Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: seriadel    12/04/2017    0 recensioni
I pensieri di una ragazza, in un momento in cui va tutto bene, ma non come si aspettava.
"Piove, come nei migliori cliché, le gocce che si rincorrono sul vetro della finestra, facendo a gara a chi arriva prima ad infrangersi sul legno e tu, come nei migliori cliché, sei seduta a fissare quelle gocce, fin troppo simili a quelle lacrime che vorresti lasciare libere di solcare il tuo viso e che invece trattieni da troppo tempo e non sai nemmeno tu da quanto."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sinceramente nemmeno io so cos’è, non so nemmeno cosa diventerà, so che in questo momento non so come finirà, ma dovevo pubblicarla perché era da troppo che non pubblicavo qualcosa e perché ne sentivo la necessità.
L’ho scritta oggi pomeriggio di botto, quindi se ci fossero errori mi scuso in anticipo, detto questo spero vi piaccia.
____________________________________________________________________________________________________________________________

Piove, come nei migliori cliché, le gocce che si rincorrono sul vetro della finestra, facendo a gara a chi arriva prima ad infrangersi sul legno e tu, come nei migliori cliché, sei seduta a fissare quelle gocce, fin troppo simili a quelle lacrime che vorresti lasciare libere di solcare il tuo viso e che invece trattieni da troppo tempo e non sai nemmeno tu da quanto.

Porti le ginocchia al petto e le abbracci, poggiando il mento su di esse e nel silenzio della casa lo senti, senti il suo respiro regolare, senti i suoi movimenti che fanno pensare ad un sogno e sorridi, quasi sarcastica, amaramente, pensando che non sai come vi siete ritrovati in quella situazione e che molto probabilmente è il destino che vi sta tirando un bello scherzo e decisamente sarai tu quella che ne uscirà scottata, molto più di lui, come sempre, come nei migliori cliché.

Un lampo illumina il cielo e il tuono arriva subito dopo, il suono ti fa destare dai tuoi pensieri e sposti lo sguardo sull’orologio, le cinque di mattina passate, se non ci fosse il temporale fra un’ora saresti testimone di un’alba da togliere il respiro e invece ti devi accontentare del buio della notte e il grigiore delle nuvole.

Ad un tratto, un frusciare che non ha niente a che fare con il ticchettio della pioggia ti fa capire che si è alzato, deve essersi reso conto che l’altro lato del letto, oltre che a essere vuoto, è anche freddo a significare che era già da un po’ che non ero più a letto, vicino a lui, ti volti ancora prima che possa poggiare la sua mano sulla tua spalla e lo osservi, i capelli corti, la barba e quegli occhi che molte volte hai trovato a fissarti e altre volte, troppe, invece hanno fuggito il tuo sguardo per delle motivazioni stupide e inutili, poggi lo sguardo sulla sua mano e sorridi, veramente questa volta, perché sono sempre state le tue preferite, la parte di quel corpo che da sempre hai adorato e osservato, prima ancora di tutto il resto.

- Da quanto sei qui? – ti domanda mentre ti abbraccia, appoggiandosi allo schienale del divano.
- Non lo so, mi sono svegliata e non volevo disturbarti rigirandomi nel letto – stringi le sue braccia intorno a me con le tue, avvicinandolo un po’ di più.
 - Vieni a letto, per favore – sorridi e fai sì con la testa sciogliendo il suo abbraccio, ti alzi e pieghi leggermente le gambe intorpidite dalla posizione tenuta, ti si avvicina, ti sistema una ciocca di capelli e prendendoti il viso con entrambe le mani ti lascia un bacio lieve sulla punta del naso, a quel gesto lo abbracci di scatto, stringendolo a te, ammettendo a te stessa che sì, hai una paura tremenda che tutto questo possa finire, lo senti ridere piano, mentre ti stringe a tua volta, ti sposti quanto basta per guardarlo interrogativa.
- Dove vuoi che vada? – ti chiede sorridendoti e invece tu lo guardi male, come solo tu sai fare.
- Dove vuoi che vada? – ripeti ironica – Con te non si sa mai, lo sai perfettamente! – lui però continua a guardarti, sorridendo, ti posa il braccio intorno alla spalla e vi incamminate verso la camera – Anche questo è vero, ma non si sa mai nella vita –
Lo osservi mente si stende a letto e si gira guardandoti, mentre scostando le lenzuola fai lo stesso.
- So che le cose fra di noi non sono mai andate nel migliore dei modi e sempre per colpa mia… - lo blocchi poggiando l’indice sulle labbra, in questo momento non hai nessuna voglia di iniziare un discorso del genere, non ora che le cose vanno bene, che la situazione è calma.
Sposti il dito e lo sostituisci con le tue labbra in un bacio leggero, scostandoti poi, guardandolo e sorridendo gli volte le spalle e posi la testa sul cuscino, dentro di te ridi, sapendo perfettamente che tipo di sguardo ha in questo momento e aspetti conscia del fatto che a breve ti ritroverai stretta fra le sue braccia, con la schiena premuta contro il suo petto e il suo viso affondato tra i tuoi capelli, mentre respira il tuo profumo.

Ti addormenti così, tra le sue braccia, come nei migliori cliché.

La luce del sole che filtra tra le tapparelle batte perfettamente sul tuo viso, facendoti muovere per trovare una posizione in cui non ti dia fastidio, la voglia di alzarsi in questo momento non è nemmeno presente in te, ti volti verso l’altro lato del letto e allunghi un braccio lo trovi vuoto, ecco come si deve essere sentito questa notte, con gli occhi chiusi cerchi di focalizzare l’attenzione sui rumori intorno a te per capire dove sia finito, non sentendo niente ti sforzi di aprire gli occhi e capisci il motivo, ha chiuso la porta per non disturbarti.

La situazione si può risolvere solo in due modi, alzarsi e scoprire dove sia, oppure rimanere a vegetare nel letto fino a quando apparirà per controllare che tu non sia morta, al pensiero ti scappa una risata, ti giri verso il comodino e guardi il telefono, le dieci passata, forse è ora di alzarsi, sbuffi e scosti le lenzuola di dosso, ti siedi sul bordo del letto alla ricerca delle ciabatte, ma lasci perdere e ti alzi, passando vicino alla portafinestra ti accori che il temporale di stanotte è solo un lontano ricordo, sostituito da un sole splendente, sorridi e alzi le braccia stiracchiandoti e esci dalla camera spostando lo sguardo cercandolo.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: seriadel