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Autore: Honowl    16/04/2017    1 recensioni
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"Nessuno sceglie di nascere Liria, nessuno di noi ha scelto di seguire questa strada impervia e piena di rischi. Ci è capitata tra le mani, all'improvviso, proprio come a te"
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il pacato sole invernale si alzava lentamente da dietro la collina ad est della città, inondando con i suoi raggi le stanze ai piani più alti dei grattacieli. Come oro che cola, placido era l'incedere della luce verso le strade ancora ammantate nell'oscurità della notte, che mal volentieri lasciava il suo banchetto di affari illeciti e malavita alla quotidianità degli onesti lavoratori. L'alba rossastra guadagnava leggiadra ogni anfratto di case e locali, annunciando l'inizio di un nuovo giorno. I colori del mattino si facevano via via più dorati con l'alzarsi del sole, e i primi clacson caotici e impazienti si udivano provenire dalle strade del centro. Liria aprì gli occhi, soffermando lo sguardo smeraldino sul soffito della sua piccola stanza. Realizzò di essere sveglia solo un po' di tempo dopo che il corpo ebbe finito il sonno, richiudendo le palpebre e raggomitolandosi tra le lenzuola calde e morbide.

"5 minuti" pensò.

Schiuse brevemente le palpebre dell'occhio sinistro, afferrando maldestra il cellulare depositato sul comodino nero laccato, lo schermo segnava le 8.14.

"Decisamente 5 minuti"

Gettò lo smartphone sul mobile, non curante di tutti i soldi che aveva speso per permetterselo, e si girò dalla parte opposta. Pensieri iniziarono ad affollare la sua mente, soprattutto calcoli su quanti minuti in più avrebbe potuto permettersi imparando a lavarsi i denti e a pettinarsi nello stesso momento, se era oggi o domani che facevano quella conveniente promozione sul latte, quanto effettivamente valesse la pena abbandonare quel posto idilliaco fatto di morbidezza e calore per presenziare alla lezione di sociologia moderna. Man mano i pensieri si fecero più vaghi, guidandola nei suoi desiderati 5 minuti di dormiveglia, dove solo il nulla faceva da padrone.

"Scopri. Te stessa."

Liria vagava nel vuoto, come fluttuando nell'aria, solo buio in ogni direzione guardasse. Quelle parole erano state pronunciate da lei, apparentemente senza controllo, dopo che le erano apparsi dei simboli luminosi davanti.

"Cambia. Futuro."

Di nuovo parlò senza che la sua volontà avesse deciso di farlo, mentre simboli rettilinei e senza significato comparivano e scomparivano davanti a lei, producendo un suono simile ad uno stridio. All'improvviso un ultimo segno apparì, molto più grande e luminoso dei precedenti, stagliandosi nel vuoto. 

"Illuminazione."

Liria spalancò gli occhi, mettendo in breve tempo a fuoco la propria camera da letto, così come l'aveva lasciata 5 minuti fa. I sensi tornarono a lei uno ad uno, facendole capire che i suoi timpani erano aggrediti dalla sveglia programmata sul cellulare. Scattò goffamente dall'altro lato del letto, afferando lo smartphone e ponendo fine a quel supplizio. Stavolta il quadrante segnava le 8.31, la sveglia suonava gia da un minuto abbondante.

"Alla faccia dei 5 minuti, menomale che sono previdente"

Si alzò dal materasso morbido praticamente gia svestita, conquistando la cucina in mutande e canottiera.Una colazione veloce e la capacità di vestirsi a tempo di record le permisero di prendere l'autobus che la portava verso l'università. Cercò di fare il suo meglio sul mezzo per mettere in ordine i lunghi capelli castani, ringraziando le compagnie che producevano quei gadget così indispensabili alle signore indaffarate come lei. Al trucco avrebbe pensato nella pausa tra un'ora e la successiva, sperando di entrare dal retro della classe e non attirare troppo l'attenzione. La giornata passò lenta e noiosa, come ogni altra del resto, e la schiena di Liria reclamava il materasso morbido del suo letto, anche un divano avrebbe fatto al caso suo. Si fermò a cena da alcuni compagni di corso, ragazzi simmpatici e sempre disponibili che la ospitavano volentieri quando perdeva l'ultima corsa verso casa. Salutato tutti si era poi diretta alla fermata dell'autobus, e seduta sulla panchina metallica aspettava, sola. Non era un bell'orario per stare fuori, soprattutto per una ragazza non accompagnata. Sul telefono scorreva la home di Smilebook, cercando di non cadere preda dell'ansia e augurandosi che il mezzo non avesse ritardi.

Alzò gli occhi dal dispositivo quando un giovane ragazzo gli passò davanti e si mise seduto affianco a lei. Era piuttosto alto, capelli corti neri, occhi sottili, neri anch'essi, vestito con una giacca di jeans e dei pantaloni scuri. Ripassava nella sua testa questa descrizione da fare alla polizia in caso avesse avuto intenzioni poco rassicuranti. La sua pelle fu pervasa dai brividi a sentirlo parlare, segno che si stava facendo prendere dall'ansia della situazione.

"Si..si, sono in posizione. Ho fatto tutto come da programma. Sono pronto quando vuoi."

Liria si sentì mancare, avevano studiato un piano appositamente per derubarla o rapirla? Le avrebbero fatto del male? Forse chiesto un riscatto alla sua famiglia? Le poche monete nel portafoglio sarebbero bastate a convincerlo a lasciarla stare, o forse desiderava qualcosa di più provocante? Non aveva la biancheria adatta a corrompere un malvivente, non avrebbe funzionato affatto. E se l'avesse stuprata?
Si portò le mani all volto, affondando il naso e la bocca tra i palmi incorciati. Forse prima valeva fare un tentativo verbale.

"Scusa....di-dici a m-me?" Disse con voce tremante.

Il ragazzo si girò con il capo verso di lei, incrociando il suo sguardo, perplesso, forse meravigliato. La guardò per qualche secondo, ancora incredulo, prima di decidere di ignorarala e tornare a fissare la strada.

"No...Si, si ti ricevo. Tutto pronto allora. La faccio esplodere"

Liria si paralizzò. Un attacco bomba, come quelli visti ai telegiornali, forse ai danni di qualche importante azienda. Era vicina? Sarebbe stata coinvolta dall'esplosione? Non ebbe tempo per pensarci. Un boato provenì dalla cima del grattacielo che avevano davanti, in bella vista proprio da quella fermata. Un'onda verde incominciò a propagarsi nella loro direzione, avvolgendo palazzi ed alberi nella sua furia luminescente. Il ragazzo ammirava la sua opera con raccapricciante ammirazione, mentre l'unico istinto che ebbe Liria fu quello di scappare. Si alzò e iniziò a correre con tutte le sue forze. Ma l'onda verde si propagava troppo velocemente, finendo per avvolgerla. Urlò disperata mentre i sensi la abbandonavano, facendola pricipitare sul terreno.

"...te lo assicuro"
"Non....affar nostro"
"Ma....visto!....è strano?"
"La Resistenza....non possiamo.."
"E se le succ...."
"....portala a casa."
   
 
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