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Autore: Seagull83    13/04/2017    3 recensioni
Raccolta di momenti One-shot per risolvere un puzzle particolarmente complicato...le Calzona. Un percorso ipotetico tra le scene che non abbiamo mai potuto vedere e che dissipano la matassa che la coppia ha tessuto negli anni tagliandosi le gambe. Non saranno in ordine cronologico ma sparso.
Potrebbero esserci SPOILER anche sull'ultima stagione.
Tasselli che tornano al proprio posto...i pensieri di Arizona e Callie quando qualcosa riportata alla mente frammenti di passato dolorosi e sopiti.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Buona Pasqua a tutti.

Questo capitolo è il finale di tutto, ma non di questa storia, è dove sono arrivate e poi si sono divise. E' l'ultimo abbraccio, quando i tasselli sono andati tutti a posto, anche quelli che ancora non avete visto. E' il momento in cui i nostri cuori si sono spezzati. Non c'è peggior fine che quella in pace.

Buona lettura!Fatemi sapere che ne dite.




 

 

 

“Grazie.”

 

Quante volte mi hai abbracciato?

Quante volte il calore delle tue braccia mi ha riscaldato?

Il tuo miglior grazie è questo abbraccio.

Chiudo gli occhi solo un secondo e poi riaprendoli guardo verso il cielo, perché so di avere gli occhi lucidi, so cosa questo abbraccio ha di diverso da tutti gli altri.

E’ un addio.

Sa di mai più, sa di ultima volta.

Sa di tristezza e forse della fine di questa lunga agonia che è stato il lasciarci.

Ora.

Dopo un’eternità.

Ho permesso che succedesse.

Ti ho lasciato andare.

Ho lasciato andare l’amore della mia vita.

Vorrei dirti che l’ho lasciato succedere perché ancora non sopporto di vederti triste.

Stringo i polpastrelli sulle tue spalle, fai lo stesso e mi permetto di annusare il tuo profumo, qui tra il collo e l’orecchio, dove ho lasciato mille volte baci caldi sapendo di ucciderti.

Profumi di buono.

Ci sei stata per così tanto tempo, questo profumo è stato in me così a lungo che fa parte di me comunque sia, comunque vada, anche ora che ti sto mandando via.

Vorrei dirti che lo sto lasciando succedere per Sofia, perché lei non si merita una di noi due infelice o forse non si merita te in questo stato.

Ho sempre ammirato la tua l’impulsività, la spontaneità. Tuo padre aveva ragione, tu ti butti Calliope, senza se e senza ma, sei una bellissima incosciente.

Se quella ragazza rossa ti ha sorriso e tu ci hai visto felicità, non sono io che posso fermarti, ti sei già buttata.

Prolungo questo abbraccio e tu me lo fai fare, non siamo pronte, eppure è così vicino questo nostro addio.

Forse la nostra pelle deve ancora parlarsi, perché di parole vere non ce ne sono più, ne abbiamo sempre dette così tante, forse inutili, forse pesanti, sicuramente bellissime. 

Troppe.

Che cosa posso dirti ora?

Vorrei dirti che abbiamo giocato male la nostra partita, ma l’abbiamo giocata tutta senza risparmiare nulla.

Vorrei dirti che sono orgogliosa di noi, che dopo tutto questo buio riusciamo ad aggrapparci a questo abbraccio con tutto quell’infinito amore che siamo state capaci di donarci comunque.

Vorrei dirti che ti odio per aver rinunciato, per aver provato a strapparmi mia figlia…vorrei dirti che comunque il mio amore per te dissipa il resto.

Vorrei dirti che il dolore che ci siamo provocate potevamo infliggercelo solo noi, perché se un sentimento d’amore è così profondo può tagliare l’anima a pezzi come fosse burro.

Avevamo in mano la nostra spada di Damocle, l’abbiamo avuta per tutto il tempo, tutti questi anni.

Non è speciale, è amore.

Quindi ti lascio andare, perché per un’ultima volta ti amo come non ho mai amato e mai farò ancora, ti lascio andare perché sarai sempre una bellissima e triste sconosciuta in un bar, la mia ragazza spacca ossa, la mia splendida compagna incinta, mia moglie, la donna che ho tradito, quella che mi ha tagliato la gamba e salvato la vita, la mia ex, il dolore e l’amore più grande della mia esistenza.

Vorrei dirti che ti lascio andare perché ti amo ancora.

E non è un amore che passa, resterà anche dopo questo abbraccio, anche dopo più anni di quelli che abbiamo passato insieme.

Resterà sempre Calliope e quindi ti stringo e tu mi stringi tra queste braccia, talmente abituate a completarsi che non c’è nulla di scomodo o scontato in questo contatto, non c’è millimetro di pelle coperta o scoperta che non reagisca infondendo calore a questa stretta.

Vorrei dirti che ti lascio partire perché una parte di me sa che non potremo mai perderci del tutto, perché quello che c’è stato è troppo grande, perché Sofia è troppo importante.

Andremo avanti e ci auguro di essere davvero felici come meritiamo, entrambe.

Cosce di avere avuto una chance meravigliosa e di aver perso la battaglia.

Sii fiera Calliope, io lo sono, siamo piene di cicatrici ma vive e al tuo fianco ho vissuto la più bella avventura della mia vita.

Questo vorrei dirti e non apro bocca, ancora intenta a percepire il tuo calore sotto le dita, la tua stretta sul corpo, il tuo profumo fuori e dentro di me.

E tu fai lo stesso.

Lo sento, ti conosco.

Non mi lasci per lo stesso motivo e percepisco un brivido in te, qualcosa che fa male più dell’acido.

Sta arrivando.

Non piangiamo per non ucciderci.

Ti lascio andare.

Sarai sempre l’amore della mia vita.

E’ buffo.

Una crede sia eterno e invece se ne va se giochi male le tue carte, lasciandoti vuota e piena allo stesso tempo.

Non sono rotta, non lo sei tu.

Lo siamo state tutto il tempo che abbiamo provato ad aggiustarci.

Ma ora no Torres.

Ora siamo intere.

Solo che non lo siamo più insieme.

E’ triste, eppure sono serena, perché ti vedo come i primi tempi, con qualche ruga, qualche anno, qualche dolore in più, ma sei tu.

Sei tu con tutte le tue paure, con quei sorrisi enormi, con l’entusiasmo, sei esattamente tu sotto tutto quello che ci siamo fatte, che ti ho fatto, che mi hai fatto.

Sono io qui e ora, sei tu qui e adesso, le stesse che si sono perdutamente innamorate quasi dieci anni fa, quelle che si baciavano per le scale e ballavano insieme.

Siamo noi Torres.

Saremo sempre noi.

E di questo, ti sarò per sempre grata.

 

“Grazie.”

 

L’abbraccio si scioglie con lentezza impalpabile.

Non c’è altro da dire.

 

Addio.

  
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