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Autore: Elizabeth_2206    15/04/2017    2 recensioni
A volte i ricordi tornano in mente all'improvviso, come una folata di vento che ci coglie impreparati. Spesso sono attimi felici, che ci riportano ad un momento della nostra vita al quale vorremmo tornare; altre volte, però, tutto ciò che viene a galla sono vecchie ferite, che non si rimargineranno mai.
***
Tirò fuori i guanti e li indossò con lentezza, mentre la ragazza si inginocchiava, lo sguardo alto, gli occhi inchiodati al muro bianco.
“Perdonami Riza, ti sto facendo del male.”
Poi fece un sospiro profondo e schioccò le dita.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hallelujah'
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Injuries


Il colonnello Roy Mustang passeggiava tranquillo per le strade di Central City. La primavera era ormai cominciata, e un sole caldo splendeva sopra la sua testa, ridando vitalità all’ambiente circostante. I bambini correvano felici per le strade del parco, così come anziane signore si sedevano sotto la tiepida luce a riposarsi, mentre le coppiette felici passeggiavano per i sentieri.
Una in particolar modo lo colpì.
Sarà stato per i lunghi capelli biondi della ragazza, sciolti al vento e leggeri; oppure per lo sguardo determinato dell’uomo, così misterioso e intrigante. Roy non avrebbe saputo dirlo con esattezza, ma qualcosa in loro lo chiamava.
L’atmosfera fra i due era allegra, mentre la ragazza lo trascinava via dal sentiero, verso un ciliegio in fiore. Quando vi furono sotto, il ragazzo la prese per la vita e la fece roteare, mentre lei rideva e cercava di divincolarsi.
“Dai smettila! Mi stai facendo male!”


“Ti sto facendo male?”
Roy si sporse di lato per incrociare gli occhi della ragazza, ma lei girò la testa, negandogli il suo sguardo.
“No, non si preoccupi, Signore.”
Lui sospirò sulla sua spalla, conscio che, se anche fosse stato vero, lei non glielo avrebbe mai detto.
“Devi dirmelo, Riza.”
La ragazza distese le spalle, rilassandosi un poco, ma stringendo con determinazione la giacca sul suo petto.
“Non mi sta facendo male, davvero… solo… fa un po’ il solletico, ecco.”
Roy si trovò a sorridere di fronte a quella ammissione, e con lentezza fece scendere una mano lungo la sua schiena, seguendo talvolta le linee del tatuaggio, talvolta la linea sinuosa della sua figura.
Un brivido scosse la ragazza.
“Così, intendi?”
“Esattamente, Signore.”
Con lentezza, Roy staccò la mano, e se la rimise in tasca.
“Per oggi può bastare, Riza. E’ meglio se dormiamo.”
Lei, ancora voltata si irrigidì.
“No, può continuare a esaminare il tatuaggio, se vuole. Per me non c’è nessun problema.”
Lui la guardò confuso, non sapendo cosa dire.
“Magari… non ti senti a tuo agio?”
“Non si preoccupi per me, signore. Faccia pure con calma.”


“La prego, Maggiore, faccia in fretta.”
Roy fissò con dolore la schiena nuda della donna di fronte a lui, dove era tatuato quel disegno, che per loro era stata fonte di odio e dolore. Ricordò con amarezza quando lei glielo aveva mostrato; la convinzione che entrambi avevano di poter fare del bene, sfruttando le conoscenze di Berthold Hawkeye.Invidiò la spensieratezza con cui, in quei giorni, aveva vissuto gli attimi che lo avrebbero reso un mostro.
“Hawkeye, io non…”
“Non dica che non può farlo! Me lo ha promesso!”
La ragazza tremava, stringendo la sua giacca fra le mani, ma il suo sguardo era determinato.
Roy socchiuse gli occhi, sentendo dentro al petto un dolore atroce. Tirò fuori i guanti e li indossò con lentezza, mentre la ragazza si inginocchiava, lo sguardo alto, gli occhi inchiodati al muro bianco.
“Perdonami Riza, ti sto facendo del male.”
Poi fece un sospiro profondo e schioccò le dita.



“Ti sto facendo male?!”
Il ragazzo si fermò immediatamente e prese il volto della donna tra le mani, guardandola con un’espressione di sincera preoccupazione. La ragazza, un po’ sorpresa, lo guardò con dolcezza.
“No, non ti preoccupare. Non mi faresti mai del male sul serio.”
Il ragazzo la prese fra le braccia e la strinse a sé con forza, affondando il viso nella sua spalla.
“No, non ti farei mai del male.”

Roy li guardò con amarezza, per poi voltargli le spalle e andarsene.
Lui non poteva di certo dire lo stesso.













Note dell'Autrice:
Eccomi tornata fra voi, con questa piccolissima One-Shot che esprime il grosso quantitativo di disagio presente all'interno della mia persona.
Come qualcuno di voi saprà, ieri era l'anniversario della mia prima pubblicazione su questo sito, ma visto che non ce la faccio mai ad essere puntuale, ho pubblicato oggi questa storia celebrativa.
Io... non dico nulla. Lascio a voi tutti i commenti del caso (anchele critiche, visto che per l'ennesima volta ho riempito di angst la coppia Royai che tanto amo) e spero di leggere le vostre impressioni!
Per quel che riguarda Hallelujah, il prossimo aggiornamento sarà un po' più impegantivo del previsto, per cui non so dirvi esattamente quando arriverà. Ma non preoccupatevi: i neurori qua lavorano a ritmo delle catene di montaggio francesi del XX secolo, per cui vedrete a breve cosa stanno producendo! ^-^
A presto!
-Elizabeth
   
 
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