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Autore: Hao Sakura    18/04/2017    3 recensioni
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Otto Inazumiani finiscono in una casa stregata; la quale è abitata da demoni.
I nostri eroi dovranno superare varie prove e sfide; cercare di sopravvivere alle trappole ed alle entità malvagie che si celano nell'edificio. Solo pochi ne usciranno.
Chi saranno i sopravvissuti?
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Saryuu Evan - Saru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 1. L'inizio di tutto




Come suo solito, Ieyasu si stava godendo il silenzio che regnava in quel posto. Stava appeso a testa in giù alla mo' di pipistrello e sonnecchiava tranquillamente. Niente e nessuno avrebbe potuto interrompere il suo sonno ristoratore; almeno finché non venne, di suo malgrado, svegliato da Kyoko e dalla sua voce irritante.
- Ehi, ragnetto sul rubinetto, sono arrivati i nostri ospiti. Coraggio, scendi giù dalla tua tela! - Gli urlò con tono ironico. Il povero malcapitato fece una smorfia contrariata: ma non poteva lasciarlo perdere ed andare lei ad accogliere gli ospiti? Pur di controvoglia, il demone con un balzo atterrò davanti alla ragazza, che venne guardata con occhi assai glaciali. Mantenne il capo alto, fissandolo in quelle due pozze eterocrome. Uno scambio reciproco di occhiate omicide, ma alla fine fu lui a perdere, distogliendo lo sguardo. L'altra fece un'espressione soddisfatta e sogghignò in modo perfido.                                                     
- Beh, ragnetto? Che aspetti? Andiamo! - Lo incitò con una mano a venire in soggiorno e, purtroppo, fu costretto a seguirla, come aveva sempre fatto per tutto quel tempo. Era come un'ombra di cui non potersi liberare mai e lei non poteva che godere, sapendo che questo legame demone-ombra sarebbe durato in eterno.
 

 Una volta arrivati, i due si ritrovarono davanti un gruppo di demoni. Alcuni parlavano animatamente con altri, mentre i restanti se ne stavano in religioso silenzio, a guardare in disparte. Il ragazzo-demone si sentì a disagio quando vide che tutti gli occhi si posarono su di lui e la sua compagna, che sembrava completamente a suo agio. Quest'ultima tossicchiò animatamente per richiamare l'attenzione. Dopo che i presenti si furono calmati, tesero le loro orecchie demoniache per ascoltare il suo discorso.
- Allora, vediamo... uno, due, tre, quattro, cinque... Possiamo cominci- Venne prontamente interrotta. Sia per il calo d'attenzione dei numerosi demoni, che si erano appena voltati dall'altra parte, sia per la nuova presenza che era appena subentrata: una ragazza un po' bassina, ma di certo questo non sfumava la sua incredibile bellezza. Dei tratti russi spiccavano sul suo volto e sul suo corpo; la carnagione candida come la neve e dei capelli, lunghi fino alle spalle, che sembravano essere stati intinti nell'inchiostro. Due occhi azzurri, freddi come le stalattiti in inverno. Si muoveva con movimenti sinuosi e piuttosto sensuali; ciò provocò vari commenti da parte di alcuni ragazzi-demoni presenti sulla scena. Ieyasu fece saettare i suoi occhi da una parte all'altra, rimanendo sempre in religioso silenzio. Kyoko la guardò prima con astio e poi con un sorrisetto beffardo in volto.                  
- Ehi, ehi! Guarda che bel bocconcino! - Esultò improvvisamente uno di loro con tono allegro accompagnato da una risatina maliziosa. Maverick, la nuova arrivata, per tutta risposta gli rivolse un'occhiata glaciale, accompagnata da un volto senza espressione e la reazione dell'altro fu un'altra risatina.                                        
- Bene, ci siamo tutti! Ora possiamo continuare con il nostro discorso! Dicevamo... siete stati chiamati qui per partecipare ad un gioco assai divertente! -
Tutti seguirono attentamente, come ipnotizzati. Tante ciglia che si muovevano di volta in volta; tanti battiti; tanti occhi che guardavano un unico punto.                               
- Ebbene... ora vi spiegherò cosa dovrete fare. -
 
 
Endou stava camminando per le lunghe vie di Tokyo affiancato da Gouenji ed Afuro. L'albino aveva le mani dietro la testa e guardava il cielo con sguardo assente, il terzo avanzava con passo elegante e la bocca leggermente incurvata all'insù, mentre il moro era davanti ai due con il suo tipico sorriso a trentadue denti sulle labbra ed un pallone da calcio sotto braccio. Faceva caldo; in cielo splendeva alto il Sole, che propagava calore con i suoi raggi. Gocce cristalline di sudore cominciarono a scendere dalla fronte dei tre.
- Ragazzi, che ne dite di una bella partita di calcio? - Chiese improvvisamente Endou, voltandosi verso gli altri e rivolgendo loro un'espressione solare ed allegra, tenendo in alto il pallone da calcio con una mano. Il Bomber di fuoco e l'ex capitano della Zeus si guardarono, per poi annuire con gioia.
Non fecero nemmeno in tempo ad emettere un fiato, che un'ombra alta e magra rubò il pallone dalle mani del ragazzo, correndo via. Non si capacitarono nemmeno di cosa fosse successo, fatto sta' che i tre esclamarono in coro un sonoro ed irritato: “Ehi!”
Tempo due secondi e si ritrovarono ad inseguire la misteriosa e furtiva figura; si muoveva velocemente e loro, per quanto potessero sforzarsi, non riuscivano a raggiungerla. Un violento e furioso vento cominciò ad abbattersi su di loro, come furiosi e taglienti coltelli. Il tempo cambiò radicalmente: il Sole venne coperto da grigie ed imponenti nubi. Tuoni rimbombavano in lontananza con suoni sordi ed ovattati. I cuori dei tre ragazzi batteva sempre più forte dalla fatica; le gambe che si muovevano freneticamente; i loro respiri che divenivano sempre più affannosi. La stanchezza prese il sopravvento e cominciarono a rallentare, al contrario dell'ombra che manteneva sempre la stessa andatura, con ancora il pallone sotto braccio.
Dopo poco, l'individuo svoltò, improvvisamente, verso destra. Loro fecero lo stesso e si ritrovarono davanti una villetta malandata. Quello che una volta doveva essere il cancello, ora era ridotto ad un ammasso di ruggine. Erbacce e piante crescevano alte nel giardino; sassi e ciottoli erano sparsi qua e là. La casa era vecchia, e sicuramente abbandonata, molte parti, tra cui il tetto, cadevano a pezzi. L'ingresso era sovrastato da quattro colonne disposte a due a due su ogni lato; i muri sporchi ed ammuffiti. L'ombra era davanti al grande portone di legno scuro, ferma ed immobile, come se aspettasse un movimento dei ragazzi. Questi ultimi erano rimasti davanti all'entrata ad osservare l'ambiente circostante.
- Eccolo! - Esclamò Gouenji, puntando il dito verso l'entrata dell'abitazione. Gli altri due si voltarono verso il punto indicato e, nonostante dovessero ancora riprendersi da quell'inseguimento, scattarono in corsa per prendere la figura, che nel mentre era entrata nella casa, chiudendosi alle spalle il portone.
Il trio arrivò davanti all'entrata. Endou iniziò a sbraitare contro il misterioso tipo ed a dare pugni sulla porta, sperando si aprisse.
- Ragazzi... siamo chiusi dentro. - Afuro attirò l'attenzione degli altri due, il volto contratto in un'espressione pensierosa e preoccupata. Lo guardarono con sguardo interrogativo e subito dopo, dopo aver realizzato la cosa, stupito. Si voltarono verso il cancello di prima, ora chiuso.
- P-prima non era chiuso, v-vero? - Domandò balbettando il moro: si stava cominciando a spaventare della situazione. I compagni negarono con la testa, ma con una faccia seria. Contemporaneamente, tra uno spiffero e l'altro, il portone si aprì cigolando. Deglutirono: avevano capito quello che era successo. L'interno era buio e tetro, come una grotta.
- Ora che facciamo? - Chiese il ragazzo dalla pelle abbronzata. I suoi amici lo guardarono con occhi che esprimevano lo stesso pensiero: dobbiamo entrare.                                                  
Presero un bel respiro, si armarono di tutto il coraggio che avevano, e tra un rombo di tuono e l'altro da parte del cielo, varcarono quella soglia. Ancora non sapevano di essere stati catapultati in una nuova avventura, nella Casa dell'Inferno.
 

- Bravo Ieyasu. Ne rimangono altri quattro da portare qui. Hai fatto un buon lavoro. - Si complimentò Kyoko seduta comodamente su una poltrona mangiata dalle termiti e cosparsa di ragnatele e polvere. Il demone la scrutò da dietro con i suoi occhi di diverso colore che tanto e troppo a lungo avevano sofferto.
La ragazza scoppiò in una risata sommessa.
- Sono fermamente convinta che ci sarà da divertirsi. -
 
 

Angolo dell'Autrice

Salve a tutti lettori! Sono riuscita finalmente a pubblicare!
Mi dispiace veramente moltissimo di avervi fatto attendere due mesi per il continuo di questa storia, ma sono stata occupatissima ed ho avuto per una settimana l'influenza intestinale. Ma ora sono qui e cercherò di aggiornare regolarmente, anche se non posso promettervi nulla.
Già dal secondo capitolo cominciano ad apparire alcuni OCs e spero di aver mantenuto i loro caratteri! Se così non fosse, potete dirmelo benissimo nelle recensioni!
Grazie a tutte le persone che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate.
Un grazie sentito a tutte le persone che hanno deciso di partecipare a questa storia, credevo fermamente non sarebbe piaciuta!
E, tranquilli, i vostri personaggi appariranno tutti.
Bene, sperando che abbiate apprezzato il capitolo - che, perdonate se è un po' corto, ma siamo ancora agli inizi. - , vi lascio! Alla prossima e scusatemi ancora!
One kiss
Hao Sakura




 
   
 
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