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Autore: RELIXCHANNEL    12/04/2017    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se Astrid fosse andata con Hiccup a cercare Valka, disobbedendo agli ordini di Stoick e volando via dalla nave di Eret? Cone sarebbe andata a finire la storia?
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Stoick, Un po' tutti, Valka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hiccstrid One Shot'
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"Pazienza!" Protestó il ragazzo camminando sulla nave avanti a tutti i cacciatori a bocca aperta: non credevano che un ragazzino cosí potesse avere cosí tanta voglia di conoscere il loro capo. "Voglio provarci comunque!" Aggiunse, mentre inseriva la gamba di ferro nel macchingegno per la coda, e scavalcava con l'altra il dorso della sua furia buia. "Hic!" Protestó il padre, cercando di far cambiare idea al figlio. "Se sono riuscito a far cambiare idea a te... posso farlo anche con lui!" Il padre corrugó le sopracciglia, non volendo controbattere ancora. Sapeva che sarebbe stato inutile, data la testardaggine del figlio, da lui ereditata poi. "Andiamo bello!" Il drago con un balzó si ritrovó a perforare il cielo, in gran velocitá. 

Astrid's pov

Hiccup prese il volo verso il largo, intento a trovare questo Drago Boludvist. Aveva ragione, ma da solo non poteva farcela. "Andiamo!" Sussurro alla mia dragona, ma una ğ
ci interruppe. "NO!! Tu torni con gli altri a Berk. Ho giá visto troppe ribellioni in un giorno solo!" Disse il capo, salendo sul suo drago. Lo guardai, poi guardai Stoick. Andó vicino a Skarakkio. "Torniamo a Berk, e poi riportiamo Hiccup a casa." Sapevo che lui sarebbe andato a cercarlo dopo essere tornati a Berk. "Scusate la mia testardaggine, Stoick, ma io non posso lasciarlo da solo!" Dissi, prima di spiccare il volo. Constatato dal libro dei draghi, gli uncinati mortali sono i draghi più agili e veloci tra i draghi selvaggi, e considerato che la mia Tempestosa é anche addestrata, é classificata la più agile e veloce fra i draghi conosciuti (persino i furia buia). Per questo raggiungere Hiccup é stato semplice. Lo sentii urlare e mi avvicinai. "Hiccup! Tutto ok?" "Ah... Astrid!! Mi hai spaventato." "Perché quell'urlo?" "Un esempio pratico: perché lanci asce contro gli alberi quando sei arrabbiata?" Mi fece ridere. Insieme volammo sulle nuvole e gli dissi le intenzioni del padre. Sdentato inizió a ringhiare, come se avesse percepito qualcosa. "Astrid... ho la sensazione che ci stia già seguendo... eccolo girati!" Mi girai. Lui venne a fianco a me. "Andiamo papà... sul serio!?" Hiccup poi si congeló. Vedemmo che quello non era il padre, ma una figura coperta da una maschera e protetta in un'armatura molto robusta, con un bastone in mano, che fluttuava tra le nuvole. "Ooook... niente movimenti bruschi..." sussurrai. In mezzo secondo le nuvole sparirono, e davanti a noi comparve un drago grande quanto 2 volte Sdentato e Tempestosa messi assieme. A comandarlo, quella misteriosa figura. Lo guardavamo, e ad un certo punto sentii qualcosa tirarmi su. 2 draghi avevano afferrato me e Hiccup. Sdentato cadde per via della coda, Tempestosa cercó di liberarmi, ma una mossa di quel cavaliere la fece addormentare, per poi farla precipitare. "SDENTATOOO!!!" "NOOOOO!! TEMPESTOSAAA!!!" Mi liberai e caddi verso di lei. "NO, ASTRID!!! NOOOOO!!!" Caddi su Tempestosa e la svegliai, e mentre eravamo ancora in picchiata riuscimmo a volare e non schiantarci sul ghiaccio, come aveva fatto Sdentato. Non lo vidi. "Segui quel tizio, piccola!!" Tempestosa volò verso quella figura. "Avete lasciato il mio drago laggiù! Non puó volare da solo, annegherà!!" Sentii dire. "Hiccup!" Sussurrai. Si voltó. "Astr..." "shhh!!" Dissi. "Mi nascondo e poi esco all'improvviso a liberarti, ok?" Sussurrai ancora. Lui annuì e io mi abbassai. "Aspetta!!" Mi voltai. "E Sdentato??" Non risposi. "Ecco... io..." lo vidi fare una faccia sconvolta. "Bene. Allora a noi due, misteriosa figura!" Divenne serio. Io mi allomtanai e mi misi dietro di loro.
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Arrivammo in una grotta interamente costruita in ghiaccio, ma uno di quelli che non si scioglie al sole. Hiccup si ritrovó circondato da draghi, dietro i quali io mi ero nascosta. Per calmarli prese Inferno e la accese, per poi creare un'esplosione con il gas. Tutti rimasero affascinati. Io sorrisi, stringendo il manico dell'ascia. "Tu sei il cacciatore di draghi?" Non rispose. "Ehm... Drago Bludvist?" Ancora nessuna risposta. "Riesci a capire quello che ti sto dicendo??" La sua risposta fu in un roteare el suo bastone per poi sbatterlo a terra. Come in risposta al comando, un drago sbucó da dietro di lei e trascinó Sdentato affianco ad Hiccup. "Oh, va tuto bene, va tutto bene. Anche io sono felice di rivederti, bello!" Sussurrò abbracciandolo. Il cavaliere fece un'altra mossa col bastone e i draghi iniziarono a creare una fiamma tra le loro fauci, per fare luce. La figura si avvicinò ad Hiccup e fece addormentare Sdentato con la mossa che aveva usato prima con Tempestosa. Hiccup inizió ad indietreggiare quando lui allungó la mano verso il suo mento. "Ah!" Sospiró. "Hiccup..." sussurró. A quanto pare quel lui era una lei. "Cosa hai in mente di fare al mio Hiccup?" Dissi tra i denti, stringendo ancora di piú la mia ascia. "Come...?" Chiese lui. La donna si tolse la maschera e si riveló bellissima: una pelle rosea e labbra carnose, capelli lunghi e di un colore biondo cenere, il tutto adornato da delle piccole lentiggini e due enormi occhi come i miei, ma verdi esattamente come quelli di Hiccup. Non credevo potessero essercene dello stesso suo colore. "Come può essere, dopo tutti... tutti questi anni?" "Ehm, dovrei... dovrei riconoscerti?" Chiese Hic leggermente in imbarazzo per la situazione. "No... eri solo un bambino..." Hic aggrottó le sopracciglia. "Ma una madre non dimentica mai!" Continuó. Hiccup rimase senza parole, fece solo un sospiro. "Cosa...???" Mi lasciai sfuggire, facendo scivolare l'ascia dalle mie mani, anche io senza parole. La signora si voltó e si lanció contro di me. Io caddi a terra e lei mise il bastone sotto il mio collo. "Chi sei tu... una spia di Drago??" Mi chiese. "No... io" "Fermati! Lei é con me!!" Disse avvicinandosi. Lei si alzò e Hic mi tese una mano. "Oh, scusami. Ho giá avuto a che fare con Drago e in modo negativo..." "non si preoccupi, lo avrei fatto anche io!" Mi sorrise. Mi persi nei suoi occhi, identici a quelli di Hiccup, anche se i suoi sono più affusolati a magnetici. Valka scappò e io e Hiccup restammo da soli. "Un momento..." disse lui. "Seguitemi!" "Ma aspetta! Non puoi dirmi una cosa del genere, aggredire una persone per poi scappare cioé... TU SEI MIA MADRE?? Insomma... dove sei stata? Cos'hai fatto in tutto questo..." superó un masso di ghiaccio e disse senza parole "...tempo!" Io rimasi dietro di lui. Cercai di scavalcare ma il ghiaccio era troppo scivoloso, beato lui che aveva la gamba di ferro! Mi aggrappai e sentii qualcosa spingermi da sotto le gambe. Era Tempestosa, e dietro di lei, Sdentato. "È vero!" Aggiunsi. "Ma poi ci hanno dempre detto che tu eri stata divorata dai..." mi bloccai affianco ad Hiccup. "Draghi!" Dissi in un sospiro. Avanti a noi, un vero e proprio santuario dei draghi. Ce n'erano di tutti i tipi e di tutte le forme. Era davvero stupendo. "Tu hai salvato tutti questi draghi?" Valka annuì. "Wow..." "ti piace?" "Io... veramente non ho parole" "beh, almeno non sono noiosa! Vero?" "Beh, credo si possa dire, anche questo!" Disse mentre un drago lo annusava. "Ma, cosa ne pensno all'isola dei vostri draghi??" Chiese. "Beh, sono stato io a portare l'idea all'isola conoscendo Sdentato, e all'inizio papà non era molto contento..." rispose Hiccup grattandosi la nuca. "Però dopo che Hiccup ha sconfitto il Morte Rossa tutti si sono fidati dei draghi e ora ognuno ha il suo!" Lo interruppi. All'inizio Valka non ci credeva, poi però si è convinta. Ci raccontò del fatto che anche lei ci aveva provato, ma senza successo, e la sua paura ad uccidere i draghi per poco non uccise Stoick e Hiccup quando i draghi la rapirono 20 anni prima. "Hiccup mi dispiace... tu sei stato esattamente come me... e io? E io ero chissà dove... mi perdonerai?" Hiccup non rispose. "Posso insegnarti molte cose, come..." mise due dita sulla nuca di Sdentato e fece spuntare delle scaglie. "Così farai meglio molte virate strette. Mangiamo?" I draghi volarono su un enorme distesa d'acqua e mangiarono di gusto un sacco di pesci. Hiccup le fece vedere la sua tuta alare e lei ci fece conoscere l'Alpha, il re di tutti i draghi. Dopo ore di divertimento, Hic mi viene incontro e mi dice "beh, non possiamo rimanere qui per sempre!" E mentre stiamo per chiamare i draghi, ci tappano la bocca. Ci liberiamo e vediamo che sono Stoick e Skarakkio. "andiamo!" Disse Stoick. "Ehm papà, c'é una cosa che dovresti sapere!" "Sì, aggiungila alla lista!" "Ehm, veramente non è una di quelle cose che Hic dice spesso, vi piacerà, dovete solo prenderla nella giusta maniera!" Mi aggiungo. Ci fermiamo perché Skarakkio si é bloccato. "Ehm... forse dovresti starli a sentire stavolta..." e si sposta, sedendosi e togliendoai l'elmo. "Oh mamma..." sussurra. Stoick prende la spada e si incammina. "Ehm, papà potresti abbassare la spada perfavore?"Stoick valcò la soglia della strettoia di ghiaccio e si bloccò. Una specie di cavità un po' più larga e completamente in ghiaccio, Valka in piedi davanti alla soglia del corridoio. Stoick fece cadere la spada e si toglie l'elmo. Io ed Hiccup ci guardammo come per dire e se ora litigassero??. Lui mi strinse una mano dalla paura. "So cosa vuoi dire, Stoick. Come ho potuto essere assente in tutti, tutti questi anni!" Stoick si avvicinò sempre di più a lei, al punto che lei fu costretta ad appiattirsi al muro. "Ti ho fatto crescere Hiccup da solo, e ho sbagliato... oh, andiamo, non essere così Stoick, parla, urla, dì qualcosa!!!" Si bloccò quando Stoick le mise una mano sulla guancia. Hiccup mi strinse ancor di più la mano e io mi avvicinai. Sembrava stesse per interromperli e dire al padre La stai spaventando!! Vuoi dire qualcosa?? Ma non ce ne fu bisogno. Stoick sussurrò delle dolcisime parole: "sei bella come nel giorno in cui ti ho perduta!" Hiccup mi lasciò la mano e la mise attorno ai miei fianchi. Stoick prese il mento di Valka e avvicinò il proprio volto al suo, dandole un tenero bacio. Hic, con due dita, mi girò il capo, e mi baciò, ma non come fece Stoick, uno stampo lungo e mancato: Hiccup mi coinvolse in un bacio lento e passionale, suscitando una piccola risata da parte di Skarakkio. Ci staccammo pochi secondi prima di loro, per potergli sorridere. 
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Entrammo tutti nella casa di Valka e gli raccontammo meglio di Berk. "E tu potrai venire con noi a Berk!" Disse Hiccup, un po' frettoloso. Secondo me però era normale la sua euforia. "Piano Hic" lo rimproverò il padre. "C'è ancora molto da fare..." iniziò a fischiettare una canzone. "Ricordi la nostra canzone, Val?" Iniziò a cantare una dolce melodia. Poi iniziò a cantarla con un tono più allegro, per coinvolgere anche la moglie. Hiccup mi guardò e mi sussurrò: "mio padre canta??" E io sorrisi per non ridere. Continuò a cantare e Skarakkio si mise in mezzo. Lo tirai a fianco a me e Hic lo sgridò con lo sguardo. Stoick stava per cedere, quando anke Valka iniziò a cantare. La canzone si fece più movimentata e iniziarono a ballare. Skarakkio prese Hiccup e lo fece girare, ballando una sottospecie di quadriglia. Poi prese me e girammo, finchè non mi lanciò tra le braccia di Hiccup: il mio viso affondò nel suo petto e lui mi prese per i gomiti. Anche lui iniziò a farmi girare e girare, finchè Hiccup non mi prese i fianchi e lui si inginocchiò, alzandomi in aria alla fine della canzone. Solo dopo qualche secondo capimmo che noi due e Valka e Stoick eravamo nella stessa posizione. E così ci mettemmo a ridere. "Valka, vuoi essere di nuovo mia moglie? Possiamo essere di nuovo una famiglia!" Disse, mettendo le braccia attorno alle spalle di Hiccup e della moglie. "Beh... sì!!" Rispose lei. "Si beh... " disse Hiccup, girandosi e allungando un braccio, prendendomi il polso. "Manca un componente!" Mi tirò per il polso e mi unì all'abbraccio, mettendo una mano sul mio fianco e stringendomi a lui. Valka sorrise e sorrisi anche io. "Hic ma... io che c'entro?" Dissi un po' imbarazzata. "Tu c'entri sempre, milady!" Disse prendendomi il mento con l'altra mano e dandomi un dolce bacio. Sentii la sua mano massaggiarmi il mento, e l'altra mi accarezzaca la guancia. Scese fino al collo, poi alla spalla e poi al mio fianco, accarezzandomi dolcemente. Quando si staccò, Valka e Stoick sorrisero. "Ottimo!!" Skarakkio si unì. "A cucinare penso io!" E ridemmo tutti a crepapelle.

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Intanto che la famiglia si era riunita, i ragazzi aspettavano l'arrivo di Stoick e Skarakkio con Hiccup e Astrid. "Li hanno catturati tutti!" Disse Gambedipesce. "Già, di sicuro!" Gli faceva il verso TestadiTufo. "Non è giusto però! Eret figlio di Eret era l'uomo dei miei sogni! Tutto ciò che desideravo!!" "Ma mi sono fatto crescere la barba per te!!" Disse Moccicoso accarezzandosi la guancia. Gambedipesce fece lo stesso. "Io pure!" "Ahhh basta!" Urlò Tufo. "Non rimarrò qui ad ascoltare le vostre smancerie per conquistare mia sorella! Preferisco andare a cercare Stoick e compagnia! Chi è con me??" Disse poggiando il piede sulla testa del drago e alzando il petto. I suoi amici e la sorella scoppiarono a ridere. "Cosa avete da ridere?? Per una volta non vogliamo essere noi gli eroi? Dobbiamo per forza aspettare che Hiccup o Astrid o Stoick ci dicano cosa fare? No! Io vado punto. Se siete con me venite, altrimenti addio!" Testaditufo spiccò il volo, trascinando ovviamente la sorella. Moccicoso e Gambedipesce lo seguirono e si avviarono verso l'oceano, dove Stoick e Skarakkio erano andati in precedenza. Volando videro una nave di cacciatori: Eret comandava a bacchetta tutti i cacciatori, maggiormente per il fatto che se non avessero portato un drago al loro capo sarebbe stata la fine. Moccicoso si avvicinò alla nave e prese Eret al volo, obbligandolo a condurli tutti al covo di Drago Bludvist. "Sono sempre il migliore!" Disse poi, felice per ciò che aveva fatto. Eret li condusse fino ad un mare coperto fi ghiaccio, dal quale si innalzava una fortezza in legno e spuntoni di ghiaccio. Nell'enorme lastra, in un certo punto, si vedeva una grandissima spaccatura e delle bolle che scaturivano dal mare scoperto. "E quella che roba è??" Disse TestaBruta. Gambedipesce cacciò dal marsupio delle figurine, e iniziò a confabulare delle cose incomprensibili a quei tre. "mh... credo che sia un leviatano di classe 5, forse addirittura 6!" I tre vichinghi lo guardarono come avesse parlato un'altre lingua. Mentre guardavano, alcuni cacciatori li presero alla sprovvista e li catturarono, addormentando i loro draghi con dei dardi soporiferi. I cavalieri furono portati da Drago Bludvist. "Drago!" esclamò Eret, con una paura evidente ma che cercava di nascondere. "Sono tornato con un altro carico di Draghi, e come omaggio anche i loro cavalieri! Sempre allo stesso prezzo..." "Cosa?? Ma eri così perfetto..." Piagnucolò Testabruta. Eret la ignorò e continuò "e ce ne sono ancora tanti altri là fuori..." "quanti sono?" lo interruppe Drago prendedogli il colletto della maglietta, e guardandolo come lo volesse uccidere con gli occhi. "Tantissimi!" Disse Gambedipesce. "E hanno un sacco di draghi che ti disyruggeranno se ci tocchi soltanto." Dise Testaditufo. Anche Moccicoso si unì. "A Berk c'è il signore dei draghi e..." "cosa?" Lo interuppe Drago. "Aha... solo io ho ol controllo dei draghi!!" Salì su una roccia. "Cessate i preparativi! Dobbiamo distruggere il loro Alpha, e poi Berk!!" Tutti i cacciatori esultarono. "Tu non mi servi più!" Disse ad Eret, che fu legato e unito agli altri. "Ohoh... che abbiamo combinato?" Chiese Testabruta. "Non so, ma possiamo librarci." Disse Eret. Mentre li portavano al pontile per l'esecuzione, Eret slegò le corde e atterrò le guardie. "Riprendete i vostri draghi! Io mi avvio alle navi!!" "Ok ti adoro di nuovo!!" Disse Bruta avviandosi ad una delle gabbie. Moccicoso e Gambedipesce la guardarono tristi. "Peccato, beh potete sempre saltare!" Disse Tufo, indicando il mare. Intanto Hiccup e Astrid si divertivano con la famiglia riunita, fino a che non sentirono un rumore fortissimo, così grande che fece tremare la terra. "Cos'era?" Chiese Hiccup. I cinque vichinghi si sporsero e videro le navi di Drago che assalivano la fortezza di ghiaccio e catturavano i draghi. "guardate!!" Astrid indicò i loro amici che si avviavano verso i cacciatori. "Astrid vai ad aiutarli, Hiccup tu vieni con me!" Disse Skarakkio. "Noi due pensiamo all'alpha, dobbiamo proteggerlo. Voi andate ai cacciatori, mentre Astrid va alle navi con i suoi amici." Disse Valka. Il piano si attuò. Astrid salì su Tempestosa e andò alle navi. Ne fece affondare 2 in gran velocità, quando vide una faccia conosciuta, che combatteva contro dei cacciatori, mentre la nave affondava. "Eret!" Tempestosa lo prese con le zampe e lo fece volare su, per metterlo in groppa. "Benvenuto a bordo Eret! Tieniti!" "E come?" "Con le mani?" Disse lei ironicamente. Eret mise le mani sui fianchi di Astrid con un po' di vergogna. La ragazza le tirò e mise tutte e due le braccia di Eret attorno alla propria vita. "Senti metti via l'imbarazzo non mi dà fastidio... siamo in guerra!" Disse poi. "Ahhh... uomini!" Andò verso una nave e la colpì, seguita dai gemelli. "Astrid! Eccoti!" Disse Tufo. "Ma dov'eri?" "A trovare la mamma di Hiccup..." rispose, mentre lei si alzava in volo su Saltanuvole e dietro di lei s'innalzava l'Alpha. "Aspetta aspetta... quella è sua madre??" Chiese Eret. "Beh, ecco da chi ha ereditato il suo carattere!!" Rispose volando via. Hiccup e Skarakkio fermavano le schiere di cacciatori prima che arrivassero alla fortezza, aiutati dagli altri draghi. Valka e Stoick si avviarono da Drago, che aveva liberato i suoi draghi e il suo Alpha, nascosto fin ora nell'oceano. I due Alpha iniziarono a combattere, come Valka e Drago. "Non puoi avere il controllo Drago!" Disse lei, una volta a terra, con il bastone dell'uomo sul collo. E proprio quando stava per colpirla, Drago sentì un dolore alla schiena. Stoick lo aveva colpito e aveva aiutato la sua amata ad alzarsi. "Per te, mia cara, farei TUTTO!" Disse giocherellando con l'ascia, per poi combattere contro il nemico. Intanto, Hiccup colpiva tutti i cacciatori grazie all'aiuto del suo drago, finchè non vide Eret e Astrid in quella posizione. S'ingelosì di colpo e si avvicinò. "Ehi! Un nuovo cavaliere?" Chiese. "Beh, ci provo!" Rispose lui. "E vedo che hai già confidenza..." disse poi. "Hiccup!" Lo rimproverò la ragazza. "Non sarai geloso?" Ridacchiò. "Chi? Io?? Ma dai... figuriamoci!" "Beh, perchè se fosse, sappi che o sarò sempre e solo tua!" Gli mandò un bacio al volo e andò via.
La lotta continuò per varie ore, finchè Hiccup non vide che l'Alpha buono era stato ucciso. Hiccup si precipitò da Drago che era da solo. "Basta!" Urlò, prendendo Inferno e accendendola. "E così tu saresti il signore dei draghi? Il figlio di Stoick L'Immenso? Quanta vergogna che deve provare?" "Perchè tutto questo? I draghi sono creature buone, gentili, loro riuniscono le persone!" Improvvisò pensando alla sua famiglia. "Oppure farle a pezzi..." disse sganciandosi un braccio, che a quanto pare era una protesi. "Vedi? Tu non sai cosa vuol dire vivere nella paura! Vedere il tuo villaggio bruciare! E perdere tutti i tuoi familiari!" "E perchè allora fare un esercito di draghi?" Lo interruppe. "Servono i draghi per combattere i draghi!" Si scusò. "Oppure a te servono i draghi per dominare le persone! Per controllare chi ti segue, e sbarazzarti di chi invece non vuole farlo!" Disse Hiccup, capendo l suo gioco. Drago continuò a camminare in tondo attorno a lui e al furia buia, che stava di guardia pronto a sparare. "Ragazzo sveglio..." "il mondo vuole la pace! E noi abbiamo trovato la soluzione, giù a Berk! Lascia solo che te la mostri..." "No!" Drago si fermò. "Lascia che mostri IO una cosa A TE. AAAAARRGGHHH!!!" l'uomo iniziò ad urlare e ad agitare il bastone, come per richiamare l'attenzione di qualcuno. Infatti qualcuno lo sentì, ma non era l'Alpha. "Hiccup!" Disse il vichingo, andando verso quell'area calda. Drago si girò e l'Alpha gli venne incontro. "L'Alpha li comanda tutti! Quindi chi controlla l'Alpha controlla tutti i draghi!" Ora la punta del suo bastone era rivolta verso Sdentato, su cui si posò succesivamente lo sguardo dell'enorme re dei draghi. "Ehi bello?" Sdentato iniziò a scuotere il capo. "Che ti succede??" Continuò a dimenarsi finchè non alzò la testa, con le pupille ristrette. "In confronto a questo, tu non sei NIENTE!" Drago indicò Hiccup. Sdentato si girò verso di lui e avanzò. "Che cosa ti ha detto di fare?" Hiccup d'istinto indietreggiò. Sdentato non voleva sapere di ascoltarlo. "Basta! Ritorna in te!!" Era come se Sdentato non lo vedesse, quindi non aveva problemi ad ucciderlo. Drago si allontanò, sapendo che qualcuno sarebbe morto quel giorno, ma purtroppo non Hiccup. "Amico smettila!" Continuò a dire. Il vichingo di prima era arrivato in soccorso. Sdentato aveva caricato il colpo. "No..." sussurrò il ragazzo. "Hiccup!" Avvertì il salvatore, mentre saltava avanti al ragazzo. Hiccup si girò. "NO!!" 

BOOM

Il boato risuonò per tutta la zona. Tutti lo sentirono e accorsero. Hiccup si ritrovò a terra. Si alzò a cavalcioni e prese fiato. Alzò la testa e vide Sdentato con la bocca fumante. Il ragazzo si alzò in piedi per correre dal suo salvatore, steso a terra e coperto da blocchi di ghiaccio. "No... NO!! ASTRID!!" Andò verso la giovane e le tolse i massi di dosso. "Astrid, ti prego!!" Pianse. La girò verso di se e le mise una mano dietro la schiena alzandole il petto. Vi poggiò la testa e cercò di sentire un battito, per fargli capire se era viva. Niente. "No..." alzò la testa e iniziò a fare un massaggio cardiaco, per poi farle la respirazione bocca a bocca. "Astrid! No ti prego non puoi... sei l'unica cosa per cui vivo davvero! L'unica che ci tiene a me sul serio.." il ragazzo iniziò a piangere, mettendo la testa sul corpo della fidanzata, e coprendola con le braccia. "Io non vivi senza di te..." disse fra i vari singhiozzi. Poi realizzò ciò che aveva detto. "Non mi resta che venire da te..." prese uno spuntone di ghiaccio con due mani e lo rivolse verso sè. Poi lo allontanò e chiuse gli occhi. Stava per farlo. Stava per trapassarsi quando...
"No!!!" Valka lo bloccò immediatamente. "Hiccup così non risolvi nulla!" Disse forzando la presa del figlio, che avvicinava la punta al petto sempre più. "ZITTA! NON HO SCEL..." "Hic no..." Hiccup si bloccò. Si girò di scatto e mollò la presa, facendo cadere lo spuntone a terra. Il petto da cui non si sentivano battiti ora andava lentamente su e giù, su e giù... spostò lo sguardo leggermente più su e vide che gli occhi di Astrid erano aperti. "Astrid!" Il ragazzo l'abbracciò fortissimo e iniziò a piangere di nuovo. "Hiccup non dire mai più che vuoi morire per me, non azzardarti mai a ripetere cose simili." Disse lei debolmente e con voce roca. Nonostante la sua freddezza però, una lacrima le solcò il viso. "Grazie As, Grazie di avermi salvato!" Si staccò e la guardò per mezzo secondo, prima di baciarla passionalmente, non gli importava di essere avanti a tutti. Fu Drago ad interromperli. "Ma che piccioncini... ma ora basta. Alpha! Prendi il controllo!!" L'alpha ruggì e chiamò a sè tutti i draghi. "No... tu... tu non... non lo farai...!" Disse Astrid, alzandosi. Subito cadde, per fortuna tra le braccia di Hiccup. "No, tu sei troppo debole, hai fatto già abbastanza cercando di morire!" Disse lui, baciandole la fronte. Si alzò e andò verso il suo drago. "Hic aspetta!" Il giovane si voltò "promettimi una cosa" "tutto per te!" "Promettimi che tornerai da me" Hiccup guardò a terra e poi le sorrise "sarà Thor a deciderlo! Ma se non volesse, lo convincerei io!" Se ne andò in sella al suo drago. Astrid lo guardò mentre gli bendava gli occhi, e pensò a quello che aveva detto: 'se Thor volesse, lo impedirebbe'. Quindi non era sicuro di ciò che faceva! Quando Astrid lo realizzò si alzò e si incamminò verso Tempestosa. Si portò una mano al petto per via del dolore e camminò piano appoggiandosi al muro di ghiaccio. Camminava lentamente e dolorante, ma sapeva di doverlo fare. Ogni passo sul pavimento in roccia erano una portata di dolore, ma un passetto dopo l'altro arrivò dal suo drago. Hiccup intanto cercava di colpire l'Alpha con Sdentato bendato, così che non vedesse o sentisse il richiamo. Ad un certo punto Hiccup pensò di usare un attacco segreto: volò dritto verso il drago e si divise. Quando l'Alpha abbassò la guardia Hiccup lo cosparse di gas e lo colpì accendendolo, provocando un'esplosione che fu vista da tutti quanti, i quali cercarono di avvicinarsi velocemente. Drago si ritrovò a terra, stremato. Hiccup gli impedì di muoversi. "Drago, è finita!" L'uomo alzò lo sguardo. "Lo credi davvero?" Il giovane vichingo si girò e rimase scandalizzato. Lasciò cadere la sua spada a terra, precedentemente accesa, e fece un piccolo passo. "Non avanzerei se io fossi in te, Hiccup!" Disse Drago ridacchiando e avanzando verso di lui, superandolo. "Drago... lasciala andare. O ti assicuro che qui qualcuno si farà male..." Hiccup cercò di rimanere calmo stringendo i pugni e chiudendo hli occhi rivolti a terra, ma era complicato. Uno dei cacciatori infatti, aveva trovato Astrid mentre cercava Hiccup, e date le sue condizioni gli era stato semplice catturarla. Ora la teneva attaccata a sè con un arto che le cingeva la vita e la braccia, mentre con l'altro le sfiorava la gola con la lama di una spada. "Tu rimani qui e dacci tutti i draghi, e la tua amichetta non si farà nulla!" Astrid deglutì. Hiccup si guardò intorno, finchè Sdentato non saltò addosso al cacciatore che la bloccava. Approfittando della distrazione, Hiccup saltò addosso a Drago e lo ferì brutalmente con la spada infiammata, come lo erano i suoi occhi, e il suo cuore. Il cacciatore cadde a terra sovrastato dal drago, e Astrid fu scaraventata molto lontano, ma nel farlo si ferì letalmente alla gola. Strinse le mani al collo e urlò mentre si distendeva in una pozza di sangue mano mano semprr più ampia. Hiccup girò lo sguardo e si sentì sprofondare gino ad arrivare dall'altra parte del globo terrestre, finchè Eret si avvicinò e lanciò uno sguardo al giovane Haddock, come per dire ci penso io, tu occupati di quel mostro. Hiccup ubbidì e fargliela pagare fu ciò che fece. Prese la spada, infuriato come non mai. Drago aveva perso la protesi e si teneva alla giuntura della spalla e del perduto braccio, seduto a terra, indietreggiando. Hiccup sguainava la spada in aria accendendola, mentre negli occhi dell'assassino infuriava terrore. "Hiccup... aspetta... ragioniamoci..." disse indietreggiando ancora di più. "Tu hai ucciso migliaia di draghi" risposd il ragazzo in tono calmo ma allo stesso tempo omicida al massimo, senza dare minimamente peso all'uomo che lo implorava o a cosa gli stesse dicendo. "Hiccup, mi sembra assurdo un motivo così..." continuò l'uomo indietreggiando ancora, letteralmente sciolto dalla ferocia del ragazzo contenuta nei suoi lenti passi che avanzavano verso di lui, con un'andatura lenta e omogenea, che n9n voleva accelerare o rallentare. Hiccup non dava più ascolto alla ragione ormai, ma solo al suo cuore e ai suoi sentimenti, che in quel momento erano tutto tranne amore, pace, compassione, tipici invece del ragazzo. "Per i tuoi scopi sono morte migliaia e migliaia di persone, e questo mi fa diventare la bestia che non sono e che non mostro mai in pubblico" Hiccup fece un altro passo, mentre Drago indietreggiò per l'ultima volta, visto e considerato che era arrivato ad appoggiarsi ad una parete di ghiaccio, denza scampo o vie di fuga. "Il punto ora è che ti sei azzardato ad uccidere le persone a cui voglio bene e che amo, ma non credo ripeterai questi errori in futuro, tranquillo. Ci penserò io a proibirti di errare ancora!" Il giovane arrivò ad un passo dall'uomo, evidentemente terrorizzato. Alzò la spada e prese io manico al contrario, rivolgendo la lama in basso. I suoi occhi divennero neri e scuri per un secondo. 
Eret guardava Astrid mentre si dimenava sempre di più; il suo respiro era sempre più corto. Il taglio era profondo e aveva graffiato la trachea, e per quel motivo anche respirare le era faticoso, e soprattutto le faceva male. Eret le aveva tolto le mani per non provocare un'infezione, non si sa mai, e aveva strappato un pezzo della camicia, avvolgendovi delicatamente il collo della giovane. Astrid riaprì dolcemente gli occhi sentendo una mano atorno alle sue spalle e la testa su due ginocchia. "Tranquilla... Hiccup sta arrivando." La rassicurò. "Dov'è ora? Che sta facendo? E.." "shh... non parlare. So che ti fa male. Ora sta affrontando Drago ed è pronto ad ucciderlo..." Eret vide negli occhi di Astrid accendersi una luce di preoccupazione. "Ma non preoccuparti, è in netto vantaggio. Drago è al muro mentre Hiccup avanza con la spada e..." smise di parlare quando vide che la ragazza aveva chiuso gli occhi. Eret vide il suo petto accenuare un leggero movimento su e giù, e sorrise tranquillo. Astrid era stata la prima a darle una vera e propria fiducia in tutta la sua vita. Auando la madre morì, Eret rimase da solo con l'omonimo padre e crebbe nel solo ed unico mondo della guerra e della caccia, e non in uno di pace e amore, di una famiglia, una fidanzata, una passione... Astrid aveva acceso in lui la scintilla di tutto ciò, e forse anche un'altra, ma Eret sapeva che la ragazza era già impegnata con Hiccup, e si limitò solo a baciarle la fronte e ad accarezzarle la guancia. "Come sei fortunata ad avere uno cone Hic al tuo fianco, e come lo sono stato io a conoscerti..." una lacrima gli solcò il viso e cadde sul volto della ragazza, che riposava con un'espressione angelica e leggermente sorridente.
Hiccup esitò un istante rimanendo nella sua posizione. "Addio Drago" sibilò, affondando la lama della spada infuocata nella carne dell'uomo, che lanciò un urlo straziante e dopo pochi secondi tacque, con la bocca aperta e gli occhi che avevano perso colore, la pelle bruciata ai contorni della ferita, da cui guoriusciva una leggera quantità di sangue. L'Alpha, non avendo un dominatore, ruggì andandosene. Il boato risuonò nelle pareti della montagna e tutti i draghi andarono dove gli pareva. I cavalieri si avvicinarono ad Hiccup, leggermente scosso: non era di sua natura fare cose simili, ma a volte si deve andare contro il proprio essere per risolvere certe situazioni. Il giovane si risvegliò sal suo stato di trance quando sentì una mano sulla spalla. "Hai fatto la cosa giusta, Hic". Riconobbe la possente e sicura voce del padre e si girò sorridendogli. "Io non potrei desiderare successore migliore di te, figlio mio!" Lo strinse in un abbraccio mentre iniziò a piangere dalla commozione. Tra i vichinghi che erano accorsi da Berk si fece largo Gothi, che lanciò uno sguardo complice a Stoick. Hiccup li vide e sorrise. L'anziana lo invitò ad inginocchiarsi per iniziare la cerimonia, ma Hiccup si ricordò di qualcosa. "HIC!! CORRI!!" urlò Eret. Ecco cosa: Astrid era decisamente più calma, ma di certo non fuori pericolo. Dalla fasciatura un po' arronzata ricominciò a fuoriuscire del sangue, mentre lei dormiva, e il suo petto si muoveva sempre meno. Hiccup corse a prenderla in braccio e la spostò sulle sue gambe, sedendosi affianco ad Eret. Astrid era già debole per il colpo precedente sotto il ghiaccio ed ora... ora la sua morte aveva la strada spianata per arrivare. Le avevano servito l'opportunità di prendersi Astrid su un piatto d'argento. Hiccup cercava di sorridere, pur essendo il primo nella fila degli agitati. Le sussurrò parole dolci e sincere, per poi stringerla. "Astrid, sei l'amore della mia vita da sempre, l'unica ragione della mia esistenza, non vivo senza te e come ho detto prima se te ne vai ti raggiungo, quindi attenta a ciò che fai, amore mio. Sarò sempre il tuo Hic e tu la mia As, sempre il tuo idiota e tu la mia milady, qualunque cosa accada." No, non sopportava l'idea di poterla perdere. Gothi si avvicinò lentamente e guardò la ragazza, poi si rivolse al giovane scuotendo la testa. Il mondo gli cadde addosso. Sdentato le annusò la mano e la scosse un pochino. Hiccup avvicinò Astrid a sè e la strinse fino ad avvolgerla completamente, come volesse farla entrare dentro di lui per non perderla mai, anche se la stava perdendo ora. Il drago la guardò, guardò il suo migliore amico piangere, guardò tutte le persone sconvolte. Si sentiva a disagio: guardò a destra, a sinistra, per poi tornare a destra e alla fine ruggì. Tutti lo guardarono smettendo di piangere e guardare la coppia. "Sden... Sdentato?" Sussurrò Hiccup ancora in lacrime. Il drago guardò la ragazza e ruggì di nuovo, in un boato potente e sonoro, mentre dal cuore suo e da quello di Astrid usciva una luce blu. Hiccup, spaventato tanto quanto sconvolto, si allontanò di colpo finchè la luce non divenne abbagliante e coprente. Quando riaprì gli occhi, il ragazzo vide il suo drago illuminato dello stesso colore blu, e Astrid respirava. "Astrid!!" Le corse incontro e mise la sua testa sulle proprie gambe, accarezzandole la guancia. "Se ci sei svegliati.." sussurrò, mettendo la faccia sul ventre piatto della vichinga e coprendolo con le braccia, piangendo di nuovo. La giovane riaprì lentamente gli occhi color ghiaccio e sentendo qualcosa sullo stomaco, vi posò dolcemente la mano. A quel dolce e delicato tocco, Hiccup si alzò e sentì la mano della ragazza scivolarle dietro la schiena. "Non potrei mai lasciarti Hic... non ne avrei il coraggio..." sussurrò, mentre il giovane le prese il viso tra le mani e la baciò, con le lacrime agli occhi. Tra la folla volarono fischi, applausi e incitazioni di tutti i tipi, anche piuttosto imbarazzanti... finchè Valka non si schiarì la gola. "non c'era una cosa che dovevi fare Hic? MOOOOLTO importante??" Disse alludendo e indicando Gothi. Hiccup rammentò l cerimonia e si avvicinò per poi inginocchiarsi davanti all'anziana, che aveva sporcato le dita di cenere. Chiuse gli occhi mentre la donna gli disegnava il simbolo dei capi vichinghi sulla fronte. Quando li riaprì, vide Gothi inchinarsi, e lui si alzò. Era un uomo ormai, ma guardò i genitori con due occhi da vero e proprio bambino pauroso e intimorito, da vero e proprio Hiccup. I suoi occhi parlavano, e dicevano esplicitamente ce la farò? Fu il sorriso della madre e di Skarakkio a convincerlo che non sarebbe stato mai solo neanche in quel suo compito difficile, sarebbero stati sempre lì a supportarlo e a consigliarlo, finchè ci sarebbero stati. "Il capo è tornato a casa!!" Urlò Skarakkio, per poi sprofondare in un fragoroso applauso, seguito da tutti i presenti che Hiccup salutava con un sorriso. Quella notte tutti tornarono a casa tranquilli, eccetto Astrid che dopo essersi fatta curare completamente, provava ancora un po' di dolore al collo. Hiccup decise di passare la notte con lei per aiutarla, ma soprattutto per un'altra cosa. Preparò la cena e si sedettero uno di fronte all'altra, parlando della giornata e del nuovo ruolo del vichingo. "Astrid" "dimmi" "ecco... da sempre io ti amo e sono quasi 2 anni che stiamo insieme... io.... insomma.." Hiccup mise una mano dietro alla nuca e non continuò. Astrid iniziò a preoccuparsi, credeva fosse qualcosa di grave, data la serietà del fidanzato. "Hic.." "Astrid, vorrei che tu fossi mia, per sempre." Disse tutto d'un fiato, senza badare a nulla e chiudendo gli occhi, pronto ad un probabile schiaffo sul viso o al solito pugno sul braccio. Ma nulla di tutto ciò arrivò. Riaprì gli occhi uno dopo l'altro, lentamente, e vide la ragazza con uno sguardo che sembrava aver incontrato quello di un fantasma. Il sorriso del vichingo si spense. "Scusa, sono stato troppo azzardato..." disse alzandosi, ma Astrid lo bloccò prendendogli la mano. "No aspetta... io non... non ho capito bene..." arrossì leggermente. "Hiccup prese un respiro e si inginocchiò, prendendo tra le mani un cofanetto blu. Lo aprì, scoprendo un anello in oro bianco con un brillante al centro. Astrid di portò le mani all'altezza della sua bocca, aperta dalla sorpresa. Ora sì che aveva capito. "Astrid Ally Hofferson, vuoi tu essere la fortunata a sposare il più bel vichingo di Berk e dintorni e viverci per tutta l'eternità?" Rise appena nella proposta. "Idiota..." disse la ragazza con le lacrime agli occhi, chinandosi su di lui e baciarlo passionalmente. Hiccup ricambiò e prese il controllo della situazione, facendo cadere il cofanetto e abbracciandole i fianchi. "Allora è un sì?" Disse appoggiando la propria fronte alla sua e sfiorando i nasi. Questa volta Astrid gli mollò uno scherzoso pugno nel braccio e lo avvicinò di nuovo, lasciandogli un leggero bacio sulle labbra, che Hiccup approfondì immediatamente.

*

Passarono vari mesi tra preparativi e decisioni, e il giorno delle nozze tra Hiccup e Astrid arrivò, dopo varie sorprese. Heather e Dagur erano tornati insieme alla sposa del ragazzo, Freya, e che insieme sarebbero stati i testimoni di Hiccup. Heather e TestadiTufo sarebbero stati invece quelli di Astrid, su richiesta assillante dell'amica della sposa. Eret divenne il bell'imbusto di Berk, dato che Tufo, Moccio e Hic erano ormai impegnati, lavorando con Skarakkio alla fucina. I gemelli avevano aperto un'agenzia investigativa; Heather, Dagur e Freya, trasferitisi a Berk, decisero di aprire un ristorante date le doti in cucina delle due giovani vichinghe; Moccicoso stava progettando di dirigere una palestra e Gambedipesce si era dato allo studio per essere un insegnante e voleva aprire una piccola scuola privata. Astrid ovviamente aiutava Hiccup nell'ufficio tra i vari impegni e lavori da capo. Parlando della vira privata, Dagur e Freya erano sposati da quasi un anno, con sorpresa di tutti; Heather e Tufo si erano incontrati dopo molto tempo ma decisero di pensare alle nozze, che però dovevano aspettare un po'; Moccicoso e TestaBruta si erano messi insieme da poco tempo, circa un mese, ma Moccicoso di certo non avrebbe aspettato più di tanto; quanto ai quasi sposi, Astrid aveva scoperto da una settimana di essere incinta di un mese e mezzo. Hiccup, non appena lo seppe, fece volteggiare la sua amata davanti a tutti e le stampò un bacio sulla pancia, piangendo dall'emozione come un bambino che vede il suo eroe preferito in carne ed ossa. E quello era il suo bambino. Suo e della sua amatissima Astrid. 
Erano le 7:00 del mattino quando I preparativi della sposa erano in fermento da una buona ora e mezza piena. "Dai Astrid, fatti mettere un po'..." "Heather sai quanto odio il trucco!!" Ribattè la ragazza con le mani al viso. "Ma almeno un po' di rosso sulle labbra!!" La convinse l'amica. "Ahh... ok!!" Sospirò alla fine esasperata. TestaBruta iniziò a tamponarle le labbra con il dito immerso in una tinta rosso scuro, mentre Heather le raccoglieva i capelli in uno chignon che faceva cadere due ciocche ai lati. Aveva un fermaglio cosparso di brillanti sulla testa e uno identico sul cinturino del vestito bianco, che aveva una scollatura a cuore e dopo la cintura scendeva in un ampia gonna stile principesco. L'abito non aveva disegni o brillanti, aveva solo il fermaglio sulla cinta in vita e le rifinirure del corpetto in diamantini a richiamarlo. Astrid indossò poi dei bracciali in oro bianco, due orecchini che scendevano quasi alle spalle fatti da due fili in oro bianco che avevano qualche brillante quà e là e una collana sottile che aveva però un pendente formato da un vero e proprio cristallo avvolto da una spirale irregolare in metallo. La ragazza si guardò allo specchio non appena Heather le strinse il laccio del corpetto. "Incredibile... la mia migliore smica si sposa..." "mi ricordo quando dissi che io ed Hiccup eravamo solo amici..." "che bugiarda incapace!" Rise Bruta da dietro, mentre alzava la zip del suo vestito. "Ti aiuto!" Disse Heather. Bruta sveva un vestito a tubino nero semplice e i capelli sciolti, lisci. I suoi gioielli richiamavano i suoi occhi azzurro acqua marina, messi in risalto dalla matita nera. Heather aveva lasciato i capelli sciolti e mossi, raccolti con due ciocche all'indietro a mo di coroncina, unite da un fermaglio verde smeraldo, come i diamantini sulla collana e sugli orecchini. Il vestito era corto avanti con una gonna abbastanza ampia, che aveva dietro un lunghissimo strascico. Era completamente tempertato di cristalli verde scuro sul corpetto e con dei disegni sulla gonna. "Adoro il tuo vestito, Heather, ti sta benissimo" "anche tu sei uno schianto, Bruta. Moccicoso si scioglierà alla vista!" "E anche mio fratello!!!" Risero. Astrid non le stette a sentire: si guardò e riguardò allo specchio, come se qualcosa mancasse. Andò alla scrivania e prese l'anello di Hiccup, che si abbinava a tutto l'abito e ai bijoux. Sorrise accarezzando la pancia ancora visibilmente piatta, ma non al tatto: non appena poggiò la mano sentì qualcosa toccarla. "Amore mio, ancora 7 mesi e ti faccio uscire, tranquillo piccolo mio..." Dall'emozione le cadde una lacrima. "Scusate se entro ho lasciato una cosa qui...." disse qualcuno entrando. "Hiccup!!!!!" Urlarono Bruta ed Heather, coprendo Astrid. "Sai che non puoi guardarla!" Lo richiamò Heather. "Cosa? Non è vestita?" Chiese il giovane entrando e prendendo un pacchetto. "Ma no, testa di rapa! Fino alla cerimonia lo sposo e la sposa non devono vedersi in abito bianco" spiegò Bruta. "E ora fuori!!!" Disse. Il ragazzo girò i tacchi e se ne andó in fretta, leggermente imbarazzato. Le tre ragazze risero come pazze finchè non bussarono. "Sono Freya! Ho il bouquet!" Disse. Astrid le aprì la porta, e la ragazza rimase di stucco dalla sua bellezza. "Wow Astrid, fossi in Hiccup comprerei altre 100 paia di occhi!" Risero insieme. "Anche tu non sei male Freya!" La giovane aveva la pelle scura e gli occhi volor miele e una chioma marrone cioccolato raccolta al lato destro in decine e decine di ricci, e fissata da un fermaglio rosa pastello come il vestito, che aveva lo scollo a cuore e scendeva a sirena fino alle caviglie, con uno spacco alle ginocchia. Le maniche e il colletto erano in pizzo sempre in rosa, come il colore di alcune delle perle della collana e del bracciale. "Grazie Astrid. Allora questo è il bouquet di Bruta per la damigella d'onore, questi due sono delle damigelle Dugny e Sophia, e queste rose sono per il bimbo che porta gli anelli, Oliver, e tutti i ragazzi." Il bouquet di Astrid e delle damigelle erano identici, tranne per le tre grandezze diverse. Tante rose blu (che in natura hanno un colore rosa evidenziatore scuro) e al centro una rosa bianca, il tutto cosparso di brillantini e raccolto da tante foglie sottili intorno. "Grazie Freya, vieni con noi o ci aspetti nella sala?" Chiese Bruta. "Dagur mi aspetta lì, ci vediamo più tardi, a dopo!" "A dopo!"

*

Tutti gli invitati erano arrivati e avevano preso posto in sala. Ormai mancavano solo le 3 ragazze, attese dai loro cavalieri. I loro smoking erano uguali, se non per il colore: Tufo lo aveva nero, Gambedipesce verde scuro, Moccicoso bianco, Dagur beige e Hiccup grigio chiaro. Aveva una camicia bianca semplice e la giacca e il pantalone con dei disegnini in oro, in risalto dal colore di sfondo. Aveva tolto le treccine e domato quella chioma, nei limiti possibili. Valka gli si avvicinò e lo tranquillizzò. Lei aveva un semplice tubino viola bordeaux e due trecce enormi. "Staranno arrivando, tranquillo." A quelle parole tutti i presenti si alzarono. Heather e Freya andarono vicino ai loro accompagnatori e iniziò la marcia nuziale. Accompagnata dalla zia May, che indossava un vestito lungo e rosso, Astrid camminava lentamente nel corridoio, preceduta dalle piccole damigelle e da Bruta avanti a tutti. Non appena arrivarono, May, Stoick e Valka si strinsero la mano e presero posto insieme alle damigelle. Hiccup tolse il velo alla futura moglie e le baciò il naso. "Sei stupenda. Credo mi serviranno degli occhi nuovi" Astrid pensò a quello che aveva detto Freya: fossi in Hiccup comprerei altre 100 paia di occhi! E rise, facendo inarcare un sopracciglio al fidanzato. "Tutto ok?" "No, non è ok, è perfetto"

*

"E ora le promesse!" Annunciò Skarakkio, incaricato a unire i due giovani su richiesta di Hiccup. Fu proprio lui ad iniziare, appena Oliver pirtò gli anelli. Sfilò il guanto sinistro della fidanzata e le mise la fede in oro bianco. "Astrid, non voglio dirti le varie promesse, molte te ne ho già fatte in vita, voglio prometterti il mio cuore. Tienilo al sicuro, tu che sei l'unica, l'unica che non può farlo soffrire, tienilo lontano dalle varie cattiverie e ingiustizie come io farò con te. Ti prometto tutto il mio amore, anche se non sarà mai abbastanza per te, che te lo fai bastare lo stesso. Non ti prometto di amarti, rispettarti, eccetera... cioè. Sono code che farò, ma la mia promessa qui davanti a tutti è quella del mio cuore, tuo, da 10 anni ormai." Astrid si commosse. Il ragazzo le asciugò la lacrima col dito e la spalmò sul pollice, per poi sorriderle. "Tocca a te" sussurrò. Astrid mise l'anello ad Hiccup e inizò a parlare. "Tu mi hai promesso il tuo cuore, e non ti sarò mai grata abbastanza. Mi hai donato la tua cosa più preziosa, e non posso fare se non altrettanto. Voglio donarti, oltre che a me stessa, una vita nuova e felice" accarezzò la pancia. "Ma non solo una..." prese le mani di Hiccup e le mise sul suo ventre "la loro" "aspeta, vuoi dire che..." "sì. Volevo aspettare tutti voi qui riuniti per dire che... sono due gemelli!" Tutti quanti scoppiarono in grandi applausi, soprattutto Bruta e Tufo. "Tornando a noi, voglio prometterti che cercherò di non farti mai soffrire, soprattutto facendo entrare altre due vite in quella che vivi ora e che hai sempre condotto orgoglioso, nella felicità e nel dolore. Questo ti prometto" Hiccup si fece scappare una lacrima che si asciugò subito. Era tentato dal baciare la sua ragazza, ma doveva aspettare ancora qualche minuto, così le baciò solo la fronte. "E ora, il momento più atteso" gli occhi di tutti si illuminarono alle parole di Skarakkio. "Allora, vuoi tu... "nahh.... lo sanno tuti che vi volete!! Baciatevi e iniziamo il banchetto!!" Li interruppe Tufo, che venne fulminato da tutti mentre si risedeva. "Ehm" Skarakkio si schiarì la gola. I due ragazzi intrecciarono le loro mani. "Dicevo: vuoi tu Hiccup Horrendous Haddock III prendere Astrid come tua sposa, per amarla e onorarla finchè morte non vi separi?" "Lo voglio" "e vuoi tu, Astrid Ally Hofferson, prendere Hiccup come tuo sposo, per amarlo e onorarlo finchè morte non vi separi?" "Lo voglio" "bene. Davanti a Thor, Odino e tutti gli altri nostri dei testimoni questa coppia si è unita. Che nessun uomo o donna osi mai separarli." Skarakkio chiuse il libro e li guardò. Passò un interminabile minuto di silenzio mentre lui sorrideva come un ebete e tutti si fissavano bisbigliando. "Ehm Skarakkio..." disse Hiccup "non dimentichi qualcosina?" Skarakkio non si mosse. "Una cosa piccola..." lo aiutò Astrid, senza risultati. "Unendo le labbra..." disse poi Hiccup impaziente. "Ah già! Vi dichiaro marito e moglie!" Un altro minuto di silenzio. "E...?" Chiese Astrid. "Ah già! Puoi baciare la tua sposa Hic!" Il ragazzo sbuffò, poi prese Astrid per i fianchi e la baciò passonalmente, mentre lei mise il braccio sinistro attorno al suo collo, con il bouquet in mano, e la mano destra sul petto del ragazzo, tenendo la giacca all'altezza della rosa. "Ehm... sì. Noi non vorremmo vomitare prima di mangiare..." li interruppe Dagur, suscitando una risata a tutti i presenti.

*

Gli invitati andarono a casa di Hiccup per il ricevimento, aspettando che Astrid scendesse con l'altro vestito. Hiccup andò avanti e indietro, chiedendosi quanto tempo ci avrebbe messo Astrid a togliersi un vestito e a mettersene un altro, per di più aiutata da Heather, ma si sa, in questi campi le ragazze sono strane. Ad un certo punto Heather scese le scale e iniziò a parlare. "Ehm... un po' d'attenzione perfavore..." disse tranquillamente, senza risultati. "Ehm... scusate...?" La notarono, ma continuarono a parlare. "Ho detto FATE SILENZIO!!!" urlò le ultime due parole attirando l'attenzione di tutti. "Allora" cambiò subito tono. "Sono qui perchè vorrei presentarvi la sposa Astrid Ally Haddock in tutto il suo splendore! E credetemi, lo è!!" Si allontanò. Dall'alto della scala, sotto gli occhi di tutti, scese i gradini lentamente una delle divinità... ma che dico, alle divinità anche come Freya Astrid le fa un baffo! Dire che era stupendamente fantastica era poco. Forse le stupendamente fantastiche erano ultime in confronto a lei. Indossava un vestito blu coperto da un tuller viola leggero, che dava alla luce l'idea di un porpora rosato. Il corpetto, con la scollatura a cuore, finiva sulla vita con una cintura nera, da dove partiva una gonna di vari drappeggi corta fino alle ginocchia. Astrid aveva sciolto lo chignon e aveva lasciato i capelli mossi sulle spalle raccolti in una coroncina come Heather, e aveva messo dei gioielli quasi identici tra loro: un nastro di stoffa con vari diamantini blu e viola quà e là per il bracciale, e un bellissimo pendente in pietra degli stessi colori. Quando la vide, Hiccup perse almeno 10 battiti e fece cadere il bicchiere di vino a terra, frantumandolo. Stoick e Valka guardarono il figlio e sorrisero. "Và da lei, muoviti!" Lo incitò la madre. Hiccup le si avvicinò e le baciò la fronte. "Sei davvero stupenda..." sussurrò "e anche imbarazzata" "cosa te lo fa pensare, mr. Genio?" "Il fatto che sei tutta rossa" Astrid sgranò gli occhi e abbassò leggermente la testa. Hiccup ridacchiò e le prese il mento con due dita. "Tranquilla" disse "rossa sei ancora più stupenda di quanto tu già non lo sia, e sappilo ce ne vuole!" La ragazza sorrise, e il bruno, di tutta risposta, la baciò. "Ehi!! Aspettiamo i piccioncini per ballare!" Li interruppe Bruta. "Posso avere l'onore di questo ballo milady?" "Certo, mio stupido!" "Vorrei dirti che tu l'hai sposato lo stupido, ma ormai non si torna indietro quindi..." le prese i fianchi e la tirò a sè, facendola danzare assieme a lui. Tutti avevano formato delle coppie e ballavano mentre Skarakkio suonava il suo flauto di canne. Ad un certo punto, Stoick prese la parola. "Bene, ed ora, la tradizione degli Haddock!" "E di che si tratta?" Chiese Astrid. "il padre dello sposo o della sposa con cognome Haddock sceglie le coppie tra la gente casualmente e bisogna ballare" le ruspose Hiccup. "Grazie della spiegazione: allora..." Stoick si guardò intorno, poi elencò le coppie, tra cui:
Eret - Astrid
Freya - Tufo
Bruta - Dagur
Heather - Hiccup
Tufo - Dugny
Moccicoso - Sophie
Gambedipesce - Lara
Stoick - May
Valka - Strizzabifolco.
Tutti iniziarono a ballare senza discutere, anche se Moccio e Tufo ballavano con due bimbe di 12 anni e Gambedipesce con una di 17. Ballarono un valzer, una quadriglia e un po' a caso, finchè le coppie non si ricomposero come all'inizio. Il buffet era aperto a tutti i presenti eppure non mangiava quasi nessuno: erano tutti troppo impegnati a cantare, ballare e insomma... a divertirsi. "Astrid sei davvero stupenda..." il ragazzo si avvicinò alla moglie cogliendola di sorpresa. "me l'Hai già detto Hic" rispose lei con calma, ma sempre accettando il complimento. "andiamo un po' via da qui? Voglio stare un po' con te..." chiese il giovane avvicinandosi al suo orecchio "da soli..." gli sussurrò. Astrid afferrò il concetto e si avviò alla camera da letto seguita da Hiccup. Balzarono giù dalla finestra e iniziarono a correre verso la radura dove si erano incontrati. Al chiaro di luna, l'acqua era ancora più limpida e magica, come la cascata e tutto intorno, che di notte si riempiva di lucciole quà e là. Astrid iniziò a correre sull'erba rincorsa da Hiccup. Era molto veloce, ma il ragazzo spinto dalla passione evbe una spinta di velocità e la prese per i fianchi, girandola e portandola a terra, sovrastandola. "Ti ho presa" "non è giusto, ho la gonna" "sì, voi donne fate sempre così..." anche voi uomini fate sempre così..." così come?" Astrid gli prese il colletto e lo baciò con un pizzico di lussuria, attirandolo a sè. Hiccup iniziò a perdere forza negli avambracci e cadde su Astrid. A quel punto la ragazza, con un colpo di reni, ribaltò le posizioni e si mise a cavalcioni su Hiccup. "Beh... così." "Sei proprio una..." "shhh!" Gli mise un dito sulle labbra. "Non dire brutte parole davanti ai bambini!" Disse accarezzando il ventre, che aveva iniziato ad avere una forma tondetta. Hiccup si alzò a sedere e fece mettere Astrid tra le sue gambe, prendendole successivamente le mani e intrecciandole. "Tu come li chiameresti?" Le chiese. "Beh, se so o due maschi mi piacerebbero i nomi Christopher e Stoick, se fossero due femmine, non so... Jamie e Susan, me tre se fossero un maschietto e una femminuccia..." "io preferisco Christopher e Jamie, sono nomi troppo carini" "lo so!" "E tu sei davvero modesta!" "Come mio marito è parecchio egocentrico!" "Beh, l'hai sposato tu, no?" Astrid scoppiò a ridere mentre Hiccup la guardava. Erano sposati, non lo avrebbe mai realizzato. La donna dei suoi sogni era ormai sua moglie, dopo tante cose che erano successe tra loro e le loro avventure. E poi, i piccoli fagottini che crescevano nella sua pancia... sarebbe anche diventato papà. Sciolse i suoi pensieri e guardò il sorriso della giovane: quanto adorava il suono della sua risata, la dolcezza del suo sorriso, il rossore delle sue guancie dopo aver smesso di ridere... come in quel momento, quando le sue guancie erano un po' rosate e gli sorrideva. "La snetterai mai?" "Come?" "Mi stavi fissando..." "forse mi ero incantao..." "sarà ma se mi guardi troppo poi mi sciupo!" Hiccup le cinse la vita con le braccia. "No, non credo accadrà mai, è impossibile!" La baciò dolcemente. Astrid si avvicinò il più possibile finchè i loro corpi non erano completamente adiacenti, allacciando le braccia al collo di Hiccup e le gambe strette nelle calze nere intorno al bacino del ragazzo. Hiccup approfondì il bacio chinando la testa e accarezzanndole i fianchi e poi la pancia. Astrid in quel momento rise e si staccò. "Hic..." cosa c'è?" "Innamorarmi di te forse è stato il più grande errore della mia vita..." Hiccup si preoccupò, mentre le loro fronti si univano. "Ma lo farei altre mille volte!!" Sorrise e lo baciò ancora.

*

"E fu così che il principe e la principessa si sposarono e vissero per sempre felici e contenti!" Concluse. "Che bella storia papà!" "Ce ne racconti un'altra?" "Ti preeego!!" 
Jamie e Christopher giocherellavano e saltellavano attorno al padre. "Ragazzi doveve andare a dormire... ah se ci fosse Astrid" "mamma dorme ancora?" Chiese la piccola, guardando il padre coi suoi occhi blu cielo. "Sì, purtroppo..." la voce di Hiccup si indebolì. "E auando si sveglia? È un mese che dorme ormai..." disse il ragazzino, grattandosi gli occhi per la stanchezza. "Chris, non so se si risveglierà nè quando, ma dobbiamo essere fedeli alla mamma, ricordatevelo sempre." Disse mentre prendeva in braccio Jamie e la metteva nel letto, seguita dal gemello. Una lacrima gli solcò il volto. Astrid aveva avuto problemi respiratori da quando aveva la ferita alla gola. Gothi diceva che prima o poi sarebbe caduta in una specie di coma per un bel po', ed era ciò che successe dopo 6 anni dall'accadito. I piccoli Haddock avevano 5 anni ciascuno ed erano identici, se non per il fatto che uno era un bambino e l'altra una bambina. Entrambi avevano gli occhi azzurri come la madre, ma non come il ghiaccio, come il cielo, e i capelli marroncino, di un colore tra il castano di Hiccup e il biondo di Astrid, più verso il castano, però. Entrambi erano molto intelligenti e sportivi. Christopher aveva ereditato la sicurezza e la forza della madre, e il fascino e la diplomazia del padre, mentre Jamie aveva la bellezza e la determinazione della madre e la timidezza e la suscettibilità del padre. Erano, insomma, il miscuglio dei loro caratteri in tutto e per tutto. Ma date la loro dolcezza e simpatia, si affermava che erano degli Haddock a tutti gli effetti, con quella punta d'orgoglio degli Hofferson. "Papà" "dimmi Jamie" "la mamma rischia di morire?" Hiccup deglutì. "Cosa te lo fa pensare, tesoro?" "Io e Jamie ti abbiamo sentito parlare con Gothi e con la zia May stamattina, e parlavate del fatto che mamma potrebbe non farcela." Si intromise Christopher. "Ragazzi, certe cose le devono sapere solo i grandi perchè voi potreste non accettarle..." "neanche tu accetteresti di vivere senza la mamma!" Disse Chris. Il padre sorrise. Era incredibile come quei bambini fossero identici alla madre nella testardaggine. "Hai ragione Jamie. E avete ragione entrambi. Ma se la mamma dovesse andar via" Hiccup strinse i pugni "non la dimenticherà mai nessuno. Mai" disse, varcando la soglia della stanza. "Notte cuccioli" "notte papino" chiuse la porta e si lasciò scivolare a terra. "Astrid, tu non mi abbandonare..."
La mattina seguente i tre Haddock andarono a visitare Astrid, che aveva dato segni di miglioramento quella notte. Dormiva ancora, mentre i gemelli le raccontavano tutto quello che avevano fatto in quel mese, facendo ridere tutti i presenti, perchè ovviamente c'era tutta la gang, con in più Farry, figlia di Dagur e Freya, di 3 anni; Borjorn, figlio di Tufo ed Heather, di 4 anni; e infine la piccola Susan, figia di Bruta e Moccicoso, che doveva nascere dopo soli 3 mesi. I bambini uscirono a giocare mentre tutti portarono ad Astrid un fiore, come sua richiesta: se dovessi mai andare in coma non piangete, portatemi un fiore per ciascuno ogni volta che venire, voglio contare le visite! Diceva col sorriso.

*

Si fece sera. Tutti tornarono a casa tranne Hiccip, che chiese a Gothi di rimanere con Astrid auella notte. Stoick e Valka portarono i ge.elli a casa loro, anche se fecero un po' di capricci all'inizio, ma l'idea della torta della nonna li fece sorridere. Hiccup prese la mano di Astrid e la strinse. "So che ci sei, non lasciarmi Astrid" la risposta fu un movimento su e giù del petto della sposa. "Astrid, 6 anni fa ti ho promesso il mio cuore perchè sapevo che non lo avresti mai fatto soffrire, eppure sta soffrendo ora per causa tua" disse con le lacrime sulle guance. "E tu mi hai promesso una vita felice e due splendidi bambini, ma se te ne vai io non potrò mai essere felici, e neanche Jamie e Chris..." strinse la mano ancora di più e iniziò a singhiozzare, poi mise le mani sul viso scoppiando in un pianto vero e proprio. "Acwah" una voce debole sussurrò qualcosa. Hiccup alzò la testa e si asciugò gli occhi rossi, mettendo a fuoco le immagini. Vide che Astrid aveva aperto leggermente le labbra e stava sussurrando qualcosa. "Acqwaahh" ma Hiccup non capiva. "Astrid shh... sono io, sono io... va tutto bene" sussurrò prendendola per le spalle e avvicinandola a sè, lasciandola stesta sul letto. "Apri gli occhi e tranquillizzati, altrimenti non capisco" il trucco del ragazzo era farla svegliare. E infatti, Astrid aprì lentamente gli occhi e sorrise debolmente. "Oh Astrid!!" Disse, abbracciandola come non mai, come non aveva fatto neanche quando si era ferita, neanche quando aveva il flagello di Odino, neanche quando le era successo di tutto. Astrid si lasciò andare. "Acqua... perfavore..." sussurò. Hiccup la sedette e prese un bicchiere con dell'acua fresca e glie lo porse, e Astrid lo bevette tutto d'un fiato. "Chiamo Gothi" disse il giovane, lasciando la sala. "Hic aspetta!" Si riavvicinò a lei. "Sto bene ma ho ancora sonno, dormi con me?" Disse Astrid alzando le coperte. Hiccup tolse gli stivali e si infilò nel letto. La abbracciò e di tutta risposta Astrid si appoggiò al suo petto. "Credo che finalmente potrò dormire senza incubi, dopo un mese..." chiuse gli occhi. Hiccup le baciò la fronte e poi le labbra, stringendola sempre di più. Non l'avrebbe mai lasciata. Mai.
   
 
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