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Autore: Fielda    20/04/2017    3 recensioni
“Non puoi vergognarti per qualcosa che ha trasceso lo spazio e il tempo! Qualcosa che è venuto prima di loro!”
“Se voglio sotterrarlo non è perché me ne vergogno” ribatté lei, mantenendo la calma. “Le nostra strade si sono divise tempo fa. È inutile rivangare quello che avrebbe potuto essere”
“Quello che avrebbe dovuto essere!” sbottò lui al culmine dell’ira, alzandosi e andando a piantare le mani nella balaustra del balcone, come a voler sfogare contro il mondo il veleno che covava dentro.
***
Tratto dall’ultimo capitolo:
“Rukia, vuoi dirmi qualcosa?”
Rukia tornò a guardarlo. Aveva gli occhi lucidi e le labbra tremavano dai pensieri che non riusciva a buttare fuori.
“Non lo so”
- Spudoratamente Ichiruki -
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inoue Orihime, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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“Dai, raccontami com’è stato il vostro matrimonio! Non me ne hai mai parlato, e così nel frattempo prendo spunto!” incitò Orihime, oscurandosi poi col pensiero che sorse: “Non abbiamo potuto partecipare e non abbiamo avuto molte altre occasioni per vederci... Sia io che Ichigo ne siamo molto rammaricati”
 
Rukia non permise a quell’amara consapevolezza di gettare un’ombra sul suo già precario umore. Ichigo non poteva più mettere piede nella Soul Society, e, nonostante le sue strenue richieste, Renji non aveva acconsentito a spostare il matrimonio nel mondo terreno. Non poteva biasimarlo: a parte le difficoltà burocratiche che ne sarebbero derivate, tutti i loro amici e colleghi erano lì... a parte qualcuno.
 
“Credo che i matrimoni nella Soul Society siano un po’ diversi da quelli qui” spiegò, senza molta voglia di entrare nei particolari. “Abbiamo tante scartoffie e poco divertimento”
 
“Oh, che peccato” espresse Orihime solidale. “Un matrimonio dovrebbe essere un lieto evento, una bella festa”
 
“E così sarà il tuo” concluse Rukia, sperando con tutta l’anima che l’amica cambiasse argomento.
 
Orihime le rivolse un sorriso luminoso e pieno di speranza. “Rukia-chan, voi ci sarete, vero?”
 
“Esserci a cosa?”
 
Una chioma arancione sbucò dall’angolo delle scale.
 
Le due donne avvamparono, seppur per motivi diversi.
 
“I-Ichigo! Noi stavamo... ecco...” balbettò Orihime, e Rukia non trovò alcuna parola per aiutarla a uscire da quella imbarazzante situazione.
 
Ichigo si avvicinò a loro, confuso e interrogativo. “Che vi prende? Segreti tra donne?”
 
La sua compagna aveva lo sguardo inchiodato al pavimento vicino a lui, quasi alla ricerca di qualcosa di trascendente che sembrava sfuggire alla sua presa. Tutt’un tratto la donna si gettò al suolo, tanto goffamente che lui si precipitò a sorreggerla, temendo che avesse di colpo perduto l’equilibrio e tentato il suicidio.
 
Invece Orihime si era messa in ginocchio, e lo guardava con occhi grandi e lucidi di commozione.
 
“Che cosa..?” si domandò lui, ma Orihime gli aveva preso le mani, unendole di fronte a sé.
 
“Ichigo Kurosaki...” iniziò a recitare la donna, e Ichigo istintivamente guardò Rukia, i cui occhi sbarrati e lucidi sembravano tradire una commozione di altra natura.
 
“...vuoi sposarmi?”
 
Mentre queste parole uscivano dalle labbra della sua compagna, i suoi occhi erano posati sulla sua più cara amica, di fianco a loro.
 
Rukia se ne accorse, e si accorse dello sconforto in cui stava lentamente cadendo Orihime ad ogni istante che trascorreva senza ricevere risposta. Per distoglierlo da sé, o forse per camuffare i suoi sentimenti, e per non alimentare i suoi, chiuse il viso tra le mani per asciugare le lacrime, prendendo tanto tempo quanto ne bastava a Ichigo per rinsavire.
 
Lui a quel gesto sussultò, e tornò a guardare la sua compagna inginocchiata e in fremente attesa. Sorrise, intenerito da quel coraggio improvviso, e annuì con la testa. “Sì, Orihime”
 
La donna gli saltò al collo, irrompendo in esclamazioni e lacrime di gioia.
 
Ichigo non poté fare a meno di avvertire una stretta al cuore. Distogliendo il contatto visivo Rukia lo aveva gettato tra le braccia di Orihime, acconsentendo a un legame che sarebbe diventato indissolubile ed eterno, siglando il patto in cui avrebbe rinunciato definitivamente a lui.
 
Si morse la lingua per trattenere il tremore irrefrenabile alle labbra. Era stato uno stupido, stupido a credere che lei si sarebbe messa in mezzo, stupido a sperare che Rukia avrebbe tradito la sua natura razionale e pragmatica per cedere a qualcosa che avrebbe distrutto il suo intero mondo. Rukia era sposata con il suo più caro amico d’infanzia, un uomo che la conosceva da ben più tempo di lui, e insieme avevano una bambina.
 
Doveva togliersi dalla testa lei e quel futuro che non sarebbe mai avvenuto, quelle fantasie che non si sarebbero mai avverate. Forse rimandare in continuazione la sua unione con Orihime lo aveva fatto sentire meglio per lungo tempo, ma quel tempo era destinato a esaurirsi. Le cose cambiavano, anche se i sentimenti rimanevano gli stessi.
 
***
 
Rukia, Renji e Ichika erano pronti per salutare gli amici e tornare alla Soul Society.
 
“Giurami che ci sarete” ripeté Orihime, preoccupata; “Giuramelo”
 
“Te lo giuro” la rassicurò Rukia, “Essere capitano non implica solo dei doveri. Non posso mancare al matrimonio dei miei più cari amici”
 
“Parla bene, lei. Io non sono mica un capitano. Al massimo resto a casa a compilare moduli mentre voi due andate a divertirvi” obiettò scherzosamente Renji in direzione della figlia, facendola scoppiare a ridere.
 
“Essere sposato con un capitano avrà pur dei lati positivi. Se no cosa ti sei sposato a fare?” ridacchiò Ichigo, non riflettendo sul lato negativo della battuta che fortunatamente nessuno dei presenti colse, a parte Rukia.
 
“Figurati. Mi bacchetta ancora di più ora che è di grado superiore. Vedessi come si arrabbia quando porto Ichika ad allenarsi!”
 
Renji non parlava mai seriamente, e le risa degli amici irritarono Rukia, che si sentì di intervenire in difesa dei suoi valori. “Ichika è una bambina e deve vivere la sua infanzia. Avrà tutto il tempo per combattere. Tu più di tutti dovresti saperlo”
 
L’atmosfera improvvisamente gelò. Ichigo conosceva il passato dei due amici e pensava che Rukia avesse i suoi ottimi motivi per pensarla così; tuttavia era dispiaciuto per l’imbarazzo in cui imperversava Renji e si prodigò per sciogliere il ghiaccio, convinto che l’amico non agisse per cattiveria ma per semplice amore del combattimento. “Ichika, a te piace allenarti col papà?”
 
La piccola, lievemente intimorita dal tono della madre, annuì con convinzione. “Sì! Io voglio diventare forte come lui!”
 
“Se questo è ciò che ti piace fare allora non c’è nulla di male” concluse dandole una carezza sulla testolina rossa. “Non è forse questo vivere l’infanzia, Rukia?
 
La Shinigami cercò di fulminarlo ma al suo sguardo gentile non poté far altro che sciogliersi.
 
Nessuno si sarebbe mai intromesso in faccende così personali tra moglie e marito, eppure Ichigo riusciva a esprimere il suo parere senza oscurare l’individualità di alcuno, a riportare la pace e far ragionare chi per qualche motivo non voleva accettare la verità, con quel potere curativo e confortante che da sempre placava gli animi tormentati. Era anche questo uno dei suoi doni, e un’altra delle ragioni per cui lei lo aveva così a cuore.
 
“Quando ti sarai liberata di quel muso lungo dovrò farti una domanda” le disse Ichigo, che non aveva smesso un attimo di sorriderle.
 
Rukia si rilassò come se la discussione di poco prima avesse trattato bazzecole irrilevanti. “Fammi indovinare. Vuoi che ti faccia da testimone?”
 
Ichigo sgranò gli occhi, interdetto per la sorpresa rovinata. “Ma come hai fatto a..?” protestò, poi si rivolse con aria sospettosa alla futura moglie, “Sei stata tu?!”
 
“Giuro, no!!” obiettò lei, agitando le mani in segno di difesa. “Non prendertela con me se Rukia è previdente!”
 
“È colpa tua, babbeo. Se avessi scelto me ora avresti di che ribatterle” intervenne Renji, teatralmente offeso. “Ti immagini che soddisfazione dirle ‘ehi, capitano, scendi dal piedistallo, non sei la mia unica migliore amica’?”
 
Ichigo arrossì appena. “Hai ragione. Sono davvero banale” proferì mentre il suo sguardo cadeva su Rukia, e la sua mente lo affondava nella consapevolezza che sì, forse era davvero banale, eppure non sarebbe stato capace di scegliere nessun altro per un ruolo così importante.


NdA: La storia così come la scrisse Kubo (e come la storpiai io) finisce qui. Dal prossimo capitolo libertà più assoluta con i preparativi del matrimonio... cosa capiterà ai nostri eroi? Muahmuah. :3
   
 
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