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Autore: Alba_Mountrel    16/04/2017    2 recensioni
Caro diario, due anni fa ho perso la voglia di continuare a riempire le tue pagine ma adesso la voglia m’è tornata e soprattutto sono più positiva anche se la mia natura da vampira naturalmente non è scomparsa. Ormai sarò così per sempre ed è meglio che mi ci abituo e devo farmi piacere questa condizione perché non posso tornare indietro.
Dicevo che mi è tornata la voglia di scrivere e voglio riprendere parlando di cosa è successo con Demon.
Genere: Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Caro diario, due anni fa ho perso la voglia di continuare a riempire le tue pagine ma adesso la voglia m’è tornata e soprattutto sono più positiva, anche se la mia natura da vampira naturalmente non è scomparsa. Ormai sarò così per sempre ed è meglio che mi abituo a questa condizione perché non posso tornare indietro.
 
Dicevo che mi è tornata la voglia di scrivere e voglio riprendere parlando di cosa è successo con Damon.
Ovviamente stiamo ancora insieme e con lui passo i momenti migliori della mia vita da immortale.
Spesso è veramente insopportabile e arrogante, per esempio sa benissimo che non sopporto di saperlo ‘a caccia di umani’ ma lui non bada a questo e mi fa trovare corpi mezzi morti dalla paura in mezzo alla cucina. Non ha nemmeno il buon gusto di posizionarli altrove, sospetto lo faccia apposta.
Quest’anno si sta comportando da vero immaturo quale è e sarà per sempre se non cerco di dargli una regolata.
Ma questa volta appena arriva a casa se la vedrà con me: gli farò trovare davanti agli occhi la cosa che odia di più al mondo con una spietatamente soddisfatta me ad attenderlo per una bella ramanzina.
 
 
Ahhhhhhh!
è tornato sì a casa ma stavolta con una persona…. Veramente quasi morta… Ho fatto tutto quello che potevo per non lasciarla morire o trasformarla in vampiro e alla fine i miei sforzi e le mie preghiere, nonostante sia io una creatura venuta diretta dagli inferi, sono stati ascoltati e la persona con un po’ di fortuna è riuscita a rimettersi insieme e a cercare un aiuto un po’ meno inquietante; dopo ovviamente che l’avevo ipnotizzata.
Però ritrovandomi faccia a faccia con un Damon completamente soddisfatto dopo quella putrida azione compiuta, mi sono chiesta cosa gli sia successo ma soprattutto chi io stia guardando negli occhi…. Fissandomi anch’esso deve aver inteso al volo perché ha cercato di rimediare catturandomi amorosamente. Non è così che si scioglie il cuore di un vampiro, tanto più che il mio è oramai congelato grazie a qualche losco bifolco del cazzo che non aveva di meglio da fare che farmi diventare questa ‘sottospecie di uomo ragno senza vita’.
Ho deciso che per adesso lo assecondo ma domani mattina non avrà un risveglio tanto dolce, ma…
“Ti prego, non lasciarmi mai… Qualunque cosa accada! Ti prego perdonami, oggi non so cosa mi sia preso… M’è venuto da comportarmi da figo e… Poi però non ho saputo fermarmi! Sono pur sempre un vampiro per la vacca che mi sono mangiato stamattina!”
“Dico, ti rendi conto a che cosa equivalga in lingua umana questa frase?” “Lo so scusami, te l’ho detto che non riesco a trattenermi”.
Beh, che dire, sarà anche un vampiro ma il senso dell’umorismo da umano non lo perderà mai; solo che io ero combattuta tra il ridere, quindi lasciargliela vinta o il buttarlo giù dal letto a calci e mettere il muso fino a prossimo ordine… La conseguenza è stata l’unica possibile: ho optato per farlo sommergere dai sensi di colpa: l’ho abbracciato e ho cominciato a piangere, un po’ sul serio e un po’ no.
“Mi fai soffrire quando ti comporti da immaturo!”
“Scusami, evidentemente in quel momento ho perso me stesso e se si ripetesse davanti a te, non so cosa farei. Non piangere più, ti giuro che non succederà mai più, però possiamo parlare di questo problema? È proprio la mancanza di dialogo tra noi, causata da questi benedetti esami di maturità, che credo mi abbiano portato ad agire in quel modo per niente da gentiluomo”
Asserisce deciso ma anche delicato.
“Oddio, Damon è questo che ti crea problemi? Oh…. Ma perché non imparo mai… È vero, una volta al mese dovevamo ritagliare per noi due un piccolo spazio di paradiso per parlare delle nostre cose e…”
A questo punto sento che non ce la faccio proprio a continuare… Spero di essermi fatta comprendere e che questo angelo caduto dalla trave del soffitto mi sorregga ancora per molto, moltissimo tempo.
“Tranquilla, ora che so che ci sei non avrò più bisogno di sfogare la mia sete di sangue, perché pian piano sarà debellata definitivamente, ne sono certo”.
Ho davanti a me realmente un angelo e spesso non me ne rendo conto, che sciocca.
 
 
“Damon, Damon? Dove sei? Vuoi che ti prepari la tua colazione preferita?Per festeggiare la pace ritrovata magari” non riesco a sentire la sua presenza o il suo odore… Boh, avrà fatto il bagno nel sangue di angelo, hehe.
“Ahhh, Damon ma sei pazzo?”
“Sì, di te e della colazione che ci accingiamo a mangiare”
“Che ci accingiamo eh?”
“Sì, accingiamo… Vuol dire…”
“Fermo campione, so benissimo cosa vuol dire! Ti adoro quando prepari la colazione” intanto involontariamente tiro fuori la lingua che ‘come per magia’ è diventata quasi appuntita, non saprei dire; e la passo sulle labbra che sono più carnose ma violacee e quindi ogni volta che un bambino mi vede scappa o piange. Ci credo, sono un demone. Almeno ho il vantaggio di non poter ingrassare, di restare sempre bella, di non cadere a pezzi e di non temere di essere assalita da una creatura mostruosa o peggio… Da Damon.
“Ehi bellezza, a cosa pensi di bello. No, aspetta fammi indovinare… A me?!”
“Hahaha sì sì scherza pure. No, pensavo a questa cazzo di condizione che non mi ero aspettata di dover sostenere: quella di vampiro, e poi ai vantaggi di esserlo, i quali però non valgono la candela perché se era destino, tu decidevi lo stesso di non uccidermi e se va bene di innamorarti di me. Però… Non mi lamento, averti incontrato è stata la cosa migliore della mia vecchia e nuova vita”.
“Quindi l’oscurità non ti attanaglia più come una volta giusto?!”
“Uhm, non fraintendermi, io ora sto più che bene ma l’oscurità è una seconda pelle, per questo sono una ‘puritana’, per questo mangio come gli umani, capisci no?!”
“Non tanto baby”
“Ok. Hai presente quel potere di cui mi hai parlato che ti permette di cancellare in un secondo tutte le emozioni,le quali renderebbero l’eternità insopportabile? Ecco, io quel potere mi rifiuto di svilupparlo perché sono certa che senza vere emozi0oni… L’oscurità divorerebbe la mia unica ragione di vita. Per te è diverso, ti sei abituato a questa condizione e in un certo senso ti piace anche ma se mai io dovessi per errore comportarmi come un vero vampiro… Sarebbe solo perché…”
ora ho un groppo in gola che di certo non scioglierò col miele e le lacrime scenderanno così fredde e amare che a scuola dovrò inventare che ho messo la faccia nel freezer troppo tempo perché avevo vampate di calore… Per giustificare le occhiaie
“… Perché l’oscurità mi ha raggiunta. Ora come ora ella mi insegue da lontano ma prima mi aveva addirittura fatta sua, come te tempo fa e quindi credo mi sarà difficile o impossibile disfarmene come fanno gli umani con i fogli di carta usati… Basta prendere un accendino e accendere la fiamma, o molto semplicemente buttarla nel cestino ma per me non è così” ora lo guardo con occhi di gratitudine e innamorati, subito la sua espressione muta e allora mi rendo conto che ho straparlato ma lui mi rassicura che non è così
“Amore… Non avevo minimamente idea di una cosa simile. Quando ti ho conosciuta, ti eri dimostrata molto più di quello che mi stai dicendo. Ti ho amata subito praticamente e io non amo l’oscurità che non sia quella da troppo alcool, che vorrei tanto riprovare ma in queste condizioni non mi è possibile. Ecco vedi, in un certo senso siamo sulla stessa barca perché anch’io ho rinunciato a cose che mi piacevano ma futili”
“Le mie non erano affatto futili” gli rispondo senza passione e guardando altrove con lo sguardo quasi spento (credetemi, non è bello nemmeno per Damon il mio sguardo quand’è spento). “Avevo una famiglia, disastrata ma pur sempre una famiglia e ora quei miei cari non li potrò mai più rivedere – mi si spezza la voce. Non li rivedrò mai più e ci siamo lasciati così male che se ci penso, se ci penso vorrei solo morire e raggiungerli ma mi faccio coraggio perché infondo non sono più sola - … tu l’avevi una famiglia, amore?Spero di sì, è bello averla”
“Beh sì, l’avevo una famiglia ma… come immaginerai, sono tutti morti a parte mio fratello perché anche lui è come noi”
“Già… beh, in effetti…” eccolo, di nuovo quell’espressione malinconica, mi nasconde qualcos’altro e se non me lo vuole dire avrà i suoi motivi… Oh, che devo fare, glielo chiedo? Proviamo
“C’è qualcosa che ti va di dirmi in più?” lo so benissimo che c’è qualcos’altro, quindi please dimmi tutto, sono un vampiro cazzo e non è possibile che debba avere ancora segreti con uno ‘di famiglia’.
“La mia famiglia ha voluto vivere una vita più semplice e…”.
Forse ho capito… “E ti hanno abbandonato?” ma… ma ha gli occhi lucidi, Damon Salvatore? Ma… Oddio ma ho già sentito parlare della sua storia a scuola, lui è stato…
“No… Non ci credo, ti… Ti hanno fatto fuori, non è così?”
“Sì, non dirmi che raccontano ancora la nostra storia a scuola?! Perdona questa testa calda ma era una cosa che volevo scordare… Ma come posso… – breve pausa - Come, dimmelo tu”.
No, non deve venire lui, lo abbraccio io “Oh mio Dio, Damon mi dispiace, davvero, davvero tanto. Nemmeno io immaginavo questo, ora capisco gli attacchi di violenza. Spero solo di non averti fatto sentire troppo in colpa. Non avrei mai immaginato un passato simile per te, sei… così allegro e spontaneo”
“Eh baby, la spontaneità deriva dalla forza di volontà e viceversa, e se si perde una si ha sempre l’altra. Mi ritengo abbastanza fortunato ad avere avuto questa sorte. Non potevo sopportare l’educazione femminile ai miei tempi… Che cazzo, dovevi per regola frequentarla un mese e più e poi se ti andava bene dovevi chiedere il permesso ai suoi e là era un dramma… A quei tempi, intendo da vampiro, mi sono limitato a…”.
Si schiarisce la voce e tenta di rimediare perché altrimenti lo ammazzo di nuovo.
“Passeggiare per i campi e passare le notti a pensare a quanto sarebbe stato bello avere soldi per pagare chi facesse il lavoro ‘sporco’”
“Brutto stronzo malato, porco. Avevo capito che eri spontaneo ma…” non mi fa nemmeno finire e mi avvolge nelle sue braccia, (voglio specificare che lui per lo standard umano è a metà tra un armadio e un uomo di corporatura media e io praticamente sono un palo della luce ma con le forme eh, quindi praticamente se mi abbraccia lui, scompaio J) questo probabilmente per farmi capire che il passato è passato e che non mi devo preoccupare, però me la paga “Lasciami, mettimi giù armadio a due ante, sono un povero pulcino in cerca di aiuto, ahhh, ti prego tienimi pure ma fermati!”
“Ok principessa, ma dimmi ci stai male per quello che ti ho appena raccontato? No, perché altrimenti faccio una penitenza, tutto quello che vuoi”
“No amorino mio, basta che o stai fermo o mi molli. Ti ricordo che potresti spezzarmi il collo da quanto piccola sono”. Ma quanto ci divertiamo io e Damon?!
Ok, la burrasca è passata e anche il periodo di esami e lezioni, perciò adesso me lo potrò godere quanto voglio il mio bellissimo amato. Quante cose potremo fare insieme, abbiamo la super velocità, siamo fortissimi e possiamo sentire da molto lontano. A dispetto di questo però, non ho alcuna intenzione di diventare disonesta, se mi sentissero i pensieri, mi darebbero della bacchettona o della noiosa, ciò mi darebbe un sacco fastidio. Eh… Infatti, è quello che sono ma so essere anche spiritosa… ragazzi miei, non c’è bisogno di andare contro la giustizia per essere divertenti. Certo, se volete ‘apparire’ divertenti, allora fate tutte le cazzate che vi passano per la testa, però vi dico solo una cosa… La fama si può solo comprare e quando finiscono i soldi finisce anche quella, è invece il rispetto che si conquista e non si perde più, un vero amico preferisce fare un regalo speciale a te piuttosto che a se stesso. Il problema è che quanto più facilmente diventate ‘acclamati’, tanto perderete tutto ciò. Se al contrario passate attraverso ogni esperienza: col tempo imparate a individuare gli ostacoli, a raggirarli, a superarli e a impegnarvi in ogni cosa che fate; il risultato sarà più appagante e non avrete bisogno di spendere soldi per enormi limousine e spaziose suite d’albergo. Anzi, i più audaci si accontenteranno altresì di vivere in un semplice camper e di non avere una dimora fissa dove essere al sicuro.
 
“Aamore, dove sei? Ti sei nascosta eh, tanto lo sai che posso sentire il tuo respiro o fiutarti. Dai avevo una sorpresa per oggi, vieni fuori”.
Lo sento gridare quelle parole e gli sbuco alle spalle urlando con la doppia voce ma mi ricordo di quando l’ha fatto lui una volta e in confronto ho appena cacciato un urletto. Che bastardo, lo odio quando fa finta di non avermi sentito ma all’improvviso si gira e mi solleva come fossi una piuma.
“Ti detesto quando fai finta di non sentirmi, m’impegno tanto per fare quel cavolo di urlo a doppia voce che farebbe crepare un umano… Ahh ci rinuncio, è impossibile farti paura” fingo di lagnarmi e gli batto i pugni sul petto ancora nudo e a quel contatto mi sta per venire…
“Ehi ehi, oggi usciamo e so già dove portarti, non ti far venire strane idee baby. Credimi, apprezzerai molto di più questa giornata… Non ci credo di averlo detto proprio io. Hahahaha!”.
E mi bacia lievemente ma con passione. Se un giorno sulle sue labbra non trovassi passione, mi dovrò preoccupare seriamente. “Ma cosa mi baci se non mi devo far venire strane idee, vedo che sei molto coerente eh hahaha!”
“Dai baby smettila d’incalzarmi sono sempre un uomo, mica un mostro. Ho voluto accontentarti per un attimo, no?!Oggi non c’è spazio per altri, giusto?! Solo noi”.
Io rimango perplessa perché non ho nemmeno parlato, ha detto tutti lui, comunque lo assecondo “Certo, solo che non ho capito nulla a parte che hai una sorpresa”
“Magnifico” mi porta via sempre tenendomi in braccio, meglio che due amanti, stiamo a vedere cos’ha preparato.
 
 
 
Oggi abbiamo passato una bellissima giornata, niente è andato storto ma proprio per questo ho deciso di non raccontare niente, ne coi pensieri ne con i sogni, questi ricordi devono restare solo per me e Damon… Ci sono cose che non devono essere rivelate… ragazzi.
Il giorno dopo mi sveglio abbracciata a lui, il sudore non fa per noi, lo guardo… Lo guardo intensamente per non perdere nemmeno un attimo dello spettacolo. Prevedo ci metterà ancora un’ora per destarsi quindi ne approfitterò per rilassarmi ancora un pò. Mi pervade quel senso di libertà che provo quando so che nessuno, compresa me stessa ha bisogno di me e comincio a pensare, sognare, pensare. Tutto diventa molto leggero che quasi posso fluttuare ma so di non essermi ancora veramente addormentata. La sensazione di malessere svanisce per lasciare spazio all’amore, un amore diverso da quello che provo nella realtà, un amore candido e lieve, eppure così reale e intenso, proprio quello di cui si parla nelle commedie romantiche, sento le ‘farfalle’ allo stomaco. Comunque dura poco quel torpore perché ritorno alla realtà ma con una consapevolezza in più… Ti amo veramente Damon Salvatore. Questa parola dovrebbe essere il tuo soprannome dato dagli abitanti della città, non solo il tuo cognome perché tu sei un salvatore, il mio. Raggiunta la consapevolezza più bella di tutte, ricomincio a fissarlo. È un tale spettacolo che se in questo preciso momento aprisse gli occhi rimarrei pietrificata per averli scorti, seguo con lo sguardo i suoi lineamenti perfetti… Lo so, lo so la perfezione non esiste… E invece sì, la perfezione si chiama Damon ed è proprio nella mia casa, o meglio io sono nella sua casa ma questi sono solo dettagli. Ora come ora non ho la minima energia e voglia per convincervi che quel che dico non è di parte quindi fatevelo andare bene perché non mi rimangio quanto appena detto.
Appoggio la fronte sulla sua guancia e la sento fredda, quel gelo familiare mi riporta alla mente i primi tempi in cui l’ho conosciuto. (Adoro i flash e soprattutto quelli con Damon)
 
 
 
 
Che schifo, sono un vampiro e sento il sangue che scorre nelle vene di ogni passante, me ne devo andare da questa zona, è troppo affollata. Pensai affamata. All’improvviso, mentre sto scappando via dalla gente, sento una presenza diversa… Apparentemente un ragazzo, mi saluta accattivante ma questo mi procura solo altro pulsare ai canini, la sua presenza è troppo per il mio autocontrollo; infatti li sento pungere per uscire. Subito corro via sparendo con la super velocità e arrivata a un vicolo nascosto, mi assicuro di non esser vista e lascio sfogo ai due piccoli mostri che albergano nelle mie gengive, nel frattempo sento un gran bruciore alla testa ma sono sicura che la droga non centri, non ne assumo. Mi porto le mani alla testa per il dolore ma quelle pulsazioni non smettono minimamente.
Mi sono informata anni fa sulla “leggenda” dei vampiri e ho scoperto che se non si nutrono, impazziscono e mi faccio gli auguri da sola perché in me il processo è già iniziato… Alé, ora ci si mette anche un po’ di sano mal di stomaco, alla fine non sono nemmeno troppo cambiata rispetto a prima. Ho ancora fame pur essendo morta e non posso diventare zombie perché anche in quel caso mi diletterei a nutrirmi di umani ma allora non avrei un freno. Accidenti che male.
Mi viene da urlare ma tutto a un tratto comincia a passarmi quel bruciore terribile… Oh no, senza accorgermene ho assalito un umano e mi sto nutrendo… No no, non voglio, non voglio “NO!” urlo e così riesco a lasciare la presa e vedere cosa ho accanto… Mi accorgo che il ragazzo che ho assalito… Stranamente è intatto, perché è intatto? Non l’ho attaccato? O è solo la mia immaginazione che mi gioca bruttissimi scherzi?
“Se ti stai chiedendo perché sono intatto… guarda qui e concentrati, non perderei i sensi ancora un po’ fossi in te”.
Lo sento parlare tranquillamente e guardandolo vedo degli appuntiti canini spuntare anche nella sua bocca, però non ho ancora capito perché non percepisco più tutto quel bruciore… Mi sento svenire e poi il vuoto totale.
Mi sveglio e stranamente so che è passata una settimana. Mi chiedo perché non sono ancora agonizzante per la fame. Nel corso di questi pensieri mi si para davanti il ragazzo che a quanto ho capito mi ha salvata dalla pazzia. Ha degli occhi se pur azzurri e limpidi, molto penetranti…
Non riesco a staccargli gli occhi di dosso, ecco… Salvata da un super modello che forse mi ha stuprata. Ho proprio una fortuna immensa eh.
“Ehi strana estranea, hai dormito a lungo eh. Cos’hai combinato, non ti sei nutrita abbastanza? No, te lo dico perché ti ho trovata al quanto deperita. Io non avrei saputo fare di meglio, mi sarei subito fiondato sul primo ammasso di ossa che trovavo, sono ancora debole di carne” mi sento dire con uno sguardo languido, ancora non riesco bene a connettere quel che mi succede e gli porgo la domanda più banale del mondo.
“Ehi a te, ma dove mi trovo? Sono a casa mia, vero?”
“Eh no splendore, non ho fatto a tempo a chiedertelo l’altro giorno e poi così ero più comodo a…”.
Questa frase in sospeso mi spaventa, più comodo a fare cosa? Infatti, la mia espressione deve essere diventata indicibile perché si affretta a rassicurarmi “Hehe, tranquilla, andavo più comodo a curarti, sai… Gente che mormora, poliziotti in giro. Non sarei potuto andare e tornare da casa tua senza destare sospetti. Piuttosto… qualcuno ha interesse a cercarti o è come penso io?”
Lo ascolto ma non voglio pensare alla risposta per questa domanda, mi fa troppo male ripensarci e per fortuna lui mi capisce e non si dilunga oltre.
“Han capito, che razza insulsa gli umani, noi almeno se dobbiamo abbandonare una persona troviamo prima un qualunque motivo… Ma che vuoi farci, le cose non cambiano mai. E pensare che vedo miliardi di pubblicità mega sofisticate sulla parità delle persone”
Lo vedo prendere un bicchiere e versarsi per metà del Bourbon e sto per riaddormentarmi quando mi sento prendere da due mani calde e molto grandi e avvolgermi la testa e la schiena.
“No, no, no tu adesso resti sveglia così mi fai un po’ compagnia. Non ti voglio come Geisha, però hai bisogno di nutrirti e se devo aspettare altre 5 ore, ho paura che non mi tornerai più colorita, perciò adesso stai sveglia e bevi. Ho lasciato da parte l’idea di darti delle sacche dell’ospedale perché non sono il massimo per un vampiro in astinenza”
“Ok, ma se è così dove prenderai il sangue? E se mi hai curata, non l’avrai mica preso uccidendo persone, vero?” adesso sono davvero allarmata e direi anche del tutto sveglia.
“Vedo che non hai più voglia di dormire eh… Beh meno male altrimenti ti avrei ammazzata… con le mie mani” mi accarezza la guancia e i capelli e di nuovo fa comparire quello sguardo provocante per intendere doppi sensi.
“Beh… rispondimi, non hai ucciso nessuno vero, perché ero in quelle condizioni proprio per evitarlo e non voglio gente che renda vani i miei sforzi!” parlo animatamente senza curarmi del fatto che sono tra la braccia di un possibile squartatore.
“Tranquilla, mamma mia adesso lo vedrai quale sangue ti ho dato… Apri la boccuccia cara e non ti spaventare, non mi farai del male, sono molto più in forma di te” mi fa l’occhiolino e poi fa una cosa molto insolita e che puntualmente mi sconvolge ma mi rassicura che andrà tutto bene, allora mi fido e allo stesso tempo mi sento improvvisamente bruciare esattamente come quel giorno nel vicolo e sento un pulsante bisogno di uscire i canini e succhiare quel sangue bello intenso che scorre, scorre senza mai fermarsi e mi avvinghio alla sua mano con bramosia e mi sento bene, piano piano appagata finché quel bruciore non scompare del tutto e mi fermo, mi stacco e sento la testa più leggera ma dopo pochi secondi, sempre tra le mani di quello sconosciuto mi riaddormento per un tempo che ora come ora non mi ricordo affatto.
Mi sto risvegliando, allora per fortuna non sono morta e… Vuol dire che quel ragazzo non era una visione, tanto meglio, non era mica male.
“Buongiorno estranea nel mio letto da due settimane”.
Mi sento dire appena mi sveglio davvero…
“Come? Mi hai tenuto nel tuo letto? E tu dove hai dormito, mi spiace se lo avessi saputo, ti avrei pregato di mettermi sul divano o qualche altra parte se non hai il divano”
“Ma tu mi prendi in giro, secondo te my lady ti avrei lasciata sul divano… Da lì saresti potuta cadere, non sono idiota e mettere a dormire una ragazza sul divano mi avrebbe precluso la possibilità di avere anche una possibile chance, non ti pare”.
Queste parole mi cullano ma ora che sono rimasta tanto a letto, mi sento completamente intorpidita, non riesco quasi a muovermi dal formicolio. Però voglio ricambiare il suo favore in qualche modo “Senti, ti ringrazio tantissimo per avermi salvata…”
“Nutrita più che altro… Non saresti morta comunque” penso che il discorso sia tutt’altro.
“Lo avevo intuito ma il problema è che…”
“Che impazzavi all’idea di nutrirti? Non volevi ammazzare? Ti capisco, anche mio fratello è così e in poco meno di 200 anni non ha ancora imparato a trovare un equilibrio, perché va contro la sua natura e chi va contro natura, sarà dannato per sempre”
“No… Io… Prima che mi trovassi tu non mi ero mai nutrita perché per non so quanti anni sono stata tenuta rinchiusa in dei sotterranei in una cella. Quando sono riuscita a scappare, credo grazie alla compassione di una donna molto dolce e bella dai capelli biondi, poi non ho più voluto saperne e per paura di finire di nuovo nei guai non mi sono più informata sul posto in cui ero stata trattenuta. Non ricordo molto di quel periodo perciò il mio timore è che invece mi sia nutrita o meglio… Mi abbiano nutrita contro voglia. Te lo giuro, al solo pensiero di ammazzare gente mi ricordo che rimettevo perché mi minacciavano di drogarmi… Quindi probabilmente sì… Ho prosciugato qualcuno ma… Il brutto è che mi manca tutto quel tratto di vita!” sto per piangere, però penso che non sono più una ragazzina e sposto lo sguardo.
“Ma che brutta rinascita, non me lo sarei mai aspettato sai, hai degli occhi così dolci e ingenui, ti vorrei ammazzare perché mi fai ricordare i tempi in cui uno scienziato pazzo faceva esperimenti su di me e un mio amico per trovare una cura al vampirismo o per distruggerci tutti, non lo so… Abbiamo avuto un passato simile noi due. È incredibile, potremmo essere imparentati o ex amici, o… Meglio ancora”.
Gli sorrido perché in un attimo mi ha scacciato quei pensieri terribili dalla mente e mi sento accarezzare il viso, sempre quel contatto stranamente caldo e sensuale, non sono degna di tanto aiuto, sono un vampiro cioè una creatura demoniaca e probabilmente ho fatto un sacco di male a chi non se lo meritava minimamente… Ringhio per la rabbia.
“Ehi ehi, adesso… cerca di dimenticare tutto, non pensare a nulla, nulla! Capito estranea? Devi mettere da parte per un po’ tutti quei pensieri del passato perché se continui a farli riaffiorare perderai davvero la testa. Comunque mi hai sorpreso sai, nessun vampiro in astinenza riesce a fermarsi da solo quando beve, sei una forza della natura. In ogni caso… Ne vuoi ancora? Non ti devi preoccupare per me sai”.
Di nuovo quel sorriso languido e quella voce sensuale che sento per la prima volta nella mia vita. “Sei estremamente provocante lo sai, mi chiamo Desdaemona, non estranea e… sì ti prego… Ne voglio ancora, solo un po’, non mi sento più il corpo” cerco di muovermi in qualche modo ma l’intorpidimento si fa insistente.
“Quanto vuoi cara”.
Mi sembra sempre che parli di qualcos’altro ma in questo momento ho altro per la testa e lo vedo di nuovo mordersi spontaneo il polso e avvicinarsi a me. Per tutta risposta i miei occhi diventano rossi e piano piano mi avvicino a quello scorrere che sento fin nelle viscere. Vado avanti per un minuto buono e mi stupisco che sia ancora in piedi… Lo guardo e vedo soltanto un’insolita espressione di godimento… A lui piace questa situazione, anche se potrei decidere di lasciarlo a secco, però anche no giacché mi ha salvato e anche deliziato della sua magnifica presenza. Alla fine mi stacca lui con un po’ di fatica, gemendo per il male o per chissà cos’altro.
“Grazie, mi sento molto meglio ora”
“Non c’è di che ragazzina, però avevo parlato troppo presto… Non sei molto brava a controllarti. Ma non m’interessa perché sono molto forte e ho mille risorse”
“Sei bravo a pavoneggiarti ma io… Ora ti chiedo perdono… volevo vedere come reagivi e poi… Ne avevo bisogno, non so perché ma mi stavi provocando e mi sono innervosita… Mi potrai scusare? Mi sento un po’ in colpa, mi hai anche salvato così pazientemente e hai sacrificato il tuo prezioso sangue… Adesso dovrai uccidere qualcuno vero?”.
No, non devo piangere, sono un vampiro, non una ragazza qualunque.
E Damon mi rimbecca
“Ah lo sapevo che avrei mosso qualcosa in te, so già che probabilmente avrai bisogno di me almeno un anno intero e se va bene 6 mesi. Sei una tipa tosta eh, mi piaci”.
Aveva ragione, per 6 interi mesi o più continuai a desiderare fortemente di restare chiusa in casa nell’oscurità, che le tende e tutto il resto creavano, smaniante spesso e volentieri di qualche goccia di sangue qua e là, che ogni volta mi ripromettevo non dovesse essere per forza di Damon, o come si faceva chiamare (al tempo non mi fidavo di nessuno, nemmeno di lui il mio salvatore).
Alla fine, formulati nella mente i buoni propositi eccetera, finivo sempre e ancora sempre per cedere alle sue ‘generose’ offerte. Non capendo perché facesse tutto questo per me un giorno decisi di vederci chiaro.
“Ciao Damon, ben tornato com’è andata? Spero bene perché volevo farti delle domande un po’ delicate, sai… Private, diciamo così”.
E lui scurì immediatamente il viso mantenendo però la sua aria intraprendente e fiera.
“Di che si tratta dolcezza, non vorrai mica parlarmi anche tu di sangue animale vero”.
Scherzò sempre con aria un po’ seria e pensai che forse non mi aveva capita al volo e tirai un sospiro di sollievo.
“No… Veramente… Ah lascia stare, era un’idea sulla giornata di oggi ma era assurda” e feci un buffo cenno come a indicare che l’avevo già dimenticata, il rimorso per tutto quello che aveva fatto per me mi bloccò totalmente.
“No dimmi, fidati di me perché ora come ora sono molto più aperto verso gli altri di un tempo, prima ti avrei lasciata sfamarti in altro modo perché per motivi simili ai tuoi odiavo gli umani, tutti quanti ma avendo già avuto la mia vendetta sul responsabile non ero ancora soddisfatto e me la sono presa con chiunque… anche con la donna che amavo… le prime volte”.
Ora ho capito, il suo comportamento di spavalderia per la maggior parte è di autodifesa. “Mi dispiace, e la tua ragazza è umana o come te?” gli chiesi ingenuamente senza pensare realmente alle sue parole, avendo capito che stessero ancora insieme e felicemente sposati, rattristandomi senza farglielo capire.
“Oh no, certo, il nostro amore è stato il massimo ma un giorno è successa una cosa che ci ha divisi. Io sapevo già che il destino si sarebbe messo tra noi in modo irreparabile ma quando è successo, ho fatto molta fatica ad accettarlo perché l’avevo conquistata, lei… Una ragazza appartenente a tutt’altro mondo rispetto a me, mio fratello per esempio era simile a lei, forse e ripeto, forse… Sarebbe stato meglio non provocare il destino malefico che, tanto lo sapevano tutti a parte me cosa sarebbe successo…”.
Lo interrompo perché sta menzionando un sacco di sciocchezze cui nemmeno lui crede “E la tua ragazza lo sapeva come sarebbe andata? Perché da quel che dici, sembra che vi siate scritti inizio, svolgimento e fine già in partenza ma allora non mi spiego il tuo rattristamento così forte”
“Chi ha detto che sono triste?”
“Beh, magari non lo sei più” gli dico scrutandolo a fondo nell’anima cercando di fargli ammettere che non pensa tutto ciò “Però lo sarai stato i primi tempi di separazione… Da quel che mi hai detto, non mi sto inventando niente. Se non vuoi non sei costretto a parlarmene, infondo sono una completa estranea” spero che abbocchi e mi dica tutta la verità ma allo stesso tempo spero anche di no perché non sono pronta e cavar fuori ogni segreto proprio da lui.
“Wow che discreta… in effetti, mi fa un certo effetto questo discorso, preferisco evitare in presenza di una bella ragazza, per di più vampira” ed eccolo, di nuovo quello sguardo penetrante, ritorna molto in fretta alla realtà lui, io in confronto gli faccio un baffo.
“Ok come vuoi, comunque sappi che se ti va, io sono una buona ascoltatrice e in vita mi ritenevano tutti una buona consigliera… Magari un giorno lo sarò anche per te, chi lo sa” gli spiego con sguardo sornione e ritorno al discorso principale. Gli espongo la mia idea appena inventata per la giornata e lui un po’ si stranisce.
“Non l’ho capita questa. Perché mai dovresti iscriverti all’università? Sei un vampiro, non resisterai in mezzo a tanta gente così giovane e ignara, per non dire succulenta… mia cara” penso che non potrebbe essere più esplicito di così.
“Beh ti capisco se non vuoi accettare ma tra poco non avrò più bisogno di te quindi potrò se mai cibarmi di sacche da ospedale ma in questi mesi non ho minimamente pensato di approfittarmi di te e poi mi sono un po’ affezionata, quindi se mai io dovessi veramente decidere di frequentare l’università vorrei che tu venissi con me per l’iscrizione. Sei simpatico dopotutto, a me non interessa quello che hai fatto, certo che se si ripetesse non mi piacerebbe…Però ti vedo abbastanza tranquillo e stabile, quindi immagino tu sia abituato e non abbia più problemi di  ‘improvvisa fame’…” lo vedo cambiare espressione, un misto di rabbia e incomprensione. “Ho detto qualcosa che non va? Intendevo solo dire che mi piacerebbe che mi accompagnassi e che mi sostenessi. Mi ispiri fiducia, se avessi paura di uno stupro me ne sarei già andata, non ti pare?!”
“Eh già principessa… Ma perché non l’ho ancora fatto? Sono diventato strano da quando è finita con Elèna”
“Ah quindi il suo nome è Elèna, anche lei è un vampiro ora? Capisco perché ti piaccia, lei non deve avere i miei stessi problemi di dipendenza”. Magicamente la sua espressione si addolcisce leggermente.
“Oh no, anzi io avrei preferito una situazione come tra me e te, ora… Elèna ho capito che era troppo orgogliosa per me, o meglio, troppo umana. C’erano momenti in cui moriva di passione e amore, altri in cui non mi voleva nemmeno vicino e un bel giorno sono ‘morto’… Però grazie alla magia sono riuscito a tornare indietro per rivedere la mia bella amata, però cos’aveva fatto lei? Si era fatta soggiogare per dimenticare la storia che c’era stata tra noi e da quel momento ho provato a riconquistarla ma… il mio cuore era certo che non fosse più la persona giusta. In seguito ho realizzato di aver fatto bene a desistere perché una persona così debole non è degna di stare con me e quindi mio fratello è libero di farci quello che vuole”
“Che parole dure, ti ha fatto soffrire assai questa Elèna, non è vero?” adesso sono proprio convinta che non sia proprio il momento per chiedergli spiegazioni.
“Già, però preferisco concentrarmi sul presente e…”
“Non dire su di me o ti prosciugo, capito? Anch’io posso essere lunatica… haaa” comincio a urlare e gli corro dietro mentre lui scappa per gioco e penso di star facendo un ottimo lavoro per distrarlo da questa tipa che non è proprio il massimo.
“Allora Damon, ti va di accompagnarmi a iscrivermi all’università? Mi faresti una donna felice”
“Ehi piano con i termini… Tu non sei una donna ancora, sei solo una bambina… Almeno per me che ho 360 anni o giù di lì” e mi vien da guardarlo male, ma molto male perché…
“Ti posso anche credere anche se te ne davo di più… Ma io ne ho 350 da vampiro, più 22 da umana” penso che anche io ci so fare con le offese sottointese e gongolo… gli ho dato del vecchio.
“Come sarebbe a dire che hai poco meno della mia età? Ti ho dato per caso del sangue avariato? No, perché oggi ho mangiato proprio male mio malgrado… Ho sbagliato pub e per fare il figo ho offerto la colazione a una bella signorina che se ne stava seduta lì da sola… L’unico dettaglio sconcertante è che forse qualcuno mi voleva morto e mi ha dato una brioche avvelenata ma solo leggermente perché altrimenti sarei svenuto”.
Lo vedo esibirsi in 50 mila espressioni tutte deliziose e… Come deliziose? Che mi prende? Non è che per caso mi sto innamorando del suo fascino da Bad Boy? Ah beh…
“Ah ma chi potrebbe volerti morto? Hai un così bel faccino che solo un esperto vedrebbe cosa sei”
“Eh appunto ce ne sono abbastanza di esperti e poi sono odiato praticamente da tutti, anche da mio fratello che non mi uccide solo per questo!”
“Wow ma come mai ti odiano in così tanti? Che diavolo hai combinato?” “Shh lui potrebbe sentirti che l’hai nominato e castigarti… Www”
Mi sorride sempre più provocante e faccio finta di svenire dalla paura tra le sue braccia e finendo vicino al suo collo. Mi accorgo con piacere o spiacere (non saprei) che la mia brama non si è del tutto debellata, o chissà… Magari non è solo il suo sangue che bramo. Mi avvicino piano al suo collo ma capisce al volo le mie intenzioni e mi scansa.
“Oh vacci piano con quei canini, la mia vena è preziosa… Prova da qua”.
Mi mostra il polso “Infondo l’hai sempre fatto, no?”
“Credo… ma forse dopo averti prosciugato, ne avrò abbastanza e potrò cominciare a vivere veramente…” gli sorrido ironica e scoppio in una leggera risatina.
“Ehi, non sono uno da prendere in giro, perché vuoi il mio collo? Non è che per caso… ti sei innamorata di me, my lady?”.
Gli do uno scappellotto sul sedere e lo canzono facendomi passare a fatica quella brama così insistente “Ma smettila play boy, non hai tutto quel fascino che pensi… dai ti prego mi accompagni?”
“Solo se ammetti che sei innamorata di me…”
“Oh, basta ci vado da sola, con o senza scorta di sangue… Ciao!” gli urlo in faccia per la rabbia e l’imbarazzo e sto per mettermi a correre a super velocità, quando mi blocca e sorridendomi mi dice che mi accompagnerà.
“Wow, sono riuscita a farti cambiare idea... hahaha! Io che sono solo una bambina!” gli mostro la linguaccia e ridiamo insieme per poi dirigerci alla ‘Mystic Falls High School’.
 
Passiamo la giornata a scorrazzare tra le camere e le aule del campus, facendo dispetti innocui e portando via oggetti come cellulari per nasconderli tutti in bagno, tanto con la super velocità nessuno potrebbe mai accorgersi di noi… salvo che uno non sia vampiro come noi, s’intende.
Ci divertiamo moltissimo insieme e non ci stanchiamo mai di litigare, fare pace, divertirci e litigare ancora. Damon mi deve ancora raccontare qualcosa che ovviamente gli è difficile tirar fuori del suo oscuro passato ma si vede che il suo animo sempre quello è rimasto, altrimenti non mi avrebbe salvato.
“Ehi Damon!” lo chiamo da lontano come se non mi sentisse lo stesso, però non si volta e nemmeno mi fa capire che mi ha sentito, volta l’angolo e ritorna dentro il college. Allora per una volta decido di seguirlo e andargli incontro con il pensiero che appena lo becco, lo prosciugo per una settimana intera. Con la super velocità raggiungo l’entrata ma sento una voce calda e femminile parlare con Damon, quindi non entro per scoprire chi è, e quello che sento quasi mi agghiaccia…
“Elèna, come mai qui?”
“Beh, Damon innanzi tutto mi hai spaventata, hehe e poi potrei farti la stessa domanda, sai che c’è una nuova poliziotta qui in città? La madre di Caroline si è trasferita a Los Angeles, non so se per condurre una vita lontana dai vampiri o il contrario, non ha voluto dirmelo, credo provi ancora ribrezzo verso di noi vampiri ma è comprensibile, mi faccio schifo anch’io a volte” sorride lei fintamente ingenua.
“È questo il tuo problema, non accetti chi sei, io invece sapevo già a cosa sarei andato incontro e mi andava bene” si pavoneggia tutto allegro e sorridente, però quel sorrido languido è mio… no, aspetta, era anche di lei una volta, sono stati insieme. Non li devo interrompere… che palle.
Nel frattempo continuano a parlare e lei comincia a ridere per le sue battute più stupide, quando a un certo punto… si baciano sotto ai miei occhi ma evidentemente ignari della mia presenza. Non ce la faccio, corro via con la super velocità e mi sa che se ne sono anche accorti perché Damon mi ha pure richiamata urlando. Fanculo, se devo assistere a certi quadretti patetici, preferisco passare il resto della mia vita rinchiusa fino a morire in casa mia, ma nella mia VERA casa, non qua in America.
Corro, corro, corro e non m’importa dove finirò, m’importa solo di prendere le vie più isolate così che non mi venga la solita maledetta brama di sangue, grazie all’aiuto di Damon dovrei averla debellata e quindi anche mi venisse fame… in teoria riuscirei a fermarmi in tempo ma non l’ho mai fatto… non posso e poi lui…Ahhh, forse è meglio che ritorno o finirò per diventare il nuovo squartatore della città, la mia vita è cosparsa di delusioni. All’improvviso mi sento afferrare il braccio e reagisco buttando all’aria il responsabile ma quando mi accorgo di averlo fatto mi scuso freneticamente senza nemmeno girarmi per paura di aver combinato un grosso, grosso macello.
“Mio Dio scusami, scusami, sei ancora vivo? Oh Dio cosa ho fatto”
“Ma certo che sono vivo, cos’è sei ubriaca? E dove l’avresti bevuto tutto quest’alcool e in così poco tempo?”
“Damon?” Mi si infuocano letteralmente gli occhi e la voglia omicida mi sale all’apice, infatti non so proprio cosa mi trattenga dall’andargli contro.
“Sì dolcezza sono io, perché ti ho sentita scappare con la super velocità, potevi anche correre normalmente no… Lo sai che qualcuno avrebbe potuto vederti…”
E certo, la tua amichetta avrebbe potuto vedermi, chi se ne importa di cosa avrebbero visto, questa mia vita era già un inferno senza bisogno di pene d’amore.
“Ti prego devi aiutarmi, sarei una mina vagante in questa città, ho bisogno di imparare a nutrirmi senza arrivare a uccidere e tu… tu mi aiuterai, non è vero?” i miei occhi sono sempre furenti e il mio istinto animale si sta risvegliando e penso si riverserà tutto su di questo essere perfetto che tanto adoro. Lo vedo cambiare quell’espressione soddisfatta, ora è serio e proprio non capisco cosa stia pensando.
“Sai Elèna…”
“Ma sta zitto” all’improvviso mi sento il braccio bloccato dietro la schiena con forza ed emetto un urlo soffocato.
“Non permetto a nessuno di parlarmi così” e mi strattona ancora il braccio.
“Però… A lascia stare… Cosa vuoi per insegnarmi a controllarmi?”
“Cos’è che dovrei lasciar stare? Dai dimmi… Non ho mica intenzione di romperti il braccio” mi viene da piangere però il troppo orgoglio me lo impedisce e fingo che mi sia passata l’arrabbiatura.
“Niente, te lo assicuro, non c’è nessun problema. Allora puoi insegnarmi? Sono sicura che da sola non ce la farei mai” mando giù il rospo amaro e metto su un sorriso che ahimè sarà apparso il più falso di sempre. D'altronde non posso fingere perfettamente, non sono un’attrice come quella lì.
“Vieni con me. Tu tizia hai problemi seri e ora dobbiamo parlarne”.
Non ci è cascato.
Mi obbliga a chiudere gli occhi e con i sensi avverto che andiamo in montagna. Mi chiedo a cosa serva venire fin qua per insegnarmi, non c’è nessuno se non appunto qualche grosso animale. Chissà cosa vorrà fare. Poco dopo mi permette di aprire gli occhi e assaporare libertà e buona aria di montagna.
“Damon…”
“Zitta tu stavolta, non vorrai fare come tutti che rovinano i momenti più bei momenti della vita, vero?!”
“Ma guarda che te sei il primo e anche il peggiore, perché lo vieni a dire proprio a me, prima a scuola stavo così bene e mi stavo divertendo e poi è arrivata quella sottospecie di… ‘integrata nella comunità’! E devo dire che si è integrata anche molto bene, è abbastanza spigliata da essere una creatura sublime come la descrivi tu…” sparisce e me lo ritrovo dietro che mi ha tappato la bocca e impedito i movimenti.
“Tu parli un po’ troppo, se stai parlando di quel bacio…”.
Cerco di divincolarmi, non voglio sentire più nulla di questa storia, però il suo fiato, la sua forza disarmante, le sue mani calde ed elettrizzanti mi impediscono di muovermi come razionalmente vorrei.
“Per favore calmati, è evidente che sei gelosa ma… per quello? Non ne vale la pena baby, era solo un bacetto perché c’eravamo rincontrati dopo anni, non penserai mica di scapparmi per questo vero? Non ha significato niente!” nell’ultima frase infonde dell’arroganza mista a sensualità, però il suo modo di pensare mi fa impazzire e quindi lo mordo e riesco a liberarmi.
“Ahia! Ehi sei focosa quando t’incazzi”.
Ora sì che mi fa arrabbiare, gli salto addosso e finiamo a terra, io con gli occhi che bruciano di rabbia sopra di lui “Te l’ho detto… Anche i tuoi occhi dicono la stessa cosa… Mi piaci, però… ora alzati, mi hai quasi trafitto… sono stato atterrato sopra una roccia appuntita” quello che sento mi riporta alla realtà portandosi via ogni più forte sentimento “Oh Dio, vieni su! Scusami sono proprio una cretina, stai bene? Comunque… Te lo sei in parte meritato”
“Cosa?”
Lo vedo sconvolto e mi affretto a spiegarmi “Ah ti prego, cerca di capirmi, mi hai spaventata e poi sono fuori di me, che… che… che cosa…!” mi ritappa la bocca e quindi perdo le speranze di comunicargli che non volevo che la baciasse.
“Te l’ho detto che non è stato nulla, quindi ora torniamo a casa e ci sbolliamo perché se mi atterri un’altra volta, ti spacco il collo così stai per forza tranquilla per il resto della giornata e ti risvegli domattina… Ok?” mi sorride con una punta d’ironia e riesce nell’intento, la mia faccia diventa più bianca di quanto non sia già.
Per tornare a casa decide di prendermi in braccio e correre per non dovermi aspettare… stronzo e ancora stronzo.
In questo breve viaggio ho fatto finta di addormentarmi perché non lo voglio proprio affrontare per ora. Mi sento appoggiare sul suo letto con delicata maestria e… una cosa che mi fa sussultare appena… mi accarezza dai capelli alla guancia ma si ritrae al mio sussulto, poi mi si avvicina anche col viso e prima sento il respiro caldo e penetrante, poi la punta del naso che sfiora la guancia, mi sta per baciare? Sul serio Damon? Fallo ti prego, non aspetto altro da mesi, forse non lo hai ancora capito, sarebbe comprensibile trattandosi di un uomo se pur di 350 anni. Avanti, ti prego fallo, baciami non aspetto altro da te, la brama è sparita ormai.
Ma tutto a un tratto, quel suono nella mia testa ricomincia, quel rombo, quel pulsare incessante, non ne posso più, deve finire mi fa impazzire; così mi ritrovo avvinghiata al collo di Damon che geme dal dolore, mi sono svegliata di colpo e l’ho anche attaccato, beh la mia recita della bella addormentata l’avrà fregato di sicuro… che idiota che sono. Per fortuna riesco a staccarmi, con la consapevolezza che la mia brama di sangue… non è passata per niente. Sto per scusarmi ma mi sento nuovamente bloccata al muro con la bocca tappata. Con una mano mi tiene ferme le mie in alto e con l’altra si è appoggiato al muro, mi fa scendere dal suo letto e mi minaccia facendomi salire il battito a mille dalla paura.
“Te l’avevo detto che non dovevi più attaccarmi” pronuncia con il viso contro il mio e gli occhi furenti e penso che è arrivata la mia fine, però non l’ho fatto apposta… avevo solo fame, sono ancora vulnerabile e inesperta. Chiudo gli occhi perché non credo mi serva guardarlo mentre mi stacca la testa, però non sento niente… solo il suo fiato e che mi lascia le braccia per portarmi a sé in un caloroso abbraccio.
“Ma che…” cerco di proferire
“Shh, te l’ho detto che voi donne cercate sempre di rovinare i bei momenti”.
M’irrigidisco… Non è vero. Per sciogliermi poi nel suo bacio, così delicato, dolce. Sono veramente sicura di essere con Damon? Apro gli occhi, eh sì è proprio lui per la miseria. Mi spinge sul letto, ecco che lo riconosco, mi bacia con più passione, di più e di più, si muove su di me avanti e indietro e io comincio a fare lo stesso. Ci baciamo e ci accarezziamo in ogni parte ma sento che di nuovo la passione si trasforma in brama di sangue, allora cerco di allontanarmi per non fargli del male e lui per tutta risposta deve avere un sensore che capta i miei cambiamenti d’umore perché mi stringe a sé “Ferma campionessa, sono un uomo non una piattola come mio fratello”.
Lo detesta proprio questo fratello. Lo prendo in parola e dopo avergli perforato il collo, quel collo così virile e delizioso, bevo e assaporo questo momento con passione e violenza, vado più a fondo, più a fondo e sento i suoi gemiti appesantirsi, la sua mano che mi tiene la testa, a indicare di non fermarmi, questo Damon è proprio un autolesionista. A questo pensiero mi stacco e rido piano in modo da non squittire (ho vergogna della mia risata quando esce a causa di un pensiero stupido che mi fa ridere) perché rovinerei l’atmosfera.
“Che c’è da ridere dolcezza? Ti ho fatto il solletico?”
“No, sono nervosa” che grande menzogna.
“Ah, lo so cosa ti metterebbe a tuo agio, questo!” mi strappa di netto i vestiti lasciandomi solamente in intimo, lo guardo un pochino spaesata e lui di rimando mi fissa, non si stacca da me… e mi fissa, cos’ha da fissare? Se gli viene in mente qualcosa da ridire giuro che…
“Sei bellissima, tutta tesa, con ancora i residui della rabbia e l’eccitazione, conserva questo spirito per sempre… te ne prego” rimango sconvolta e lo fisso vitrea per qualche secondo
“Ehi, che ne dici? Ti va a genio questo povero idiota squartatore che va in giro a baciare le proprie ex e ti tappa la bocca senza lasciarti parlare?”.
Gli grugnisco contro ma poi lo bacio passionalmente, per un minuto buono e quando sento che è il momento mi spoglio integralmente e mi lascio prendere nelle sue spire di passione, morte e sangue però voglio sapere ora e subito che tutto questo ha un vero significato e solo con me, non sono più la bambina spaventata di qualche mese fa.
“Damon, dimmi la verità, Elèna…” mai una volta che mi lasci almeno finire la frase.
“Non nominiamo mai più quel nome, ok? Ora siamo tu ed io, la vampira più coraggiosa che esista, perché mai dovrei ancora pensare a lei? Beh ora sì ci sto pensando… Mm, che bel culo che…”
E no eh, gli chiudo io stavolta la bocca baciandolo con i canini furenti ancora in bella vista. Geme, geme ancora, ancora più forte e sempre dentro di me. Ora non ho più dubbi che quello di prima sia stato solo un bacio di saluto, però non posso ancora togliermelo della testa perché era troppo passionale come bacio di ben tornato, per i miei gusti. La notte passa veloce e ci stacchiamo l’uno dall’altra solo alle prime luci dell’alba, stravolti, soddisfatti e felici. Beh, almeno io sono felicissima perché finalmente l’oscurità che mi avvolgeva interamente stanotte si è affievolita e il mio cuore si è riempito di un’energia che non so nemmeno da dove provenga, quello che so è che non ti voglio lasciare Damon, anche se non te lo dirò mai, hehe.
Restiamo a letto e mi stringe di nuovo a sé in un dolce e passionale abbraccio che non saprei definire quanto è durato ma sicuramente un tempo indefinito e magnifico. Si gira e finisco sopra di lui, che situazione paradisiaca.
“Buongiorno dolcezza, come ti senti? Hai ancora fame?”.
Mi chiede famelico e io rido divertita “No, credo che un po’ si sia calmata ma dopo ieri sera non ne sono poi così sicura, mi credi se ti dico che ieri sera pensavo mi fosse passata totalmente?” e invece… Guarda cosa mi viene da fare, povero Damon, chissà cosa pensa di me. No giusto, lui è peggiore di me, quindi non mi può dire proprio niente. Mi sento nuovamente accarezzare il viso e i capelli con una delicatezza fuori dal mondo e mi accoccolo vicino a lui per guardarlo in faccia, per capire che cosa sta provando veramente. Lo trovo sorridente ma con uno sguardo tipico di chi ha un grosso appetito… quasi assetato, non è che per caso vuole bere da me? Sono così a corto già di mio.
“Damon quella tua faccia mi fa un po’ paura, forse sei tu che ora hai fame. Probabilmente in questi tempi che mi hai nutrito, ti sei un po’ debilitato” gli passo una mano sul viso ed è leggermente sudato, allora capisco che sì, è un po’ debilitato anche lui ora.
“Cavolo, non ti sei nutrito abbastanza tu alla fine, scusami… Credevo te ne andassi quando dormivo e ti rifocillassi” mi sto preoccupando per uno che mi ha bloccata per sedurmi, strano.
“Eh no cara, dovevo sorvegliarti tutto il tempo, altrimenti avresti fatto una strage perché la tua trasformazione… non era completa e forse non lo è neppure ora. Ma per lo meno… Ora sei una donna” gli tiro un mini schiaffo.
“Come ti permetti, non ero vergine” lui ribatte.
“In questa seconda vita sì però… ma dimmi… chi è quello sgorbio che in vita è riuscito ad avvicinare una… scontrosa come te?”.
Mi accarezza come prima, lo adoro già cavolo, se mi facessi scappare uno come lui sarei proprio cretina. Di fatto, un po’ lo sono solitamente… ma stavolta non farò l’errore di perderlo.
“Ti prego Damon, aspettami qui” gli sorrido complice “Ti porto la colazione” alzo i tacchi e con la super velocità scappo dal letto senza che mi possa bloccare e corro verso l’ospedale per rifocillarmi di sacche di sangue. Siccome non trovo intoppi nel mio cammino, riesco a tornare a casa prima del previsto.
Arrivo a casa e… “Ahhh!” mi atterra con il viso vampiresco “Beh, perché mi devi atterrare appena entrata in casa? Ti ho portato la colazione” dico fintamente ingenua.
“Ma quale colazione…” lo vedo sniffare e allora capisce “Ah sì, la colazione, se non la tiri fuori immediatamente la divoro insieme a te, uno due e… tre” si avvinghia alla sacca che mi affretto a tirare fuori e poco dopo aver fatto un macello di sangue per tutto il pavimento mi porta in velocità sul letto, tanto per imbrattare anche quello, no. Prende un’altra sacca, la apre per bene e se la divora in un secondo, poi mi prende l’ultima e divora pure quella.
“Sono poche, me ne serve ancora, potresti andare a prenderne altre?”.
Mi chiede ansimante con lo sguardo ‘indemoniato’. “Ahm… non è che ti andrebbe… una piccola vena un po’ deboluccia? Mi sento in forze oggi e… vorrei ricambiare per quanto mi sia possibile”
“Ma non dire sciocchezze, ti prosciugherei in pochi secondi, ti ho detto che la tua trasformazione non è completa e voglio che si completi, allora forse potrò bere da te… Ti prego, vai!” mi convinco che sarebbe una sciocchezza e ritorno all’ospedale per poi arrivare a casa sua qualche minuto dopo con altre 4 sacche, tutte di 26 gradi, qualcuno lassù mi ammazzerà anche se in effetti sono già morta, però il Karma arriverà anche per me. Mi blocca da dietro per le braccia e mi ringrazia con i canini ardenti, pulsanti. Fa finta di assaggiarmi ma non mi ferisce, avrà paura che anche solo una goccia di sangue in meno mi possa pesare, che tesoro. Tutto questo mi fa impazzire ed eccitare ma prima deve rifocillarsi,così mi stacco ordinandogli di bere tutto e poi di raggiugermi in cucina.
Dopo mezz’ora non è ancora arrivato e allora decido di salire per vedere cosa sta combinando e se è tutto a posto. Arrivata, lo trovo sul letto, allora immagino che mi voglia tendere una dolce trappola e mi avvicino furtiva, però… Se volesse farmi uno scherzo mi avrebbe sentita arrivare, mi avvicino ancora un po’ e… Ma sta dormendo. Caro, meno male che ha un letto matrimoniale, così mi posso stendere anch’io accanto a lui. Lo guardo intensamente e avvicino il viso al suo petto, come per fargli sentire che ci sono e poi per sentirlo ancor più mio. Sto per addormentarmi e andare nel mondo dei sogni, tutte queste emozioni mi hanno tolto le forze, quindi ha ragione lui, non sono ancora del tutto completa, è frustrante. All’improvviso lo sento… gemere quasi e poco dopo comincia a pronunciare delle parole. ‘Elèna’. Ancora lei, lo sapevo che non l’aveva dimenticata, che rabbia che provo, ecco mi è passato il sonno così almeno veglierò su di lui come ha fatto con me. Lo sento ancora parlare come se conversasse con la fantomatica Elèna. Mi scende una lacrima perché penso di far parte della categoria di persone prese in giro della società, la mia famiglia è morta da tempo e non mi volevano più. Mi sale sempre più il pianto. Il ragazzo cui sono vicina pensa a un’altra e devo nutrirmi da lui altrimenti morirei in poco tempo. Piango e tremo, non posso contenere tutto questo. Mi deve aver sentito perché si muove e mi stringe a sé come fa da un po’ di giorni a questa parte, però stavolta con delicatezza assoluta. Eh sì mi ha proprio sentito, che vergogna. Restiamo un po’ così quando decide di chiedermi spiegazioni.
“Ehi piccola, cos’hai da piangere? Noi vampiri siamo delle rocce, non dobbiamo piangere, lo sai?”.
Niente da fare, non riesco a smettere è più forte di me e ne ho bisogno, forse più del sangue. Ho bisogno di sfogarmi e fargli capire che non sono solo una paziente da curare, compiangere e poi scaricare in mezzo a una strada sola e in balia del mondo.
“Ti senti male? Ah… no, lo so cosa vuoi” da ebete si morde il polso ma lo fermo “No, non si tratta di questo. Sto pensando alla mia vita… O meglio…”
“Alla tua morte. Avanti raccontami questa brutta storia che ti fa piangere, altrimenti non ti lascerò mai più alzare da questo letto” sorride ironico. Il suo sorriso penso sia il più bello e interessante che abbia mai visto, ha le rughette all’estremità degli occhi e sulla fronte ma questo mi piace. Non ha alcun senso questa cosa. “Mi piaci”
“Ah, non cambiare discorso, mi devi ancora raccontare… la tua storia” “No, ora non mi va, sto male ma un’altra volta te la racconto. Ok?”
“Ok, ma ora… vieni qui e appoggiati a me… le lacrime sul petto mi danno un po’ fastidio ma andiamo bene perché… ho la maglietta… ma se vuoi la tolgo” lo prendo a pugni sullo stomaco.
“Ok, ok… niente petto nudo” poiché non voglio parlare ne far altro, lo abbraccio e gli passo la mano sotto la maglietta ma lievemente, poi mi fermo e mi addormento.
Ripensandoci adesso non capisco proprio come abbia fatto ad addormentarmi in quel modo così improvviso… sarà il calore che emana quest’angelo, che poi dovrebbe essere freddo no, invece sembra un licantropo.
 
 
“Ehi Damon, lo sai che ieri ho pensato fossi un licantropo? Sei… così caldo e non ti sei raffreddato nemmeno prima che ti portassi da bere. Non è strano?”
“Ma nemmeno per sogno, non sono un lican e mai vorrò esserlo, trasformarmi quando vuole la luna? Non scherziamo. Piuttosto… vedo che non hai nessun anello al dito ma che puoi uscire al sole… allora mi chiedevo se non avessi qualche altro oggetto antico che ti permetta di… respingere il potere che il sole ha su di noi, per così dire”
“Mah… non saprei. Quando mi sono ritrovata così, ero già in cella e poi mi hanno trattata da cavia di laboratorio per dei lunghi, lunghissimi anni. Non avevo nessuno, mi sono aggrappata ogni secondo alla speranza che un giorno sarei uscita illesa. In effetti, così è stato perché qualcuno mi ricordo che un bel giorno è riuscito a ribellarsi ma non ricordo il suo viso, se no te lo descriverei anche, sono brava a fare identikit, so solo che sono uscita grazie appunto alla rivolta di questo vampiro e grazie al sacrificio di una signorina bionda” gli sorrido dritto nell’anima e lui ricambia pensieroso.
“Che c’è Damon, ti ha rattristato questo mio racconto? O ti è venuto in mente qualcosa?”
“Beh, tu cosa intendi per cavia da laboratorio piccola?Perché anch’io sono stato… Oh cazzo, in che anno sei stata rinchiusa, lo ricordi vero?”.
Mi guarda molto preoccupato e non capisco il motivo.
“È più difficile a dirsi che a farsi. Avevo la mente totalmente annebbiata in quel periodo, ho passato tutti quegli anni nello stesso stato in cui mi trovavo quando mi hai trovata, solo che… non so, c’è un particolare che ora come al solito mi sfugge, ma che mi dava il minimo di forze possibili per rimanere viva e cosciente. L’autore di tutto ciò doveva avercela proprio a morte con noi vampiri, però il punto è che mi hanno trasformata, perciò per tutti questi anni mi sono chiesta… che senso avesse la mia esistenza, potevano lasciarmi morire invece di avere un altro ‘problema’ in giro per le strade… Ti pare? E questa è un’altra delle cose che volevo scoprire, cui mi sono aggrappata, tra le tante del resto… come per esempio chi ci ha salvati tutti in una volta sola. Adesso non offenderti ma se mi chiedesse di andare a stare con lui, anche fosse un bastardo, ci andrei subito per quello che ha fatto per tutti noi”
“Ma io… sono un bastardo se permetti, eppure ti sei innamorata lo stesso… dolcezza mia, non ne sono per niente contrariato”.
Di nuovo quel sorriso languido che fa sussultare ogni volta il mio delicato cuoricino.
“E con questo, cosa vorresti dire? Che accetti che io ti ami e stop?” se mi rispondi di sì, ti ammazzo all’istante.
“Hahaha, secondo te è così?”
“Daiii!”
“Ok, ok… Ovvio che non lascio fare tutto a te… Comunque non hai capito quello che veramente volevo dire, vero? Amore… ero io quel tipo che ha liberato tutti, quindi era destino che ci rincontrassimo. Sapevo che dopo essere usciti sareste stati tutti agonizzanti e quindi vi ho seguiti e aiutati, però tu stai parlando di pochi mesi fa, vero… non di 300 anni fa”.
Spalanco gli occhi per lo stupore “Ricordo proprio qualcuno che mi porta via in braccio dalla prigione, solo che non ho pensato di guardare chi fosse, ero troppo abituata a essere portata via e non volevo guardarli in faccia! Non ci credo, allora eri tu…” mi scendono le lacrime copiose e mi fiondo con le braccia al suo collo. Non solo mi ha salvata dalla tortura e la morte certa ma mi ha pure curata senza minimamente sapere chi fossi, questo è davvero un angelo e gli altri di lui possono dire quello che vogliono. All’improvviso però mi salta alla mente un particolare insolito.
“Ehi… ma perché non mi hai salvata 350 anni fa? Non lo capisco” a questa mia domanda trasalisce e comincia a sudare freddo.
“Che cosa hai detto?”
“Beh… adesso ricordo che sono lì dentro da… 350 anni… perché non mi hai liberata allora? Non mi hai trovata?” continua a guardarmi preoccupato e sposta lo guardo, chissà perché.
“Beh, mi addolora molto ripensarci e soprattutto dirtelo… Io a quel tempo ho pensato costantemente a come mi sarei vendicato di quei bastardi e quando sono riuscito nel mio piano con un mio amico… non ho pensato a nient’altro, inoltre da quel momento ho spento i sentimenti che ho riattivato molto tempo dopo, e dopo aver fatto un sacco di danni… sia a me sia a chiunque altro. Non me li conto più nemmeno su cento mani gli umani o vampiri uccisi… per ripicca, per svegliare Katherine o…” lo vedo rabbrividire “Perché mi avevano fatto qualcosa che non mi andava… tipo… ti faccio un esempio pratico. Una volta in un pub ho conosciuto una bellissima donna”
Me lo dice con lo stesso sguardo languido con cui mi guarda di solito e gli ringhio letteralmente dietro “Hehe, tranquilla amore…” mi avvicino al suo viso e lo guardo intensamente sorridendogli “Mi hai di nuovo chiamato… Amore”
“Eh? Ma fammi finire un discorso… guastafeste! Insomma l’ho conosciuta, sono andato a casa sua prima che arrivasse suo marito e dopo qualche giorno lei mi ha detto che non poteva rovinare il suo matrimonio e… questo come tante altre cose mi ha… fatto scattare una molla dentro… come se non fossi abbastanza apprezzato e… Bam!”
“L’hai uccisa… Mi dispiace. Fidati che uccidere una persona non fa mai bene alla mente… al cuore” gli appoggio le mani così questo cuore di pietra capirà quello che voglio dire. “Hai ragione, per quello di recente… ho smesso con la morte e mi sono dato al sesso sfrenato”
e lo dice anche sorridendomi, lo so benissimo anche io questo e quindi gli pianto le unghie nella carne sul braccio facendolo gemere. Però che espressione di dolore da macho, solo lui può provare dolore in modo così dignitoso.
“Mi fa piacere che hai ancora la soglia del dolore, così potrò fare di te tutto ciò che vorrò, muahaha!”
“E come no, piccolo pulcino che non sei altro, vieni qua che ti pianto io qualcosa…” mi dice quasi ringhiando per gioco e io scappo correndo in giro per la sua casa/castello. Mi rincorre, mi rincorre finché non mi lascio prendere e vengo circondata dalle sue braccia iper muscolose, infatti mi ha chiamata pulcino, beh in confronto suo lo sembro eccome. Dopo avermi circondata, si avvicina e mi bacia da dietro. I suoi baci sono sempre i migliori e non potrei mai sostituirli con quelli di nessuno: inizia piano e senza pretese per mettermi a mio agio e poi la sua natura forte e passionale si rivela maestosa, possente e coinvolgente. I nostri baci diventano focosi e dalle labbra passa al collo, la parte dove desidero di più essere baciata, lì impianta millimetro per millimetro dentro di me i canini e questo mi fa sussultare, gemere, rabbrividire e non so nemmeno cos’altro. Contrariamente a quello che credevo, non mi sento tirar fuori quantità industriali di sangue, sta fermo in quel punto alternandosi con dei baci magnifici che non scorderò mai (è una promessa). Tutto questo mi fa semplicemente impazzire, sento che i brividi si spargono per tutto il corpo e le gambe mi cedono.
“Ahh, ti prego fermati, fermati… Avevamo… un discorso in sospeso, ricordi? Io, tu… il laboratorio maledetto di molti anni fa” niente da fare, per quanto mi sforzi di distrarlo mi bacia nuovamente, non vuole proprio distaccarsi, che sesso dipendente, accidenti. Però devo ammettere che di questo passo lo diventerò pure io se continuiamo così, è troppo per resistergli.
“Ti prego… fermati Damon, non possiamo sempre baciarci… dove siamo in un’orgia?”
“Beh… tecnicamente non sarebbe nemmeno corretto, visto in quanti siamo e… cosa siamo e poi te sei troppo innocente per partecipare a certe attività notturne”
“Più che altro non vedo perché dovrei, ho te… non potrei mai preferire un’orgia, sei di gran lunga meglio”
“Ahh, mi dici certe cose e non vuoi che continui a baciarti, tu sei strana sai, veramente non ti capisco e se non mi spieghi… no, no va beh dai, passo” quel suo sguardo allegro misto al rassegnato mi convince a cambiare idea, come faccio a non dargliela vinta? Non mi ha mica chiesto se può uscir con un’altra. Stavolta lo bacio io, poi lo abbraccio e lo tiro a me (diciamo più che altro che si è lasciato tirare). In questo gioco di baci e amore sembriamo danzare ed esattamente come l’altra notte finiamo sul letto, a rotolarci baciarci spogliarci e ancora amarci, in ogni modo possibile immaginabile. In questo gioco di baci e amore sembriamo danzare e ancora finiamo a rotolarci baciarci spogliarci e ancora e ancora.
E intanto la mattinata passa così, poi arriva l’ora di ‘pranzo’ per gli umani, così tutti sono da qualche parte e le strade sono quasi deserte e ne approfittiamo per farci un giro mano nella mano. Mi sto divertendo tanto con lui, che non potrei stare senza. Non voglio neanche arrampicarmi sugli specchi e far finta di nulla perciò tiro fuori l’argomento sogno con Elèna.
“Senti Damon, ho una domanda da farti”
“Dimmi, tanto so già che non sarà piacevole, però ti ringrazio per la decisione del tuo tono e delle parole, non amo chi usa i diminutivi e ci gira intorno per cercare di affievolire il problema”
“Ah ecco, ti ringrazio… Ehm, l’altra notte… hai sognato”
“Ops, e quindi ho anche parlato, però non ricordo cos’ho sognato, dovrai ripetermi tu cosa ho detto” mi sorride e così mi faccio venire il coraggio.
“Ecco, mi sa che hai sognato… Elèna”
“Uhm? Ah sì… ho anche riso vero? Perché ho sognato di quando l’ho buttata in un fiume perché da umana era andata a cercare un lican senza dirmelo, per… dimostrare a tutti che sapeva cavarsela da sola… Che vuoi farci, voi donne siete… così orgogliose”.
Gli do botte sulla spalla “Ehi, ma possibile che mi devi sempre canzonare per la mia poca forza? Sono… stata cresciuta male. Pensa che prima d’incontrarti non avevo mai bevuto sangue umano alla Augostin, il tuo possiamo dire che è stato il primo” gli faccio una linguaccia enorme “Ehi, non prendermi in giro, visto che ti hanno torturato così a lungo avrai rimosso ciò che ti hanno fatto e… ciò che ti hanno fatto fare… principessa, altrimenti non saresti viva. Un vampiro appena nato deve per forza nutrirsi entro poche ore, altrimenti muore… è come dire che se non allatti il bimbo che ti è appena nato, muore… non è come il proprio genitore adulto che avendo mille cose importanti da fare, riesce a saltare anche due pasti, per non parlare di quei particolari casi...”
“Ah lo so, sono un’anoressica, lo so… ma ti ripeto che non l’ho voluto io. Comunque non so che dirti. Non ricordo di essere mai stata nutrita di sangue umano e poi quando la brama qualche giorno fa si è affievolita, ho cominciato a vedere tutto più chiaro ma soprattutto… a ricordare ogni cosa. Da quando sono una vampira la mia memoria si è molto rinforzata. Quand’ero viva dimenticavo particolari anche molto importanti, mentre ora non mi sfugge niente, beh alla Augostin credo di aver avuto dei motivi tali da dimenticare le cose meno importanti, appunto del fatto che non mi è mai stato dato sangue umano, però ora sono in condizioni normali… anzi” lo guardo fisso con sguardo complice “e quindi non ho più motivo di scordare e non sai quanto questo mi risollevi l’autostima… hai presente quel piccolo tic nella mente che ti condiziona nelle decisioni e nei comportamenti? Ecco, per me ricordare è molto importante, e in vita… scordare cose anche importanti mi faceva sentire impotente e inferiore, quindi a pensarci bene, forse un po’ volevo anch’io diventare così. Solo che ora come ora non so se mi alletti veramente. Tu che mi dici?”
“Dico che mi sento molto più realizzato e soddisfatto ora… Ora che posso godermi tutto quello che voglio senza dover rispondere delle mie azioni a nessuno… O meglio, mi piace il fatto che non ci sono cose a cui non potrei rimediare. Tipo avere dei problemi con le autorità ed essere condannato senza possibilità di fuga a 40 anni, oppure dover per forza sgobbare per un solo tozzo di pane, oppure fare il modello e dover rinunciare all’unica cosa buona di questo mondo, il cibo. Perché diciamocelo, ora che il mio corpo è immune a ogni tipo di batterio e roba simile, non ho bisogno di farmi scrupoli su cosa mangiare. Se mi piace un doppio cheeseburger e altre schifezze… posso. Oppure… voglio mangiare del cibo che mi piace, ma è radioattivo? Posso farlo senza problemi, perché il mio corpo… è immune!” mi spiega con foga e trasporto. Penso sia proprio delizioso in questo momento “Ok è immune… Però scusa se te lo dico eh… ma dalla voce con cui hai chiamato Elèna l’altra notte, non sembrava che il sogno fosse divertente. Non mentirmi Damon, ti sono molto grata per avermi curata però non vuol dire che non ti possa fare domande scomode e viceversa. Cioè… tu mi piaci…” ora i miei occhi sono limpidi, liberi da strane brame e dall’oscurità ma anche seri, molto seri. “Ti prego Damon, non ti lascerei mai perché sogni la tua ex ma per una menzogna proprio su questo tasto sì. Allora?” gli sorrido speranzosa in una risposta comparabile con la verità.
“Beh ecco… stavo sognando… il momento in cui… lei ha bevuto da me perché rifiutava il sangue animale e quello delle sacche”.
Ci guardiamo dritti negli occhi e nei suoi scorgo un velo di paura e vergogna quindi decido di passarci sopra, come gli ho detto, non me la sarei presa per un sogno, e poi la sua espressione dice tutto e mi rassicura. “Però non mi pento di averlo fatto… in quel momento mi è piaciuto sai, e per una settimana non ho pensato ad altro, questo perché è una cosa… intima, infatti, il tuo amore per me… Ora che mi hai detto di non esserti mai nutrita davvero… potrebbe essere condizionato proprio come il suo… perché sono così stupido e non penso mai… perché?”.
Oh no, cosa va blaterando ora, certo che mi sono nutrita solo che di sangue animale, qual è la differenza, sempre sangue è dopotutto. “Damon, mi vuoi spiegare perché ora ti sei incazzato e dici che non mi sono nutrita? Certo che mi hanno nutrita, però di sangue animale, per farmi morire e alla fine eccomi qui”
“Però quando ti ho trovata stavi per impazzire… A me non succede perché appena trasformato mi sono nutrito di un copioso numero di vene e questa è una storia che per ora non ti voglio raccontare. Non a una donna, per carità, come storia fa quasi ribrezzo anche a me… che ne sono l’autore. In ogni caso, il vero sangue per un vampiro, quello che fa la differenza, è quello umano, e soprattutto preso direttamente dal corpo… Pulsante e bello caldo, dolcezza”
“Ok dolcezza, quindi stando a quello che dici tu mi sarei dovuta innamorare di qualche animale. No, mi rifiuto di credere che solo perché mi hai salvata, io debba essere assoggettata a te” sono determinata a dimostrargli in ogni modo che si sbaglia anche solo un po’.
“Beh invece ci devi credere. È così… purtroppo”.
Quello sguardo triste mi dice che gli è già successo e ci voglio vedere chiaro, limpido anzi.
“Damon… ti è già successo con Elèna?”
“Wow, sei proprio una Einstein, eh?”
“Ed è questo che hai sognato quando hai detto il suo nome?” sgrana gli occhi per un attimo e mi guarda serio e preoccupato.
“Ti prego Damon, non mi guardare come ti leggessi la mente, non è così… forse ti ho solo capito… ehi, non ti devi preoccupare che dica a qualcuno questi tuoi segreti. Però se io dovessi mai tradirti… ti concedo il permesso di uccidermi nel modo che ritieni più cruento” gli sorrido per rassicurarlo.
“Come ho fatto a non pensarci prima, certo… ucciderti cruentemente… buona idea”.
E all’improvviso si avvicina ancora e finge di mordermi. Sei sempre il solito Damon Salvatore, non guarirai mai dalla tua brama. Però intanto mi ha fatto provare mille sensazioni che più piacevoli non potevano essere.
“Beh? Ti è piaciuta la passeggiata, amore?”
“Ahh, come mi rendi felice”
“Why baby?”
“Perché ora mi chiami amore e non più con quei nomignoli da Don Giovanni, stupidi”
“Ah… quindi ti piaccio più romantico e smielato” ha tirato fuori i canini, e provo un misto di paura e desiderio. “No, al contrario. Però mi rende felice semplicemente essere chiamata amore, tu sei perfetto così come sei. Però ora devo trovarti io un soprannome che ti piaccia”
“No… io sto bene così”.
Si pavoneggia, e quindi gli tiro uno schiaffo sul sedere per farmi rispettare.
“Beh, troverò lo stesso un nome da darti, però mi sa che per ora ti chiamerò Bertuccia” lo canzono con il sorriso fiero di chi è riuscito nel suo intento.
“Cosa? Beh, se dev’essere così, allora io potrei chiamarti anoressica, visto che sei la metà di me o più… Ahn, cosa ne dici?” mi afferra e comincia a farmi il solletico, odio il solletico però fatto da lui è piacevole perché pur essendo molto forte è delicato, anni d’esperienza con le donne immagino. Beh dai, non mi posso lamentare, almeno ha imparato qualcosa di buono.
“We bono, che facciamo, andiamo al bar a mangiare, ho un certo languorino ma non voglio sangue… non sono in preda agli spasmi” gli sorrido famelica e intrigante. Più il tempo passa e più lo voglio tutto per me, non riuscirò a dimenticarlo facilmente se un giorno non mi dovesse più volere; il che può benissimo essere visto il mio carattere tenebroso e scostante.
“Ah quindi sono bono eh? Mi piace… Vieni, so io dove portarti, hai voglia di fare un viaggio? Tanto con la nostra velocità ci arriviamo in poco tempo”. Lo adoro.
Dopo un’ora che lo seguo con lo stomaco che brontola, arriviamo in una strada con campi sterminati verdognoli e ci fermiamo all’improvviso.
“Damon… è questo il posto? – mi brontola lo stomaco – Mamma che fame”
“Beh non mi piacciono le ragazze deboli ma te lo concedo… Per ora ti perdonerò perché hai fame… vieni” mi distraggo un attimo e poi non lo vedo più… Mah…dopo qualche secondo sento uno spostamento di vento e mi si para davanti.
“Beh, non vieni? Dai canarino, ti distrai un po’ troppo spesso… e per un vampiro non va bene, lo sai che siamo presi di mira da tutti, umani, licantropi… streghe e quasi nessuno che ci sostenga o ci capisca, per esempio la mia… diciamo ex, non mi ha accettato all’inizio, mi odiava a morte perché tra l’altro… avevo ucciso e trasformato sua madre”.
Lo guardo esterrefatta, praticamente l’ha uccisa.
“Te sei fuori di testa… scommetto che te lo ha chiesto lei eh” lo vedo che mi guarda perplesso e poi gira lo sguardo “Basta ci rinuncio, con te è impossibile parlare… beh, me ne vado, non posso restare con una persona che mi legge nella mente e che quindi mi spia”.
Fa finta di guardare nel vuoto e di andarsene, però lo fermo per un braccio e lo attirò a me.
“Che cosa pensi di fare tu? Di andartene senza neanche concedermi… un bacio? Ti ricordo che mi hai appena parlato di una cosa importante sulla tua ex. Io… potrei essermi offesa. Ah basta, ti prego ho fame… Mi puoi portare in quel posto che dicevi? Guarda che mi metto a fare la bambina viziata e ti spacco i timpani”
“Ah… ora sì, però no… niente ragazzina viziata, se ci provi ti stacco il collo, quello lo sai che non si ricompone” urlo di paura sempre nella nostra finta e scappo per farmi rincorrere.
Dopo qualche minuto arriviamo al posto predestinato e mi stupisco… credevo che tutto quell’entusiasmo fosse per un posto molto bello per mangiare, invece mi si para davanti un bar abbastanza anonimo e dalle pareti esterne scure. “Damon, è questo il posto?” dimmi di no ti prego. “Certo che è questo ma quando entriamo, capirai perché tutto questo entusiasmo, accetti l’invito di un povero cretino in un bar apparentemente insulso, My Lady?”.
Mi fa ridere quando parla forbito, quindi entriamo con me piegata dalle risate. Se non sono presa dalla brama di sangue, in questi pochi mesi mi sono scoperta una gran simpaticona.
Dentro, questo fatidico bar si rivela ancor più scuro dell’esterno e mi sale la noia senza aver ancora sentito né visto nulla. Vedo il viso di Damon illuminarsi e non riesco proprio a capire che significato nascosto ci sia dietro a questo posto. “Pulcino, smettila di guardarti in giro e seguimi… ti devo presentare una persona o meglio… una strega”
“Wow, e mi presenti una che se capisce cosa sono, mi può fondere il cervello perché ha paura di me?”
“Beh se volesse potrebbe fonderlo anche a un umano ma non correrai alcun rischio, credo”.
Ecco lo sapevo, ora ci rimetto le penne. Sembra che il mio corpicino già abbastanza minuto non sia abbastanza. “Ti vedo preoccupata… è proprio questa la sorpresa… non vedevo l’ora di presentartela così da potermi liberare di te senza destare sospetti, credimi non sai quanto mi dispiace ma non posso proprio prendermi cura di te” mentre dice queste cose, mi guarda con sguardo omicida negli occhi, però non sono affatto idiota e allora imitando le sue mosse, con la super velocità lo blocco per un braccio da dietro la schiena e gli sussurro con voce altrettanto inquietante “Guarda che so badare a me stessa ora, non sono appena nata, sarai anche più grande di me ma sono sempre di qualche secolo fa anche io” lo giro e lo fisso negli occhi con una forte luce di sfida ma lui non si arrende e ripete le mie stesse mosse, alche sento un acuto dolore alla spalla, tanto che se fossi stata umana sarei svenuta, però in queste condizioni la soglia del dolore è attutita. Mi ha rotto il braccio. Sento un tuffo al cuore, ma non mi do per vinta e lo affronto, perché cazzo mi deve rompere il braccio… fa male, bestia ladra, molto male. “Ahia… porca eva Damon, mi hai rotto il braccio, adesso per quanto dovrò stare con queste fitte prima che si ricomponga?” lo guardo esterrefatta e spiazzata e lui si preoccupa.
“Oh no, no, no ,no ,no scusami ho fatto troppo forte. Penso che dovremo fare un corso di yoga perché almeno io perdo il controllo standoti vicino. Davvero… - mi guarda sensualmente, forse per farmi capire che devo farmi passare l’arrabbiatura perché tanto non voleva fare niente di male… si si ci hai provato carino. Ora però te la vedi con me. “Se certo, come no… un motivo in più per stare con gente intorno pronta a donarti, senza ribattere un po’ di ‘linfa vitale’. Bella trovata! E comunque se pensi di risolvere tutti i problemi tappandomi la bocca ti sbagli di grosso” lo guardo a mò di sfida e voglio proprio vedere se prova ancora a utilizzare lo stesso metodo.
E infatti, neanche dirlo… Mi afferra il polso con la sua fermezza delicata, mi guarda intensamente come a voler sfondare quel muro che ho piantato tra me e lui e che in generale esiste a lasciar fuori il mondo, poi mi tira a sé senza chiedere per favore e grazie e io ancora mezza scioccata mi lascio trascinare, mi avvicina ‘pericolosamente’ e al contatto con quel corpo perfetto e… (lo ribadisco per l’ultima volta, giuro) caldo, vengo assalita dalle vampate ma non voglio mostrarmi ‘debole alla carne’ come ha detto lui, e ho appena affermato che non mi può tappare la bocca ogni volta. Solo che per le vampate che sto trattenendo i miei occhi sono ugualmente lucidi, credo che i miei sensi come tutto il resto siano molto più sviluppati che da umana… maledizione… e maledetto te che hai alle spalle molti più anni di me… fanculo. Nemmeno ve lo sto a ripetere: mi bacia con fermezza… e per forza, non ho aperto bocca per contraddirlo, sono scema anch’io di fatti. Davanti a quella miriade di gente, il modo in cui mi bacia… così passionale e allo stesso tempo così cauto e ‘casto’, purtroppo… o per fortuna, mi sciolgo e il muro va a farsi fottere.
Mi lascio andare perché sono troppo infuriata per capire qualcosa. Mi sento intorpidita.
“Che cosa mi hai fatto? Mi hai dato qualche sostanza per farmi stare buona?”
“Certo, ti ho dato la sorella della verbena che invece di bruciarti ti rilassa, andiamo dai, perché dovrei farti una cosa del genere, non ha alcun senso. Tu sei innamorata di me e…”.
Lo invoglio a continuare la frase
“E anche io a mio modo lo sono, anche io sono… innamorato di te, quindi se ti ho fatto una cosa simile è solo per errore, a volte non controllo bene la mia forza e se mi perdonerai ti dirò il vero motivo per cui ti ho portata qua. Solo ora capisco che forse ho commesso uno sbaglio a portarti ma… Eh va bene… Te lo dico: ci sono venuto a suo tempo – fa una pausa per trovare le parole giuste forse ma non sono nata ieri, ha capito benissimo - con Elèna”
Beh , si è sprecato con le parole ma non sono molto lucida e il solo sentire quel nome mi fa salire il sangue, o quello che è, alla testa. Gli occhi mi si tingono di un poco rassicurante color scarlatto e le guance, di solito rosee, si cospargono di venature color carbone ardente. Se un bimbo umano mi vedesse ora, sverrebbe dalla paura ma questo ora come ora non mi tocca minimamente, in mente ho solo quel nome: Elèna, Elèna, Elèna. Mi rimbomba in testa come un disco incantato e la mia furia aumenta. A un certo punto il mio pensiero si sposta su un ricordo strano… Il nostro primo incontro… mi hai salvato… poi riguardo Damon e… ‘magicamente’ tutta la rabbia come fosse aria sparisce e quando mi accorgo dell’espressione che ha sul viso mi sento proprio un animale, una completa sciocca. Come faccio ad arrabbiarmi con chi mi ama e che per di più mi ha salvata? Solo io con il mio caratteraccio posso… l’istinto che ho acquisito con questa nuova natura non giova affatto. Mi sento ancora un poco scossa e avverto le sue mani sulle guance, poi le labbra e infine mi abbraccia… Perché gli uomini con me devono sempre averla vinta? Non capisco… ma evidentemente deve essere così. Accantono quel pensiero negativo e lo abbraccio anch’io e cerco di scusarmi. Evidentemente si sente colpevole o non gli piacciono le scuse, non mi lascia nemmeno il tempo di scusarmi che mi posa un dito sulle labbra. Allora anche tu Damon sai essere sensibile e romantico.
“Ok, non mi scuserò ma che sei molto romantico te lo devo dire, è la verità” gli sorrido con fare gioviale e sereno.
“Finalmente ti vedo ridere eh, che impresa titanica che devo affrontare. Però, questo mio bel faccino da cucciolo bastonato funziona sempre. Devo proprio ammettere di non essere affatto male”
“Ah, che umile”
Si sbraccia gesticolando a destra e a manca dicendomi che è la sua migliore qualità ottenendo il mio perdono, però… caro Damon, non sai che ti passerà la voglia di spaccarmi le ossa solo perché si ricompongono e di tapparmi la bocca perché sono una donna che ti piace.
“Tizio, vorrei che facessimo insieme degli allenamenti, io per rinforzarmi e tu per imparare a controllare la tua forza… non mi pare che te ne sia mai curato, dico bene?”
“Beh non ne ho mai avuto bisogno, non mi è mai capitato con Elèna…” Non termina la frase che lo schiaffeggio. “Non la nominare più per oggi, ok? Sono stufa di sentirla… perché non so se ti è chiaro, se a me piace qualcuno, non vado a baciare gli ex. Ti è chiaro Damon?”
Si tocca la mascella e torna serio.
“Lasciati abbracciare prima di farmi elargire strane promesse, principessa”
Gli affondo le unghie nelle braccia
“Cosa?” ringhia dal dolore e lo vedo convincersi a ‘collaborare’.
“Va bene, ti prometto di non nominare più la mia ex però non pensare che lo facessi per farti ingelosire… beh in effetti era anche per questo…” sorriso ammaliatore “Ma lo facevo senza importanza… credimi, quella con lei è stata una bella storia ma… alla fine ha deciso di dimenticarmi per un motivo o per l’altro e quindi per me sono state abbastanza immediate le conclusioni”
Nel dire le ultime parole si gira e cerca di dissimulare quella poca tristezza che però a me non è sfuggita.
“Quanto bugiardo che sei, probabilmente non l’hai ancora digerita e mai ci riuscirai… guarda che mi sto abituando a essere un ripiego”
“NO, non mi sfottere e non pensare certe sciocchezze. Comunque a proposito di passato, se vorrai domani, ti racconto un po’ in poche parole la nostra storia, così sai che voglio essere sincero con te e prima che mi chiedi come farai a credermi… ti dico subito che dopo averti raccontato ogni cosa, ti porterò da lei e le chiederai chiarimenti o curiosità, sempre che tu non mi dica… mi fido ciecamente di te Damon, stiamo a letto insieme tutto il giorno Damon, o… ti voglio tutto mio e non voglio sapere del tuo passato perché è solo di ora che mi interessa Damon… e cose del genere”
Rido di gusto, solo lui poteva riuscire a farmi ridere in questa mia situazione “Ah… ti voglio tutto mio oh sommo cavaliere Salvatore delle donzelle e voglio condividere il letto con te tutto il giorno, mi interessa di ora non del tuo passato ma allora nemmeno io ti racconterò delle mie storie importantissime con Tizio e Caio” lo guardo di sottecchi sorridendo mentre aspetto la sua reazione che non tarda ad arrivare, con mio sommo piacere non la trattiene nemmeno un po’
“E chi sono? - Chiede con tono troppo brusco e quindi si corregge -Che nomi antichi che avevano”
Mi cinge i fianchi dietro la schiena e sfoggia il suo miglior sorriso, uno di quelli che più di lui mi conquisterebbe se fosse vero. “Questi tuoi sorrisi mi conquistano ogni volta, non riesco a tenerti il broncio, salvo che tu… non stia fingendo… sicuro che non vuoi sapere nulla di tizio e caio?” lo rimbecco con voce ‘astuta’. All’improvviso si rabbuia, abbassa lo sguardo “Sul serio non riesci a ribellarti a me? Però, prima ci eri riuscita no… per me è questo l’importante. Sai perché te lo dico? Ho paura ogni volta che tu faccia quello che fai per un legame di asservimento da quando ti ho fatto bere da me, se così fosse, non so cosa farei… è già successo e non mi è piaciuto. Non per chissà quale motivo, solo perché i sentimenti potrebbero non essere veri e poi visto che il nostro passato è legato… è probabile che il legame di asservimento influenzi molto sostanzialmente il tuo rapporto con me”
Mi prende le mani le avvicina al suo petto, è preoccupato e si vede. “Damon… se fosse così io dovrei continuamente desiderare di restarti appiccicata, e poi non avrei deciso di andarmene poco fa, anzi ti avrei solo fatto notare quello che avevi fatto senza neanche battere ciglio. Ricordati che sei molto più forte ed esperto di me, quindi mi puoi ipnotizzare e allora non avresti problemi a impedirmi di urlare. Dai sta tranquillo non sono dipendente da te, in tutto questo abbiamo solo da guadagnarci e sai perché? Questo non può essere del tutto inutile, secondo me se ci trovassimo lontani e avessimo bisogno d’aiuto, questo ci permetterebbe in qualche modo di sapere dov’è l’altro. Capito Damon?Non ci resta che verificare se è vero o no, ovviamente se e quando mi troverò in pericolo, s’intende”
“Ah, pensi questo? Beh potrebbe essere, non mi stupirebbe se fosse così, infondo non è poi così strano dopo quello che ho visto finora, comunque ora non hai fame davvero? Ti ho portato qui per mangiare no?! Ascolta, se ti crea gelosia o altri problemi cambiamo bar, ma ti ho portato in questo stato, cioè la Louisiana perché mi piace, mi piace per i campi, gli sterminati paesaggi, gli animali e tutto il resto. Ma tu guarda… ho davvero un lato romantico, se me lo avessero fatto presente 80 anni fa gli avrei riso dietro. Beh… restiamo o cambiamo?”
“No… l’idea di ripercorrere il tragitto che avete fatto con Elèna mi stizzisce e non ne vedo il motivo ma… anzi, ne approfitterò per sapere… com’è andata con lei quando siete venuti qui e… tutto il resto. Non ti puoi rifiutare eh?! Sei obbligato a raccontarmi tutto” gli sorrido ammiccante, per fargli capire che gli voglio bene e non è obbligato a fare nulla che lo faccia sentire a disagio, in realtà. Se lo amo veramente e non vuole parlare delle sue storie perché tornerebbero a galla sentimenti forti, non è il caso di insistere. Ci sediamo placidamente a un tavolo libero in legno di faggio rosso sangue (strana la coincidenza) vicino alla finestra, la quale ha delle tendine raffinatissime color avorio, con il pizzo alla fine e anche per tenerla fissa, intanto penso che se non metto qualcosa sotto i denti, farò una strage. Mentre mangiamo del pollo fritto con contorno di patatine, e verdure varie, comincia a raccontarmi fin dal principio la sua intricata storia con la ragazza che inizialmente stava con suo fratello, ma poi ha cambiato idea. Il suo racconto alla fine del pasto mi lascia un po’ perplessa, mi sfugge il modo in cui sia riuscita ad avvicinarsi così in fretta a Damon se amava tanto Stefan. Io non lascerei mai Damon perché all’improvviso arriva un uomo più affascinante e attraente, a parte che è impossibile, ma non escludo che possa succedere. Non so cosa pensare veramente, cosa rispondergli o come comportarmi. È strano il suo racconto ma lui sembra felice adesso e quindi preferisco non dirgli niente, non voglio ne interromperlo ne cambiare il suo umore. Delle domande gliele posso fare, però.
“Ma Damon, mi hai detto che Elèna pensava molto male di te e che era allo stesso tempo molto innamorata di te, quindi come ha fatto a cambiare idea solo per il corso degli eventi? Io… non ti avrei mai lasciato perché un tuo concorrente era più affascinante, insistente o convincente, più ci penso e più ne sono convinta sai” mi dà un bacio appassionato con il sorriso sulle labbra, però non trova le parole per rispondere alla mia domanda.
“Forse non sai cosa dire perché non ti è chiaro nemmeno a te, non ne hai mai parlato con lei?”
“Oh no, non c’è stato bisogno di parlarne, un giorno è successo che Stefan è cambiato totalmente e io… da bravo Fratellino ho fatto la parte dell’amico comprensivo che l’aiutava, è così che si è convinta. È per questo che non volevo dirtelo”
“Eh sì, sei proprio un caso disperato, dovresti essere incarcerato per un’altra intera vita umana, sai?!” ridiamo insieme mentre ci prendiamo a spallate come amiconi dell’asilo.
Lo adoro, riesce sempre a sorprendermi. Prima mi dimostra di riuscire a essere addirittura enormemente romantico, poi si pente di avermi fatto del male e ora mi racconta anche della sua ex, facendo riaffiorare tutti i brutti ricordi. Non potrei volere di meglio, però un po’ di sensi di colpa velati lo faranno sbollire. “Ascolta Damon… Per te sarebbe fattibile provare a non farci più del male e se proprio non potrai farne a meno… potresti semplicemente limitarti a pensare a quello che vorresti farmi e dirmelo, oppure… avvertimi prima e assicurami che non è per determinare la nostra fine…”
“Perché mi stai dicendo questo? Non starai mica cercando di farmi venire i sensi di colpa?”
“Beh, sicuramente se mi fai questa domanda… vuol dire che ti senti già colpevole… Comunque sì, lo scopo era quello”
Il mio sguardo trasuda voglia di lui e felicità, non certo sarcasmo e la mia risata penso ne sia la conferma quindi immagino non si arrabbierà, almeno lo spero altrimenti sarei finita. La sua reazione non tarda ad arrivare, mi passa un braccio intorno alle spalle e mi accarezza i capelli sorridendomi.
 
 
 
 
Cari amici, se qualcuno di voi un giorno leggerà questo diario, a questo punto saprà che sto con un vampiro, sono un vampiro e la nostra storia si sta consolidando sempre di più. Sto bene con lui, completa tutte le sfaccettature del mio istinto vampiresco… Se sono triste lui mi fa ridere col suo fare comico, se sono agitata o incazzata si arma di pazienza e buon senso, se invece sto passando brutti momenti ma mantengo una falsa calma mi sveglia e mi sbatte davanti il problema facendomi rinsavire.
È il mio angelo custode, il mio cucciolo da spupazzare, il mio inferno, il mio provocatore, insomma… tutto il pacchetto. Posso dire che tutti questi anni di “vita” gli siano serviti non poco. Lo guardo a lungo di notte o mentre mangiamo e alla fine vedo solo un bambino ma è addirittura più grande di me e si nutre di sangue senza preoccuparsene, sa mentire come nessuno e risolvere tutti i problemi che si presentano. Non si butta mai giù e mantiene nonostante tutto il suo spirito combattivo, ribelle e sarcastico. Nello stesso tempo che si occupa di salvarsi da un licantropo o una strega riesce a essere comunque sexy. Per me è un esempio da seguire oltre che il mio amico, confidente e il mio grande amore, posso capire la bella Elèna se lo ama così tanto e appena l’ha rivisto quel giorno l’ha voluto tanto “vicino”, il mio Damon è il migliore e chiunque mi si presenti non riuscirei a immaginarmi insieme.
Stanno passando i mesi in questo mondo ingiusto e codardo, la mia brama di sangue si è notevolmente affievolita e credo che manchi poco per debellarla definitivamente, mi serve solo di non incappare in inconvenienti, della serie… Muoiono gli umani di questa città, sono attaccata e indebolita o vengo catturata e rinchiusa così mi viene una fame tremenda, preferisco non pensare più a nessuna delle opzioni perché altrimenti mi viene da urlare, sarò la schiava del sangue. Basterebbe un attimo per riattivare in me i sensori che obbligano tutto il mio corpo ad azzannare qualcuno/qualcosa. Ogni tanto Damon scherza sul fatto che vorrebbe sterminare la razza umana perché è una delle specie più mediocri esistenti anche se poi smetteremmo di esistere piano piano pure noi. Sono totalmente d’accordo ma gli ripeto che non tutti sono così, e gli torna in mente Elèna, la bella Elèna che un tempo era umana, fragile e dolce. Dovrò fare un po’ di fatica per competere con l’esperta Elèna ma non mi arrenderò finché Damon non mi dirà che gli faccio schifo o… il contrario, spero. Lotterò contro di tutti per lui e non mi fermerò finché non mi dirà sinceramente che mi ama con tutto il suo cuore, non che ora mi stia mentendo però pensa ancora a lei. Lo posso capire, anch’io se ritrovassi Damon tra qualche anno non riuscirei a staccargli gli occhi di dosso.
Passiamo vari giorni senza dire molto sfogando la noia nello spaventare i ‘poveri innocenti’, le persone mi danno un senso di ironia, al primo taglio, o incidente possono morire dissanguati e io pochi giorni fa avevo il braccio rotto che poi è guarito nel giro di qualche minuto. Veramente ironica la condizione umana, non trovate anche voi? Dibattersi così animatamente per la bellezza, il cuore, la vita, le aspirazioni e gli amori, beh questa parte riguarda anche noi, solo che ci basta soggiogare qualcuno per farci diventare presidenti degli stati uniti e nessuno saprebbe che cos’è accaduto. Eh beh, poi c’è la vita che non perderei, anche se lo volessi, bene o male.
 
“Sai Damon, mi è appena venuto in mente che non ti ho ancora chiesto dei tuoi amici e soprattutto di Stefan, ti va di… Raccontarmi qualcosa? Poi io ti racconterò della mia famiglia” siamo tornati a casa dopo un’intensa giornata che sembrava il primo giorno di lavoro da quanto era piena d’emozioni.
“Senti un po’ donna, perché invece prima non vieni con me e non stai zitta?” mi stizzisco un pelo ma decido che posso seguirlo e arriviamo in camera sua. Mi chiude gli occhi con le mani e mi avvicina al letto dicendomi di tenere gli occhioni chiusi…. ‘Occhioni’. Mi appoggia al muro e comincia a sfilarmi lentamente la giacca elegante di raso e cotone blu notte con un tono molto scuro del verde. Io mi lascio viziare dalle sue premure invitanti. Mi sfiora il viso e sento il rumore di uno strappo proveniente dalla mia camicia (tanto i bottoni li riattacco) e subito dopo mi sento bendare… la cosa si fa eccitante, tanto anche.
   
 
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