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Autore: flowseung    14/04/2017    0 recensioni
Una raccorta di semplici momenti di coppia, tristi o felici che siano.
Ogni capitolo è dedicato ad un membro della band.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: non è presente la descrizione del personaggio femminile per permettere la libera immaginazione al lettore.


Ramen

Passò le mani tra i capelli biondi di lui. Li tirò un po' all'attaccatura. “Mi fai male” si lamentò Jaejin staccandosi dalla bocca di lei che sussurrò delle scuse prima di tornare a baciarlo. La canottiera che portava iniziò ad attaccarsi alla schiena a causa della lieve patina di sudore provocato dal caldo estivo. “Mi sei mancato” sussurrò la ragazza sorridendogli, lui ricambiò e le schioccò un bacio sulla guancia. “Nel prossimo tour ti porto con me” rispose prima di nascondere la faccia nell'incavo tra il collo e la spalla. La ragazza sentì il suo respiro solleticarle la pelle insieme alla scia di baci che le stava lasciando. Sospirò di piacere alzando il mento per lasciargli più spazio. Aprì leggermente gli occhi e vide la porta d'ingresso davanti a lei. Aveva fatto appena in tempo a togliere le scarpe prima che Jaejin la sollevasse e la spinse al muro, la ragazza aveva incrociato le gambe intorno ai suoi fianchi lasciandosi coccolare. La sua assenza in cinque mesi di tour si era fatta sentire. Le chiamate su skype non erano bastate a nessuno dei due. “Ti amo” disse e il ragazzo si spostò per portare il viso davanti a quello di lei. Le accarezzò uno zigomo e la guardò negli occhi con una dolcezza infinita. “Anche io” le rispose. Finalmente si spostarono dall'ingresso, Jaejin la teneva salda per le cosce per non farla cadere. Arrivarono davanti al divano e la fece stendere con lentezza, non c'era nessuna fretta. I baci continuarono, alcuni più dolci, altri più bisognosi. Le mani salivano e scendevano accarezzando quei corpi a loro ben noti. “Hai messo su qualche chilo?” gli chiese pizzicandogli il bicipite decisamente più in carne di quanto ricordasse. “Questi, cara mia, sono muscoli” precisò “sono andato in palestra, sai?” continuò fiero. “Oh si, ne sono sicura! Sono anche sicura del fatto che la cucina giapponese sia la tua preferita, non avrai mica rifiutato quello che ti veniva offerto?” scherzò lei. “Ho capito, mi metterò a dieta” sospirò affranto. “Non ho mai detto che non mi piaccia tutto questo” picchiettò con l'indice sul bicipite teso che lo reggeva per non pesarle addosso. Lei infilò le mani sotto alla maglietta per sfilargliela e lui la assecondò nei movimenti. In pochi secondi fu a petto nudo e la ragazza rimase un attimo ad ammirare il fisico del suo ragazzo, passò il palmo della mano sugli addominali appena accennati. Tornarono a baciarsi più appassionatamente. Il divano di pelle nera che scricchiolava sotto di loro. Le mani di Jaejin si spostarono sulle cosce della ragazza lasciate nude dai pantaloncini corti.

“Fate come se non ci fossimo” si sentì una voce provenire dall'ingresso e quando spostarono lo sguardo videro Hongki che stava appoggiando le borse della spesa sul bancone della cucina. Dietro di lui gli altri tre membri della band. Minhwan tossì leggermente e cercò di nascondere il rossore sulle sue guance, Seunghyun sembrava sconvolto. Jonghoon scuoteva semplicemente la testa. Hongki era seriamente divertito, il sorriso non abbandonava le sue labbra. Jaejin si mise a sedere passandosi una mano in mezzo ai capelli e sbuffò. La ragazza lo seguì a ruota e arrossì anche lei come Minhwan, si sistemò la canottiera e raccolse i capelli spettinati in una coda di cavallo. “Non avete letto il messaggio che ho scritto sul gruppo?” chiese Jaejin evidentemente scocciato. Hongki tirò fuori dalla busta un pacco di ramen prima di rispondere “Non hai ancora capito che il gruppo non lo caga nessuno?”. La ragazza si alzò schiarendosi la gola e si avvicinò alle buste per aiutare a sistemare. “Cosa si mangia stasera?” chiese per cambiare argomento. Hongki si girò verso di lei con un ghigno. “Ramen... piccante.”
 

                                                                                                     ~

Home

“Voglio la rivincita!” urlò Minhwan. Si era alzato in piedi puntando il dito contro la ragazza stesa a terra per le risate. Sulla televisione si vedeva il replay del goal segnato da quest'ultima. Le risate non si fermarono, risuonarono per tutto l'appartamento insieme alla musica proveniente dalle casse in salotto. Jonghoon sorrise guardando la scena, prese le ciotole sporche dal tavolo e le mise nel lavandino in cucina, Hongki le pulì subito dopo. “Forza, iniziamo un'altra partita!” esclamò il più basso rimettendosi a sedere, incrociò le gambe tenendo un'espressione offesa. La ragazza si sollevò da terra e lo spintonò lievemente per prenderlo in giro. Lui non la degnò di uno sguardo, era concentrato a scegliere i giocatori migliori. “Minhwan non ti arrendi mai?” chiese Jaejin avvicinandosi con in mano due bottiglie di soju. Ne passò una alla ragazza che gli sorrise per ringraziarlo, poi si andò a sedere accanto a Seunghyun che stava accordando la sua amata chitarra. Minhwan non gli rispose e sbuffò. Si girò verso la sua avversaria con sguardo truce. “Adesso ti faccio vedere io!” le disse. Lei scoppiò a ridere “Non vedo l'ora”. Inutile dire che il ragazzo perse per l'ennesima volta e si consolò con un lungo sorso di soju. “Vacci piano, lo sai che non lo reggi” lo avvertì Jonghoon da brava madre. La vincitrice si girò verso il divano, alzò la bottiglietta verde in direzione di Jaejin come per fare un brindisi e bevette un po' del liquido dolciastro. Hongki si avvicinò al gruppo appena finì di pulire il tutto, in mano aveva una ciotola con delle patatine piccanti. La mise al centro e accanto posizionò lattine di birra e altre bottiglie di soju. Era normale routine quella di bere fino allo sfinimento al ritorno da un tour. “E' questo tutto quello che avete?” chiese la ragazza con una punta di delusione. “Tesoro, dovresti conoscermi, ho fatto la scorta di cinque casse” il vocalist le fece l'occhiolino bevendo la birra. La musica emessa dalle casse si fermò e al suo posto si sentì la melodia prodotta dalla chitarra di Seunghyun. Parlarono per ore e ore, scherzarono sugli imprevisti durante i concerti. I pantaloni strappati di Minhwan, il microfono non funzionante di Hongki, Jonghoon che a volte mischiava giapponese e coreano. Le bottiglie sul pavimento si raddoppiarono, vuote per la maggior parte. L'effetto dell'alcol si notava nel rossore delle guance dei ragazzi, qualcuno rideva più del normale. Jaejin mise una mano sulla schiena della ragazza ed iniziò a muoverla in una leggera carezza. “Vuoi andare a dormire?” le sussurrò nell'orecchio notando le palpebre pesanti e il leggero dondolio del busto. Lei annuì e appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo. “Noi andiamo a letto” disse Jaejin agli altri, loro guardarono l'orologio appeso alla parete che segnava le tre e mezza di notte. “Mi tocca dormire sul divano?” si lamentò Minhwan. I due dividevano la stanza. “Scemo, dormi nel tuo letto. Pensi davvero che faremo qualcosa?” chiese retorico indicando la figura mezza addormentata appoggiata a lui, dalla bocca leggermente aperta si sentiva l'odore del soju, ne aveva bevuto decisamente troppo. Diedero la buonanotte e si ritirarono in camera, si spogliarono dei vestiti fino a rimanere in intimo e si rifugiarono sotto alle coperte. La ragazza abbracciò il bassista stringendolo a sé, lui le diede un bacio sui capelli e iniziò a lisciarglieli con una mano. “Mi mancava stringerti così” fu un lieve sussurro ma fu udibile nel silenzio della stanza. Le risate degli altri componenti della band erano lontane dietro alla porta chiusa. “Anche a me” rispose lui. Ci fu un momento di pausa e Jaejin pensò che si fosse addormentata. “Pensi davvero di portarmi con voi nel prossimo tour?” “Ho già accennato qualcosa al mio manager e potrei pagarti io tutto senza problemi.” “No” si oppose “ho messo via dei soldi grazie al lavoro, posso permettermelo.” “Ma voglio prendermi cura di te” mise il broncio. “Facciamo a metà allora, okay?” si arrese lei ridendo, rise anche lui e annuì. Pochi secondi dopo sentì il suo respiro farsi più pesante e la forza nelle sue braccia diminuì, si era addormentata. Le lasciò un ultimo bacio sulla spalla prima di chiudere gli occhi. Era a casa.  

   
 
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