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Autore: Tota22    15/04/2017    0 recensioni
L'estate di Georgiana Darcy si rivela ricca di sorprese: non solo il suo adorato fratello Fitzwilliam e Lizzie passeranno le vacanze nel Derbyshire, ma anche le sorelle nubili Bennet si uniranno alla combriccola. Tuttavia, oltre ai graditi ospiti, un'altra presenza si aggira tra le stanze di Pemberley: un pallido fantasma senza volto suona delicate melodie allo scoccare della mezzanotte. Riusciranno Georgiana, Kitty e Mary a risolvere il mistero?
Genere: Commedia, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Catherine Bennet, Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Georgiana Darcy, Mary Bennet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giugno - parte I



Ho sempre amato Pemberley, come solo si può amare la propria casa.

Adoro le stanze luminose ed arredate con oggetti provenienti da ogni angolo del mondo. Amo i corridoi ampi e le altissime vetrate. I giardini, le fontane e gli alberi così imponenti che sembrano sfiorare le nuvole con le punte dei rami.

Il mio amore per Pemberley è cresciuto ancora di più quando Fizwilliam e Lizzie si sono sposati, l'anno scorso, e la vita nella nostra grande casa è cambiata.
 

Infatti, prima che Lizzie diventasse la signora Darcy, nonostante Fitzwilliam cercasse di farmi visita il più spesso possibile, la solitudine era la nemica quotidiana con la quale dovevo confrontarmi.

In quei momenti la casa enorme e i giardini sconfinati sembravano diventare sempre più stretti. Come se le stanze si rimpicciolissero man mano che restavano fredde e vuote, tanto da farmi sentire in trappola.

Da quando invece il mio adorato fratello e Lizzie trascorrono quasi tutto il loro tempo a Pemberley, sento che il mio mondo si è aperto e non c'è un giorno in cui non sia felice e al sicuro.

Certo all'inizio è stato difficile accettare di condividere le attenzioni di mio fratello con qualcun altro, dal momento che fino a poco tempo fa erano riservate esclusivamente a me.

Mi vergogno ad ammetterlo, ma spesso sono stata gelosa di Elizabeth.
Gelosa dei sorrisi che riesce a strappargli e delle rare carezze che mio fratello dispensa.

Vederli entrambi così felici, però, ha subito cancellato questi piccoli pensieri malinconici ed egoisti. Passare le giornate con Lizzie è una delizia. Da quando è a Pemberley mi è capitato di viaggiare più spesso e in sua compagnia. E' davvero un'amica speciale.


 

Alla fine della scorsa primavera una notizia, tramite una lettera, ha reso ancora più liete le nuove giornate spensierate nel Derbyshire. Le due sorelle nubili di Lizzie, Mary e Kitty ci avrebbero fatto visita e sarebbero rimaste per tutta l'estate!

Non mi ero mai sentita così gioiosa alla prospettiva di avere degli ospiti, della mia età per giunta! Questo mio stato d'animo era pienamente condiviso da Lizzie alla quale, mentre leggeva la lettera inviata da suo padre, brillavano gli occhi per la contentezza.

Mr Bennet pregava Lizzie di ospitare Mary e Kitty per qualche tempo, poiché nell'ultimo periodo erano solite bisticciare tra di loro perennemente o passare le giornate l'una nell'ozio e l'altra chiusa in camera a leggere. Neanche Jane era riuscita a smuoverle nonostante le avesse invitate spesso a Netherfield, situata a pochi passi dalla piccola proprietà dei genitori di Lizzie. Mr Bennet sperava che un cambiamento d'aria e la prospettiva di un'estate a Pemberley avrebbero potuto svegliare le figlie minori dal loro torpore.

Elizabeth era più che lieta di soddisfare il desiderio del padre e lo stesso Fitzwilliam sembrava contento della visita.

Nelle due settimane che mi separavano dall'arrivo delle signorine Bennet non feci altro che fantasticare sull'estate alle porte e sulle attività che ci avrebbero impegnate. Ero curiosissima di fare la conoscenza delle sorelle di Elizabeth . Ella stessa mi aveva parlato spessissimo di tutta la sua famiglia alla quale era molto legata. Nonostante non avessi mai incontrato Kitty e Mary mi sembrava, attraverso le parole della loro sorella maggiore, di conoscerle già un poco.

Immaginavo di conquistare l'attenzione di Mary portandola a visitare la grande biblioteca di Pemberley e magari suonare a quattro mani il pianoforte nella sala della musica. Avrei invece condiviso bei momenti con Kitty passeggiando all'aria aperta nei i giardini e tra le fontane, scambiandoci confidenze, e le avrei sicuramente mostrato la collezione di nastri di mia madre provenienti dall'oriente.


 

Il giorno concordato per la visita sembrava non arrivare più, fino a quando una mattina scorsi dalla finestra della stanza della musica una carrozza da viaggio muoversi spedita verso la tenuta, scivolando sul selciato sotto il viale alberato.

Finalmente!

Una volta raggiunti i signori Darcy all'ingresso, mi diressi con loro all'aperto. La giornata era splendida e calda ed ero piena di aspettativa e gioia, ma anche un po' di turbamento dovuto alla mia natura timida.

Sarei piaciuta alle signorine Bennet? Saremmo andate d'accordo?

Come se mi avessero letto nel pensiero, Lizzie e Fitzwilliam mi regalarono un sorriso di incoraggiamento e mi guidarono verso la carrozza per le presentazioni.

Appena il conducente aprì la portiera ci giunse all'orecchio una cacofonia di due voci, impegnate in un battibecco. Un colpo di tosse dell'uomo fece interrompere il litigio e un silenzio imbarazzato calò all'istante. Poco dopo fecero la loro comparsa Mary e Kitty, che uscirono dalla carrozza scarmigliate e scure in volto.
 

Kitty, avvolta in un grazioso vestito di mussola azzurro cielo, piuttosto spiegazzato a causa del viaggio o forse di una zuffa con la sorella, esibiva un'espressione imbronciata mentre si passava tra le dita un nastro strappato. Portava i capelli sciolti, i riccioli bruni le incorniciavano il viso delicato, anche se deformato da quel cipiglio bellicoso.
Mary, invece, appariva piuttosto compunta e a disagio, stringendo al petto un libro con la copertina lesionata. Ciò che mi colpì fu il suo aspetto molto serio: di certo l'abito scuro che portava la faceva sembrare molto più grande dei suoi diciotto anni.

- Buongiorno sorelle, che gioia vedervi! Vi trovo belle vispe, in salute e anche piuttosto bisticciose!- disse Lizzie e abbracciò entrambe le signorine Bennet, che per un attimo si rilassarono e abbandonarono le loro espressioni ombrose.

Anche mio fratello si manifestò lieto di rivedere le cognate e mi presentò a loro, che subito si rivolsero a me con molta gentilezza. Kitty tuttavia sembrava distratta, mentre Mary era rimasta impassibile durante tutto il breve scambio di convenevoli. Forse il mio saluto timido non le aveva colpite, sperai di riuscire a fare amicizia nonostante l'inizio poco promettente.

Mentre i facchini si occupavano dei bagagli delle due ragazze, noi tutti rientrammo in casa per riunirci nella sala del té; Lizzie aveva già dato disposizioni e un leggero rinfresco era stato apparecchiato per far riprendere le sorelle dalle fatiche del viaggio.

Una volta seduti comodamente, la signora Darcy interrogò Kitty e Mary sul motivo del loro litigio. Devo ammettere che anch'io ero curiosa.
 

Si scoprì che, durante il viaggio, Kitty presa dalla noia aveva iniziato a importunare Mary. Quest'ultima non faceva che leggere per tutto il tempo, allora per fare uno scherzo la sorella le aveva rubato il volume dalle mani.

Nel tentativo di riprenderlo le ragazze avevano iniziato ad agitarsi nell'abitacolo abbandonando i loro posti a sedere. All'improvviso un grosso cinghiale aveva tagliato la strada alla carrozza provocando una brusca frenata!

Entrambe le ragazze erano finite a gambe all'aria. Il libro di Mary era volato fuori dal finestrino finendo proprio in testa al cinghiale, che l'aveva caricato con le zanne, credendo fosse un avversario, e scaraventandolo lontano. Messo in fuga l'animale grazie al conducente, i tre avevano impiegato parecchi minuti a ritrovare il prezioso volume, ma nella ricerca il nastro di Kitty si era impigliato in alcuni arbusti e si era strappato.

Le ragazze avevano passato il resto del viaggio discutere sulla disavventura, portando all'esasperazione il povero conducente.

Lizzie, a metà tra l'essere divertita e arrabbiata, si mise a rimproverare le sorelle per il comportamento che entrambe avevano tenuto.

Io invece, ripensando all'espressione che avevo visto dipinta sul viso del conducente quando aveva aperto la portiera, un misto di disperazione e sollievo, mi feci scappare una piccola risata che catturò l'attenzione di tutti.

Mi feci rossa in volto, ma poi spiegai il motivo della mia ilarità e il fatto che trovavo la storia molto divertente.

Piano piano sorrisi si dipinsero sui volti di tutti i presenti e ci mettemmo a ridere di cuore. Kitty descrisse con dovizia di particolari ridicoli il capitombolo del libro fuori dalla finestra e la lotta col cinghiale, mentre Mary annuiva aggiungendo dettagli qua e là con la sua voce seria che rendeva tutto ancora più assurdo. Persino Fitzwilliam sorrise divertito e fu così che si svolse il primo incontro con le signorine Bennet.

 

I primi giorni in compagnia di Kitty e Mary non andarono proprio come avevo immaginato. Di indole diametralmente opposta, ma entrambe alquanto peculiari, erano compagne di attività difficili da accontentare. Mary rifuggeva l'aria aperta e il sole come una creatura notturna, mentre prediligeva attività più sedentarie e meditative, come leggere per lunghe ore o studiare noiosissime scale al pianoforte. Kitty invece alternava momenti di pura indifferenza e ozio ad iperattività incontrollabile.

Era quasi impossibile passare del tempo assieme, svolgendo un'attività che piacesse a tutte, e spesso non ero in grado di stemperare i momenti di litigio che sbocciavano tra loro.

Questi venivano frenati da Lizzie che accorreva sempre in mio soccorso nelle situazioni di imbarazzo, o semplicemente la presenza di mio fratello le faceva sentire abbastanza in soggezione da evitare lo scontro.

Nonostante i caratteri spigolosi ero affascinata dalle loro personalità e desideravo a tutti i costi diventare buone amiche.

Ammiravo l'estro di Kitty e la sua aria sempre allegra e spensierata, mentre rimanevo stupita dall'erudizione di Mary e dal fatto che conoscesse la risposta ad ogni tipo di domanda, che fosse sulla storia o sulla letteratura.

Il mio carattere schivo e la mia personalità pacata, che mi impedisce spesso di lasciarmi andare, sembrava scomparire in mezzo a loro. Tuttavia piano piano conquistai la loro attenzione e il loro interesse.

Nella prima settimana le guidai per le gallerie d'arte di Pemberley, che colpirono entrambe moltissimo. Girovagammo per la tenuta e mostrai loro tutti i miei posti preferiti e tutti i nascondigli e gli strani oggetti che avevo scoperto negli anni. Passeggiare con loro nel palazzo era come condividere pezzi della mia esistenza, da sempre legata a questo posto.

I pomeriggi più belli li passammo nella stanza della musica a suonare e a ballare, attività che scoprii piaceva ad entrambe le sorelle in ugual maniera.

Spesso Lizzie si univa a noi e, una volta, convinse persino mio fratello a ballare, ricordandogli i primi tempi della loro conoscenza quando questi si era rifiutato di ballare con lei a Meryton.

Fu durante uno di questi pomeriggi passati in compagnia che Lizzie propose una gita in campagna, accolta con entusiasmo da tutti.

Ero così elettrizzata, ho sempre adorato le gite e l'estate è la stagione migliore per le lunghe passeggiate.

Così due giorni dopo partimmo in carrozza, muniti di vettovaglie da pic nic, per il nostro giro nel Derbyshire.

Fino a quel momento le nostre vacanze erano scivolate via ordinarie e piacevoli, ma dopo la gita presso Heatherfield nulla fu più come prima.





N/A
Ciao a tutti! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, dal prossimo si entrerà nel vivo del mistero :)
Grazie a chiunque abbia letto, un abbraccio!
T
  
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