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Autore: damanera    16/04/2017    15 recensioni
Una fanfiction che parte dall'episodio 31 "La rabbia popolare". Ho provato ad immaginare un'alternativa alla storia che conosciamo. Spero che vi piacerà, buona lettura.
- ....so che non mi puoi sentire perché non hai ancora ripreso i sensi, ma so anche che la mia voce la potrai udire con l'anima -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quinto Capitolo
Un sogno chiamato amore 


È una splendida mattina, il sole già alto in cielo, la finestra spalancata nella mia stanza mi regala una ventata di aria fresca. Mi affaccio dal balcone e osservo tutto il panorama che mi circonda. Tutto intorno è come un sogno, vedo l'immenso giardino pieno di splendidi fiori colorati e il loro profumo arriva fino a me, ci sono alberi secolari che circondano la casa e in lontananza vedo un prato immenso di meravigliosa lavanda e un campanile che sovrasta la sommità di una collina. È tutto così bello, mi sento finalmente in pace con me stessa, da quando sono arrivata in Provenza ho avuto modo di riflettere, forse è stata anche la presenza affettuosa di mia sorella Marie-Anne che fin dal mio arrivo mi è stata sempre accanto, cercando in tutti i modi di aiutarmi e accettando la mia riservatezza. 
Il bussare alla porta mi riporta alla realtà, mia sorella fa il suo ingresso in camera mia e come tutte le mattine porta con sé la sua piccola Jacqueline. Si avvicina e mi saluta con il suo caloroso buongiorno. Insieme ci dirigiamo nel maestoso giardino per consumare insieme la colazione. Mentre stiamo sorseggiando una tazza di tè Marie-Anne interrompe il silenzio tra di noi.
- Cara Oscar, sono così felice di averti qui a casa con me! Lo sai, dopo la nascita della bambina mi sento tanto sola, il Conte mio marito non è quasi mai qui con me, i suoi affari di lavoro lo portano sempre lontano -
Il suo sguardo si fa triste a queste parole. In effetti sono felice di poter stare qui con lei perché la vedo appagata nel ruolo di madre ma il suo volto a volte si rattrista. La comprendo dal profondo del mio cuore e la capisco, anche con lei nostro padre ha imposto il suo volere. Sposarsi senza amore pur di salvaguardare il buon nome della famiglia Jarjayes. Piena di gratitudine mi rivolgo a lei.
- Marie-Anne sono io che devo ringraziarti! Sono piombata in casa tua senza nessun preavviso, senza darti nessuna spiegazione e tu non mi hai mai chiesto nulla e di questo ti ringrazio -
Mi guarda con occhi dolci e comprensivi, conosce il mio carattere chiuso, non capace di aprirsi con nessuno. Solo con André posso dare voce ai miei pensieri. 
L'arrivo di una cameriera interrompe la nostra conversazione.
- Contessa, chiedo perdono ma un messaggero vi attende nel salotto -
Sempre gentile nei riguardi della servitù sorride alla fanciulla e cortesemente le risponde:
- Nessun problema cara Lucille comunica pure che sto arrivando -
Lucille notando la presenza della piccola si offre di tenerla con sé e invece mia sorella mi lascia Jacqueline tra le braccia e mentre si allontana mi sorride e mi dice:
- Pensaci tu Oscar arrivo subito! -
Non riesco nemmeno a protestare mi ritrovo a guardare il viso dolcissimo di questa bambina che fin dal nostro primo incontro ha conquistato il mio cuore. Sono impacciata, è la prima volta che tengo un neonato abbracciato al mio cuore e il solo pensiero di poterle fare del male non mi fa stare tranquilla. La guardo e mi sorprendo di quanto sia bella questa sensazione, accarezzo le sue gote rosee mentre chiude gli occhi per abbandonarsi a un dolce sonno. Sorrido a lei così tenera e allo stesso tempo così indifesa. È in questi momenti di pace che immancabilmente il pensiero vola ad André, ogni giorno che passa sento crescere la sua mancanza e sento il bisogno di lui, della sua presenza sempre al mio fianco perché è solo con lui che posso dar voce ai miei pensieri, l'unico che mi comprende e ora mi sento tanto in colpa nei suoi confronti, questa inquietudine non mi abbandona un solo istante dal mio arrivo in Provenza. Da quando sono arrivata immagino sempre di vederlo arrivare da un momento all'altro. Me lo vedo che mi viene incontro stringendomi tra le sue forti braccia, sussurrandomi di non lasciarlo mai più e io emozionata, tra le lacrime, gli confesso tutto il mio amore. Ma tutto questo resterà solo un dolce sogno. 
Guardo la piccola Jacqueline ancora addormentata, l'avvicino dolcemente al mio viso e le parlo.
- Jacqueline piccolo tesoro, la mamma si è dimenticata di noi. Non importa...Restiamo ancora un po' e poi ritorniamo a casa -
Come se avesse udito la mia voce apre gli occhi, sbadiglia e mi regala il suo primo sorriso. Le prendo una manina e gliela bacio, tenendola ancora un po' stretta a me e allora mi sorprendo a pensare che non c'è posto più bello di questo. 
***
Io e mia sorella consumiamo la cena insieme e prima di ritirarci per la notte ci concediamo un momento di tranquillità nel grande salotto. All'improvviso lei mi dice:
- Oscar, mia cara, cosa ti è accaduto di così tanto grave da essere scappata dalla casa di nostro padre? Se vuoi sono qui, sai che puoi confidarti con me. Ma se non te la senti aspetterò che sia tu a parlarmi, sono pronta ad aiutarti -
Rimango in silenzio perché in fondo al mio cuore vorrei confessarle che ho scoperto di amare André e che spero non sia troppo tardi.
Tranquilizzo mia sorella dicendo che sto bene e che presto farò ritorno a casa. La licenza sta per finire. Lei mi guarda e mi sorride, avrà capito che qualcosa mi turba ma dopo le mie parole non insiste più di tanto. Si è fatto tardi e ci dirigiamo insieme nel corridoio dove si trovano le nostre stanze. Ci salutiamo con l'augurio di un buon riposo.
Mi avvicino al letto scosto la coperta adornata di semplici ricami e lentamente mi spoglio, indosso la camicia da notte e abbandono il capo sul cuscino. Rimango così, immobile, chiudo gli occhi aspettando il sonno che tarda come sempre ad arrivare. 
***
È l'alba quando decido di alzarmi. Anche questa notte ho sognato di te André ed è stato un sogno stupendo. Eri dolce, tenero e mi tenevi tra le tue braccia e poi..... 
- Accidenti! -
Parlo ad alta voce e mi dirigo alle scuderie, ho bisogno di fare una cavalcata. Mi inoltro nel sentiero che porta ai piedi di una collina. Scendo da cavallo e mi sdraio ai piedi di una grande quercia. Piano chiudo gli occhi e il tuo viso dolce e sorridente mi appare, mi vieni incontro, mi prendi le mani e teneramente le sfiori con le tue labbra e io mi lascio cullare da questa meravigliosa sensazione. Mi abbracci e questa volta non scappo da te. 
Restiamo in silenzio e poi, all'improvviso, mi sollevi il viso e dolcemente mi baci. Mi guardi con gli occhi dell'amore e mi chiami:
- Oscar..... -
Non sto più sognando perché avverto il tuo profumo, riapro gli occhi e mi sei davanti, mi accarezzi il viso. La tua voce è soave e la sento viva sulla mia pelle. Ti avvicini a me e non è più un sogno ma la realtà. Ti vedo, sei inginocchiato accanto a me, non riesco a parlare, invoco solo il tuo nome, come una nenia senza fine:
- André....tu qui? André....io - 
Non mi lasci finire di parlare e sfiori con i pollici le mie labbra. 
- Sono qui Oscar, solo per te. Non parlare, non ti lascerò mai più fuggire da me. Ti chiedo solo di non mandarmi via -
Come posso mandarti via ora che finalmente vivo tra le tue braccia? Le lacrime inesorabilmente mi solcano il viso. Ti dirò tutto André, non posso più aspettare. Il mio cuore ti parla nel silenzio di questi attimi senza fine.
Continua.....
 
  
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