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Autore: Light2015    18/04/2017    0 recensioni
E' quando tutto sembra essersi sistemato che sorgono i veri problemi. Un arresto e un ricatto non saranno le sole questioni che Alex, Nicki, Mark, Cloe e Sam dovranno fronteggiare... un uomo che torna in città, una proposta al momento sbagliato e un segreto tra amici mineranno tutto ciò che di certo è stato negli ultimi due anni. E allora... come what may, qualsiasi cosa accada, verso il gran finale...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
I mille volti di Paris

Un van Mercedes nero con vetri oscurati era parcheggiato davanti a casa, le chiavi erano in una busta nella cassetta della posta. Paris ci aveva procurato quello ed altro per il primo compito che ci aveva affidato. Per non dire costretti a portare a termine. Quando aprii il retro nel van trovai una enorme quantità di stampe formato A4 con retro autoadesivo rappresentanti un primo piano ammiccante di Paris (sfondo rigorosamente rosa). Avrei avuto incubi per settimane se mi fossi trovato la casa tappezzata di quella roba. Ma era quello che lei aveva voluto per Kenye West. Più ci pensavo e più realizzavo quanto questa storia fosse ridicola, ma pur di non trascorrere il resto della mia gioventù in carcere ero disposto a questo e altro. Quella sera era anche il compleanno di Cloe per cui cenammo a Santa Monica e passammo il resto del tempo ordinando drink (per me rigorosamente alla frutta) fino all'ora prestabilita per andare a Hidden Hills. La villa di Kanye era più grande di quello che mi aspettavo. Paris ci aveva procurato ogni possibile marchingegno per entrare. Il più utile? Le chiavi di casa. Non sapevamo come fosse riuscita ad averne una copia, ne lo volevamo sapere, il problema era un altro.

- “Spiegatemi una cosa" dissi appena sceso dall'auto e raggiunto l'ingresso "Come diavolo facciamo a riempirla tutta questa casa?! Quei volantini sono fogli A4, ci vorrà una vita!"

- “Penso basti invadere per bene gli spazi principali" disse Sam.

Entrammo. Già a vedere l'estensione di sala e cucina mi venne voglia di andarmene. Nicki mi riprese.

- “Non iniziare a fare problemi!" e mi mise in mano un pacco da almeno 200 fogli. Io e Mark iniziammo ad appiccicare quella roba in sala. Avrei voluto fare almeno un po' di conversazione ma lui non sembrava averne voglia, mi rispondeva quasi a monosillabi. Dopo circa venti minuti arrivò Cloe che doveva essersi occupata del corridoio al piano terra.

- "Come siete precisini"

Guardai il muro, erano file di facce di Paris perfettamente orizzontali e misurate

- "Basta che ne mettete un po' ovunque, non serve tale precisione maniacale!"

Aveva ragione, mi sentii vagamente idiota. Sbuffai attacandone un altro sul tavolino di vetro davanti alla tv.

- "Dov'è Nicki?" Chiesi.

- "L'ho vista salire di sopra prima"

Feci finta di attaccare un volantino alla schiena di Mark che ridendo si ribellò tirandomi una spinta e mi diressi verso l'open space dove c'erano le scale per salire al piano superiore. Non c'era un foglio attaccato a quelle pareti. Continuai ad avanzare in penombra finché non trovai Nicki in una stanza dalla luce tiepida di una lampada da scrivania. Stava frugando nei cassetti di quello che sembrava appunto essere uno studio. Era una stanza molto diversa dal resto della casa, i colori erano scuri e quasi tutti i mobili erano in legno massiccio.

- "Che stai facendo?" notai il pacco di fogli ancora alto sulla scrivania "Non ne hai attaccato nemmeno uno!"

- "Si... di sotto... qualcuno..." rispose distrattamente mentre continuava a rovistare nei cassetti.

- "Guarda che è più faticoso del previsto, dovresti darci una mano"

Sollevò lo sguardo, mi sorrise. Aveva quella luce negli occhi. Si mosse lentamente e raggiunse il lato della scrivania dove c'erano ancora tutti i volantini, vicino c'era una valigetta scura che non avevo notato. Il suo sorriso era sempre più compiaciuto. Appoggiai i miei fogli sulla sedia più vicina. Ora che aveva la mia completa attenzione apri la valigetta. Contanti. Era stracolma di contanti. Non potevo minimamente immaginare quanti fossero ma mi bastò il suo sguardo per capire. Mi diressi verso di lei e la baciai, le sue braccia mi avvolsero. La spinsi fino a farle toccare le ante di un imponente armadio in fondo alla stanza. Le sue mani scesero e le sentii prima stringere e poi allentare la cintura dei pantaloni. Le scostai il vestito, gia corto e le accarezzai una gamba. Non sapevo fin dove potevo spingermi, non era ne il luogo ne il momento adatto

- "Forse dovremmo aspett..."

- "Zitto e continua"

Solitamente era lei che mi fermava nei momenti sbagliati ma in questo caso non me lo feci ripetere due volte. Le afferrai le gambe in modo che le avvolgesse intorno alla mia vita. La baciai e cominciai a muovermi. Come suo solito affondo le dita tra i miei capelli stringendoli delicatamente. Mi concentrai su ogni suo respiro, su ogni suo movimento. La volevo così tanto, ma non solo in quel momento, la volevo in assoluto. Era un desiderio diverso dal solito. La sentii contrarsi, tendersi e gemere. Inarcò leggermente la schiena e mostrò il suo collo sensuale ora completamente vulnerabile, lo baciai. Ero invaso dal suo profumo, dal suo calore, dalla sua voce. I miei movimenti si fecero più intensi, lei si aggrappo con forza alla mia camicia affondando le unghie sulle spalle. Trattenne un urlo soffocato e la sentii venire contro di me. Io la raggiunsi subito dopo. Rimanemmo avvinghiati contro quell'armadio e riprendere fiato per qualche instante, poi la lasciai. Spostai i voltantini e mi sedetti sulla sedia. La guardai in piedi davanti a me mentre si sistemava il vestito e mi sorrideva dolcemente. Provavo qualcosa di più profondo nell'osservarla. Era come se definirla "la mia ragazza" sminuiva il tutto, era qualcosa di più.

- "A cosa pensi?"

- "A te"

- "Un inguaribile romantico" allungò una mano per farmi andare da lei. La assecondai. Mi sistemò il colletto della camicia e cerco di ordinarmi i capelli spettinati.

- "Che dici, attacchiamo un po' di quelli?" Chiesi riferendomi al blocco di fogli con la faccia di Paris ancora sulla scrivania.

Riempimmo il corridoio e tutte le stanze del piano. Infine tornammo al piano di sotto. Cloe, Mark e Sam erano in cucina a bere della birra trovata in frigorifero. Il loro malloppo di volantini era decisamente diminuito. Anzi, quasi finito. Ad occhio notai che erano rimasti trenta fogli o poco più.

- "Dove vi eravate imbucati?" Chiese Sam.

- "Abbiamo fatto il piano di sopra" dissi lasciandomi però tradire da un sorriso imbarazzato. Nicki nemmeno si prese la briga di rispondere e lanciò sul tavolo la valigetta (piuttosto grande a dire il vero, non una semplice ventiquattr'ore) che atterrò con un tonfo. Le ragazze esultarono alla vista del contenuto, Mark non trattenne un sorriso ma risultò molto più contenuto.

- "Ma questi?" Indicai i fogli mancanti "Finiamo?"

- "Se trovi posto..."

Mi guardai intorno, anche la cucina era tappezzata con facce di Paris. Andammo in sala. "Wow..." non ci eravamo resi conto di quanto facesse effetto tale visione. Decine e decine di sguardi ammiccanti della Hilton riempivano la villa. Considerando anche il fatto che erano terribilmente appiccicosi sul retro potevamo effettivamente constatare che a Kanye West avevamo appena rovinato la casa. Tirai fuori il telefono e scattai una foto panoramica da fare vedere a Paris. Quella vera.

- "Poi ricordati di cancellarla" Nicki era un po' contrariata.

- "Cazzo, abbiamo fatto un lavorone. Sono ovunque" disse Cloe portandosi le mani ai fianchi. Mi venne in mente un posto dove mancavano, la ciliegina sulla torta. Presi i fogli mancanti e costrinsi gli altri a seguirmi al piano superiore. Entrai nella camera da letto padronale, dove io e Nicki avevamo già appiccicato una enorme quantità ci volantini.

- "Che vuoi fare?" Mi chiese lei.

Sorrisi, salii in piedi sul letto. Il soffitto era alto poco più di tre metri da terra per cui con un balzo lo avrei potuto raggiungere. Staccai l'ennessima faccia di paris dalla pellicola adesiva, saltai e lo feci velocemente aderire al soffitto nella parte esattamente sopra i cuscini. Cloe rise.

- "Così appena si sveglia la vede... non sono facili da togliere"

- "Come ti è venuto in mente?!" Chiese Sam "Avrà gli incubi per settimane"

 

   
 
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