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Autore: Elisir86    20/04/2017    0 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

Romano

 

Si era svegliato con la stranissima sensazione che qualcosa gli fosse appiccicato addosso. Per un attimo aveva pensato che Feliciano si fosse intrufolato nel suo letto durante la notte, finché non aveva notato che quel qualcosa era ben più pesante e grande di suo fratello.

Romano si mosse lentamente cercando di muovere il braccio destro ma la cosa non lo lasciò libero e anzi lo strinse con più forza. L'italiano poté sentire le dita lunghe sul proprio fianco e sulla spalla, le unghie che si conficcavano nella sua pelle rischiando di graffiarlo. Sentì il respiro della cosa sul suo collo, caldo e delicato, il naso -perché era sicuro che fosse quello- che gli sfiorava la mascella.

Romano era sicuro che quella cosa era qualcuno e a costatare dal fatto che non sentiva delle morbide curve ma un petto piuttosto piatto quel qualcuno era un lui!

Si alzò di scatto incurante del peso che si portò dietro e del mugolio di protesta dell'altro, gli occhi spalancati e le labbra arricciate in una smorfia disgustata al solo pensiero che un uomo, non una donna, stesse nel suo letto e che lo tenesse stretto come un amante.

L'altro sbuffò qualcosa in un mormorio impastato dal sonno, le mani che scivolarono sulla sua pelle nuda per poi cadere sul materasso, l'istinto di girarsi e vedere in faccia quel bastardo era forte ma altrettanto era la voglia di scappare e cancellare quel risveglio.

Cazzo sono solo le sei...” il cuore di Romano balzò in gola, quella voce, quella lingua, quella cadenza...

...le conosceva...

L'immagine di un ragazzo sorridente con una massa di capelli ricci e spettinati gli si visualizzò nella mente.

No, no, no!

Si portò le mani nei capelli spettinandoli ancor di più e scosse la testa con forza, di sicuro si era sbagliato, quello non poteva essere Spagna!

Irrigidito diede uno sguardo fugace alla sua destra, ma dalla sua posizione poteva solo vedere il profilo di un bacino maschile, deglutì rumorosamente cercando di scacciare quell'orribile pensiero.

Sentì il fruscio delle lenzuola e subito dopo due braccia, forti e magre, abbracciarlo alla vita, qualcosa di caldo e morbido si posò sulla schiena, rabbrividì riconoscendo in quel tocco un bacio...

...Datogli da un uomo...

Non da uno qualsiasi, ma da Antonio.

“Vuoi fare sesso di nuovo?” l'alito che scivolava lungo la colonna vertebrale insieme alle labbra fino alla base del collo, quel accento così caldo, esotico, sensuale...

Romano si ritrovò a strinse il lenzuolo con forza con gli occhi sgranati e nella testa un'enorme confusione che non lo lasciava pensare. “Che...” iniziò con voce gracchiante, tossì per darsi contegno “Che cazzo vuol dire sesso?” aveva tenuto un tono basso, ancora incapace di muoversi anche se le labbra dell'altro ormai erano sul suo collo e stavano facendo qualcosa che di sicuro gli piaceva parecchio.

L'altro rise appena solleticandogli la pelle con gli incisivi, Romano deglutì per l'ennesima volta, incredulo delle reazioni del suo corpo ma soprattutto incapace di credere che quello era Spagna. Una mano, ruvida -come chi lavorava la terra da mattina a sera- e calda scese lungo il suo stomaco accarezzandolo delicatamente per fermarsi sui peli pubici “Non sono stato abbastanza bravo?” e lui si sentì morire, “Eppure da come urlavi mi sembrava che ti piacesse...”

Romano cercò d'ignorare le dita che giocava con i suoi peli e la bocca che continuava peccaminosa a segnargli il collo per concentrarsi sui suoi ricordi della sera precedente.

Ma non ricordava che Spagna lo avesse seguito nella sua stanza, lo aveva lasciato al bar di quel hotel -che tanto per cambiare faceva schifo come il resto di cruccolandia- e lui si era addormentato nel letto da solo.

Prima ancora aveva visto Antonio bere insieme a quei cretini dei suoi amici e visto quanto poco reggeva l'alcool era impossibile che fosse arrivato davanti alla sua porta.

Era stata la classica serata prima di un lungo meeting -che ancora non aveva capito perché proprio nella Patria dei crucchi dovevano andare!- con urli, schiamazzi di chi non si vede da tanto tempo.

Insomma tutto come al solito.

Quando sentì le dita lunghe allungarsi verso il pene Romano si alzò di scatto, il cuore in gola e la stranissima sensazione di freddo sulla pelle nuda “Che cazzo fai?” questa volta la voce più alta, si voltò verso colui che era sempre stato come un fratello maggiore, “Tieni le tue fottute mani lontane da me!”

Come aveva potuto lasciare che Spagna arrivasse a tanto? Si era lasciato toccare, baciare come una donna... rabbrividì al solo pensiero del calore che aveva iniziato a provare per quelle attenzioni.

Spostò lo sguardo sul corpo steso sul letto, il buio gli impediva di vederne il viso, gli occhi verdi o le labbra che di sicuro formavano un stupidissimo sorriso, ma notava benissimo il profilo nudo di quel corpo. Stava adagiato su un fianco, il mento appoggiato sul palmo della mano sinistra ed era sicuro che qualche riccio gli scivolasse sulla fronte.

Realizzare che quello era proprio Antonio e non uno scherzo bizzarro dell'inconscio gli fece male. Vedere che effettivamente era lui, l'uomo che lo aveva cresciuto, gli creò ancora una volta una paralisi corporea mentre la sua mente era ancor più confusa di prima.

Spagna non aveva mai provato a toccarlo in quella maniera prima, non lo aveva mai guardato con desiderio e anzi riservava quelle attenzioni a suo fratello Feliciano oppure a Belgio, eppure in quel momento era steso nel suo letto nudo.

Si portò una mano sul collo dove ancora sentiva il calore della lingua del moro, il punto dove lo aveva morso pulsava ancora.

Come erano arrivati a quel punto?

Dai, non fare la puttana isterica e succhiamelo!” Romano sobbalzò leggermente nel sentire la voce di Spagna parlare in quel modo languido nella sua lingua natia, la sua mente tradusse velocemente -Cazzo! Ci aveva vissuto secoli in quella stramaledetta terra era ovvio che sapesse benissimo quella patetica lingua!- e per qualche arcano motivo non riuscì a metabolizzare cosa effettivamente significassero quelle parole.

Solo quando vide Antonio alzarsi a sua volta, la sua figura magra che trasportava nel movimento il lenzuolo facendolo cadere alla base del letto, formulò del tutto quella frase.

Sentì le guance farsi calde così come le orecchie, gli occhi trattenevano a stento le lacrime di pura rabbia, gli mollò uno schiaffo sul viso lasciandolo spiazzato.

“ESCI SUBITO DALLA MIA STANZA!” e questa volta lo urlò, con rabbia, dolore e disprezzo. Spagna si massaggiò la parte lesa, posando lo sguardo freddo sul suo viso, “Non dirmi che ti sei offeso.” la voce non più dolce e sensuale ma inespressiva “Dopotutto ho solo detto la verità.” Romano accusò il colpo sentendo il petto schiacciarsi sotto quella rivelazione.

“ESCI!” lo colpì di nuovo, questa volta usando i pugni e colpendolo una o due volte sul petto “ESCI BASTARDO!” e forse in quel momento sembrava un isterico, ma non gli importava. Antonio lo afferrò a sua volta per i polsi attirandolo a se “Non so cosa ti è successo...ma mi ecciti ancor di più...” soffiò sulle sue labbra e aderendo i bacini.

“Cos...cosa fai, bastardo?” gracchiò l'italiano sentendo l'erezione dello spagnolo e le labbra sfiorargli le sue, preso dal panico lo colpì sulla fronte con la propria “Stammi lontano, lurido, schifoso maniaco!” gridò guardandolo cadere a terra.

 

 

Note:

Ecco il primo capitolo. Forse non si capirà molto, ma abbiate pazienza.

Direi che devo dare una piccola spiegazione riguardo a Romano e Antonio:

Nonostante la spamano sia la mia OTP, qui, loro non hanno una relazione sentimentale e nemmeno sessuale.

Come avrete notato Romano era molto spiazzato dal comportamento di Antonio, tanto da non riuscire a reagire all'inizio.

Questo però non vuol dire che da parte di uno di loro non ci sia sentimento o che la situazione rimanga invariata.

Come avrete notato le battute scritte in corsivo tra le virgolette sono per indicare che si parla in una lingua straniera. In questo caso lo spagnolo.

 

A presto

Elisir

  
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