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Autore: MaryFangirl    18/04/2017    1 recensioni
Rick è sul punto di capire cosa Michonne significhi per lui, ma questo nuovo mondo consentirà loro di trovare la felicità insieme? [Ambientata dopo la fine della 5° stagione].
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michonne, Rick Grimes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Michonne trottò giù per le scale mentre si legava i capelli in una coda. L'acqua calda della doccia aveva sciolto un po' della tensione che si era radunata nella sua testa. Il ritorno di Craig nella sua vita l'aveva intrappolata. Aveva bisogno di trovare un modo per sbrogliarsi. L'unica maniera che conosceva era affrontare la situazione a testa alta. Non le avrebbe giovato nascondersi da lui. La cucina era vuota, ma vide dei residui della colazione nel lavandino. Tre scodelle di porridge. Stava per prepararne una quarta quando vide la sua tazza preferita e due bustine di zucchero accanto a una caraffa di caffè appena fatto. Sorrise al pensiero di Rick che sapeva cosa beveva al mattino. Si versò una tazza di caffè e si diresse verso la parte posteriore della casa, dove lo vide insieme a Judith. Stava passeggiando per il cortile mentre teneva la bambina sorridente sul fianco. Osservò il papà con la sua bambina che giocavano allegramente insieme, persi nel proprio mondo. Era un bravo padre.
Anche Mike lo era stato. Finché non lo era più stato.
Respinse quei pensieri nelle ombre della propria mente e continuò ad osservare i momenti di gioco nel cortile. Vederlo così rendeva difficile rimuovere i sentimenti che ribollivano verso la superficie del suo cuore. Se Carl non li avesse interrotti, in precedenza, non era sicura di ciò che sarebbe accaduto o quali verità nascoste sarebbero state svelate. Avrebbe potuto innamorarsi di lui così facilmente, ma non sarebbe stata una cosa intelligente. Non avrebbero potuto proteggere i ragazzi e il resto della famiglia se fossero stati impegnati ad avvolgersi l'un l'altro. La gente moriva a causa delle distrazioni.
-E quella sarebbe proprio una grande distrazione- pensò Michonne mentre guardava Rick che aveva addosso la divisa diurna composta da jeans neri, camicia a quadri e stivali da cowboy. Immagini di ciò che si trovava sotto a quei vestiti si accesero nel suo cervello. Un'ondata di calore la trafisse da capo a piedi nel momento in cui si ricordò quanto era stato bello ritrovarsi contro il suo petto nudo. Com'era stata bella la sensazione delle sue mani su di sé. Il caffè caldo all'improvviso non le parve più una buona idea. Aveva bisogno di una bevanda fredda. Il fresco soffio del frigorifero aiutò a calmarle i lombi mentre cercava una bottiglia d'acqua.
"Ehi, sei sveglia"
Michonne sollevò lo sguardo sopra la porta del frigorifero e vide Carl entrare in cucina. "Papà mi ha detto di non disturbarti"
"Non doveva farlo. Tu non sei mai un disturbo, Carl"
"Sai quanto possa essere ignaro, a volte" scherzò Carl.
Michonne rise e annuì. "Lo so" lo guardò attentamente. Stava praticamente saltellando sui talloni con un enorme ghigno in faccia. "Hai l'aria di chi sta trattenendo un segreto. Sputa"
"Ho una sorpresa per te"
Lei sorrise sentendo l'eccitazione nella sua voce. "Okaaay. Di cosa si tratta?" disse prendendo sia l'acqua che il caffè e accomodandosi al tavolo.
"Allora, okay, ricordi di quando desideravi il latte di soia?"
Lei annuì e lui proseguì. "In dispensa c'è solo latte condensato e so che lo odi. Ma Olivia aveva alcune mandorle. Notizia dell'ultima ora, puoi preparare del latte di mandorla"
"Mmh, lo sapevo"
Carl sollevò le mani in aria e rise. "Certo che lo sapevi. Pensavo di dirti qualcosa di nuovo. Comunque, Olivia mi ha fatto vedere come preparare il latte. Carol mi ha aiutato a trovare un miscelatore e," aprì il frigorifero e ne estrasse una brocca in plastica che Michonne non aveva notato, piena di un liquido biancastro, "ta-da, latte di mandorla fresco. Ora puoi goderti davvero i tuoi cereali"
Michonne balzò giù dalla sedia e lo attirò in un abbraccio. "Sei il migliore, ragazzino. Il migliore"
Si meravigliava sempre di quanto potesse essere premuroso. Ne aveva passate talmente tante nella sua giovane vita, eppure non aveva permesso alla durezza del mondo di prendere il controllo su di lui. Se fosse stato suo figlio, non avrebbe potuto amarlo di più.
"Io e Judith possiamo unirci agli abbracci?"
Entrambi alzarono lo sguardo e videro Rick entrare in cucina con la bambina sorridente ancora al fianco.
"Judith ottiene sempre gli abbracci perché è la cosina più carina che esista" disse Michonne giocando col piedino della piccola. "Ma tu non mi hai preparato del latte di mandorla fresco. Penso che ciò ti neghi qualsiasi abbraccio" disse guardando Carl e facendogli l'occhiolino. "Tu cosa ne pensi?"
Carl guardò verso il soffitto fingendo di pensare a lungo sulla situazione. "Mmh, non saprei. Questo è un club ristretto del latte di mandorla, papà è un bevitore di latte vaccino convinto"
"Wow, mi ferite. Respinto dal mio primogenito e dalla mia...Michonne. Almeno ho ancora la mia bambina" disse Rick baciando Judith sulla testa prima di appoggiarla sul seggiolone. Guardò l'orologio. "Carl, non sei in ritardo per la scuola?"
"Merda" disse Carl. "Hai ragione" afferrò lo zaino, ma si fermò prima di dirigersi verso la porta. "Ma perché ci devo andare? So leggere, scrivere, fare addizioni e sottrazioni. Dovrebbe essere sufficiente in questo mondo"
"Perché" disse Michonne scompigliandogli i capelli, "quando durante il terzo tempo di questo film Eugene troverà una vera cura, mi aspetto che tu ti laurei, che trovi un lavoro fantastico e che guadagni un sacco di soldi così da poterti occupare di me in vecchiaia"
Carl rise e roteò gli occhi al cielo. "D'accordo, d'accordo" baciò la sorella sulla guancia e corse verso la porta.
"Ehi, riflessi pronti"
Carl si voltò appena in tempo per afferrare la mela che Michonne gli aveva lanciato. "Nutri il cervello nel caso ti venga fame"
"Grazie, Michonne" disse per poi correre fuori.
Rick sorrise osservando il loro scambio. "Sei sempre così buona con lui"
"E' facile. È un bravo ragazzo. Ma ha un padre grandioso quindi non c'è da stupirsi"
Rick le concesse un gesto fintamente altezzoso con le mani. "Non so se posso prendermi tanto merito. Non sono sempre il modello migliore" scosse il capo. "Molto lo devo a Lori. E a te, ovviamente. Non avrei potuto fare granché senza di te"
"Sì, avresti potuto, Rick. Sei un brav'uomo. Avresti trovato il modo" appoggiata all'isola della cucina, lo osservò mentre iniziava a lavare gli oggetti usati per la colazione.
"Beh, sono contento che lo abbiamo trovato" disse lui.
"Anch'io"
Rick si asciugò le mani e raggiunse Michonne. "Sai, mi piace quando leghi i capelli così" e tirò gentilmente la sua coda.
Michonne si rimproverò mentalmente visto che si mise a ridacchiare come un'adolescente, ma le uscì fuori prima di poterlo evitare. "E' un'affermazione un po' illogica"
Rick guardò i propri piedi, ghignando. "Lo so. Stare qui di fronte a te così mi fa pensare a quanto mi piace vedere il tuo viso" e tornò a guardarla. I loro sguardi si incatenarono e rimasero fissi finché Judith non interruppe l'incantesimo. Michonne desiderò capire come fare a sua volta a tirarli fuori dall'incantesimo, definitivamente. Non poteva permettersi di perdersi in lui.
Rick si avvicinò al frigorifero e iniziò a versare del succo di mela nel biberon di Judith. "Sembri stare molto meglio rispetto a prima"
"E' così" disse Michonne, grata per aver cambiato argomento.
"Come gestirai le cose con Craig?"
"Lo vedrò oggi. Non mi sembra giusto evitarlo. Era da solo in mezzo ai boschi. Sono sicura che abbia bisogno di un'amica. Forse la cosa migliore è ricominciare a conoscerci"
"E se lui volesse reinnamorarsi di te?" Rick si appoggiò alla porta chiusa del frigo. "Le cose potrebbero diventare imbarazzanti"
"Ci penserò quando succederà"
"Ma tu sei disposta? Hai voglia di tornare ad amare qualcuno in quel modo?"
"Cosa sono tutte queste domande, Rick?"
Rick distolse lo sguardo da Michonne. Fissò la porta del patio. Non guardava nulla di ciò che c'era fuori. I suoi pensieri lo trasportarono altrove. Dopo un lungo silenzio, la voce gli uscì in un mormorio. "Come ho detto prima, sono solo protettivo nei tuoi confronti, tutto qui"
"Lo apprezzo, Rick, ma sai che so badare a me stessa"
"Lo so meglio di chiunque altro, ma..."
"Ma cosa?"
Rick si affrettò a colmare lo spazio fra loro, piazzandosi esattamente di fronte a lei. Una mano andò a posarsi sulla sua vita. Il suo tocco era lievissimo. "Non posso fare a meno di preoccuparmi per te. Mi preoccupo che qualcuno possa farti male in qualsiasi modo"
"Sto bene, Rick, davvero" disse Michonne evitando il suo sguardo perforante. Non riusciva a guardarlo. Non poteva di nuovo essere vittima della sua magia.
"Io non penso"
Michonne lo guardò rapidamente prima di distogliere di nuovo gli occhi. "Come lo sai?"
"Lo so e basta" Rick posò le mani su entrambi i lati, chiudendola contro l'isola della cucina e facendosi ancora più vicino a lei. A quel punto, lei non poté far altro che guardarlo.
"Fidati di me, Rick. È tutto ciò che ti chiedo"
"Mi fido di te. Ogni più piccola parte di me si fida di te. Ma non voglio che qualcuno...io...io non mi fido di ciò che non conosco"
"Craig è un solo uomo. Cosa può farmi?"
"Non voglio scoprirlo" Rick si avvicinò fino a toccarle la fronte con la propria. "Abbiamo perso così tanto. Se succedesse qualcosa a te, Carl, o Judith...non potrei sopportarlo"
Michonne non sapeva cosa pensare del fatto che lui l'avesse messa nella stessa categoria dei suoi figli. Sapeva che teneva a lei, ma non si era mai permessa di riflettere su quanto profondamente. Le sfumature della conversazione si stavano facendo troppo marcate per lei. Con le mani, gli spinse gentilmente il petto per fare un po' di spazio. Lui si spostò senza opporre resistenza. "Non sono tua, Rick. Non puoi controllare chi scelgo di avere nella mia vita"
Rick scosse il capo come se stesse cercando di schiarirsi le idee. "Non volevo risultare così veemente, Michonne. Voglio solo che tu sappia quanto..." fece una pausa e si passò una mano sul viso, "Lori diceva che non parlavo mai abbastanza. Che non sapevo come esprimere i miei sentimenti. Aveva ragione. Non è mai stato facile per me. Continuo a commettere gli stessi errori e non voglio..."
"Toc, toc. Rick, Michonne. Ci siete?" Carol entrò dalla porta d'ingresso con una piccola pila di piatti.
"Dannazione. Potremo mai avere un po' di privacy?" borbottò Rick. Si sfregò di nuovo il volto, stava quasi diventando un tic nervoso. "Cosa c'è, Carol?"
"Ho pensato che potessero servirvi dei piatti in più per stasera" Carol guardò la scena che le si presentava di fronte. "Ho interrotto qualcosa?"
Michonne la guardò confusa. "Cosa succede stasera?"
"Non gliel'hai ancora detto? Jessie mi ha detto che era affare fatto" disse Carol a Rick.
Rick si spostò verso una sedia, accanto a Judith. Si accomodò, sentendosi più sfinito del solito. Quella mattina non stava andando affatto bene. "Merda, mi sono dimenticato. Jessie vuole portare i suoi figli qui e preparare la cena. Le ho detto che dovevo parlarne con te prima. Per assicurarmi che ti andasse bene avere qui un po' di gente"
"Oh" disse Michonne.
"Non stavo cercando di nasconderti niente" aggiunse Rick velocemente. "Mi sono davvero dimenticato" lanciò una rapida occhiata a Carol prima di parlare più dolcemente a Michonne. "Visto che ieri non eri molto in forma e nemmeno stamattina, penso mi sia solo sfuggito di mente"
"No, va bene" disse Michonne. "Sei sicuro che sia l'idea migliore? Ron non parlerà più a Carl perché è ancora arrabbiato per Pete. Potrebbe essere una cena imbarazzante"
"Jessie ha probabilmente solo bisogno di distrarsi per non fissarsi su quello che è successo. Magari la cena aiuterà a sistemare le cose" disse Rick.
"Le distrazioni possono essere disastrose" disse Michonne. "Ma se volete farlo, fate pure"
"Allora" s'intromise Carol. "Suppongo sia tutto a posto?"
Michonne si voltò verso di lei. "Sì, siamo a posto. Penso che inviterò Craig. Gli farà bene incontrare altra gente. Se va bene a tutti"
"Chi è Craig?" chiese Carol.
"Uno straniero" disse Rick.
"Un vecchio amico" replicò Michonne. Guardò Rick. "Quindi gli dirò di venire. Ti sta bene?"
"Non sembra che io abbia molta possibilità di scelta" disse Rick evitando il suo sguardo, dando da bere a Judith.
"Allora è deciso" disse Michonne ignorando l'ovvia irritazione nella voce di Rick. "Ho alcune faccende da sbrigare. Ci vediamo stasera" si mise la felpa e uscì.
Il morbido rumore della porta che si chiudeva fece finalmente sollevare lo sguardo a Rick. Sospirò e iniziò a sfregarsi la fronte, tra le sopracciglia, come se avvertisse il sentore di un mal di testa che iniziava a invaderlo.
Carol posò i piatti sull'isola della cucina. Si versò una tazza di caffè e si sedette di fronte a Rick. "Che hai combinato adesso, raggio di sole?"
  
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