Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=z2CPjhB_D0I.
Figlio della luna
Vegeta alzò il capo, il vento gli faceva ondeggiare le ciocche more spesse tre dita. Alcune di esse, spesse solo due, gli scivolavano lungo la fronte spaziosa dando vita a una frangetta.
Vegeta sentiva
l’aria gelida
sferzargli il viso. Socchiuse le labbra e osservò le comete
che solcavano il
cielo blu-notte. La scia azzurrina che lasciavano dietro di
sé si rifletteva
nelle iridi color ossidiana del saiyan, facendogliele brillare.
Vegeta dimenò la coda, la
peluria castana si muoveva
morbida.
Il principe allungò il
braccio muscoloso e alzò la mano,
coperta da un guanto pallido, verso il cielo.
La luce della luna filtrò
tra le nuvole.
Vegeta sgranò gli occhi
vedendo la luna apparire davanti a
lui. La luce argentea lo illuminò interamente, riflettendosi
sulla sua armatura
candida.
Vegeta si sporse sulle punte dorate
degli stivaletti e
spiccò il volo. Levitò, avvicinandosi di
più all’astro pieno, che lo illuminava
interamente.
L’ombra dell’uomo
si allungava lungo il terreno brullo, ricoperto
di macchie di sangue violetto.
Il simbolo della famiglia reale
comparve sulla fronte di
Vegeta, brillando d’oro. Le ciocche della frangetta si
alzarono verso l’alto e
s’irrigidirono, il resto della capigliatura a fiamma fremette.
Delle ali da fenice, di fiamme nere,
apparvero sulle spalle
del principe dei saiyan. Questo strinse un pugno, mentre il vento
faceva
ondeggiare anche le sue piume di fuoco.
< La luna è come
una madre… per me.
Sembra guardarmi come si fa con un
figlio > pensò Vegeta.
La luce argentea lo avvolse. Chiuse
gli occhi, avvertendo un
calore invaderlo. I suoi capelli si tinsero di blu, mentre sferette di
luce
iniziavano ad ondeggiare intorno al suo corpo muscoloso, stretto
dall’aderente
battle-suit nera.
Gettò indietro la testa,
mentre raggiungeva il livello di
supersaiyan God supersaiyan. Alcune sferette azzurrine di energia gli
sfiorarono
le guance. Socchiuse le labbra ed iniziò a cantare.
La sua voce calda e roca risuonava
tutt’intorno.
Socchiuse gli occhi, mentre avvertiva
delle fitte al cuore.
Lasciò ricadere all’indietro le braccia,
rilassando i muscoli.
Si stese in aria, la luce argentea
faceva contrasto con
quella blu che emanava e quella nera che sprigionavano le sue ali.
L’emanazione lunare che lo
aveva avvolto divenne sempre più
consistente fino a trasformarsi in una serie di veli color argento, che
lo
avvolsero, lasciandogli scoperto solo il viso.
Vegeta si addormentò, ma
continuò a cantare e la sua voce
risuonava sempre più forte. Dalla sua fronte si
partì un raggio dorato, che
prese le sembianze di una fenice. Si librò in cielo,
divenendo di fiamme blu ed
esplose, in un bagliore azzurrino.
I veli si dissolsero e Vegeta
scivolò verso il basso,
atterrando steso sul terreno. Si ritrasformò, le ali
scomparvero e i suoi
capelli tornarono dello stesso colore dell’inchiostro.
La luna fu coperta nuovamente dalle
nuvole, che s’ispessirono
divenendo nere. Iniziò a piovere.
Vegeta socchiuse gli occhi, sentendo
le gocce gelide di
pioggia ticchettargli sul viso. Si rialzò seduto, scosse il
capo ridestandosi
completamente e si rialzò in piedi. Si voltò e
spiccò nuovamente il volo,
dirigendosi nella direzione da cui provenivano le luci della
città.