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Autore: Emmastory    20/04/2017    2 recensioni
Dieci anni. Questo l'esatto lasso di tempo trascorso dall'ultima battaglia contro i famigerati Ladri, esseri ignobili che paiono aver preso di mira la bella e umile Aveiron, città ormai divenuta l'ombra di sè stessa poichè messa in ginocchio da fame, miseria, dolore e distruzione. Per pura fortuna, Rain e il suo gruppo hanno trovato rifugio nella vicina Ascantha, riuscendo a riprendere a vivere una vita nuova e regolare, anche se, secondo alcune indecisioni del suo intero gruppo, tutto ciò non durerà per sempre. Come tutti ben sanno, la guerra continua, e ora non ci sono che vittime e complici. (Seguito di: "Le cronache di Aveiron: La guerra continua)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Le-cronache-di-Aveiron-VI-mod
 
 
Capitolo VI

Uniti ora e per sempre

Sempre sveglia e allerta, avevo tenuto alta la guardia, e anche se lentamente, assistito al trascorrere di ben due settimane. Preoccupata, Terra mi rivolgeva sempre la stessa domanda. “Va tutto bene?” chiedeva, attendendo una risposta e sperando che fosse positiva. Per sua fortuna, era proprio così, e sorridendo, mi abbracciava sempre. Aveva solo sedici anni, era mia figlia, e l’amavo. Avendola messa al mondo e cresciuta, sapevo bene di conoscerla perfino meglio di me stessa, ed ero certa che non esistessero parole belle o ricercate abbastanza per esprimere quanto davvero le volessi bene. Trovare tali parole mi risultava difficile, ma nonostante questo, aggettivi come matura, saggia e giudiziosa comparivano subito nella mia mente. Al solo pensiero, non facevo che sorridere, e con il tempo che scorreva, mi sentivo sempre piena di gioia e orgoglio nei suoi riguardi. A volte mi veniva difficile perfino crederlo, ma sembrava decisamente più seria di molti ragazzi e ragazze della sua età. Dolce, bella e sognatrice, aveva trovato il vero amore in Trace, quel bel bambino ormai diventato ragazzo, che in un normale giorno di scuola l’aveva avvicinata,e che parlando e giocando con lei in tenera età, era riuscito a conquistarla. Soltanto vedendoli insieme, mi convincevo che si amavano davvero, e che lei era profondamente innamorata di lui. Parlandomi, mi diceva spesso che perfino stargli lontano per lungo tempo finiva per essere doloroso. Lei stessa non sa per quale motivo, ma si è davvero innamorata. “Le cose migliori capitano per caso, o quando meno le aspetti.” Le dico sempre, sorridendole e ricordando le parole di mia madre, che sono per me preziosi insegnamenti. Con lo sguardo fisso oltre il vetro della finestra, non vedo che il giardino di casa, e mentre alcuni fiori sfidano la fredda neve prossima a sciogliersi sotto il sole, immagino i volti di tutti i miei amici, compagni di vita e avventura, e anche membri di una grande ma unita e allargata famiglia. Ora come ora, sono calma e tranquilla, e concentrandomi sui miei cari amici, lascio che il mio pensiero vada a loro. So bene che di fianco alle loro dolci metà sono felici almeno tanto quanto me, ben sapendo che ognuno di loro è capace di azioni di puro eroismo, che unite alla nostra incrollabile volontà, ci hanno tenuti uniti fino ad ora. Loro non lo sanno, ma prego ogni sera, sperando ardentemente che ciò che chiamiamo adesso si trasformi in per sempre.
   
 
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