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Autore: Miss Mistery    16/04/2017    0 recensioni
Ci sono tre cose che odio in questo mondo:
1. I bugiardi.
2. I romanzi rosa.
3. La matematica.
Ma c'è una cosa che odio più di tutte queste tre cose messe insieme: i ragazzi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non lo ammetterò se qualcuno me lo chiederà mai, ma mi sto divertendo su questa moto. Sono sempre stata una grande amante della velocità, adoravo le giostre pericolose e tutto quello che ti faceva venire i brividi e quel groppo quasi piacevole alla bocca dello stomaco. 

Senza rendermene conto sorrido, poi chiudo gli occhi e mi stringo di più a lui godendomi il vento tra i vestiti. 

Peccato che la moto all'improvviso si ferma e io vengo sbalzata in avanti anandando a battere il mio casco contro quello di lui. 
 

"Ma che diavolo!" grido scendendo dalla moto e togliendomi il casco. 

Lui abbassa il cavaletto della moto e lo sente ridere nel casco mentre inclina la testa verso il basso fino ad appoggiarla al manubrio. 

Alzo nuovamente gli occhi al cielo. Lo sto facendo veramente troppe volte da quando l'ho incontrato ma non posso farne a meno. 

"Cosa c'è ora?" gli chiedo cercando di mantenere un tono di voce serie. Lo faccio a fatica perché la sua risata è davvero contaggiosa. 

Lui alza la testa e si toglie il casco, i capelli scompigliati gli danno un'aria da bambino. 

"Sono partito tutto convinto quando invece non ho idea di dove siano i posti dove andare ed è per questo che tu sei qui" ridacchia di nuovo e si porta una mano ai capelli scompigliandoseli. 

'CAZZO.' Si, ho appena pensato che sia carino quando fa quella cosa con i capelli e me ne sono pentita subito. Accidenti a me.  Cerco di mantenere la mia scompostezza e incrocio le braccia con il casco ancora in mano. 

"Sei scemo, lo sei davvero." 

Mi guarda con una faccia imbronciata. 

"Hai davvero una lingua tagliente Nora" me lo dice protendendo una mano verso di me e scompigliando i capelli anche a me. 

Mi dà così fastidio il modo in cui si comporta! Come se il fatto di parlare così naturalmente e scompigliare i capelli a una sconosciuta appena incontrata sia normale. Ahhhh-

 "Si, lo so." mi rimetto il casco e salgo di nuovo dietro. "Dove vuoi andare?" 

Lui mi guarda per un po', poi si gira e si rimette il casco anche lui. 

"Cominciamo con la scuola di mia madre... Mhh." Sembra essersi dimenticato il nome. 

"Okay, sai per caso cosa ci aveva studiato tua madre in questa scuola?" Chiedo spazientita. 

"Si, ricordo che mi diceva come avvolte fosse stressata per colpa del greco." 

Sgrano gli occhi sorpresa. Sua madre aveva frequentato il classico? Aveva fatto la mia scuola? Cos'è uno scherzo? 

Decido di non dirgli niente, non ha bisogno di sapere che frequento quella scuola anche io. 

"Ho capito, è il liceo classico. Non è lontano da qui. Intanto vai dritto per di qua, poi ti guido io." Gli indico la strada gridando per farmi sentire nel frastuono creato dal vento a causa della velocità e avvolte uso anche le mani per farmi caapire meglio. 

Arriviamo in pochissimo tempo davanti alla scuola e per mia sfortuna la festa non era ancora terminata. La piazza davanti era ancora piena di ragazzi che si stavano bagnando, si buttavano nella fontana o stavano seduti sul prato a mangiare. Anche davanti alla scuola alcuni, seduti sulle scale, fumavano e parlavano animatamente. 

Scendo dalla moto ma aspetto a togliermi il casco, ho paura di essere riconosciuta. Lui parcheggia la moto e scende togliendosi il casco. Se la già la moto aveva attirato parecchi sguardi verso di noi, la sua faccia finisce decisamente il lavoro. Le ragazze lì vicino lo hanno già addocchiato e lo guardano senza nemmeno nascondere l'interesse. 

L'avevo detto che era un bel ragazzo. Ma non il mio tipo, per niente. 

Io cerco di farmi piccola piccola e di fare qualche passo indietro per non farmi notare. Lui ovviamente rovina tutto. 

"Ehi, Nora. Togliti il casco cosa fai?" 

Ma perché deve gridare!?

Mi si avvicina e contro la mia volontà mi toglie il casco e mi scompiglia di nuovo i capelli sorridendo. 

Lo odio. 

Adesso gente che conosco mi sta guardando e non mi piace per niente. Voglio sparire. Tra l'altro lui si comporta come se niente fosse. Non credo che non si accorga di tutti questi sguardi. 

Comincio a pregare Dio affiché nessuno mi si avvicini o mi parli, mentre lo porto verso l'ingresso della scuola. Ci fermiamo proprio davanti alle scale e lui alza lo sguardo verso l'edificio. 

Gaurdando il suo viso per un attimo mi dimentico di dove siamo e di tutte le persone nei intorno a noi. Sta sorridendo si, come sempre. Però è un sorriso così strano. Un sorriso per metà felice e per metà triste, un sorriso malinconico, un sorriso che ti stringe il cuore e ti fa venir voglia di piangere. Non riesco a smettere di guardarlo. 

Sto per afferarlo per la camicia e dirgli qualcosa quando una voce mi interrompe a metà strada. Ritiro velocemente il braccio proteso e arrossisco leggeremente mentre lui si gira perplesso verso la ragazza che stava venendo nella nostra direzione. 

Ma che diavolo stavo facendo? Per fortuna non si è accorto di nulla. 

"Nora..." Mi riscuoto dai miei pensieri e vedo lui che mi guarda. 

"Si?" Scommeto di avere un'aria davvero stupida ora. 

"La conosci?" mi fa un cenno con la testa dietro alle mie spalle. Mi giro e mi trovo davanti una persona che mai pensavo sarebbe mai venuta a parlare con me. 

La guardo scioccata, mentre Allegra sta lì tutta sorridente con i suoi pantaloncini praticamente inesistenti e la sua magliettà trasparente. 

"Nora! Pensavo fossi già andata a casa. Ti stai perdendo tutto il divertimento." Me lo dice con una gentilezza quasi snervante e mi appoggia la mano sul  braccio. 

Ma cosa cazzo .....? 

Lui guarda prima lei e poi me prima di dire: "E' una tua amica?" 

Lo guardo ancora senza parole e ripeto: "Un'amica?" 

"Oh si, siamo in classe insieme noi due. Proprio in questa scuola." Sorride e indica l'edificio davanti a noi. 

Lui sgrana leggermente gli occhi. 

"Non mi avevi detto che fosse anche la tua scuola." 

"Beh, non me lo hai chiesto." Faccio la distaccata e finalmente riesco ad allontanarmi da Allegra. 

"Ehi ehi, te l'ho già detto. Devi essere più simpatica altrimenti non avrai mai un ragazzo" scuote la testa sorridendo. 

"Eh chi lo vuole un ragazzo.." mi esce quasi come un sussuro. 

"Cosa?" sgrana gli occhi con una faccia fintamente scandalizzata. "Non dirmi che sei dell'altra sponda?" 

"No che non lo sono, cretino" gli tiro un pugno leggero sulla spalla e lui scoppia a ridere riuscendo a far sorridere leggermente anche me. 

Proprio in quel momento sentiamo un colpetto di tosse e ci ricordiamo di Allegra che era ancora lì tutta sorridente ma qualcosa sembrava essere cambiato nella sua espressione. Sembrava infastidita. 

"Forza Nora, non mi presenti il tuo amico?" 

Sta facendo gli occhi dolci? Oh, non ci credo! Gli sta facendo gli occhi dolci. Questo è troppo, e non siamo nemmeno amiche. Oca bugiarda. 

"Lo farei volentieri, davvero. Però purtroppo non so chi sia. Gli ho salvato la vita, sono stata investta, lui mi ha fatto uscire dall'ospedale e ora mi tiene in ostaggio per fargli da guida a Udine." 

Solo quando pronuncio queste parole ad alta voce mi rendo conto di quanto siano ridicole le cose che sto dicendo, seppur vere. 

Lei mi guarda come se fossi pazza e lui si trattiene dal ridere. Allegra guardandolo ridere scoppia a ridere anche lei con quella sua voce in falsetto. 

"Oh, andiamo Nora. Sei davvero divertente! Ma come ti vengono?" 

AH AH AH. La faccio fuori. 

Alzo gli occhi al cielo. "Chissà come mi vengono.." replico solamente. 

Lei smette di sorridere e mi guarda torvo come se le avessi fatto qualcosa. Ma che problemi ha? 

Poi, all'improvviso, mi supera e si avvicina a lui. 

"Ehi, mi dici il tuo nome? Io e le mie amiche laggiù pensiamo che tu sia davvero carino." Indica un gruppetto di quattro ragazze e due ragazzi più in là. "Vuoi restare a divertirti con noi?"

'E' finita' penso. Allegra ha fatto la sua mossa. Perfetto, addesso riavrò il mio zaino e potrò tornare a casa mentre lui farà il giro turistico con una delle ragazze più popolari della scuola.

Lui la squadra per un attimo e poi, con mia enorme sopresa, mi si avvicina e mi prende la mano. 

"Scusa, ma sono già impegnato con Nora e poi non credo che mi divertirei molto rimanendo a fumare e a bere con voi." le sorride ma con un sorriso freddo. 

Allegra sembra non capire e infatti sbatte le ciglie un paio di volte prima di dire "Scusami?" 

"C'è qualcosa che non hai capito forse?" Questa volta la sua voce è davvero fredda e mi fa venire leggermente i brividi. Lo guardo di traverso ancora con la mia mano nella sua. 

Lui non aspetta la risposta di Allegra e semplicemente si gira e mi trascina con sè verso l'entrata della scuola, ancora aperta. 

Mentre saliamo gli scalini mi guarda sorridendo: "Non era davvero tua amica, vero?" 

Ricambio il suo sguardo e scoppio a ridere ripensando alla faccia sconvolta di Allegra. 

"No, non lo era per niente." 

Senza pensarci stringo  un po' più forte la sua mano.

  
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