M for Mischa

 

Il disco gira nel suo grammofono, facendo risuonare nella mia stanza la musica metallica, lieve ma persistente della canzone per bambini che un tempo aveva tutt'altro significato.

La luna illuminava appena la mia stanza, evidenziando maggiormente i disegni dinnanzi a me, che feci di quelle facce che mi venivano sempre incontro nei miei sogni, oramai con nomi e cognomi.

La luce lunare col passare  dei minuti  si innalzò fino ad arrivare al teschio del gibbone che sopra a tutto si mostrava, con le sue lunghe zanne, splendente nel suo pallore in netto contrasto con gli occhi vuoti senza vita, così simile alla testa del piccolo capriolo che batteva nella vasca da bimbo mentre bolliva.

Così bianco come il cranio di Mischa che ho scoperto due giorni fa, macchiando subito di rosso il bianco degli occhi di quel rivoltante essere amante della maionese.

Il disco è ormai finito ma ancora lo sento nelle mie orecchie, nella mia mente, nel mio Palazzo, con cantanti diversi: gli incisori del disco, me, Mischa, noi due insieme e poi loro, il gruppo della rovina...

Mischa è la più brava.

Mischia adorava così tanto questa canzone.

Einn Männlein steht im Walde ganz still und stumm,

Nel bosco c'è un ometto gentile e bel,

Chissà a cosa e a chi Mischa immaginava essere quell'ometto gentile, forse lo gnomo che vedemmo in una casa quando passeggiammo in un giorno di caldo Luglio o un povero barbone che chiese elemosina a nostro padre un freddo inverno... Non lo saprò mai.

Io vedevo un boscaiolo, ma adesso che ci penso quell'ometto non assomiglia a me?

Es hat von lauter purpur ein Männlein um.

di rosso ha il giubbotto ed il mantel.

Si, un bellissimo giubbotto fatto di muscoli appena tagliati ancora con spasmi  e un  bel mantello di pelle fresca con pelle d'oca, tutti e due grondanti di sangue, macchiamdoni i bei vestiti che porto, creando un nuovo profumo fatto di sangue e me, fatto di vita e morte.

Sagt, wer mag das Männlein sein

Chi lo sa chi sia l'ometto

Già chi sarà mai quell'ometto? Chi mai si vestirebbe così? Ma soprattutto chi mai si domanderebbe chi è quel tizio macchiato di sangue e di morti?

Nessuno, perché nessuno mai vorrebbe vedersi per come è realmente, mostrando la sua vera essenza, esponendo se stesso senza menzogne e falsi principi.

Das da steht im Walde allein

che nel bosco sta solo soletto

Solo soletto... a uccidere e mangiare le sue pedre e farsi giustizia da solo, gustandola nel vero senso della parola.

Solo così si può fare davvero giustizia, fare da sé e con la stressa moneta, una già fatta saltare con il pollice, adesso ne mancano altri 4 e finalmente posso godermi il dessert nel mio bel bosco.

Mit dem purporroten Männlein?

con quel grazioso mantelletto?

Proprio grazioso, quell'unico oggetto che mi è rimasto della mia vecchia vita, quel bellissimo binocolo che apparteneva a mio padre, che mi permetteva di vedere dove non riuscivo e agire di conseguenza, nascondermi nel mantello del codardo oppure andare avanti e conbattere con scudo il mantello fatto di obbiettivi.

Si davvero bellissima questa canzone, ma ancora non è pronta per cantarla con il cuore leggero, devo ancora finire la mia opera.

Così mi alzo ed  esco dalla stanza, diretto a nuove canzoni fatte di urla e gemiti di dolore, diretto al concerto della morte che ha per nome me, Hannibal Lecter.













​Angolo autrice!
​Eccomi di nuovo qui!
​Quest'oggi vi propongo una storia che tratta di Hannibal giovane, di preciso dopo aver ucciso Dortlich, di come si è sentito.
​Questa storia prende spunto dal romanzo "Hannibal Lecter le origini del male" di Thomas Harris, chi non l'ha letto dovrebbe leggerlo perchè non solo è bellissimo, ma capirebbe anche meglio la mia storia. Preciso inoltre che la musica di cui tratto è un canzone per bambini che cantavano Mischa e Hannibal quando erano piccoli, anche questa presente nel libro.
​Detto ciò spero tanto che vi piaccia! Un commeto mi farebbe molto piacere!
A presto,
​By animedoro