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Autore: olimponero12    13/04/2017    1 recensioni
–Sai Luke,tu mi piaci e te lo dice uno che odia profondamente la maggior parte delle persone che incontra-. Lo psicologo sfoggia di nuovo quella sua risata genuina –Beh allora è un onore essere il primo uomo che viene apprezzato da Jeff il killer-
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine è successo: In un modo o in un altro colui che era ritenuto inarrestabile è stato arrestato e ora si trova in una sala interrogatori ad aspettare lo psicologo della polizia che dopo i soliti test inutili lo dichiarerà pazzo e lo farà rinchiudere in qualche manicomio o nella cella di rigore con la camicia forzata di qualche carcere a vita,sempre che lo psicologo fosse riuscito ad arrivare vivo alla fine della visita. Il ragazzo in questione una volta era conosciuto come Jeffrey Alan Woods,ma ora è conosciuto come Jeff il killer,l’assassino più spietato e folle che sia mai esistito dopo Jack lo squartatore. Il corvino aspetta seduto sulla sedia bianca,ammanettato,con sguardo basso,quando all’improvviso la porta davanti al tavolo si apre,facendo entrare,accompagnato da una ventata d’aria fresca,un uomo sulla quarantina,con radi capelli grigi,occhi castani e pelle chiara,con indosso lunghi pantaloni di tessuto marroni,scarpe marroni di vernice e una giacca di tweed,valigia alla mano. –Ciao Jeff-. Un saluto naturale,non forzato,detto con un tono gentile e accogliente;un saluto che negli ultimi tre anni,il ragazzo ha sentito pronunciare solo da Nina,sua collega nel mestiere del killer. Pensando a lei Jeff sorride,ma probabilmente lo psicologo non se ne accorge dato che le cicatrici fanno sembrare il volto di Jeff incastrato in un perenne sorriso. L’uomo si accomoda sulla sedia,poggiando la valigia sul tavolo –Come stai?-. Jeff non risponde,continua a scrutare lo psicologo col suo sguardo privo di palpebre,probabilmente lo fa sentire a disagio,o quantomeno inquieto.- io sono Luke,piacere di conoscerti- dice tendendo la mano aspettandosi che Jeff gliela stringa. Il ragazzo guarda la mano per due secondi prima di alzare lo sguardo sul viso dello psicologo e alzare le mani per far notare le manette. Luke risponde al gesto con un sorriso gentile,per poi prendere una chiave dal taschino della giacca –Ti danno fastidio? Vuoi che le tolga?- alludendo alle manette. Jeff guarda prima le manette,poi la chiave prima di fare un cenno di assenso con la testa. Luke si sporge sul tavolo,prende Jeff per i polsi poi apre le manette liberandoli. –Ecco,così va meglio vero?-. Jeff annuisce ma poi viene preso dalla curiosità –Perché sei così gentile con me?-. In un primo momento Luke resta sorpreso dal fatto che il corvino abbia parlato,ma poi si riprende –Perché non dovrei?- chiede sempre con quel sorriso accogliente. –Beh perché sono quello che i tizi come te chiamano “mentalmente distorto” o “psicopatico” o,come mi chiamano tutti gli altri “pazzo maniaco omicida”,termine che rende molto l’idea di ciò che sono e faccio nella vita- -Questo sarò io a deciderlo-. A Jeff,Luke sta cominciando a piacere,anche se non sa spiegarsi il perché. Luke sta trafficando con la sua valigia quando Jeff lo interrompe –Chi ti ha convinto?-. Luke lo guarda stranito –A fare cosa?- -A psicoanalizzarmi;l’ultima volta che sono stato arrestato ci hanno messo un mese per trovare qualcuno disposto ad analizzarmi,almeno questo è quello che ho saputo;sono scappato il giorno prima che arrivasse-. Luke ridacchia un po’ –Non mi ha convinto nessuno,mi sono offerto io-. Jeff è sorpreso; sul serio questo tipo si è offerto di analizzarlo? –Se mi dici sinceramente chi ti ha convinto ti do venti dollari-. Luke ride,una risata sincera e allegra; somiglia alla risata di Babbo Natale ma con la A invece della O. –Ti giuro che mi sono offerto e poi,come faresti a darmi venti dollari? Le guardie ti hanno perquisito-. Jeff sghignazza –Tengo cento dollari in banconote da venti nascoste nel calzino destro- Luke lo guarda sorpreso e sorridente –Davvero?-. In tutta risposta il corvino si toglie scarpa e calzino destro e svuota quest’ultimo sul tavolo rivelando effettivamente cinque banconote da venti –Gli sbirri non controllano mai i calzini,magari le scarpe,ma mai i calzini-. Luke è sorpreso,Jeff gli era stato descritto come un sociopatico con seri problemi mentali e invece gli si sta rivelando come un ragazzo originale e pieno di inventiva. Luke si sfrega le mani –Direi che ora possiamo cominciare con le domande- inizia lo psicologo tirando fuori dalla valigia un blocco note e una penna –Allora: dimmi il tuo nome-. Il corvino risponde con un “Jeff” detto con un tono tra lo stanco e l’esasperato,come se fosse stufo di rispondere a quella domanda. –Il tuo nome completo,prego- Jeff ripete la stessa risposta di prima –Mi risultava che il tuo nome completo fosse Jeffrey Alan Woods- -Quello era il nome che mi avevano dato quei miseri sacchi di carne senza principi che si definivano miei genitori,io sono solo Jeff- Luke annota tutto sul blocco note –Come ti sei fatto quelle cicatrici alla bocca e agli occhi?- Jeff ride prima di rispondere –Vedi,una volta tornato a casa dopo essere diventato il vero me passavo tutto il tempo a guardare il mio riflesso sorridente- Si ferma per riprendere fiato –Ma dopo un po’ mi facevano male le guance e gli occhi si chiudevano,così con un coltello da cucina mi sono inciso un bellissimo sorriso sulla faccia e mi sono bruciato le palpebre per poterlo vedere sempre-. Luke annota anche questo –Da quello che so le tue prime vittime sono stati proprio i tuoi genitori,perché li hai uccisi?- Lo sguardo di Jeff si riempie di rabbia visibile anche celata dietro il suo inquietante sorriso inciso –Per colpa loro mio fratello è stato mandato in prigione perché erano troppo codardi per credere alle mie parole e sfidare gli agenti di polizia che ci accusarono per aver iniziato una rissa con dei bulli quando erano stati loro a cominciare! E poi non gliene era mai fregato niente di me o Liu,solo della loro immagine-. Luke continua a raccogliere le informazioni di Jeff per tracciare il suo profilo psicologico –Dicono anche che tu abbia provato a uccidere anche tuo fratello-. Il corvino sbuffa –Si era sacrificato per me,non avevo realmente intenzione di ucciderlo,ma ero talmente esaltato per aver ucciso i miei che ero andato fuori controllo,fortunatamente non sono riuscito a ucciderlo-. Luke è confuso dall’ultima dichiarazione di Jeff –Se non volevi ucciderlo,perché circola voce che tu lo stia cercando per ucciderlo?- -Non lo cerco per ucciderlo,ma per chiedergli scusa per averlo quasi fatto e averlo costretto a scappare- Lo psicologo continua a sorprendersi delle rivelazioni del più giovane –Dicono anche che tu uccida senza un criterio logico,è vero?- -No,se la polizia assumesse agenti un po’ più svegli si accorgerebbero che un criterio ce l’ho- -E quale sarebbe?- -Uccido solo i violenti verso i propri figli o altri bambini,fateci caso: l’ultimo che ho ammazzato era un vecchio famoso per picchiare qualunque ragazzino entrasse nel suo cortile,quello prima picchiava il figlio più piccolo con l’approvazione e l’aiuto della madre.- Luke si segna mentalmente di chiedere agli agenti di controllare i precedenti delle vittime di Jeff,mentre continua a interrogarlo –Ho saputo che pronunci una frase particolare prima di uccidere le tue vittime e poi la scrivi su una parete col loro sangue- Jeff ghigna –“Go to sleep”- -Esatto,come mai?- -E’ l’ultima cosa che mi dissero i miei prima che cambiassi e li uccidessi,ho pensato che sarebbe potuta diventare il mio marchio-. Luke prende altri appunti sul block-notes,per poi fermarsi a rileggere ciò che ha scritto:Il soggetto si dimostra intelligente oltre le aspettative che mi ero fatto dai resoconti degli agenti,oltre che pieno di inventiva. Mi lascia perplesso il resoconto sulle sue “origini”;avevo sentito che la famiglia Woods non fosse il quadretto felice che si vedeva su giornali e televisione,ma non pensavo che queste voci fossero così veritiere da portare un ragazzo a diventare un assassino. La parte che mi stupisce di più è il fatto che,a differenza delle voci che circolavano,Jeff non abbia alcuna intenzione ostile verso il fratello minore. Il fatto che uccida seguendo un criterio lo trasforma da pazzo omicida ad assassino seriale,votato a portare giustizia nelle famiglie che maltrattano i figli. La frase rituale “Go to sleep” assume tutto un altro significato ora che so perché la pronuncia. Da tutto questo ne emerge che il soggetto è dotato di grande intelligenza,direi addirittura precoce per la sua età,inventiva e astuzia. Ci tengo a precisare che pare possedere un forte senso del dovere verso quella che è la sua “missione”,che non sfocia però nella normale cupa serietà dei comuni serial killer. Luke ripone il blocco note nella valigia e si rivolge di nuovo a Jeff –Bene,direi che possiamo concludere qui;ora porterò il resoconto che ho fatto agli agenti e poi vedremo cosa succederà-. Jeff annuisce prima di prendere parola –Sai Luke,tu mi piaci e te lo dice uno che odia profondamente la maggior parte delle persone che incontra-. Lo psicologo sfoggia di nuovo quella sua risata genuina –Beh allora è un onore essere il primo uomo che viene apprezzato da Jeff il killer-. Luke si volta per andarsene,poi all’improvviso riceve un colpo alla testa e precipita verso un cupo oblio.
 
Quando si risveglia Luke si porta una mano dietro la nuca e sente un bernoccolo e del sangue; Jeff lo avrà sicuramente colpito con la sedia dato che sente dolore anche in altre parti della schiena. Si rialza in fretta e furia e si dirige nel corridoio,dove trova uno spettacolo orribile: Guardie morte ovunque,circondati da pozze di sangue. Vicino a una di queste trova un biglietto con su scritto il duo nome. Con un po’ di esitazione lo prende e lo apre.
 
Caro Luke
Mi spiace molto di averti colpito,ma sapevo che non mi avresti lasciato uscire senza provare a fermarmi. Riguardo quello che ti ho detto non stavo mentendo,tu mi stai davvero molto simpatico;sei probabilmente l’unica persona che ho conosciuto che non voglio uccidere. Ti manderò un regalino per farmi perdonare,sempre che riesca a trovare il tempo e il modo di prendertelo. Saluterò Nina da parte tua,sono sicuro che anche lei apprezzerebbe uno come te. Stammi bene,tuo Jeff.
 
 
Angolo autore
Non sono morto,al contrario di quel che probabilmente pensavano molti di voi. Ho avuto un periodo molto impegnato e ultimamente sono anche molto tiraculo,perciò… Beh spero che la storia vi sia piaciuta. Vi invito a leggere anche le mie altre storie: The tonight show with Olimponero,The prince of darkness e Death’s gun. Recensioni e critiche sono ben accette. Bye-Bye! 
   
 
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