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Autore: Violetta_    14/04/2017    2 recensioni
Sequel di "Gelosia fraterna -Entropia-"
Dopo aver quasi celebrato un matrimonio-disastro, dopo aver evitato una guerra, dopo aver scoperto le dolci metà dei rispettivi fratelli, il trio Sabaku adesso dovrà adattarsi alla sua nuova vita... di nuovo.
E non saranno i soli.
***
Gli ultimi capitoli saranno composti da una raccolta di one-shot/ flashfic in modo da tornare alla situazione di equilibrio della prima ff della trilogia.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Kappuru dansu





Il sole sarebbe sorto tra pochi minuti.
I primi trenta team si erano trovati davanti a Kankuro e Kiba che diedero indicazioni sugli alloggi e sugli orari.

<< La seconda prova si svolgerà domani mattina. Avete la giornata libera ma tutti, compresi i ninja di Suna, stanotte dovranno alloggiare nei palazzi del deserto del demone >>

Subito dopo si dileguarono.

Sumire tornò nel suo appartamento, gettò la fascia e la sacca con le armi in un angolo e si sdraiò sul divano. Due secondi dopo venne accecata dalla luce che si accese improvvisamente.

<< Miuuu spegni la luceee >>
<< Sumi non dovresti stare qui. Lo sai che è proibito lasciare gli alloggi durante l'esame >>

Probabilmente era stata informata da Gaara. Maledetto spione.

<< Naaa ci hanno lasciato la giornata libera >> sbadigliò << Ho taaanto sonno >>
<< E' normale, negli ultimi tre giorni non hai dormito. Ricordo che quando ho sostenuto gli esami io dovevamo fermarci ogni tre ore perché Yukata non riusciva a tenere gli occhi aperti... >>
<< Tu invece? Hai dormito o eri taaanto preoccupata per la tua sorellina? >>

La gemella incrociò le braccia distogliendo lo sguardo.

<< Macchè ho dormito benissimo in questi giorni, con questo silenzio è stata una meraviglia >> disse con indifferenza, ma venne tradita dal roossore sulle guance.
<< Ma non sei uscita la sera? >>
<< Beh non ho avuto molto da fare >>
<< Rettifico. Ma non uscite mai insieme? >>

Lei arrossì ancora di più capendo esattamente a cosa, o meglio a chi, si riferisse e cercò di fare la vaga.

<< Di che parli? >>
<< Eddai lo so che tu e pandolino state insieme >>
<< Non chiamarlo così! >>
<< Ecco vedi? L'hai ammesso >>

Lei abbassò lo sguardo a disagio.

<< Sumy... lui è il kazekage, è il mio maestro... insomma... >>
<< Oddio quanto siete noiosi... >>
<< Non siamo noiosi >>
<< Se fossi in te mi rinchiuderei nel suo ufficio fino a tarda notte >>
<< Beh evidentemente noi non siamo come te e Kankuro >> disse completamente imbarazzata.

Sumire cambiò espressione e si alzò per non darlo a vedere, tuttavia Matsuri corrugò la fronte.

<< Che c'è? >>

La ragazza aprì il frigo rovistandoci dentro senza prendere niente, in modo da mascherare il suo vero stato d'animo.

<< Voi non arriverete puri e casti al matrimonio... arriverete puri e casti alla vecchiaia! >>

Riuscì ad usare un tono sarcastico impeccabile tanto da non insinuare dubbi nella sorella.

<< Ah ah simpatica. Ti suggerisco di andare a letto adesso dato che stasera probabilmente faremo tardi >>
<< Perchè? >>
<< C'è una festa al villaggio. E' per questo che la seconda prova inizia domani >>
<< Ontoni? Figo. Allora ci vediamo tra qualche oretta >>


*


A Suna si stava celebrando il festival della sabbia e per l'occasione tutte le strade erano state addobbate a festa.
In ogni strada vi erano disposte bancarelle con primizie e souvenir. Con dolciumi e prodotti sia caratteristici del villaggio sia esportati da altre terre.
Erano stati invitati a partecipare anche gli abitanti dgli altri villaggi che di certo non si erano fatti pregare.
Dopo il lungo periodo di guerre ed incertezze adesso, non solo per la popolazione ma anche per gli shinobi, era piacevole concedersi dei momenti lieti fatti di festeggiamenti e leggerezza.

<< E così gli ho mollato un pugno sul naso >>

Sakura stava raccontando alle sue amiche dell'ultima avventura con Naruto, il quale come al solito si rifiutava di stare seduto calmo e tranquillo nel suo ufficio per piu di due ore.

<< E dimmi Temari come stanno i tuoi fratelli? >>
<< Oh stanno benone... >>

Il gruppo di ragazze si voltò incuriosito dal rumore di una discussione che sembrava piuttosto animata.
Temari invitò il gruppo a proseguire suggerendo di andare verso la piazza, lei li avrebbe raggiunti poco dopo.

<< Sei un asociale >>
<< Taci... strega >>

Nonostante si fosse limitato a mormorare l'ultima parola Sumire la udì comunque.

<< Stupido panda >>

Temari si mise le mani in faccia trattenendp i suoi istinti violenti.

<< Io giuro che ti uccido >>
<< Perchè non ci provi panda? >>

In un angolo della strada la shinobi bionda incrociò altre due figure familiari.

<< Voi due non dite nulla? >>

Matsuri e Kankuro si guardarono imbarazzatissimi.

<< Fanno così da ore >>
<< Che è successo questa volta? >> chiese Temari rivolgendosi a Kankuro.

Il ragazzo sospirò rassegnato e si mise le mani in tasca.

<< Stasera ci saranno i balli tradizionali in piazza, e Gaara si rifiuta di aprire le danze >>
<< Beh non è certo una novità >>

Matsuri si portò una mano sul viso imbarazzata.

<< Sumire è convinta che sia dovere del capovillaggio aprire i festeggiamenti >>

Per tutti gli altri festival avevano provveduto altri shinobi ad adempiere a quel compito, come ad esempio il miglior elemento dell'accademia o uno dei jounin volontari. Una volta persino Kankuro.
Ma per Sumire era inconcepibile una cosa del genere dato che sia a Tsuki che persino ad Iwa quel compito spettava al capovillaggio.

I festival non erano solo momenti superficiali e sciocchi: era l'occasione per socializzare con altri villaggi, per far conoscere le bellezze e le tradizioni del territorio e si potevano formare preziose alleanze sia politiche che commerciali.

E se una persona come Onoki metteva da parte il suo inflessibile rigore in quell'occasione non vedeva perché Gaara non potesse fare altrettanto.

<< Io non ballo >>
<< Ma è un'occasione importante >>
<< Se ci tieni tanto perché non lo fai tu? >>

Sumire si bloccò un istante tentata.

<< Mi daresti il compito di rappresentare il villaggio per un evento così importante? >>
<< Non mi viene in mente nessun motivo per non farlo, sempre che tu ne sia capace >>

A quelle parole Sumire assottigliò lo sguardo.

<< Non sfidarmi panda. Mai >>

Sin dalla tenera età aveva sempre avuto una passione per la danza e il canto, come hime erano anche arti che doveva conoscere.
Quando si trasferì ad Iwa lo tsuchikage le aveva fortemente proibito qualsiasi tipo di allenamento ninja, ma non le aveva proibito di continuare a coltivare le alte sue passioni ritenendole innocue.
Non sapeva che in realtà esistevano molti stili di ballo e che la ragazza aveva sfruttato quel punto per camuffare gli allenamenti di danza con quelli da ninja ed il risultato fu creare uno stile unico.
Quindi quel balletto le sarebbe risultato facile come rubare un manju ad un bambino.

Ci pensò su un paio di minuti poi fece spallucce.

<< Va bene aprirò le danze …>>

Gaara, convinto di aver scampato il pericolo, annuì e fece per andarsene.

<< … insieme a te >>

Si bloccò all'istante.

<< Nani? Non se ne parla >>
<< Si invece. E' un kappuru dansu e mi serve un cavaliere >>

E giù con altre due ore di “amorevole dibattito”.


*


<< Lee guarda quante armi >>
<< Uh sake! >>
<< Non pensarci nemmeno! >>

Ino e Sakura si lanciarono uno sguardo d'intesa per un paio di secondi prima di ridacchiare sotto i baffi.
Chouji invece passeggiava mano nella mano con Karui ed entrambi erano intendi a guardarsi trasognati.
Hinata era intenta a placare gli animi di Naruto e Kiba davanti ad una bancarella con un piccolo bersaglio.
Shikamaru e Shino erano seduti su una panchina intenti l'uno a fissare male malissimo uno stando di beondegi l'altro a dormicchiare con i gomiti poggiati sullo schienale della panchina e il viso rivolto verso l'alto.

<< Sono le quattro del pomeriggio >>

Il Nara aprì un occhio trovandosi davanti in viso di Temari che lo fissava con aria per niente pacifica.

<< E' colpa del jet lag... >>
<< Non fare l'imbecille. Konoha e Suna hanno lo stesso identico fuso orario >>

Rassegnato lui sbadigliò e si mise lentamente in piedi.

<< Che hai? >>

Non poteva essere tanto nervosa solo perchè l'aveva beccato a dormicchiare: ci doveva essere sicuramente dell'altro.

Iniziarono a passeggiare tra le bancarelle, lui con aria ciondolante e assonnata nei intenta a digrignare i denti.

Non gli aveva risposto: brutto, brutto segno.

Se c'era una cosa che il Nara aveva capito perfettamente è che per Sabaku no Temari o le cose andavano come voleva lei o altrimenti andavano male.
Altri punti di vista erano semplicemente inconcepibili.

<< Per caso riguarda la hime? >>

Temari sibilò come una vipera pronta all'attacco.

<< Non chiamarla hime. Adesso è soltanto una semplicissima genin di Suna >>

Eccolo lì il problema: il solo fatto che quella ragazza esistesse la faceva andare fuori di matto.

<< Ti ricordo che l'hai scelta tu... >> disse cautamente Shikamaru facendo finta di leggere un'insegna.
<< Si ma le cose erano un tantino diverse >>

Un anno fa infatti, quando le era stato affidato il compito di scegliere una ragazza per l'omiai di Gaara, si era aspettata di trovare una ragazza di alto lignaggio, carina, timida, remissiva, praticamente un fantasma facilmente controllabile, che magari sfornasse nipotini e mettesse definitivamente KO le pretendenti di suo fratello mentre l'altro avrebbe continuato a fargli da guardia del corpo.
E invece si era trovata una kunoichi testarda quanto lei, che faceva impazzire il fratellino e che forse avrebbe fatto cambiare casa all'altro.
Il non riuscire a tenere sotto controllo la sua famiglia era una cosa che semplicemente non accettava.

<< E' convinta di poter venire qui e dettar legge... e quell'altra! Sicuramente in quanto sorella pretenderà di comportarsi come se comandasse lei >>

Shikamaru roteò gli occhi al cielo.
Non aveva idea di come fosse Sumire ma aveva inquadrato piuttosto bene Matsuri: l'aveva incontrata in qualche missione e durante la guerra facevano parte della stessa divisione, ed era convinto che sarebbe rimasta la solita kunoichi fedele e responsabile indipendentemente dagli eventi che erano accaduti.

<< Per me stai esagerando >>
<< Taci o ti immergo la testa nell'olio bollente >>

Sempre dolce e delicata come un bocciolo di rosa.


*


Ancora non riusciva a crederci.
Alla fine era riuscito a convincerlo.
Si trovava dietro le quinte del palco vestito con gli biti da cerimonia in attesa di cominciare quella ridicola recita.

Calma Gaara. Dopotutto è tradizione.

Le luci si abbassarono e la ragazza si avvicinò al centro del palco, lui le venne in contro mentre la musica iniziava ad invadere l'intera platea.
Era intenzionato a fissarla con aria truce per tutta la durata della danza ma quando fu abbastanza vicino alla sua dama non vide due occhioni color oceano bensì due splendide perle nere.

Ora bisogna sapere che nonostante fossero gemelle c'erano delle differenze fisiche tra Matsuri e Sumire: le più evidenti erano ovviamente il colore degli occhi e la lunghezza ed il colore dei capelli, quelli della gemella di Iwa erano leggermente più chiari, soprattutto nelle punte.
Inoltre Sumire presentava una carnagione più chiara, quasi lattea, mentre Matsuri era decisamente più abbronzata.

Queste differenze, man mano che le due stavano in contatto si erano andate sempre più attenuando, merito anche del loro chackra.
I capelli di Matsuri erano diventati più chiari e leggermente più lunghi.
Gli occhi azzurri di Sumire erano diventati più scuri, di un blu oltreoceano, la pelle si era abbronzata e da quando si era acconciata i capelli in una lunga treccia che spuntava dal caschetto, o peggio quando nascondeva la suddetta treccia tra le ciocche più corte era divenuto abbastanza difficile riconoscere le due.

<< Matsuri? >>
<< Hai. Goumen-ne ma Sumire è stata colpita da un violento mal di testa proprio all'ultimo momento e mi ha pregata di sostituirla >>

Gaara sollevò la testa verso la platea ed incrociò una Sumire che più che dolorante aveva un'espressione da “trattala bene o ti stacco la testa”.

Il cambiamento della ragazza era stato così graduale che solo adesso il kazekage si era reso conto di quanto si assomigliassero le due.
Piano piano stavano diventando quasi identiche tanto che dalla platea nessuno si era accorto di nulla.

<< Che ci fai qui? Non dovevi aprire le danze? >>

o quasi.


La ragazza si voltò ed incrociò gli occhi castano-verdi di Kankuro.

<< Sfortunatamente mi è venuto un tremendo mal di testa >> Mentì volutamente male.

Il ragazzo ridacchiò conoscendo fin troppo bene quell'espressione.

<< Sei una bastarda >>
<< E' per questo che ti piaccio >>

Lui tossì due volte accertandosi che nessuno avesse udito quelle parole.


*


Il ballo stava procedendo come programma.
I due ragazzi si muovevano all'unisono ed erano molto coordinati.

<< Sono felice che sia tu la mia dama >>
<< Ontoni? >>
<< Hai Matsuri >>

Dopo il loro primo bacio si erano avvicinati moltissimo.
Non che si potessero definire ufficialmente fidanzati, non avevano fatto nessun annuncio, ma adesso si davano del tu ed erano decisamente più rilassati l'uno nei confronti dell'altra.
Erano usciti insieme solo un paio di volte e sempre approfittando di questioni di lavoro dunque quello poteva definirsi il loro vero primo appuntamento.

<< Dopo il ballo avrai altri obblighi? >>
<< Yee dovrò soltanto salutare gli ospiti più illustri ma potremmo comunque concederci una passeggiata >>

A quelle parole Matsuri sorrise contenta. Le sembrava di sognare.











***
Angolo dell'autrice.

Allora, capitoletto un po' più lungo per farmi perdonare del ritardo (in realtà ho pubblicato parecchio per i miei standard e questa fanfic è finita in coda. Pardon)
Spero di non essere andata troppo ooc, ma vedere l'idea di Gaara che si dedica al ballo era una cosa mi intrigava parecchio descrivere, così come il suo piccolo primo bisticcio in pubblico con Sumire.
Spero di aver fatto un buon lavoro.
Baci.

Violetta_


   
 
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