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Autore: Dio_dei_Fluff    15/04/2017    0 recensioni
Quando lo vide fu troppo tardi, stava abbracciato alla mora che gli sorrideva innamorata. E neanche Lauren, pur essendo molto cattiva, decise che non poteva rovinare la loro bella favola. Arrivata in macchina pianse tutte le lacrime che aveva in corpo prima di partire.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Lauren, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO VENTISEESIMO
you've got a friend.

Casa di Lauren, 19.30 02.05.2016

“Allora Katarina, cosa ne pensi dell’ultima ricerca neuro-fisica, secondo me è molto interessante?” chiese Lauren alla sua compagna di casa mentre lei, Carter e la bionda cenavano con una deliziosa pasta al pesto di menta.
“Seconda me l’argomento è interessante, ma spiegato in modo pessimo, non sono tutti come me e te che qualsiasi cosa ci è conoscibile.” Le rispose con un sorriso. Diciamo che la modestia non sapeva neanche quale fosse la porta di casa delle due ragazze.
“Hai proprio ragione, una lunga introduzione che poteva essere evitata con due semplici frasi ad introdurre l’argomento.”
“E poi… “ ma non si seppe mai cosa voleva dire perché il telefono di Lauren, che era nuovo solo perché Giselle le aveva detto che doveva cambiare il telefono perché le mail doveva pur riceverle da qualche parte, cominciò a squillare senza sosta. Strano, perché in Francia tutti sapevano che alle 19.30 nessuno doveva chiamare qualsiasi persona… insomma la cena.
Quando Lauren vide che il prefisso non era francese fece un colpo di tosse e poi rispose in inglese dicendo “Buona sera, parla con Loren Tagnì, come posse aiutarLa?”
Una voce inglese le rispose “Sono il direttore delle pubbliche relazione e sponsor della casa di moda Tom Ford e L’ho chiamata per chiederLe se posso sponsorizzare alcuni dei suoi ragazzi.”
“Prima di parlare con me dovrebbe parlare con Giselle Blanche che è lei che si occupa della parte di sponsor di tutti i ragazzi.” E anche di tutto il resto, pensò.
“Ho già parlato sia con lei che con tutti gli agenti dei ragazzi che voglio sponsorizzare.”
“Ho capito, manco solo io perché io sono anche l’agente di Francoise Dupis, e poi perché Lei vuoi che sia io che dica ai ragazzi che verranno sponsorizzati da una grande marca come la vostra e che fra un po’, soprattutto se vincono, dovranno venire da voi, posare con i vostri vestiti per una copertina o per i vostri cataloghi, dico bene?”
“Lei è per caso capace di leggere nel pensiero? Perché Giselle mi aveva detto che lei sarebbe stata capace di fare una cosa del genere, ma non lo credevo possibile.”
“Non è che so leggere nel pensiero, è che se mi chiamano come agente di Francoise capisco tutto per tutti.”
“Allora, non vuole sapere quali sono i giovani fortunati?”
“Dica pure, tanto qui non è che abbiamo altre cosa de fare come cenare, andare a letto…”
“Dimentico sempre il fuso orario. Comunque i ragazzi sarebbero, Francoise Dupis, Jerome Berignac, Cho Liang e Adele Martin.”
“Posso chiedere che criterio avete usato per scegliere i ragazzi.”
“Estrazione?”
“Perché lo chiede lei a me?”
“Così dicevo solo per provare a farle dimenticare la domanda, non è che non voglia è solo che non posso dirlo.”  
“Non può dire che avete guardato la pubblicità della Porsche e di Swift-less e avete deciso che per incrementare le vendite bisognava avere assolutamente Francoise? Che se poi lo metti nella stessa pubblicità di Jerome allora avrete un boom megagalattico. Poi Cho ha fatto da modella ad altre case di moda, quindi cosa c’è di meglio? E il viso di Adele è così dolce che anche una eterosessuale convinta si innamorerebbe di lei… davvero non pensava che lo avrei capito?”
“A lei non si può nascondere nulla, vero?”
“Molti dicono che conosco anche quando i miei ragazzi si soffiano il naso… e devo ammettere che soprattutto di primavera Stephan lo fa spesso, quindi…”
“Va beh, la lascio mangiare e spero che le vada bene anche per Francoise.”
“Certo, solo che… Giselle L’ha avvisata anche di quell’altro fatto?”
“Sì, stiamo già pensando di metterci d’accordo con gli altri.”
“Beh, buona giornata, allora.”
“E a Lei buona notte.”
E chiusero il telefono.
***

Il giorno dopo, Cafè des Artistes

“Allora, figo eh che Cho faccia da modella anche per una casa come Tom Ford.” Disse Magdalene quando lei e gli altri si accomodarono ad uno dei tavoli fuori del bar.
“Certo… anche se mette un po’ di ansia. Quelli che ho fatto per altri stilisti erano solo francesi, lui ha detto che dovrò fare un set fotografico per tutto il mondo.” Le rispose… la ragazza era un pochino agitata.
“Tranquilla amore, nessuno farà meglio di te, ho visto la tua ultima passerella alla settimana della moda di Parigi… una dea.” Le disse Daniel.
“Si, ma tu sei di parte.” Anticipò la ragazza Cesare.
Era un… uscita in sei. Cesare e Magdalena, Cho e Daniel e Samira e Mohamed.
“Non è vero!”
“Anche se lei fosse caduta in mezzo alla passerella sarebbe stata la sua performance migliore secondo te.” Samira aveva così poco tatto a volte.
“Ah ah ah… comunque ci pensate che anche Francoise farà la pubblicità di Tom Ford?” chiese Mohamed. Quella notizia lo aveva sconvolto.
“Hai mai visto la pubblicità della Porsche? Credo che chiunque vorrebbe averne una solo perché c’era lui che la guidava con un sorriso figo in volto.” Disse Daniel.
“O Swift-Less! Tutte le persone che conoscono hanno una di quello scope solo perché lui passa per una casa tutta sporca continuando a sorridere.”
“Ho sentito dire che lui ha salvato la Swift-Less dal fallimento.”
Tutti stavano parlando delle mirabolanti avventure di Francoise del mondo della pubblicità, ma solo Cesare cercava di capire come mai lui avesse fatto quelle scelte. Tutte le donne del mondo volevano una scopa sponsorizzata dal ragazzo, il quale ottenuto la sponsorizzazione in un modo semplicemente strano: era andato della Swif-Less e aveva detto “Io posso salvarvi dal fallimento, fatemi provare.” E dopo questa frase secondo la metà delle persone presenti nello studio anche il direttore della marca lo aveva guardato e detto che se non fosse che quella la sua marca avrebbe comprato subito dieci pacchi di scope. Poi era venuta la Porsche. Nessuno sa cosa abbia detto il giovane biondo per far si che lo prendessero a fare, di per se una pubblicità molto semplice, ma che faceva venir voglia di comprare una nuova macchina a chiunque. Avevano soprannominato il ragazzo la droga della pubblicità. Più lo vedi e più vuoi comprare il prodotto.
“Comunque… secondo come sarà il ritiro?” chiese Samira.
“Secondo me favoloso. Voglio dire… mare, mare, , mare…” Cho.
“E non pensi al fatto che essendoci anche Lauren sarà qualcosa simile al suicidio?” chiese Samira.
“Naaa… e poi, ci siamo comunque noi.” Disse l’altra con sorriso prima di fare un brindisi tutti assieme.
 
 
  
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