Gnocchi ed omuncoli


Ma sai che ieri ho visto un ragazzo proprio gnocco? Giuro. Davanti al cimitero. Sì cioè bo', praticamente hanno alla fine deciso di mozzare 'sti alberi un sacco vecchi, ma tipo vecchissimi, e c'era sto figo che girava con un caschetto in una mano e nell'altra una pettorina di quelle da omino della strada, quelle arancione fluo hai presente? E quindi nulla era proprio bono, un botto di addominali e pure le Timberland. Tipo che volevo fargli una foto bo'. Sì lo so sono troppo pazza, aiuto una psicopatica, malata proprio, oddio.

Penso di aver visto la stessa scena. Sai però cosa ho notato io? Non la carnigione abbronzata a puntino, non le sopracciglia squadrate col righello, manco la catenina d'oro scelta apposta per mettere in risalto i pettorali, e nemmeno i capelli incerati a dovere, con tanto di riga perfetta che manco Lucia il giorno del matrimonio. 
No, io guardavo l'altro operaio, l'omuncolo che lo seguiva. Non vuole che si riveli la sua età. Cela la pancia da birra sotto ad una camicia che ha visto decenni migliori. La calvizie è protetta dal casco. Però una cosa non riesce a nasconderla. È la sua espressione: l'hai visto? Con lo sguardo urlava chiedendo pietà ad una tristezza infinita, con la consapevolezza di non essere più appetibile agli occhi di nessuna, la contentezza di non essere notato da alcuno, il peso sulla coscienza di essere ormai alla fine della vita, l'accortezza di un'esperienza umana già compiuta e catapultata dritta verso la bara. Allora, l'hai visto?

Bo'. Comunque il mio era proprio gnocco.



 

R.