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Autore: Altair4    15/04/2017    0 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il drago era maestoso, sputava le sue fiamme vermiglie distruggendo tutto quello incontrava. Gli abitanti del villaggio
 
correvano impauriti, soltanto un vero eroe avrebbe potuto fermare quel disastro biblico, soltanto il cavaliere
 
dall’armatura d’argento avrebbe potuto contrastare quel demonio alato. Il suo nome era ormai una leggenda e si
 
propagava di bocca in bocca, gli uomini invidiavano la sua audacia, tutte le donne lo desideravano, i cantastorie
 
narravano le sue gesta, lui era Tredil il senza paura. Il soldato Niano usava spesso la stanza degli ologrammi, quando
 
non era occupata da Leiad. Con molto entusiasmo combatteva con i personaggi più strani che ricordava dall’ imprinting
 
dei dati sul pianeta Terra e poiché gli piaceva mettersi in mostra, chiunque poteva visionare quello che stava facendo.
 
Zarel lo osservava da qualche minuto scuotendo la testa. Tredil stava affrontando un drago, vestito come un guerriero
 
terrestre con tanto di spada, scudo ed elmo con pennacchio. Il biologo e medico Niano aspettò tranquillamente che il
 
soldato coraggioso uccidesse il temibile avversario e gli segnalò la sua presenza.
            -Tredil posso entrare? Ti dovrei parlare-
Il soldato Niano era sudato ed ansimante ma fece finta di essere fresco come una rosa e stava tutto impettito. A Zarel sembrava un solo deficiente.
            -Vieni pure…-
            -Scusami se ti disturbo durante i tuoi allenamenti, ma Kerad ha espresso il desiderio di vederti da sola…potrai entrare dentro la zona di quarantena usando la mia cintura- Disse Zarel.
            -Andrei anche volentieri… ma so che avete l’accesso solo voi medici…-
            -Kerad ha manifestato degli atteggiamenti terrestri…sembrava molto triste, ha detto che la tua presenza avrebbe giovato alla salute. Non preoccuparti, la cintura ti proteggerà dal virus e sarai decontaminato immediatamente al passaggio attraverso la barriera-
            -Astrid sa di questo?-
            -Sì certo, vai tranquillo-
Tredil andò a farsi una doccia e tutto contentò si recò in infermeria, Kerad gli era sempre piaciuta, cercava di non darlo a vedere, ma l’aveva rimirata spesso quando lei non lo guardava.
            -Ciao Kerad…Zarel mi ha detto che mi volevi-
            -Oh sì, certo…vorrei che mi stessi un po’ qui con me, so che la tua vicinanza mi farà guarire prima…-
 
Kerad sfoderò le sue squame luccicanti e comunicò un messaggio irresistibile, Tredil oltrepassò la barriera, si lasciò
 
togliere la cintura e tutto speranzoso appoggiò la fronte su quella di lei: ottenne solo un bacio ed una fusione
 
indesiderata.
            -Bene Tredil adesso sai cosa fare…non mi deluderai vero?-
            -No Kerad, qualsiasi cosa per te-
 
Il soldato Niano uscì dalla zona di quarantena e si avviò a cercare Beal.
 
Leo aveva deciso di passare qualche giorno su Marte, per le tartarughe era diventato un luogo per rigenerarsi, meditare
 
e chiarirsi le idee. Seduto sulla sponda del lago termale parlava con Astrid, di tutto meno che di Karai.
            -Allora non sapete cosa sia questo virus?-
            -No…al momento Zarel sta facendo delle ricerche con il computer per capire a cosa serve il DNA virale…Kerad sta bene, la teniamo in quarantena giusto per precauzione…ma sono molto preoccupata…a quanto pare Redol potrebbe anche aver fatto costruire quel virus su misura, però non ne capisco il senso…visto che dà solo un po’ di febbre…-
            -Purtroppo non saprei proprio cosa consigliarti, ma fai benissimo a non fidarti di lei-
            -I prescelti non la stanno prendendo benissimo questa situazione, ma si limitano ad obbedire-
            -Devi ritenerti fortunata! I miei fratelli non mi ascoltano mai! Solo in casi estremi lo fanno!-
            -Sì me ne ero accorta, ma puoi contare veramente su di loro, invece io mi sento come se rischiassi l’ammutinamento da un momento all’altro…-
            -Sono sicuro che per te quei ragazzetti non saranno un problema, piuttosto come sta Raph?-
            -Sei proprio il fratellone maggiore…che si preoccupa prima dei più piccoli e poi di sé… sta bene, ma temo che si diverta a far ingelosire Lisad con tutte queste nuove Niane…tuo fratello non è passato inosservato…non so come faccia…-
            -Che ti devo dire, sarà il fascino del bell’ombroso…più ombroso che bello…però-
            -Sì hai ragione…ma tu? Come stai?-
            -Sono a pezzi…ma lascerò che Karai decida…-
            -Secondo me non dovresti lasciarla troppo dal sola con quel tipo…-
            -Cosa vuoi dire?-
            -Che mi sembra strano che dopo otto anni lui si faccia vivo…cosa ha fatto prima? E chi era quello che stava sotto le macerie…ci ho pensato e Donnie concorda con me che Karai se ne sarebbe accorta se il corpo trovato dopo l’esplosione non era di suo marito!-
            -Sembra che fosse conciato male…-
            -Non so… c’è qualcosa che non mi torna…-
            -Anche io concordo con Astrid. Raph ora sta meglio, vogliamo venire sulla Terra con te per vederci più chiaro, Donnie ci raggiungerà prima possibile- disse Mikey che sembrava facesse il bagno nel lago incurante di tutto, invece aspettava il momento giusto per intervenire ed aggiunse:     -Sono già due giorni che sei qui, abbiamo perso abbastanza tempo. Vieni, Raph sta provando la stanza degli ologrammi ma mi ha detto di interromperlo in qualsiasi momento decidiamo di andare-
 
Donnie lasciò l’officina per seguire i fratelli ed anche Astrid si unì a loro perché voleva leggere la mente di Martin.
 
Lisad rimase invece a guardia dei prescelti, come al solito non si sentiva tranquilla ed aveva la scusa per non stare con
 
Raph.
 
In poco tempo arrivarono alla palestra di Karai, era pomeriggio, tutti e cinque erano in forma umana. Con loro sorpresa
 
era tutto spento, le lezioni del pomeriggio erano state sospese, la porta era chiusa. Leo cominciò a suonare il campanello,
 
ma non ebbe pazienza di aspettare, usò la sua chiave ed entrò. Udì dietro la porta dell’appartamento due persone che
 
parlavano animatamente.
            -Non voglio chiudere la palestra, adesso è la mia vita!-
            -Non dico che devi fare a meno della palestra, dico di trasferirci di nuovo a Los Angeles, la potrai aprire lì…-
            -Qua ci sono i miei amici, i miei studenti non posso abbandonarli…-
            -Qui c’è Leo, è questo il motivo?-
            -Non posso cancellare gli anni passati con lui…-
            -Tu devi essere impazzita…ancora non ci credo che mi hai tradito con un essere del genere…-
            -Io non ti ho tradito, tu eri morto per me! E non chiamarlo essere, te lo proibisco-
Leo non aveva il coraggio di intervenire, si rivolse ai suoi fratelli:
            -Non sono affari che ci riguardano…andiamo…-
            -No Leo, non farai marcia indietro, non mi sembra che Karai sia così felice che lui si qui- disse Astrid.
            -Ha ragione, stanno litigando…- commentò Mikey.
            -Stanno litigando per colpa mia…-
Astrid aveva perso la pazienza, non poteva ancora tollerare quel comportamento. Era molto contrariata per come gli
 
uomini sulla Terra trattassero le loro donne: dovevano essere sempre loro a rinunciare alla loro libertà di scelta,
 
dovevano sempre essere loro ad accettare i compromessi. Sfondò la porta dell’appartamento.    
            -Ciao Karai non mi presenti il tuo maritino…che se ne è stato a zonzo per anni e si fa vivo quando gli fa comodo?-
            -Astrid? Tu qui? Hai parlato con Leo?-
            -Sì è qui anche lui, ma non osa intervenire per rispetto a te Karai!-
            -E tu chi saresti? Come ti permetti di venire a casa mia e dare ordini-
            -Martin questa è casa mia, devo ancora decidere se diventerà anche casa tua!- Rispose Karai.
            -Perdonami Karai se sono entrata così di prepotenza ma non sopporto questo atteggiamento maschile da terrestri regrediti…sei una cara amica per me- Commentò Astrid guardando Martin di traverso.
            -Terrestri regrediti?- Commentò Martin e la guardò come se gli facesse una radiografia.
            -Non occorre che tu capisca di cosa sto parlando…-
Astrid si voleva avvicinare a Martin ma lui indietreggiò e disse:
            -Stai lontana da me…lo so cosa sei!-
Le tartarughe erano entrate e carpirono proprio questa ultima frase, si guardarono preoccupate.
            -Tu sai…che cosa?- Gli chiese Karai.
            -Tu non sei di questo mondo non è vero? Tu vieni da dove vengono i cristalli!-
            -Sai credo che il tuo maritino ti nasconda qualcosa…vero Martin? So che studiavi i cristalli quando sei morto!-
La frase era assurda ma Martin rispose:
            -Sì ed il loro potere è illimitato-
            -…ma tu non avevi perso la memoria?- Gli chiese Karai preoccupata.
            -Certo ma ora l’ho ritrovata, altrimenti perché sarei qui? Voglio tornare con te…-
Astrid fece per toccare Martin per leggerli la mente, ma lui si nascose come un bambino impaurito dietro Karai.
            -Non lasciare che si avvicini, è un’aliena potrebbe infettarmi…-
            -Sii uomo Martin, non ti farà del male-
            -Credo che tu ci nasconda qualcosa, parla o ti farò parlare a forza!- Disse Leo.
            -Va bene va bene parlerò…-
Martin si avvicinò alla finestra tirò fuori una specie di comando a distanza, aprì la finestra e si buttò di sotto atterrando su una specie di motocicletta che lo portò via velocemente.
            -Quel maledetto! Cosa ha in mente?- Disse Leo, poi rivolto a Karai -non mi sento tranquillo con lui in giro, ti prego vieni con me al rifugio…-
            -No…non posso…non mi farà del male…lo farà a te se resterai…-
            -Non ti lascio sola!-
            -No, ti prego va’…devo risolvere da sola questa questione…è mio marito…-
            -Karai non ho potuto leggere la sua mente, ma non puoi fidarti di lui…-
            -Astrid capisco le tue intenzioni ma so badare a me stessa…dobbiamo chiarire…è il padre di mio figlio…dovevate vedere il piccolo Leo, era felicissimo … -
Leonardo non si trattenne oltre:
            -Karai come ti ho detto rispetterò le tue scelte, ma se proverà a farti del male non risponderò di me!-
            -Leo…perdonami…non mi farà del male lo so…ti chiedo solo un po’ di tempo…-
            -Ti ha già fatto del male! Non mi sembra che sia stato sincero, non avevate detto che era vestito come un barbone? Dove l’ha presa quella motocicletta telecomandata?- Chiese Raph.
            -Karai non è facile per me dirti questo…ma devo…lui ti ha preso in giro è pericoloso…ma so che vorrai fare di testa tua…io sarò al rifugio se hai bisogno di me…ti prego non fare l’orgogliosa…io per te ci sarò sempre- Leo avrebbe tanto voluto abbracciarla ma si trattenne, uscì dall’appartamento seguito dai fratelli e da un’Astrid molto contrariata.
            -Resteremo qui con te Leo, non ti lasciamo solo!- Disse Mikey, gli altri annuirono, anche Astrid sarebbe rimasta il più possibile sulla Terra.
 
Arrivati al rifugio Raph accese il suo telefono e ricevette a raffica tutta una serie di sms, era Alina che chiedeva come
 
stava e lo pregava di raggiungerla prima possibile.
 
            -Ragazzi, devo andare da Alina, ma chiamatemi subito in caso ci fosse bisogno di me!-
            -Non fare nulla che non farei!- Disse Mikey con sguardo severo.
            -Stai tranquillo…ho imparato la lezione-
 
In poco tempo Raph arrivò trasformato in umano all’appartamento di Alina, a quell’ora era sicuramente a casa. Suonò
 
al campanello come se lo facesse tutti i giorni ed una ragazza gli aprì guardandolo spaventata.
            -Tranquilla, non sono una tartaruga carnivora, dov’è Alina?-
            -Ti aspettava…è in camera che studia…-
Raph bussò alla porta ed entrò subito.
            -Ciao Alina, come stai?-
            -Raph…sto bene…vedo che ti sei rimesso…è un miracolo in così poco tempo…-
            -Sai bene che non ti posso spiegare…adesso perdonami ma vorrei che tu mi vedessi per come sono…è al vero me che devi chiedere scusa…te la senti o è troppo presto-
            -No…sono pronta…-
 
Toccò il ciondolo e la sua pelle verde si mostrò in tutta la sua peculiarità, ma gli occhi erano quelli del Raph che Alina
 
conosceva. La giovane si concentrò su quella parte del viso per abituarsi lentamente a tutto il resto.
 
            -Ti chiedo scusa Raph, so che non sarà mai abbastanza ma ti chiedo di perdonarmi. Non ho nessuna scusa per il mio comportamento, tu non mi hai fatto alcun male, anzi mi hai salvato da quel pazzo del mio ex ed hai avuto rispetto per me…il mostro sono io, non tu-
Si avvicinò a lui e lo abbracciò senza paura. Raph all’inizio esitò ma poi la cinse con le sue braccia da rettile.
            -Se tu fossi morto non me lo sarei mai perdonato…devo la mia vita a te e alla tua famiglia…spero mi perdonerete-
 
Alina non era un’eroina come Lisad o come i suoi fratelli, ma era comunque una persona per bene che si era trovata in
 
una situazione più grande di lei.
 
            -Ti abbiamo già perdonato…non temere-
            -Perdonami ancora…non potrò mai essere la tua ragazza…ma posso essere tua amica…me lo permetterai?-
            -Sì Alina ne sarò felice…ti ringrazio per la tua sincerità…-
            -Purtroppo devo dirti un’altra cosa…-
            -Dimmi pure senza timore-
            -I fratelli di quella mia amica…sono in coma…e con lui tantissimi ragazzi…è colpa della droga…so che siete stati voi a far saltare quel megastore…loro erano lì…non è morto nessuno ma le autorità dicono che c’era una sostanza tossica nei detersivi. Tutte le persone che si trovavano lì dentro sono in stato vegetativo…non potete fare nulla per loro? Mi avete guarita…forse potete aiutarli…-
            - Credo di sì, ne parlerò con i miei amici…sai se quel negozio aprirà di nuovo?-
            -In TV hanno detto che non era colpa dei gestori e sono stati accusati i fornitori. Per cui apriranno di nuovo tra qualche giorno. Hanno detto che avrebbero fatto affidamento a ditte più sicure anche se un po’ più costose…ci riproveranno di nuovo…farete qualcosa, non è vero? Voi tartarughe siete eroi…salverete la città?-
            -Sì Alina, non mancheremo all’appuntamento, però non è sicuro che tu resti qui, non vorrei che Xia Yun scoprisse che sei viva, vattene più lontano che puoi!-
            -Ci avevo pensato ma prima dovevo vederti…partirò per il Canada, ho una zia là, ho troppa paura di New York e non voglio tornare in Oregon…questo è anche un addio, ma vi sarò sempre grata e magari un giorno ci rincontreremo…-
            -Sarò lieto se accadrà…addio Alina…sii felice-
            -Addio Raph, spero che troverai la persona che desideri e che ti ami come meriti…-
 
Alina abbracciò nuovamente Raph e le cadde una lacrima, avrebbe tenuto il segreto. La tartaruga in rosso riprese le
 
sembianze umane e tornò al rifugio, andava tutto di male in peggio.
 
Su Marte la situazione non era certo delle migliori, Tredil aveva sfidato Beal ad un combattimento e con una strana richiesta, una sfida senza cintura.
            -Tredil… lo dico per il tuo bene, sono allenato a combattere anche senza cintura, non sei abbastanza forte per me…non voglio farti del male-
            -Allora non c’è problema puoi combattere no?-
            -Certo che non ho nessun problema, sono stato modificato geneticamente, nessuno mi ha mai battuto, credo che solo Splinter potrebbe mettermi al tappeto…tu non avresti nessuna speranza, ho visto come combatti, non hai finito il tuo addestramento…-
            -Questo è quello che credi tu!-
Beal sospirò, tolse la cintura e disse:
            -Va bene allora, ma senza armi, non voglio ferirti-
Tredil cominciò a sferrare calci che Beal nemmeno sentiva, anzi lo afferrò e lo scaraventò a terra come se fosse un fuscello.
            -Dobbiamo continuare per forza? Smettiamola su, ti aiuto ad alzarti-
 
Tredil tirò fuori un pugnale, si ferì di nascosto ad una mano e quando Beal gli allungò la sua per alzarlo da terra, ferì
 
anche lui. Beal ritrasse la mano senza un lamento e guardò il soldato con sguardo interrogativo.
 
            -Cosa stai facendo? Perché mi hai ferito!-
 
Tredil si avvicinò e tentò una fusione, ma la grande forza psichica di Beal lo respinse, il gigante però si sentiva
 
stranissimo e gli venne istintivo correre fuori dalla base, si diresse verso il bosco come per proteggere gli altri da quello
 
che avrebbe potuto fare.
 
Zarel intanto stava cercando di parlare con Gead, ma non aveva avuto molto successo. La Niana era talmente presa dal
 
Tartunnel che non gli dava alcuna retta, allora andò da Ulil, poteva giocare la carta Kerad o almeno ci avrebbe provato.
 
Entrò nella serra dove il geologo amava passare molto del suo tempo. Anche se si doveva occupare di studiare i terreni
 
di Marte, amava stare a contatto con le piante, aveva infatti sostituito Kerad al fianco di Rel.
 
            -Ulil? Ti posso disturbare?-
            -Certo Zarel, stavo controllando le nuove piante da portare alle pendici del monte Sharp. Sembra che il terreno sia un problema là, gli ibridi che aveva preparato Astrid con Rel non stanno attecchendo come avrebbero dovuto, presto proveremo quelli che ho suggerito io-
            -Mi fa molto piacere…-
            -Come va? Qualche progresso? Avete capito che virus è e che effetti avrà su Kerad?-
            -Al momento brancoliamo nel buio…ma Kerad voleva vederti…sei l’unico che non è mai andato a trovarla…-
            -Non ha mai mostrato il minimo interesse per me… nonostante le nostre preparazione e nozioni siano complementari…-
            -Sembra di sì adesso, non fa che parlare di te…-
            -Davvero?-
            -Veramente! Vieni, le andiamo a raccontare dei nuovi ibridi per il monte Sharp, sarà felice dei progressi che stai facendo-
            -Ok va bene, se pensi che possa servire a distrarla…-
 
I due Niani giunsero nell’infermeria, Nied parlava con Kerad, poi si rivolse ai prescelti appena giunti:
 
            -Avete visto Beal? Non lo trovo da nessuna parte- Chiese Nied.
            -E’nella stanza ologrammi con Tredil, credo volessero allenarsi…- rispose Zarel.
            -Dovevamo andare a fare un giro su Terra…non capisco perché perda tempo…Beal è così forte che dovrebbe averlo battuto già senza tanto sforzo, vado a vedere se sono ancora là-
 
Appena Nied uscì, Kerad si rivolse ad Ulil con voce melliflua:
 
            -Sono contenta che sei venuto a trovarmi, raccontami, come procede nella serra?-
 
Mentre parlava aveva sfoderato di nuovo le sue armi femminili luccicanti, Ulil per un attimo la fissò interrogativo ma
 
poi si avviò verso di lei. Zarel gli mise la sua cintura per farlo entrare nella zona di quarantena e si ripeté la stessa scena
 
successa con gli altri prescelti. L’unica differenza fu che Ulil non reagì bene al tentativo di Kerad di fare la fusione, lo
 
dovette colpire alla testa a tradimento e poi senza difficoltà entrò nella sua testa.
 
            -Zarel hai contaminato anche Farad e Gead?- Chiese Kerad.
            -Non ancora, non è per niente facile avvicinarle. Gead è tutta presa dal Tartunnel nemmeno mi ascoltava, dovrò fare come ha fatto Tredil con Beal, infettandola tramite ferita-
            -Allora cosa aspetti!-
            -Prima Farad, quella sciocca vuol provare dei comportamenti umani, non sarà difficile contaminarla, credo che Mikey sia andato su Terra, è il momento ideale!-
            -Bene procedi subito, sarà divertente vedrai!-
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
In realtà in questo capitolo ci sono due “mostri”: Martin l’ex marito di Karai e Alina. Del primo non posso anticipare nulla, di Alina posso semplicemente dire che il volersi vendicare di Raph e la sua mancanza di sensibilità l’ha resa un “mostro”, ma in fondo ha reagito in modo abbastanza prevedibile, non tutte possono essere le compagne dei nostri beniamini! ;-P
Intanto il piano di Kerad sta prendendo forma e presto capiremo cosa sta accadendo a tutti loro.
Alla prossima
 
Ciaux
Altair
   
 
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