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Autore: slenderguy93    15/04/2017    2 recensioni
Ormai sono passati due mesi da quando la vita di Dante è stata stravolta.
E' stato costretto ad accettare che nascosto dal nostro, esiste un altro mondo, violento e spietato, abitato da creature antiche e potenti oltre l'umana immaginazione.
Tuttavia sembra che sia riuscito a raggiungere un equilibrio... destinato a spezzarsi nuovamente con l'arrivo di vecchie e nuove conoscenze.
Dal testo:
“La promozione si è esaurita, ed anche il mio BB è al limite.
Inizio a planare verso il suolo, lo sguardo fisso verso terra; non riesco ad incrociare quello degli altri. Ero la carta vincente del piano, ma non sono riuscito a compiere il mio dovere…
“…Ho perso il conto dei complimenti che ho fatto stasera, ma questi sono davvero sinceri e soprattutto meritati. Era da un paio di secoli che non subivo un colpo del genere.” Kokabiel è atterrato poco prima di me, e mi concede il primo sorriso privo di follia e derisione che gli abbia mai visto fare.
Peccato che non me ne freghi un cazzo che provi rispetto per me. Avrei dovuto sconfiggerlo ad ogni costo…”
Seconda parte di DxD Tales. E' consigliato di leggere prima Knocking on Hell's Doors.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Yuuto Kiba
Note: Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD Tales'
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“Bene, ora prova questa…”
Dei simboli verdi e luminosi mi fluttuano davanti al naso, combinandosi in una formula di cui riesco a malapena intuire lo scopo.
“Ehm… serve a manipolare il flusso dello youki di un sigillo magico?”
“No. Manipola il flusso dello youki proveniente da un sigillo. Ed esclusivamente da uno già attivo.”
“Quindi… funziona solo per l’aura in uscita… e se il sigillo è stato già attivato…” …mi scoppia la testa.
“Esatto. …se vuoi possiamo fare cinque minuti di pausa.” Sospiro sollevato.
Il mio insegnante, un certo Ajuka Beelzebub, riprende a trafficare con il suo tablet, con cui credo stia gestendo i suoi subordinati in almeno una decina di esperimenti e progetti.
Oltre a monitorare le mie statistiche psicofisiche, se le numerose telecamere multi-spettro puntate su di me sono un indizio.
…Quando Sona mi aveva detto che voleva vedermi, temevo desiderasse usarmi come cavia per qualche esperimento, come probabilmente ha fatto con Mitelt, e come credo Azazel abbia fatto con me.
Invece per mia fortuna, voleva DAVVERO solo parlare; e scoperto il mio interesse per la magia, si è offerto di darmi delle lezioni sulle formule e tecniche da lui ideate, in cambio della raccolta dei miei dati.
Questa è la terza, e devo dire che pur avendo sul mio cervello lo stesso effetto che avrebbe un frullatore su una banana, si sta rivelando molto utile.
La sua magia è differente da quella classica degli altri demoni, e assomiglia di più a quella dei maghi umani: basata su calcoli complessi più che sulla semplice manipolazione dell’aura. Grazie a queste lezioni sto riuscendo a capire aspetti  della magia che altrimenti mi sarebbero sfuggiti, inoltre queste formule mi sono molto utili per migliorare l’esecuzione dei miei incantesimi.
“Stai andando discretamente, Dante-san. Se continui così in pochi anni padroneggerai le formule base, e anche parecchie tra quelle avanzate.”
“La ringrazio. E le superiori?”
“…Beh, per quelle ci sarà tempo. C’è qualcosa di particolare che ti interessa?”
“Vorrei provarne una che controlli la conduzione e l’isolamento di uno specifico flusso di aura dalla fonte al punto di rilascio dell’incantesimo.”
“Mmmh. È sicuramente una delle più complesse, tra quelle base… “
“Mi metta alla prova.”
“Molto bene. Tira fuori l’Iphone e apri l’applicazione che ti ho dato: dubito che riuscirai a padroneggiarla nei 50 minuti che ci restano…” sul mio cellulare compare un messaggio inviatomi dal Maou.
“Ah, poi fammi sapere come ti trovi con questa nuova versione: è la 2.25.” apro il messaggio all’interno dell’app, e dopo aver eseguito l’aggiornamento, mi metto di buona lena a decifrare la formula che mi ha inviato insieme ad esso, aiutandomi con i manuali digitali che mi ha dato durante la prima lezione.
Già, potrebbe dirmi lui il significato di sti’ geroglifici… ma ciò va contro la sua etica sul lavoro e sullo studio. Secondo lui, se non ci si mette costantemente d’impegno per imparare usando le proprie capacità, le fondamenta della nostra conoscenza saranno instabili, e ciò che ci verrà costruito sopra pericolante.
Mi chiedo se l’abbia sempre pensata così, o se è una conclusione a cui è giunto vedendo come è venuto su suo fratello…

 

 Uff. Casa dolce casa. Da quando ho vinto il Rating con Raiser, posso finalmente dirlo: sebbene il vecchio appartamento non fosse proprio una topaia, poco ci mancava.
Grazie alla premura di Rias, invece ora vivo in un grande appartamento con un ampio salotto e una sala da pranzo separati dalla cucina, con studio, ed anche una camera per gli ospiti. Oltre a due bagni, di cui non capisco l’utilità visto che vivo da solo.
[Le tue facoltà intellettive sono sopravvissute anche questa volta?]
Sì, ridi pure Ddraig. Tanto sono io quello che deve rompersi la testa su ste’ cacchio di formule, a te invece arriva la pappetta pronta dopo che i concetti sono stati compresi…
[Sempre il solito brontolone. Forse ti serve una piccola pausa…]
Per l’appunto, credo che dormirò un po’… mancano meno di quattro ore all’inizio della ronda con Koneko e Saji.
Brip, brip.
Uff. CLICK.
“Ciao, Nathan. A cosa devo il piacere?”
“…Come a cosa? La serata videogame, no? Volevo chiederti di fermarti a prendere qualcosa da asporto prima di venire, che ho la dispensa quasi vuota. …C’è per caso qualche problema?”
“…Problemi no, solo… sono un po’ stanco. Non so se sarei di buona compagnia…”
“È per il viaggio? Anche a me a volte capita di non voler uscire di casa, sai. Se è così, questa potrebbe essere la volta buona che vedo la tua tana. In caso potrai cacciarmi fuori quando ti viene sonno, direi che è perfetto!” …sto’ testone.
[È proprio questo il genere di pausa di cui parlavo. Avanti, piantala di fare il misantropo!]
“…E va bene. Porta il joistick però, che il secondo credo di essermelo perso.”
“Roger capitano! A tra poco.”
 
“FINISH HIM!”
Sotto il mio sguardo inebetito, il mio personaggio viene fatto brutalmente a pezzi.
“FATALITY!”
“…”
“Sei davvero fuori forma. E dire che ci sono andato pure leggero…”
“Sì, come uno schiacciasassi!”
“A parte gli scherzi, che c’è che non va? Non sarà mica perché prima ti ho massacrato di nuovo Lee… non ho nemmeno usato Kazuya, stavolta!” gli lancio un occhiata stanca. È veramente preoccupato per me, e non posso dargli torto.
In questi ultimi giorni non ho praticamente spiaccicato parola con nessuno, eccetto durante le nostre caccie notturne con Kiba, Koneko e con Saji; con l’ultimo dei quali non ho neppure tutta sta’ confidenza.
Lei oltretutto ha iniziato a sospettare di me… spero che creda solamente che l’abbia coinvolta per  aiutare Xen invece che Kiba, perché quel “chiunque altro”, detto subito dopo che mi ero tradito all’avvertimento su Vali… 
“Ehi Dante, ci sei?”
“Sì, scusa. In effetti… sto passando un brutto periodo. Ho avuto dei ripensamenti sulle mie ultime scelte di vita, ed ora sono davvero confuso…” lui mi poggia una mano sulla spalla.
“Beh, capita a tutti prima o poi. Quello che devi fare è chiederti: ciò che ho fatto, ne è valso la pena? Se sì, non hai motivo di angustiarti. Altrimenti non ti resta che sistemare le cose.” La fa facile lui…
“Ma non mi dire, Capitan Ovvio. Comunque, non tutte le cose si possono sistemare; alcune scelte ti portano su strade a senso unico.”
“Esistono le inversioni di marcia, bello. E se non riesci a trovare vie di uscita da solo, basta chiedere aiuto a qualcuno di cui ti fidi. Avanti, parliamone davanti a dei bei piatti di riso al curry, mapo tofu e a degli involtini primavera!” tira fuori il telefono, e chiama il nostro ristorante d’asporto di fiducia.
[Questo ragazzo…]
Hai ragione, è fin troppo buono. Tranne che…
Nate mette giù, lanciandomi uno sguardo determinato. Fa per dirmi qualcosa, ma lo interrompo prima che inizi.
“Hai ordinato DUE confezioni di involtini, vero? Perché ne ho una voglia matta, e meno di tre non intendo mangiarne.” Lui si congela sul posto, assumendo prima un’espressione sorpresa, poi una di puro orrore. Ricompone freneticamente il numero.
TU-TU-TU-TU
“Ah, linea occupata… e considerato quanto sono veloci… mi sa che qualcuno rischia di doversi accontentare di un solo involtino…” riprende a chiamare disperatamente il ristorante, mentre la mia perfida risata echeggia per l’appartamento.
Questo è per il caffè dell’altro giorno…
 
“Buurp--” Saji e Koneko mi guardano un po’ stupiti, e un po’ schifati.
“Scusate… ho mangiato pesante.” Alla fine, Nathan è riuscito a richiamare il ristorante prendendo la seconda confezione, più qualche raviolo ai gamberi per sicurezza, sapendo che ne sono ghiotto.
Risultato?
Abbuffata epica per entrambi, culminata in un last round per disputarci l’ultimo involtino. Vinto ovviamente da lui, ma credo sia meglio così considerando lo stato del mio stomaco.
Che dire, è un mostro sia nei picchiaduro, che nel divorare (e soprattutto digerire) i più micidiali piatti orientali. Beh, considerato che il suo sogno è spazzolare un intero Gran Banchetto Imperiale Manchu e Han*, credo sia sensato.
Alla fine ho svicolato il discorso, lasciandogli intendere di volermi godere la serata. Cosa che è effettivamente successa: Ddraig aveva ragione, ne avevo davvero bisogno.
Apro leggermente il colletto del cappotto che indossiamo. È uno di quelli usati dagli esorcisti, e non pensavo che ne avrei rivisti tanto presto, né tantomeno meno che ne avrei indossato uno, dopo quanto successo in quella chiesa… che oltretutto, è anche usata come base da Xenovia e Irina.
“Fermi!” all’improvviso Kiba evoca una spada e si gira verso l’edificio sotto cui stiamo passando.
“Ecco la mia benedizione, papaboys!” quest’aura…
TWIN!
Un ombra ci si è tuffata addosso, venendo però respinta dal nostro cavallo. Freed Sellzan.
“Quindi, sei proprio tu, diavolo-kun! Ah che bello, io e la mia lei smaniavamo così tanto di rivederti…” mentre lo dice da una leccata alla sua Excalibur.
“Disgustoso come sempre. Questa volta non mi sfuggirai!” ci leviamo tutti i cappotti. Mi chiedo come facciano a combattere con questi addosso…
“…Ma oh, è una vera rimpatriata! C'è anche l’albina e quel traditore di Dante-kun… ora sei pure diventato uno schifoso demone?! Come sono emozionato…”
I due prendono a lanciarsi uno contro l’altro, incrociando fulmineamente le spade. Stavolta Freed sembra ancora più rapido che nell’ultima battaglia… che dipenda dalla sua Excalibur?
[BOOST!]
“Estendi la mia corda!” uno spesso cavo nero mi passa oltre la testa, puntando dritto verso il viso di quel folle. Ed ecco l’Absorption Line di Saji!
“Eeeeh spiacente, ma a me i tentacle rape non piacciono… non su me stesso, almeno!” Freed allontana Kiba con una spinta, quindi tira un fendente a quella sorta di…lingua? Che però cambia repentinamente direzione andandosi ad avvolgere attorno alla sua gamba.
“Preso!”
“Bel colpo, Saji-san. Hai anche intenzione di drenare le sue energie?” lui scuote la testa.
“Questa è la battaglia di Kiba-san. Per ora mi limiterò ad impedire che tagli la corda come ha fatto le altre volte.” A proposito di tagliare corde…
“Eeek, che appiccicoso! Giù la lingua maniaco!” Freed inizia a tirare fendenti al cavo, ma esso viene attraversato dalla sua lama come se fosse incorporeo. Degno del Prison Dragon.
“Sei mio!” Kiba è tornato alla carica, e stavolta pare deciso a farla finita.
Crack!
“Kyehehe! Puoi essere abile e determinato finche vuoi, ma la tua vetreria non sarà mai all’altezza della mia Excalibur!” Kiba guarda seccato i resti della sua spada e fa per crearne un’altra.
“Aspetta, Kiba!” mi concentro su una delle formule che ho imparato negli ultimi giorni.
“…Che vuoi fare?” Koneko mi guarda interrogativa.
“Un Transfer a distanza. Puoi tenere impegnato quel folle per una decina di secondi?”
Per tutta risposta, lei inizia a lanciargli contro tutto ciò che gli capita a tiro: cestini, cassette della posta, cartelli segnaletici…
“Che palle, di nuovo quella piccoletta!”
…distributori di lattine… cassonetti dei rifiuti?!
[TRANSFER!]
Sfruttando la formula, riesco ad indirizzare l’energia del mio SG verso Kiba sotto forma di raggio luminoso.
“In arrivo, amico!”
Viene colpito da esso, e la sua aura aumenta di molto.
“…Beh, avrei preferito batterlo da solo ma… grazie comunque, ragazzi. Sword Birth!”
Nell’area circostante ai due duellanti, si genera una vera e propria selva di spade, che Kiba inizia ad usare come trampolini per lanciarsi contro Freed da varie angolazioni. Nel mentre, ne afferra qualcuna piantata meno profondamente delle altre e gliela lancia addosso, cercando di portare a segno attacchi multidirezionali.
“Che bel trucco, acrobata di sta’ ceppa! Ma non serve a nulla!”
Twin! Twin! Twin!
La Excalibur di Freed inizia a saettare ancora più veloce di prima, frantumando tutte le armi in arrivo, più quella in mano a Kiba con cui cercava inutilmente di tagliargli la testa. Ora sta sibilando dritta su di lui…
Wump!
L’ex esorcista perde l’equilibrio e rovina a terra, mentre il cavo attorno alla sua gamba, dopo lo strattone, inizia ad emettere una strana luce.
“Quel tipo non è da sottovalutare.” …concordo, Saji.
“Merda, che è sta’ roba, sta assorbendo la mia energia?! Sembra un SG di tipo drago… cazzo se è fastidiosa!” finalmente Freed sta iniziando a mostrare anche un po’ di preoccupazione, oltre che insana gioia per il combattimento…
“…E va bene, finiamola qui. Non mi resta che sperare che anche gli altri due portatori siano abili.” Kiba si prepara a finirlo, quando una nuova voce ci coglie di sorpresa.
“Sword Birth, giusto? È un SG interessante, dagli usi infiniti che variano a seconda del suo possessore…” il suo proprietario è un vecchio vestito da alto prelato, che ci osserva pensieroso da dietro un paio di lenti tonde.
“Vecchio Balba! Anche tu avevi voglia di fare una passeggiata, eh?”
“Tu… sei Balba Galilei?” lo sguardo di Kiba si fa feroce e carico d’odio.
“Certo che sono io… comunque Freed, che stai combinando?”
“Questa lingua di lucertola è davvero problematica, non riesco proprio a liberarmi!”
“Mah. Non sai ancora usare la tua arma adeguatamente… devi inviare l’energia sacra prodotta dal tuo “elemento” nella spada, così rilascerai il suo vero potere.”
Freed per un attimo pare spaesato, poi gli si disegna un ghigno sulla faccia. Dal suo corpo inizia a venire emessa un’aura che focalizzandosi nell’Excalibur, la fa risplendere di luce sacra,
“Oh, sì: così mi piace!”
Slash!
Il cavo dell’Absorption Line viene tagliato di netto, facendo cadere il suo proprietario all’indietro per l’inerzia.
“Bene, ed ora me ne vado! Il nostro prossimo incontro sarà durante la battaglia finale.”
“Non così in fretta!”
Clang!
È arrivata la cavalleria: Xenovia ha incrociato la spada con Freed, e lo sta impegnando in uno scontro di forza.
“Yahoo! Serve una mano?” ed ecco anche Irina. Mi chiedo come faccia sta benedetta ragazza ad essere sempre così allegra e solare…
Intanto Koneko ripone il cellulare. È stata l’unica a ricordarsi di chiamare quelle due come da accordo: siamo dei gran pirla.
“Freed Sellzan, Balba Galilei: vi abbatterò in nome di Dio!” intanto Xen e quel pazzo continuano a scontrarsi.
“Non pronunciare quel nome, puttana!” dopo essersi faticosamente disimpegnato, Freed evita uno dei colpi più vigorosi dell’esorcista, e balza verso Balba tirando fuori al contempo qualcosa dalla tasca.
“Ci vediamo!” solleva la mano, ma intanto intorno a lui cominciano a muoversi delle spire d’ombra.
“Non credo proprio! Shadow Prison!” il SG di Saji che prima aveva la forma di una nera testa di camaleonte che gli occupava la mano, si è ora esteso sul resto dell’avambraccio iniziando ad assomigliare al mio, e ha cominciato a rilasciare una fumosa aura nera.
“Pff! Inutile!”
FLASH!
Una forte esplosione di luce dissipa le ombre, accecandoci. Quando recuperiamo la vista, i due sono spariti.
“Non dobbiamo lasciarli fuggire!” senza perdere un secondo, Xenovia, Irina e Kiba si lanciano all’inseguimento di quei due.
“Aspettate! Dannazione…” faccio per andar loro dietro, ma un singulto terrorizzato di Saji mi fa girare di scatto. Percepisco due aure familiari dietro di noi…
“Questo è davvero problematico.”
“Potresti spiegarmi cosa state combinando, Dante-kun?”
…Sona e Rias. Era ovvio che si sarebbero accorte delle nostre attività, prima o poi. Non ci resta che…
“…siamo fottutamente morti… Chiedo perdono, Kaichou! Ci dispiace tanto di aver agito di testa nostra!”
…beh, qualcosa del genere.

 

“Volevate distruggere le Excalibur, eh.” Ci troviamo al solito parco, quello in cui sono quasi morto: io, Koneko e Saji siamo in posizione seiza* davanti la fontana.
“E pensavate di poterlo fare senza che ce ne accorgessimo…” Sona ci sta fissando con aria glaciale, e neanche Rias pare molto contenta. Invece Koneko è silenziosa, e Saji chiaramente impaurito.
“…In verità, no. Sapevo che ci avreste inevitabilmente scoperti, una volta trovati i possessori delle spade; ma ho pensato che ne valesse la pena. Comunque, sono stato io a dare il via a tutto: ho coinvolto Koneko, la quale ha tirato dentro Saji: la responsabilità è mia.” Le due mi squadrano attentamente.
“E avresti fatto tutto questo…”
“Per evitare che degli amici vengano uccisi.” Rias sospira.
“Vale anche per te, Koneko?” lei annuisce appena.
“E tu, Saji?”
“…Anche io.”
“Uff. Comunque Yuuto è andato dietro quel Balba, giusto?”
“Sì. Era il capo del Progetto Spada Sacra.”
“Quindi gli darà la caccia a qualunque costo… per non parlare del fatto che le vostre azioni influiranno sul mondo dei demoni, ne siete consapevoli?”
“…Sì, Buchou…”
“…Sì, Master.”
“Rias, ci sentiamo più tardi. Ora devo inculcare un altro po’ di disciplina a questo zuccone.” Sona attiva un teletrasporto che la inghiotte assieme ad un Saji dal colorito bluastro.
“Accidenti, pare che starti dietro sarà un vera impresa. In ogni caso, ho inviato il mio famiglio dietro a Kiba: quando lo troverà lo raggiungeremo assieme ad Akeno. Ora, venite qui.” Io e Koneko ci avviciniamo lentamente.
…un abbraccio?!
“Mi avete fatta preoccupare tantissimo! Siete davvero degli stupidi.” …ah. Mi aspettavo una punizione, e invece…
“Koneko, raggiungi Akeno al tempio e rimani lì in attesa. Io e Dante andremo a casa sua a farci una bella chiaccherata.” Forse ho parlato troppo presto…
 
 
[Kokabiel]
 
 
Sto passeggiando tranquillamente nel cortile dietro un vecchio fabbricato, nella cittadina di Kuoh Town. È da qualche anno che non mi presentavo di persona nel mondo umano, ma oggi… è un giorno speciale.
“Signore!”  un guerriero dalla corazza dorata, uno dei miei uomini migliori, mi si avvicina.
“Ben arrivato. Ti starai chiedendo perché non ti ho ancora assegnato un compito per stanotte…”
“Affermativo. Non prenderò parte all’operazione?” esteriormente sembra  calmo, ma riesco a percepire un po’ di timore e delusione.
“No. Non a questa almeno… tu ti occuperai del piano B.” i suoi occhi si illuminano.
“Davvero? E quali sono gli ordini?”
“Semplice. Dovrai prelevare e portare in uno dei nostri rifugi qui nel mondo umano quel mezzo di pressione. Ho appena ricevuto conferma che il proprietario è impegnato, perciò non dovrai far altro che assicurarti che nessuno ti segua dopo il ritiro della merce.”
“Sissignore, sarà un onore!” un gran sorriso gli si forma sul volto.
“Comunque fa attenzione, perché potrebbe essere difficile da trattare. Ora vai.”
Dopo avermi porto il saluto, apre un portale dirigendosi nei nostri domini. Io invece rientro nell’edificio. Supero un gruppo di miei soldati, impegnato a scherzare e fare scommesse sullo svolgimento della missione, quindi raggiungo la zona degli uffici.
Percepisco tre aure sacre provenire dalla segreteria, e un’altra da una stanza all’altro capo dell’edifico. Quest’ultima sta venendo manipolata da un rituale. Mi dirigo verso la stanza più vicina, avendo sentito alcuni rumori e versi molto familiari.
Lamenti femminili.
Ammanettata e supina sulla scrivania, giace una giovane ragazza castana, con il corpo coperto solo da ferite e alcuni brandelli di tessuto nero. Quanta nostalgia…
“…Che ne dici della mia lama?! Ha una buona tempra, vero?” ella cerca disperatamente di soffocare i singhiozzi, mentre sopra di lei un aitante giovanotto si dà alla pazza gioia.
“È sempre rassicurante vedere giovani guerrieri così vigorosi. Ricordati però che per ora ci serve viva. È un regalo per la padrona di casa dopotutto…” lui gira il capo, continuando nel contempo la sua dura attività.
“Ah capo, che piacere vederla! Posso fare qualcosa per lei?” ridacchio.
“Solo dare una pulita quando hai finito. Sai, sarò io a trasportarla, e certe macchie sul nero…” lei intanto inizia a lamentarsi e a tremare più forte.
“Ricevuto! Devo darla anche alle tubature interne?”
“Dipende da te… mi basta arrivare all’inizio dello scontro con le vesti pulite: la sporcizia è accettabile solo dopo una bella battaglia sanguinosa.”
“Kyahaha! Agli ordini.” Rimango accanto alla porta, aspettando pazientemente che finiscano.
Se tutto va come programmato, questo non sarà che un preludio. I bei tempi stanno per tornare.
A circa un quarto d’ora dall’inizio del round successivo, veniamo finalmente raggiunti dal vecchio.
“Signore, ho terminato di… preparare la spada della ragazza. Anche se sarebbe stato meglio avere anche le altre due…” Sposta impaziente lo sguardo dall’esorcista, ora accasciata contro uno spigolo della scrivania, e mi mostra una katana che pulsa di energia sacra.
“Per ottenere ciò che vogliamo, quattro saranno sufficienti. Balba, appena il nostro Freed avrà finito qui potrete partire.” Lui annuisce riunendo le quattro Excaliburs ed iniziando ad ammirarle compiaciuto.
“Oh, sì!” alcuni minuti dopo, l’albino si stacca dalla giovane, mentre un sgocciolio si ode sul pavimento.
Allontanandosi dal suo corpo caduto a terra, raggiunge la scatola di fazzoletti per dedicarsi alla pulizia.
“Signore, una volta che il rituale sarà concluso…”
“Vi assegnerò qualche squadra per assistervi: per quanto forte possa essere quella spada, da sola non basterà per occuparsi delle chiese…” il vecchio sorride.
“La ringrazio per la sua generosità. Eh. Non vedo l’ora di vedere la faccia di quello stronzo moralista mentre il frutto del mio lavoro gli mozza la testa!”
 
Sto volando sopra la città, con il corpo esanime della ragazza sottobraccio. Individuo il mio obbiettivo: la casa dove risiede la Gremory qui nel mondo umano; quindi mi avvicino all’edificio, preparandomi a forzare le sue difese magiche.
Ma mi fermo all’ultimo: le luci sono spente, e l’ora non è così tarda. Contatto telepaticamente il soldato che avevo lasciato qui di guardia, che mi informa che è uscita mezz’ora fa.
Dirmelo prima no, eh idiota? Vedrò di ridurre la sua parte nei prossimi bottini…
Dove potrebbe essere… dalla sua regina? Se è così, mi ritroverò Barachiel incollato al culo ancor prima di poterla toccare, però…
Il nostro infiltrato. Si è messo a giocare per conto suo, e pare che la rossa sia uscita proprio per dargli una tirata d’orecchi,  perciò…
 
 
[Sona]
 
 
“Kaichou, sono davvero spiacente!”
SCIAF!
“…E vorrei ben vedere. Lasciandoti incantare da una storia strappalacrime, hai contribuito a creare il rischio dello scoppio di una guerra. Ora sei un diavolo, accidenti.”
Siamo in una delle stanze comuni del grande condominio che ospita me e la mia scacchiera.
Io sono in piedi con un sigillo attivo sul palmo destro che rilascia costantemente un lieve ma denso flusso di aura, il mio pedone invece è carponi sul pavimento mentre mi porge il didietro. 
SCIAF!
440.
SCIAF!
441
…perché Saji è così dannatamente ingenuo? Nonostante sia ancora giovane, dopo tutto quello che gli abbiamo insegnato dovrebbe essersi dato una svegliata.
E il problema  non è solo il suo lasciarsi manipolare così facilmente, ma anche il comportarsi come se quello in cui vive fosse ancora il mondo umano.
Non ha ancora capito che il nostro mondo, quello dei diavoli, degli angeli e delle altre creature soprannaturali non è gentile con chi non è calmo, vigile e calcolatore. Come invece lo è--
SCIAFF!!!
“AGH!” le mani di Saji fanno per andare verso il suo sedere dolorante, ma si ferma all’istante, stringendo convulsamente i pugni.
“Kaichou, non ti sembra di esagerare? Quell’ultima sculacciata era davvero forte…” la voce di Tsubaki risuona nella stanza.
In effetti, non avrei voluto dargliene una così…
“…le ultime cinquanta te le abbuono. Puoi andare, Saji.” Il mio pedone si allontana zoppicando a sguardo basso.
“Temo che per un bel pezzo non riuscirà più a sedersi. Dimmi Sona, qual è il problema? Oltre ovviamente al rischio di doverci scontrare con i caduti…” dopo aver interrotto il rilascio di aura sul mio palmo, mi abbandono su una sedia, fissando stancamente la mia regina.
“…E quello non ti sembra sufficiente?” Tsubaki sogghigna.
“L’espressione che hai assunto poco fa era diversa. Assomigliava a quella che hai quando vedi o pensi a un nostra certa, indisciplinata, conoscenza…” non le si può proprio nascondere nulla.
“Uff, in effetti… dici che anche Rias lo stia punendo a dovere?”
“Probabile. …quand’è che metterai le cose in chiaro? Ormai anche lei si sarà resa conto del modo in cui ti comporti con lui, e visto che è un suo servo…” sospiro frustrata.
“Lo farò quando l’inferno non considererà più i reincarnati come schiavi da consumare a suo piacimento! Cos’altro potrei fare ora oltre a portare avanti il nostro progetto, sperando un giorno di riuscire ad ottenere qualcosa?! Non posso certo andare da Rias a chiederle di lasciarmelo frequentare, e di certo se lo chiedessi a lui--” Tsubaki mi poggia le mani sulle spalle, iniziando un leggero massaggio.
“Calma, Sona. Devi solo scaricare la tensione che hai accumulato: ultimamente ne sono successe parecchie, e non hai ancora avuto il tempo di elaborare con calma… comunque credo che il problema attuale sia il riuscire a superare il tuo orgoglio ed ammettere ciò che provi per quel furfante. Oggi hai fatto un grande passo in avanti.” …Dannata ficcanaso.
“Sai essere tremenda quando vuoi, Tsubaki. Com’è che sei riuscita a non beccarti mai una singola punizione?” lei ridacchia e fa per rispondermi, ma riceve una chiamata telepatica.
“Che succede?”
 “…problemi. Il nemico ha fatto la sua mossa.” riferisce scura in volto.
“…io raduno il resto della squadra, tu dà una controllata al fondoschiena di Saji.”
 
 
[Dante]
 
 
“Certo che sei proprio di coccio!” Rias mi sta fissando irritata.
“Ho solo saldi principii. E comunque riconosco che esista quel rischio, ma che scoppi una guerra solo perché abbiamo collaborato momentaneamente con un paio di esorciste, è molto, molto improbabile. Con le chiese non corriamo rischi, visto che in fondo le abbiamo aiutate; mentre Kokabiel è chiaramente un sovversivo. Il governatore non lascerebbe certo un’operazione così delicata in mano al più incontrollabile tra i suoi colleghi!” …mi sa che la questione problemi diplomatici è sviscerata, il punto è…
[È che hai scavalcato la sua autorità e agito di testa tua, compagno. Un altra volta.]
 “Grrr! I miei principii invece mi impongono di fare tutto il possibile per tenere al sicuro coloro a cui tengo e che sono sotto la mia responsabilità, e ti assicuro che non è facile se costoro, che dovrebbero sostenermi oltretutto, se ne vanno per i fatti loro agendo alle mie spalle!” ora è arrabbiata. Molto.
[Chiedi scusa. Di solito con le femmine umane funziona…]
Sospiro.
“Capisco… in effetti ultimamente mi sto comportando un po’ troppo da stronzo…  va bene. Mi dispiace, Rias-buchou.” Lei rimane ferma per un po' a guardarmi respirando velocemente, quindi ricopre la mano destra di aura, attivando un sigillo sul palmo.
“Bene, se hai capito il tuo errore, ora puoi accettare anche la punizione…” mi preparo mentalmente alle peggio sevizie concepite dalle menti diaboliche degli inferi.
All’improvviso, la barriera difensiva posta attorno al mio appartamento viene infranta.
“…Cazzo, quest’aura è di…” io e Rias ci guardiamo, quindi lasciamo l’appartamento tuffandoci in picchiata giù per la tromba delle scale.
Tump!
…devo migliorare l’atterraggio.
Ora siamo in strada, e possiamo vedere il responsabile, che fluttua a qualche decina di metri sopra di noi: dieci ali nere e piumate, tunica anch’essa nera, e occhi rossi assetati di sangue. È lui.
“Questo è il nostro primo incontro, figlia dei Gremory. Assomigli davvero molto a tuo fratello, tanto dal darmi la nausea!”
“Dovrei dire: piacere di conoscerti, Kokabiel, leader degli angeli caduti. Ma sarebbe chiaramente una menzogna, perciò… sono Rias Gremory. Considerato che assumendo la carica di Lucifer, mio fratello ha dovuto tagliare politicamente i ponti con noi, cosa vuoi da me?” lui sghignazza.
“Solo portarti un dono. Ecco, prendi!” dalle sue vesti, compare il corpo martoriato di--
“Irina?!” La lascia cadere.
Mentre  precipita a terra, mi alzo in volo afferrandola a mezz’aria.
“Ha provato ad infiltrarsi nella nostra base, perciò l‘abbiamo accolta dandole il nostro benvenuto. I suoi due compagni di merende per ora sono riusciti a sfuggirmi però, che peccato.” Atterro reggendola con tutta la cura che posso: ha un’ampia ustione sulla schiena, dovuta suppongo ad un’esplosione di luce, e diversi tagli sul resto del corpo.
A preoccuparmi di più però sono l’assenza di vestiti, ed i residui di sangue ed… altro tra gambe.
Fottuti bastardi!
Proprio in questo momento, altro sangue riprende a colarle lungo l’interno coscia, mentre piagnucola incosciente.
“Non sono così stupido da confrontarmi direttamente con tuo fratello o un altro Maou. Se però gli stuprassi ed uccidessi la sorellina, credo che otterrei la sua attenzione, attirandolo qui una volta concluso il mio lavoro.”
“…dopo quanto già successo, così facendo scateneresti nuovamente la guerra tra le tre fazioni!”
“Esattamente: speravo che il furto delle tre Excaliburs fosse sufficiente, invece quel poltrone di Michele mi ha mandato solo qualche esorcista, e due spadaccine. È stato davvero noioso. Perciò scaricherò la mia frustrazione su di te, e così facendo anche Sirzechs entrerà in gioco.”
“Tu… mostro da battaglia!”
“Proprio così, ho intenzione di iniziare una battaglia che coinvolge le spade sacre, sarà quella la miccia. La scuola che tu e la sorellina di Serafall Leviathan frequentate è colma di potere demoniaco, immagino sia lo snodo centrale delle difese del vostro territorio: sarà il luogo ideale per lo scontro. Vi aspetto là. E se non doveste presentarvi entro mezz’ora… il rituale per riforgiare Excalibur si concluderà, rilasciando abbastanza potere sacro da distruggere le vostre difese magiche, ed io spazzerò via l’intera città!” scoppia a ridere, quindi si dirige dritto verso la Kuoh Academy.
“Dante-kun, stiamo per andare a scuola. Hai un minuto per mettere giù--” prima che finisca la frase, accanto a noi si materializzano Sona e il suo team.
“Rias, Dante, tutto bene?!”
“Noi stiamo bene, Sona-kaichou. Questa ragazza però ha bisogno di cure immediate: sarebbe un grosso problema se ci morisse tra le braccia.” Consegno Irina alle sue servitrici, che immediatamente si apprestano a soccorrerla. Non ho bisogno di guardare le loro facce per sapere cosa passa nelle loro menti.
“…Akeno, tu e Koneko dovete raggiungerci immediatamente. Combatteremo contro Kokabiel e i suoi.” La mia padrona stacca la mano dell'orecchio e si gira verso gli altri iniziando ad aggiornarli.
“…questo è lo scenario peggiore… dovresti chiamare immediatamente tuo fratello, Rias!” alle parole della Kaichou la rossa contrae la mascella.
“…non mi sembra che tu abbia già chiamato tua sorella…” Sona sospira.
“Sai bene perché non l’ho fatto…”
“Non serve. Ho già chiamato Lucifer-sama prima di uscire.”
“Akeno!” lei e Koneko sono appena comparse davanti a noi.
“Rias, nessuno dei presenti ha una forza di classe ultima. Se non chiediamo aiuto, non riusciremo a fare nulla: tutto ciò che possiamo fare è sperare di trattenerlo fino all’arrivo dei rinforzi, cercando di ridurre al minimo i danni.” Rias è ancora recalcitrante, ma alla fine annuisce sbuffando.
“Saranno qui tra un’ora circa, nel frattempo…”
“Io e il mio team attiveremo una barriera di contenimento, così potremo limitare i danni alla sola scuola. Sicura di voler andare da sola? Potrei prestarti qualcuno dei miei servitori…”
“No, Sona. Sono io la responsabile di quest’area, e sta a me affrontare le minacce che la insidiano.” Mentre discutono, io mi sono appartato ed effettuo una chiamata.
Avanti Xen, vedi di rispondere!” sibilo agitatissimo.
“.............Il numero da lei chiamato, non è al momento raggiungibile; lasciate un messaggio dopo il segnale acustico. BIIIP!”
“MA VAFFANCULO!!!” lancio il cellulare dentro un cestino dei rifiuti.
“…Dante-kun…” Sona, Saji, ed il mio team  mi guardano preoccupati.
“…………abbiamo una missione, giusto? E allora andiamo. Ho intenzione di staccare ogni singola ala a quel grandissimo figlio di puttana!”
 
 
 
1 Gran Banchetto Imperiale Manchu e Han: portata cinese che comprende tutte i piatti delle cucine Manchu e Han.
2 Seiza: posizione inginocchiata in cui ci si siede sui propri talloni.
 
 
 
NdA
 
Salve a tutti.
Sì, sono consapevole che molti non saranno felici della parte con Kokabiel, ma da quando ho iniziato a scrivere mi sono dato una regola: la coerenza innanzitutto.
Freed nel volume uno della novel minacciava di violentare Asia, allora sua collega (ed ha pure iniziato i preliminari, nonostante fosse nel bel mezzo di una missione, e con un diavolo davanti al naso), mentre nel tre pur avendo parecchie ore di tempo, e pur essendo al sicuro nella propria base, non ha neanche sfiorato un’esorcista della chiesa a sua completa disposizione. Mi dispiace davvero per Irina, ma logica vuole che riceva il trattamento tipico dei prigionieri di Kokabiel e sottoposti, il quale è chiaramente un Attila con le ali: generoso con i suoi guerrieri, l’incubo di ogni essere civile e con un briciolo di moralità.
Passando ad altro, si scopre cosa voleva Beelzebub da Dante. Beh, considerato ciò che il nostro ha tirato fuori negli scontri precedenti, c’era da aspettarsi che volesse esaminarlo più da vicino…
Sona invece, ha ormai accettato il tipo di interesse che prova nei confronti di Dante, con buona pace del povero Saji. Il quale nel frattempo ha ottenuto il secondo Sg di Vritra: il Shadow Prison, che come avrete intuito, manipola le ombre per intrappolare gli avversari.
La chiusura lascia un Dante preoccupatissimo ed incazzato nero, determinato a fare il mazzo a Kokabiel… ci riuscirà?
L’appuntamento è come sempre a tra due settimane, con la prima parte dello scontro finale di questo volume.
Saluti da Slenderguy!
 
 
   
 
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