Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: _MihaelRegnard_    15/04/2017    0 recensioni
"Buon compleanno, Sam" sorrise Frodo, tenendolo stretto tra le braccia. Sam gli strofinò il viso sulla spalla, sorridendo a trentadue denti.
Quattro momenti tra passato e presente, quattro immagini di un'antica amicizia, quattro modi di vivere una certa ricorrenza.
[In ritardo più che mai. Auguri, Sam.]
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frodo, Sam
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La contea splendeva assolata, quel giorno di primavera. Due piccoli hobbit girovagavano per i boschi, ben consapevoli di star trasgredendo le regole e proprio per questo ancora più eccitati. "Padron Frodo, padron Frodo! Non dovremmo essere qui!" balbettò il piccolo Hobbit biondo, scuotendo i ricci con veemenza. Il più grande lo prese in braccio, facendogli segno di stare in silenzio. Gli occhi di Frodo scintillavano furbi nella penombra, riflessi in quelli caldi di Sam. Il piccolo gli buttò le braccia al collo, cucendosi le labbra. Fremeva di impazienza e di contentezza assieme, ma aveva anche paura. Se suo papà li avesse trovati... non voleva pensarci! Già era imperdonabile essere spariti in un giorno così importante, figurarsi per andare a gironzolare nei boschi. Proprio quello, forse, lo faceva tremare per l'adrenalina. Era una grande avventura, quella! "Eccoci, Sam!" sussurrò Frodo, acquattandosi in un cespuglio. Il sentiero macchiato dall'ombra delle fronde risplendeva a tratti, ferendo gli occhi dei due Hobbit. "Ma padron Frodo" iniziò Sam. Venne prontamente zittito con una mano sulla bocca, mentre sul viso di Frodo si allargava un grande sorriso. Gli fece cenno di girarsi lentamente, senza fretta. Un corteo splendido di elfi, alti, sottili e biancovestiti passava a poca distanza da loro. Sam poteva sentirli parlare quella lingua così musicale, tanto che credette di esplodere. Si tappò la bocca di nuovo con entrambe le manine paffute, tremando come una fogliolina. 
Poco dopo, così come erano venuti, sparirono, lasciando un lieve sentore di magia nell'aria. La brezza fresca del pomeriggio accarezzava le guanciotte rosse di Sam, che solo allora, emozionato come non mai, si lasciò andare a un grido di gioia, saltellando e battendo le mani. Corse ad abbracciare Frodo velocemente, stingendo forte la sua vita mentre si produceva in unfiume di ringraziamenti. Quello ridacchiò, tirando su di peso il piccolo e facendolo girare in aria. "Buon compleanno, Sam" sorrise Frodo, tenendolo stretto tra le braccia. Sam gli strofinò il viso sulla spalla, sorridendo a trentadue denti.

-

La contea splendeva assolata quel giorno di primavera. Sam masticava un filo d'erba, assorto accanto alle begonie. Suo padre voleva farlo festeggiare in grande stile, ma stare così al centro dell'attenzione lo imbarazzava oltremodo. Era uno Hobbit timido, più incline a un bel cespuglio da potare che a una marea di gente che lo osservava. Si sarebbe sentito oltremodo fuori posto, e se avesse fatto figuracce? Di fronte a due occhi in particolare, poi... Scosse la testa, ostinato. Forse avrebbe preso parte alla festa dopo. Una lieve spostamento d'aria annunciò la presenza di qualcuno accanto a lui. Sam sorrise senza voltarsi. Avrebbe riconosciuto il profumo di carta che il suo migliore amico si portava addosso praticamente ovunque. "A quanto pare,  hai deciso di non onorarci della tua presenza" esordì Frodo porgendogli una pinta piena di liquido dorato. Il giardiniere borbottò qualcosa, facendo lentamente girare la birra nel boccale. Quando si decise finalmente a prendere un bel sorso, udì Frodo parlare di nuovo con noncuranza. "Peccato, c'era anche Rosie Cotton." A quel nome rischiò di soffocarsi, sputacchiando per un attimo prima di diventare totalmente rosso come un pomodoro, orecchie comprese. Lo Hobbit accanto a lui rise, dandogli una spallata amichevole. "Dai, Sam, ormai lo sa praticamente tutta Hobbiton tranne voi due! Non ti farai ancora problemi, spero..." Sam sospirò, rivolgendo gli occhi al cielo. "Non sono bravo con le parole, signor Frodo, lo sapete... e se facessi un pasticcio? Magari mi prenderà per scemo e non mi parlerà più. Ci pensate? E poi che farei? Non avrei nemmeno il coraggio di guardarla in faccia, quella bella faccia, oh..." si ridusse tutto ad un nuovo sospiro, ancora più imbarazzato del precedente. "Secondo me sono tutte baggianate." sentenziò Frodo, serio. "Perché non dovresti piacerle?" Il giardiniere si alzò in piedi, andando a passi coincitati su e giù per il piccolo tetto erboso di casa Gamgee. "Non sono un gran poeta, farei di sicuro una figuraccia! Siete voi quello bravo con le parole, io non so da dove iniziare... E poi, insomma, non sono proprio l'ideale di Hobbit perfetto, ecco. Non sono bello come il signor Merry o simpatico come il signor Pipino, e spesso sto ore ed ore a parlare di piante e si annoierebbe a morte anche se è così bella, non potrebbe mai farmelo davvero vedere ma si annoierebbe lo stesso e-" "Frena, frena, Sam" esclamò Frodo ridendo. "Sebbene non ti creda minimamente, non è questo il punto." Il giovane Baggins posò la pinta vuota a terra, portandosi davanti al suo amico, che aveva dipinta sul volto un'espressione di pura incomprensione. "Samvise Gamgee, non è importante come ti vesti, cosa dici oppure come ti muovi" disse indicandogli il petto "ma quello che provi lì dentro, no? Razza di testone, ora vai di filato alla tua festa, ti aspettano tutti!" concluse con una risata. Sam lo ringraziò con un sorriso, rinfrancato, e corse giù dalla collina. "E guai a te se vengo a sapere che non l'hai invitata a ballare!" sentì urlare dalla voce di Frodo che lo seguiva lungo il percorso. "Ci proverò, padron Frodo!" esclamò salutandolo, mentre si dirigeva veloce verso la grande tavola imbandita dietro casa sua. Frodo sorrise, rischiarato dal sole che baciava la sua pelle pallida, e sussurrò complice al vento "Buon compleanno, Sam." 

-

Per il signor Samvise Gamgee
Non aprire prima del 6 Astron


"Caro Sam,

È la prima volta che questa ricorrenza passa e io non sono con te a festeggiarla. Auguri, mio vecchio amico!
So già che sarai circondato dalla gente, ti staranno tutti addosso. Se cerchi bene a casa Baggins, ti ho lasciato una bella piuma con tanto di calamaio. È nel pacchetto a destra del camino, e spero tu ne faccia buon uso. Ovviamente puoi prendere tutto ciò che ho lasciato! Consideralo un mio regalo per te.
Con queste poche righe voglio solo ringraziarti di quanto hai fatto, sia per me che per la Terra di Mezzo tutta, Samvise l'Impavido. Eppure per me rimarrai sempre il piccolo Hobbit impertinente che voleva andare a vedere gli elfi, anche se ormai puoi ben dire di essere stato soddisfatto.
Ti voglio bene, mio fedele amico. 
Buon compleanno, Sam.

Tuo, Frodo Baggins."

-

Valinor splendeva assolata, quel giorno di primavera.
Due vecchi Hobbit, seduti sulla collina, lanciavano sassi verso il laghetto, stando bene attenti a non colpire nessuno. Le gambe ormai stanche dondolavano dal bordo, come quelle di due bambini. 
"Padron Frodo" chiese Sam, illuminato dalla luce calda del sole "Siete felice ora?" 
L'altro Hobbit rise di cuore, battendosi una mano sulla coscia. "Ci puoi scommettere, credimi." Il silenzio calò tra loro, rotto solo dal frinire dei grilli. Non era imbarazzato né fastidioso, bensì quieto e complice. "Direi che è ora di andare, padron Frodo. Non dovevamo nascondere l'ascia di Gimli?" Frodo si tirò su, passandogli un pacchetto ben infiocchettato. Sam lo aprì con il cuore in gola, emozionato. Un bellissimo disegno di Elanor vide per la seconda volta la luce, mentre lo sguardo del giardiniere si appannava per la commozione. Si guardarono per un attimo, i due amici, complici da così tanti anni e testimoni di un'affetto incredibile. Non c'erano parole per ringraziarlo, si trovò a pensare Sam. Si limitò a stringerlo in un abbraccio caldo, lasciandosi sfuggire qualche lacrima. Frodo sorrise, prendendolo per un braccio e trascinandolo nel verde di Valinor. 
"Buon compleanno, Sam."

Angolino autrice

Io qua ci vedo solo una grandissima amicizia. Liberi siete di vederci coppie su coppie, per me Frodo e Sam sono i parabatai per antonomasia nel mondo Tolkeniano. Altrettanto liberi siete di commentare su cosa ho scritto: lamentele e osservazioni sono sempre bene accette. Con questo piccolo aborto iniziato mesi fa e solo ora finito volevo augurare un buon compleanno in mega ritardo al mio adorato Sam, perchè (ut Gaffiere docet) "E' il lavoro mai iniziato che si impiega di più a finire".
Dedicato tutto alla mia Frodo, nonchè compagna inseparabile di scleri e spin-off assurdi. In fondo se sono quel che sono, è anche un po' colpa (o merito) suo.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: _MihaelRegnard_