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Autore: Kifuru    18/04/2017    0 recensioni
Salve a tutti, ho sempre pensato che la storia di questo manga fosse veramente incredibile, ma allo stesso tempo avrei voluto vedere delle maggiori considerazioni per alcuni personaggi. In particolare ho sempre apprezzato tanto Crilin e anche la sua storia con Diciotto è, a mio parere, geniale. Per questo vorrei dedicare una storia a loro. Un grazie anticipato per chi leggerà.
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

Effetti collaterali.

Diciotto volava al massimo della sua velocità artificiale, tenendo stretto tra le braccia, il corpo di Crilin, ancora incosciente. Per giungere in tempo sul campo di battaglia, non aveva fatto in tempo a munirsi di fagioli magici. Le ferite e le contusioni, subite dal guerriero, erano sicuramente preoccupanti, anche se non mortali, ma la ragazza era consapevole del fatto, che la vera minaccia fosse rappresentata dagli effetti collaterali della tecnica proibita. L'organismo di chi l'attivava, subiva un mostruoso sconvolgimento, che avrebbe ucciso la maggior parte degli esseri umani. Crilin era il guerriero umano più potente del pianeta e questo sicuramente sarebbe stato determinante per la sua salvezza o almeno Diciotto lo sperava con tutta se stessa.

Già una volta, la cyborg aveva visto la tecnica della Fermezza Naturale in azione, quando il piccolo uomo aveva provato, coraggiosamente, a difenderla da Cell. In occasione di quel breve e drammatico scontro, poco prima di essere assorbita dal mostro, la ragazza aveva percepito, grazie ai suoi radar e circuiti, l'enorme pericolosità di quella mossa, tale da attribuire una forza straordinaria, ma temporanea e soprattutto pericolosa.

 Quando, tempo dopo cominciò la loro storia d'amore, Diciotto proibì rigorosamente al suo uomo l'utilizzo di quella forza così selvaggia, ma sapeva che, in caso di pericolo, Crilin l'avrebbe attivata, anche a costo della vita, con la forza del suo cuore puro.

In previsione di ciò, la bionda si fece illustrare dal Maestro Muten, tutti i particolari della tecnica, compresi gli effetti dannosi e i modi, attraverso i quali il corpo dell'utilizzante si sarebbe potuto riprendere, soprattutto dopo un utilizzo troppo duraturo.

Durante il volo, Diciotto non mancava mai di accarezzare teneramente i capelli neri del fidanzato oppure anche solo di parlargli dolcemente, per aiutarlo a tener duro. Era, probabilmente, anche un modo per tenere a bada il suo nervosismo, dato che ad ogni gemito di dolore o ad ogni convulsione, che sentiva provenire dal suo uomo, il suo stomaco si stringeva terribilmente, mentre la paura, dentro di lei, cresceva inesorabilmente.


< < Cerca di resistere, Crilin. Guarirai, te lo prometto > > disse Diciotto, più a se stessa che all'uomo incosciente, che teneva amorevolmente tra le braccia.





Il sole era già tramontato, quando Diciotto giunse alla Kame House, con Crilin tra le braccia e immediatamente, dalla casetta rosa uscì il vecchio maestro, con espressione chiaramente seria e preoccupata.

< < Diciotto, che cosa è accaduto > > esordì l'anziano guerriero, mentre la ragazza atterrava, con grazia, sulla sabbia della piccola isola.

< < Non ora, vecchio. Vai a prendere subito un senzu. Sbrigati > > ordinò la cyborg, con un tono da far tremare. Il maestro, infatti, non potè che obbedire seduta stante.

Diciotto pose dolcemente il suo uomo sulla sabbia morbida. Oltre alle innumerevoli ferite e alle  contusioni, visibili sul viso, il piccolo uomo si era procurato una brutta lacerazione alla spalla destra e dopo averlo liberato della camicia, ormai quasi completamente strappata, ella si rese conto, che doveva avere anche diverse costole rotte, dato che ogni volta che le toccava, Crilin si contorceva dal dolore, nonostante fosse ancora in uno stato di completa incoscienza. Per il resto, fu sollevata del fatto che erano tutte ferite non mortali, facili da guarire con i senzu.

Era consapevole   del vero problema, ma  giurò che si sarebbe presa cura di colui che amava, a qualsiasi costo.

Il vecchio maestro raggiunse, in fretta, la donna, portando un piccolo sacco di fagioli magici, che nel corso degli anni, avevano salvato la vita dei difensori del pianeta innumerevoli volte. La stessa Diciotto aveva potuto beneficiare dell'incredibile potere di quel cibo, dal sapore sgradevole, ma dagli effetti miracolosi, anche se, durante i suoi allenamenti con Crilin, non aveva mai ricevuto ferite, da potersi definire preoccupanti.

 Tuttavia, dopo averne mangiato uno, tutta la stanchezza, accumulata in qualsiasi  scontro, spariva in un attimo. Anche se possedeva un'energia artificiale inesauribile, ella rimaneva di base umana e per questo, persino il suo corpo richiedeva cura e riposo.

Senza alcuna grazia, Diciotto strappò il sacchetto dalla mano dell'anziano maestro e immediatamente prese uno dei senzu, per cominciare l'opera di guarigione.

< < Coraggio, Crilin. Devi mangiarlo > > sussurrò la ragazza, all'orecchio del suo uomo, mentre cercava di farglielo ingoiare.

< < Cosa è successo, Diciotto? Durante il corso della giornata, ho sentito la forza di Crilin sparire e ricomparire misteriosamente. Per quale motivo è ridotto così? > > domandò Muten, senza poter più contenere la propria impazienza e preoccupazione < < Siamo di nuovo in pericolo? > >.

La cyborg non rispose. Era ancora impegnata a far mangiare il fagiolo magico al suo uomo. Per fortuna ci riuscì e immediatamente tutte le ferite esterne del piccolo uomo sparirono magicamente.

 Ciò nonostante, come la bionda si era aspettata, Crilin rimase incosciente.

< < Che cosa significa? Il fagiolo non ha avuto effetto. Non è possibile > > disse l'aziano, ora veramente terrorizzato.

< < Diciotto, non vorrai farmi credere che Crilin ha attivato..... > >.

< < Esatto, vecchio. Ha utilizzato la tua maledetta tecnica > > rispose finalmente la ragazza, non nascondendo una punta di risentimento, nella sua voce apparentemente  calma, verso il vecchio maestro.

Quest'ultimo fu chiaramente sconvolto della notizia, al punto che non seppe cosa dire. Non si immaginava che il suo allievo avesse la capacità di attivare la tecnica proibita, per un periodo tale da sconvolgere il suo intero organismo, al punto che nemmeno i fagioli potevano essere d'aiuto.

 Nella sua memoria di più di duecento anni, ben pochi guerrieri umani avevano raggiunto quel livello.

< < Ora capisco. Crilin si è spinto oltre ai suoi limiti ed è chiaro che il suo corpo non può riprendersi facilmente dopo un simile sforzo > > disse Muten, cercando di calmarsi, mentre fissava la donna riprendere in braccio il compagno. Sembrava non mostrare alcuna emozione, ma egli sapeva che tutto il suo animo era pervaso dalla paura.

< < Non dobbiamo perdere la calma, Diciotto. Lui non è pericolo di vita, almeno per adesso. Abbiamo tutto il tempo per facilitare la ripresa del suo corpo > > disse l'anziano maestro, cercando di confortarla.

< < Lo so bene, vecchio. Mi prenderò cura di lui. Se non ricordo male, mi avevi detto che per prima cosa, è necessario impedire che il suo corpo si muova troppo, è così? > > domandò la ragazza.

< < Si, la prima cosa da fare per aiutarlo, è controllare il suo riposo. Rimarrà incosciente per parecchi giorni, forse settimane. Per questo, quando non potremo  tenerlo sotto occhio, dovremo assicurarci che non si muova troppo o peggio che non aumenti la sua forza combattiva. Potrebbe rischiare grosso, se non stiamo più che attenti. Domani chiederò a Bulma di prestarmi un dispositivo, per controllare l'energia spirituale. Se non sbaglio, dovrebbe averne costruiti di diversi modelli. In questo modo, impediremo a Crilin di danneggiare ancora il suo corpo, mentre è privo di sensi > > disse l'anziano guerriero, continuando a riflettere sul da farsi.

< < Molto bene > > disse la donna seccamente.

 Per lei era inutile aggiungere altro. Aveva già la ferrea intenzione a non allontanarsi di un millimetro dal suo uomo, durante la sua convalescenza.

< < Pensi che sia necessario anche l'altro rimedio. Mi avevi detto che probabilmente, in questi casi, bisogna ricorrere ad una strana pozione > > chiese Diciotto, sempre più ansiosa e impaziente.

< < Non posso dirlo adesso con certezza. Per ora, siamo sicuri che non è in pericolo di vita, almeno per adesso, ma dobbiamo essere attenti e cauti. Se il sonno di Crilin dovesse durare più di cinque giorni, provvederemo a procurarci quella medicina speciale, per sicurezza. Prima di allora, vediamo se il riposo basti, per riequilibrare il suo organismo e la sua energia spirituale > > rispose il maestro, con sicurezza.

La ragazza si limitò ad annuire, chiaramente in sovrappensiero. Senza dire altro, entrò dentro la casetta rosa, affrettandosi  verso la sua camera da letto. Osservando il piccolo uomo, scoprì, con suo grande sollievo, che almeno il fagiolo magico aveva fortemente limitato la sua sofferenza. Il sonno di Crilin era abbastanza tranquillo, anche se stranamente profondo, come se  non fosse possibile svegliarlo in nessun modo.

< < Ancora non  mi hai detto come si è ridotto così > > disse Muten, ansioso di sapere come fossero andate le cose. Il terrore di una nuova possibile minaccia era sempre vivo, dopo le tante drammatiche esperienze passate.

< < Attendimi in salotto. Ti spiegherò più tardi. Per ora ti basti sapere che siamo al sicuro > > replicò la donna, senza degnarlo di uno sguardo, prima di salire le scale e dirigersi verso la sua stanza, sempre con Crilin tra le braccia, incurante dell'espressione chiaramente contrariata del vecchio guerriero, rimasto al piano di sotto, suo malgrado.

< < E meno male che il suo caratterino sia migliorato nel corso di questi due anni > > pensò il maestro, sospirando rumorosamente, mentre riguadagnava il posto sulla sua adorata poltrona.



Nelle due ore successive, Diciotto si prese cura del suo uomo, con tutta la dedizione possibile. Lo liberò dei vestiti, ridotti a brandelli e dopo averlo lavato dalla sporcizia di terra e fango e dal sangue delle ferite, ormai guarite, lo poggiò, con delicatezza, sul loro letto.

Era felice, oltre ogni limite, di essere presente, per aiutare il suo amato. Fin da quando si erano conosciuti, Crilin non aveva fatto altro che compiere gesti gentili e altruistici per lei, senza mai chiedere nulla in cambio. L'aveva salvata da un destino orribile, non solo quando egli decise di distruggere il telecomando a distanza, ma soprattutto quando l'aveva sottratta dal terribile campo di battaglia, che aveva quasi distrutto l'intero pianeta. In seguito, il destino volle che i due si incontrassero di nuovo e questa volta senza la presenza di un pericolo mortale a minacciarli.

 Anche l'invito del piccolo uomo, di venire a vivere alla Kame House, fu una delle tante cose, che egli aveva fatto per lei. Così, con grande sorpresa del piccolo guerriero, la cyborg non solo accettò il suo invito, ma si ritrovò, qualche tempo dopo, a ricambiare quegli strani, ma forti sentimenti, che il guerriero provava chiaramente per lei.

Così, iniziò la loro storia.

Al calar della notte, fedele al clima tropicale del luogo, l'isola fu colpita da un'ondata di vento gelido, al quale, da innumerevoli anni, gli abitanti erano abituati, ma ciò sembrò peggiorare la situazione del piccolo uomo, il quale, oltre a subire dolori continui e incessanti, fu pervaso da un gelo, tale da farlo tremare vistosamente, nel suo sonno profondo. La cyborg, toccando dolcemente la fronte del suo uomo, si accorse che  era rovente e  poteva chiaramente vedere il freddo, che egli provava in quel momento. Lo coprì, con molte coperte e subito dopo gli diede una medicina, per abbassargli la febbre. 
Aspettò, diligentemente, che il delirio e il tremito incessante del suo uomo passasse. Dopo una buona mezz'ora, vide, con suo grande sollievo, che la sua temperatura era scesa notevolmente, ma ciò nonostante decise di rimanere ancora a vigilare su di lui. Sapeva che doveva dare delle spiegazioni al vecchio pervertito, ma prima voleva essere sicura che la situazione fosse sotto controllo.

 Passò diverso tempo, seduta in silenzio sul bordo del letto, ad osservare il fidanzato dormire, accarezzandogli la fronte dolcemente o sussurrandogli dolci parole, sperando che, nel suo sonno profondo, Crilin le potesse sentire. Voleva che sapesse della sua presenza al suo fianco e  che l'avrebbe fatto guarire, a qualsiasi costo.

< < Sarà meglio che tu ti sveglia il più presto possibile, Crilin. Oltre a baciarti, stai certo che ti darò una bella lezione, per la paura che mi hai fatto prendere oggi > > disse piano la cyborg, senza riuscire a trattenere un piccolo sorriso.

La loro camera era illuminata, debolmente, solo dalla piccola lampada, posta sul comodino del ragazzo e la luce, che proveniva da essa, dava alla stanza un'aria  tranquilla e  confortevole.

 Diciotto adorava quel luogo. Lo considerava come un posto sacro e privato, riservato solo a lei e al suo uomo. Un piccolo angolo di paradiso, dove poteva essere se stessa, dove potevano conversare per qualsiasi cosa, dove ridevano, si baciavano e scherzavano, rotolando tra le lenzuola del loro letto. Un luogo, dove entrambi manifestavano liberamente l'amore che provavano l'uno per l'altra.

Sorridendo, Diciotto pensò ai notevoli cambiamenti, che la stanza aveva subito negli ultimi due anni. Quando la ragazza aveva deciso di accettare l'invito del piccolo guerriero, qualche mese dopo il Cell Game, quest'ultimo le offrì immediatamente la sua stanza, ma il suo carattere non troppo flessibile di allora, la spinse a rifiutare. Anche se non lo dava a vedere, a quei tempi la cyborg era imbarazzata, oltre ogni limite, per la continua gentilezza del piccoletto nei suoi confronti e soprattutto confusa. Per di più era inutile ogni suo tentativo di essere intrattabile, cattiva o minacciosa, in quanto la sua cattiveria era sempre ricambiata da un'incrollabile bontà e allegria del ' ' piccoletto ' ', come lo chiamava allora. Fu, ben presto, inevitabile per lei divenire amica di quello strano uomo, anche se questa amicizia non durò troppo a lungo.

Tuttavia, dopo aver passato una sola notte sul divano, la bionda decise di prendere possesso della camera di Crilin e fu così, che la camera spartana di un guerriero, stabilitosi in essa circa vent'anni prima, fu completamente rimodernata dalla cyborg: un armadio più grande, un letto matrimoniale nuovo e comodo oltre ogni dire, delle tende sulla finestra, per contrastare le iniziative di certi pervertiti. In breve, la stanza divenne molto più accogliente di un tempo. Lo stesso Crilin, circa un anno dopo, quando la ragazza decise di voler trascorrere anche le notti con lui, non potè che essere d'accordo per il nuovo arredamento.

Dopo un'altra buona mezz'ora, la febbre di Crilin era ormai scesa notevolmente e la cyborg, sempre seduta al suo fianco, vide chiaramente che il suo sonno era molto più tranquillo, rispetto a prima. Aveva finalmente smesso di delirare e tremare.

 Diciotto sospirò di sollievo, nel notare la situazione sotto controllo. Durante quell'interminabile giornata, vi erano stati momenti di puro terrore per la ragazza. Per questo, non vedeva l'ora di stendersi anche lei, a fianco del giovane guerriero.

Chinandosi leggermente verso il suo uomo, Diciotto gli baciò dolcemente la fronte, prima di alzarsi, per dirigersi verso il salotto, al piano di sotto. Sperava di non doversi dilungare troppo in spiegazioni con il vecchio. Anche se non lo dava a vedere, si sentiva stremata per gli avvenimenti drammatici di quella giornata.

La casetta rosa era calma e silenziosa, nella profondità di quella nottata così fredda. Il salotto era illuminato soltanto dalla luce del vecchio televisore, messo a basso volume. Il vecchio maestro si era appisolato, come al solito, sulla sua adorata poltrona, posta a fianco del piccolo tavolinetto, che era, ovviamente, cosparso di varie riviste, tutte chiaramente appartenenti ad un unico e ben preciso genere. Ogni volta, che la bionda sorprendeva il vecchiaccio, con quegli squallidi giornaletti, provava una sensazione di disgusto, oltre alla tentazione di picchiarlo.
 
Non proprio con gentilezza, Diciotto svegliò il maestro, ansiosa di tornare nella propria camera.
 
< < Che cosa succede? Ci attaccano? > > chiese stupidamente Muten, mentre si asciugava un piccolo filo di bava dalla bocca.

< < Sei davvero disgustoso > > ringhiò la cyborg.

< < Non essere troppo dura, Diciotto. Mi sono appisolato, mentre ti aspettavo. Ho una certa età, lo sai > > rispose allegramente il vecchio guerriero.

< < Come sta Crilin? Che cosa gli è successo? > > domandò, subito dopo, con espressione seria e preoccupata.

Mentre pensava a come cominciare, Diciotto andò verso la cucina, versandosi un bicchiere di succo d'arancia, bevanda che aveva imparato ad apprezzare tantissimo, durante la sua nuova vita di pace alla Kame House.

< < Crilin è stato attaccato da C17 > > disse, senza mezzi termini, dopo aver bevuto due buoni sorsi.

< < Cosa? Allora è ancora vivo. Dopo Cell, non avevamo più avuto notizie su di lui > >.

< < Sei uno stupido, vecchio. Il desiderio, che avete espresso al drago, ha riportato in vita tutte le vittime di quel dannato mostro, incluso C17 > > replicò la cyborg, già spazientita.

< < Certo, hai ragione, Diciotto. Ma questo, però, non spiega per quale motivo la forza di Crilin sia scomparsa per buona parte della giornata > > disse il maestro Muten.

Per via di quest'ultima costatazione, Diciotto ripensò, suo malgrado, al folle scienziato, incredibilmente sopravvissuto. Quel giorno, il suo passato le aveva quasi portato via la persona, alla quale teneva di più, per di più a causa di un uomo, che un tempo era tutto per lei.

 Il suo prezioso compagno.

< < E' stato tutto un piano di C17. Grazie all'aiuto di una mia vecchia e sgradevole conoscenza, mio fratello si è servito di un piccolo dispositivo, che annulla la capacità di percepire le forze spirituali. Si tratta di un congegno, con un raggio d'azione molto ampio. Perciò, conoscendo tutti gli spostamenti di Crilin, lo ha nascosto nella grande zona desertica. Quando Crilin si è trovato all'interno di quel campo magnetico, nemmeno i miei circuiti sono stati in grado di localizzarlo e così C17 ha potuto agire indisturbato > > spiegò la bionda, mentre si massaggiava le tempie.

Incurante dello sbigottimento, impresso sulla faccia del maestro, ella continuò.

< < Da quel che ho capito, mio fratello ha provato a convincere Crilin a lasciarmi, così che io tornassi ad essere la sua compagna di una volta. Forse, spera, in questo modo, di poter battere i Sayan, ma non credo sia questa la vera ragione. Comunque, Crilin ha rifiutato, iniziando a battersi contro di lui, all'ultimo sangue > >.

< < Incredibile che C17 abbia fatto tutto questo, al solo scopo di attaccare il mio allievo. Perchè non ha tentato di convincere direttamente te? > > intervenne il maestro, perplesso.

< >.

< < Per farla breve, nello scontro, Crilin ha riattivato quella maledetta tecnica, arrivando quasi a sconfiggere C17, ma alla fine è crollato ed è in quel momento che sono arrivata, dopo molte ore di ricerca, riuscendo a evitare il peggio > > concluse la cyborg.

< < Ti ringrazio, Diciotto, per averlo salvato > > disse Muten, chiaramente colpito e sconvolto per quanto accaduto.

< < Ho salvato il mio uomo, vecchio. Non ho bisogno di nessun ringraziamento > > rispose la bionda, con fermezza. I suoi occhi cerulei emanavano una luce intensa, in quel momento. Il vecchio maestro le rivolse un sorriso soddisfatto, felice che il suo allievo avesse finalmente trovato la persona giusta, con cui condividere la vita.

Diciotto si alzò, senza aggiungere altro. Per i suoi gusti, Crilin era rimasto troppo tempo da solo nelle sue condizioni. Aveva cominciato a salire le scale, per tornare verso la propria camera, quando venne fermata nuovamente dalla voce tranquilla del maestro Muten.

< < Diciotto > >.

< < Che cosa vuoi ancora? > > chiese la ragazza, con tono decisamente sgarbato.

< < Pensi che C17 rappresenti ancora una minaccia? > > chiese Muten, con tono grave < < Soprattutto per Crilin, dato quello che è accaduto oggi > >.

< < Dopo lo scontro, C17 è rimasto ferito seriamente. Oltre a subire le tecniche di Crilin, ha dovuto sostenere anche uno scambio di colpi con me. Quando l'ho lasciato, non aveva nemmeno la forza di rimettersi in piedi, ma sono certa che si rimetterà > > rispose la bionda, con tono freddo, privo di apparenti emozioni.

Muten stava per ribattere, ma venne subito interrotto dalla cyborg < < Non costituisce più un pericolo, vecchio, almeno per ora. Ha finalmente compreso che tipo di vita ho deciso di condurre e ciò mi porta a considerare la possibilità, che si sia rassegnato al fatto di non poter decidere per me. Nessuno può permettersi di  farlo > >.

Di fronte al silenzio dell'uomo, la ragazza si affrettò a concludere < < Lui non farà mai più del male a Crilin, vecchio. Te lo posso garantire > >.

Senza aggiungere altro, Diciotto raggiunse il piano di sopra, dirigendosi decisamente verso la camera da letto, che condivideva con il fidanzato.

Il maestro Muten rimase ancora per qualche minuto, nel salotto debolmente illuminato. Avrebbe voluto chiedere di più alla bionda, ma allo stesso tempo si sentiva fortunato, per aver almeno ricevuto delle spiegazioni generali sugli avvenimenti tormentati di quella giornata interminabile. Nonostante le condizioni del suo allievo, era contento di come fossero andate le cose. Sapeva che Diciotto non avrebbe potuto evitare il combattimento fra Crilin e C17. Era stato già stato un miracolo, il fatto che la bionda fosse riuscita ad intervenire al momento giusto.
 
Quella notte, il maestro Muten trovò un'ennesima conferma della forza di quell'amore assurdo e straordinario, che i due, cyborg e umano, provavano l'una per l'altro.






Diciotto aprì la porta della sua camera, sforzandosi di fare meno rumore possibile. Il suo cuore tornò a battere regolarmente, quando vide che il sonno del suo uomo era sempre calmo e tranquillo. Probabilmente, le fitte di dolore sarebbero arrivate durante la notte e per questo era fermamente intenzionata ad avere sempre la situazione  sotto controllo. Accarezzò dolcemente la fronte di lui, accertandosi che la sua temperatura non fosse salita, durante la conversazione con il vecchiaccio. Spense la luce del comodino e dopo essersi velocemente cambiata, si distese anche a lei nella sua parte di letto.
 
Immediatamente, allungò le mani verso il compagno, abbracciandolo strettamente. Tenendolo fra le braccia, la cyborg sentì finalmente le fatiche, sia fisiche che morali, del giorno, abbandonare il suo animo. Seppellì il suo viso nell'incavo del  collo di lui, beandosi del suo profumo e della sua vicinanza. Nel suo stretto abbraccio, la ragazza si accorse, che il respiro del suo uomo era ancora più rilassato e regolare di prima. Si accoccolò ancora di più su di lui, trovando la posizione più comoda.


Dopo pochi minuti, Diciotto, rilassata e stremata al tempo stesso, si addormentò profondamente, tenendo sempre stretto tra le braccia, il suo amato.


FINE CAPITOLO.





 

  
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