tra me e me.
Feci finta di non vederlo e mi voltai aspettando con il cuore il gola e gli occhi chiusi il suo arrivo. Il tempo di farlo, lui era già lì.  
- Ehm.. Cia- non feci in tempo a salutarlo che subito mi strinse tra le sue braccia dandomi un bacio in testa.
Andammo verso il parco, e ci sedemmo su una panchina. Inutile dire che pensavo più a guardarlo che parlarci. Ma è ovvio! Hai un figo pazzesco davanti, cavolo, anche l'occhio vuole la sua parte!
Ancora oggi non ricordo delle stronzate dette quel giorno, ma delle sue risate si. Devo essere stata molto stupida al quanto pare. E ricordo anche di quel meraviglioso sorriso che mostrava spesso.
Notai subito la sua spontaneità, il suo essere convinto delle proprie idee e pensieri, il suo spirito d'iniziativa, la sua testardaggine e soprattutto il suo essere predatore, il ché l'aveva differenziato molto dai tanti ragazzi che avevo frequentato.
Non avevo mai avuto una vera relazione, e dato il carattere, scoprire il suo ritornare single dopo 3 anni di fidanzamento, mi sconvolse un pò. 
Mi stavo mettendo nei guai?