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Autore: Potterhead_92    17/04/2017    0 recensioni
Voi credete nel colpo di fulmine? Alexander non ci credeva, fino alla comparsa di Judith...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ero solo un ragazzo annoiato ed arrabbiato, ero deluso dall'ennesima storia finita male, continuavo a chiedermi che cosa c'era in me che non andava, cosa sbagliavo.
Mi ritrovavo con un paio di amici in un bar all'aperto, con una birra in mano e lo sguardo spento.
Non parlavo molto, mi limitavo ad ascoltare i discorsi dei miei amici, anche se per la maggior parte del tempo commentavano solo le ragazze che si vedevano in giro..niente che a me importasse insomma, o così credevo.
Stavo giusto sbuffando quando la vidi.
Aveva un paio d'occhi azzurri come il cielo, i capelli erano una lucente cascata di fili dorati e le sue labbra erano delicate come petali di rosa.
Aveva un sorriso..quel sorriso..era stupendo!
Non sembrava nemmeno umana, sembrava un angelo in mezzo a tante altre persone che nulla avevano a che fare con lei, un angelo che aveva smarrito la strada di casa e vagava fra gente che non aveva mai visto, né conosciuto.
Era quasi buffo il suo muoversi impacciata in cerca di aiuto, era rilassante vederla sorridere e poi arrossire per una cosa da niente, una banalità.
Portava spesso la mano a coprire le labbra, come se temesse di mostrare al mondo la sua dolcezza, ignara che quel gesto la faceva sembrare ancora più piccola ed aggraziata.
La osservavo da lontano, seduto ad un tavolino di un bar che di rado frequentavo, accanto a me i miei amici continuavano a parlarmi, ma io non stavo ascoltando una sola parola. Li sentivo ridacchiare e pur voltandomi a guardarli non capivo cosa stessero dicendo.
Tornai a guardare il mio angelo qualche secondo dopo, ed eccola lì, ferma vicino ad una bancarella, intenta ad osservare alcuni cappellini. Ce n'erano di tutti i tipi, ed ero pronto a scommettere che le sarebbero stati tutti divinamente.
Senza nemmeno pensarci mi alzai e la raggiunsi, presi un cappellino grigio scuro e lo posai sul suo capo, era un tipico basco francese..e le stava magnificamente.
La vidi sgranare appena gli occhi ed arrossire, poi si voltò a guardarmi senza sapere che dire, quindi parlai io per lei.

-Sembra disegnato apposta per te.

Feci un gran sorriso, lei arrossì ancora e sorrise dolcemente. Dio, quanto amavo quel sorriso!

-Mi chiamo Judith.

Disse lei, impacciata e timida.

-Enchanté, Mademoiselle. Je suis Alexander.

Rispolverai quel poco francese che avevo appreso a scuola per poi accompagnare la mia presentazione con un elegante baciamano.
Le comprai il cappellino e ci spostammo insieme da lì, la guidavo tenendole una mano, era un gesto talmente spontaneo che quasi non ci facemmo caso.
Iniziammo a conoscerci mentre passeggiavamo lungo il corso che si affacciava sul mare, le raccontavo di me e lei mi raccontava la sua storia, e più l'ascoltavo più me ne innamoravo.
Aveva un modo di parlare ancora più intrigante dei suoi modi di fare, se possibile, era timida, dolce e allo stesso tempo era piena di vita, piena di cose da dire, cose che volevo assolutamente ascoltare. Non volevo perdere nemmeno una sillaba di quei suoi pensieri.
Ed ero, ad un tratto, il ragazzo più felice del mondo.
   
 
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