FELICE
Felice, finalmente. Facevo fatica a fare follie, facevo fatica a fiatare, a fare le feste, a fregarmene. Fabbricavo finta felicità, figurando nella folla con facce false, con fatica fasciate di focosa femminilità e fermezza. Fallivo di fantasia, farfugliavo una fiaba filosofica col finale “finché alla fine della fioritura il fioraio falciò il fiore ”. Ferita la mia fedeltà, fuggi funestamente, ma franai; frastornata e fiera, ferocemente, ficcavo nel fegato dei farmaci, fiduciosa del loro funzionamento. Fortunatamente ora sfodero la falce, frantumo i fallimenti, frusto la mia frivolezza, e frequento con freddezza furibonda la fonte della mia follia. Forse felice, finalmente. Ma fin’ora frequentemente faccio ancora fatica..