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Autore: Okami D Anima    21/04/2017    2 recensioni
Anima aveva pensato e ripensato a cosa fare, a chi chiedere e da dove iniziare per avere informazioni su quanto accaduto quindici anni prima. Era arrivata alla conclusione che qualcuno si doveva pur essere salvato, come lei, da quel massacro.
Una sera in cui si stava ubriacando per la frustrazione e la malinconia dovuta all'assenza dei pirati di Barbabianca ma soprattutto per l'assenza di Ace, le era venuto in mente che una delle anziane del suo villaggio le raccontava che, non molto distante dalla loro isola, viveva una sua parente. Accarezzando il piccolo lupo appeso al collo aveva preso la sua decisione; sarebbe tornata vicino a quel luogo di ricordi dolorosi. Forse quella donna poteva avere notizie.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Garp, Nuovo personaggio, Shuraiya Bascùd
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of a Cat who fell in love Fire ❤'
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Capitolo 2
Ryan


- ECCOLA! -
- Ma cos... -
Anima si voltò verso quel grido, un gruppo di pirati stava correndo nella sua direzione.
Come sono carini quando vogliono vendicare i compagni!” pensò divertita incamminandosi nuovamente.
Non aveva fatto che qualche passo quando venne circondata.
- Ehi bambolina, ora verrai con noi – disse uno dei tizi, quello più grosso.
- Oh, dove vorreste portarmi di grazia? - chiese fintamente impaurita.
- Alla base della Marina; ci hanno promesso il doppio della taglia se ti catturiamo viva! -
A quanto pare sono intelligenti. Hanno evitato di venire direttamente loro a cercarmi per non agitare la popolazione ed hanno assoldato la prima feccia che hanno trovato. Questo spiega perché mi hanno già attaccato in molti”
La ragazza si guardò intorno, erano appena una decina se ne sarebbe liberata facilmente; la sua attenzione fu attirata da un gruppo di bambini che giocavano a qualche metro di distanza.
Devo cercare di allontanarmi” pensò adocchiando il fucile di un tipo, non voleva vittime innocenti.
In un attimo le furono addosso, la ragazza sparì sotto a quei corpi che, come un'esplosione, volarono contro le case. Anima stava tirando calci, roteando come un vortice, con le mani poggiate a terra; sapeva lottare anche senza dover usare il potere del suo Frutto.
- Attaccare così una signora... - disse scuotendo il capo – È da maleducati! - concluse togliendosi la polvere di dosso.
- Maledetta... - rantolò il capo del gruppo.
- Si si... Sempre la solita storia. Ci si vede! -
Odio non potermi muovere liberamente” sbuffò “Come faccio a trovare una persona se vengo attaccata in continuazione?!”
Si allontanò salutando beffarda con la mano, dirigendosi in cerca del ragazzino a cui aveva affidato il compito quella mattina.


- Ciao! - la salutò allegramente il piccolo.
Anima rispose con un cenno della testa, sentiva la presenza di diversi marines. L'avevano circondata.
- Hai i soldi? - chiese fredda.
- Certo! Sono tantissimi!!! Cosa farai ora con tutto quel denaro? - domandò curioso il bambino.
- Non sono cose che ti riguardano. Addio! -
Gli strappò il sacchetto di mano e si allontanò velocemente.
- Ehi! - protestò – Mi avevi promesso una parte della taglia! - gridò arrabbiato.
Anima tornò indietro, afferrò il ragazzino per il bavero della maglietta sollevandolo fino all'altezza del suo sguardo.
- Vedi di non farti più vedere se non vuoi che ti uccida! - gridò in modo che potessero sentirla anche i soldati.
Il bambino sbiancò e cominciò a tirare calci, piangendo, nel tentativo di liberarsi.
- Sei come tutti gli altri pirati! SEI CATTIVA!!! -
- Stammi bene a sentire moccioso! Ringrazia gli Dei di essere ancora vivo perché se fosse stato qualcun altro saresti morto ancora prima di avermi dato i soldi! - poi abbassò il tono di voce così che solo il bimbo potesse sentirla – Ti hanno seguito, dietro a queste case ci sono circa venticinque uomini della Marina – il bambino sgranò gli occhi smettendo di dimenarsi – Quando inizieranno ad inseguirmi raggiungi la piazza con la fontana a forma di pesce, ti darò quello che ti ho promesso -
Anima lanciò il ragazzino contro a dei sacchi appoggiati ad una casa, i marines attaccarono in quel momento; la mora si guardò intorno con una finta espressione di stupore sul volto.
- Okami D. Anima! Sei in arresto!! -
La ragazza scoppiò a ridere correndo verso un gruppetto di soldati; saltò sulla schiena del più grosso e schivò un fendente poi si lanciò sul tetto dell'edificio vicino.
- Prendetemi se vi riesce! -
Atterrò dietro la casa ed iniziò l'inseguimento. Il bambino li guardò allontanarsi poi, ancora un po' scosso, si avviò alla piazza.


Dopo aver tramortito diversi marines, Anima si era diretta alla piazza. Il piccolo era stato molto bravo a svolgere il suo compito e, mentre fuggiva, si era resa conto di aver ancora bisogno del suo aiuto.
- Ecco a te piccolino! - esclamò consegnando una parte del bottino.
- Mi chiamo Ryan -
- Che bel nome! Mi piace – gli sorrise.
Ryan arrossì abbassando la testa e grattandosi nervosamente la punta del naso.
- Ti andrebbe di aiutarmi ancora un po'? - domandò la ragazza.
- Certo! Ma prima volevo chiederti scusa... Tu non sei cattiva -
- È tutto a posto, piccolo! - gli scompigliò i capelli dolcemente – Ho dovuto farlo, capisci? Non ti ho fatto male, vero? -
Il bambino annuì assicurandole di stare bene.
- Come posso aiutarti? -
- Sto cercando una pers... -
La ragazza venne interrotta da un grido.
- LAGGIU'! -
- Ancora?! - esclamò esasperata.
Da una parte arrivavano i marines che aveva seminato poco prima e dalla direzione opposta il gruppo di pirati che aveva sconfitto.
- Monta su! - ordinò.
Ryan si aggrappò alle sue spalle cingendogli la vita con le gambe.
- Reggiti!! -
La ragazza si trasformò e balzando di tetto in tetto si allontanò verso la boscaglia che intravedeva al limite del villaggio; una donna urlò lasciando cadere il cesto di frutta che portava.
- Il bambino!! Ha rapito il bambino!!! -
Anima si fermò di botto guardando la donna come se fosse impazzita, stava per ribattere quando un proiettile le sfiorò il viso seguito da altri colpi.
Ci mancava anche questa!!!” pensò riprendendo a correre.
- Anima... È così che ti chiami? - chiese Ryan aggrappato alla sua schiena.
- Sì – la gatta si abbassò di colpo evitando un proiettile.
Non ringrazierò mai abbastanza di avere il dono dell'Haki della Percezione!”
- NON COLPITELA ALLA SCHIENA, IMBECILLI! RISCHIATE DI FERIRE IL BAMBINO, SPARATE ALLE GAMBE! - urlò un marines alle loro spalle.
La ragazza si voltò, alcuni pirati erano saliti sui tetti. Da quella posizione era sotto il loro tiro e potevano vedere qualsiasi direzione avesse preso.
Quell'alleanza improbabile si stava rivelando molto pericolosa per Anima.
- Dannazione! - ringhiò.
- Quel tetto verde! - esclamò Ryan.
- Non è il momento di giocare, piccolo! - sibilò Anima preparandosi a combattere.
- Devi scendere nel vicolo di quella casa, fidati! -
La ragazza voltò di poco la testa in modo da poter vedere il volto del bambino, il suo sguardo color cioccolato era sicuro.
Anima balzò fino al tetto per poi sparire nel vicolo sottostante.
- È saltata giù! -
- Quello è un vicolo chiuso, ormai non può più fuggire! -
Anima guardò l'altissimo muro davanti a sé con rabbia, dietro sentiva avvicinarsi molti uomini di corsa; avrebbe potuto tornare sul tetto ma così si sarebbe esposta di nuovo.
- Mi hai spinta in una trappola! - sbottò.
Ryan saltò giù dalla sua schiena e corse verso dei barili, ne scoperchiò uno facendole segno di avvicinarsi.
La ragazza ci guardò dentro notando un buco al posto del legno di fondo.
- Saltaci dentro, presto! - la incitò il piccolo.
Anima lo guardò per un attimo poi si girò verso l'imboccatura del vicolo, i passi erano sempre più vicini; prese un profondo respiro e si lasciò cadere.
In che pasticcio mi sono cacciata?! Ora sono accusata anche di rapimento!”
Atterrò dopo pochi metri, piegando leggermente le gambe per attutire l'impatto, davanti a lei si apriva un tunnel nero come la pece, riusciva a vedere solo grazie alla sua vista felina. Il buio divenne ancora più totale dopo che Ryan ebbe richiuso la botte, la ragazza sentì un fruscio ed istintivamente allungò le braccia prendendo il bambino al volo.
- Grazie – disse lui riconoscente, poi il respiro gli si smorzò bruscamente.
- Cosa c'è? - domandò la gatta preoccupata.
- I tuoi occhi... Brillano! - esclamò meravigliato.
Anima rise dell'espressione affascinata e stupita del bambino.
- Ho le stesse abilità di un gatto – spiegò divertita incamminandosi nel tunnel.
Sopra di loro, intanto, si erano radunati i soldati; Anima poteva sentirli parlare tra loro.
- Sono spariti, eppure da qui non sono usciti! -
- Dev'essere entrata nell'abitazione da quella finestra! -
- Cerchiamo l'entrata presto! -
Sentì il rumore dei passi che si allontanavano e tirò un sospiro di sollievo.
Per fortuna che non hanno spostato i barili”
- Come fai a conoscere questo passaggio? - domandò.
- Non posso dirtelo... È un segreto – mormorò timoroso.
La gatta non insistette, l'importante era essere al sicuro.
- Dovrebbe esserci una torcia qui vicino -
Il bambino stringeva la giacca della ragazza scrutando il buio. La mora si guardò attorno ma era troppo scuro anche per lei, fiutò l'aria ed individuò l'odore dell'olio usato come combustibile; prese le pietre focaie da una nicchia vicino e con una scintilla l'accese.
Appena il fuoco illuminò la galleria, Ryan allentò la presa.
- Allora, mi dici dove porta questo passaggio? -
- Vieni! - il ragazzino la prese per mano.


Camminarono per un bel pezzo, quando l'odore umido della terra lasciò il posto a quello salmastro del mare Anima intuì la loro destinazione.
- Stiamo andando al porto? - chiese.
Ryan scosse la testa e si mise a correre intravedendo la luce in fondo alla galleria che si apriva in una caverna naturale.
Anima spense la torcia mettendola in un supporto a muro.
- Questo è l'Antro dei Contrabbandieri – disse Ryan orgoglioso.
- L'Antro dei... Ma tu non mi avevi detto che i pirati sono cattivi?! Come fai a conoscere questo posto? - chiese Anima con tono di rimprovero.
La caverna era nascosta a metà della scogliera che dava sul lato ovest dell'isola, il villaggio era situato poco più a sud; l'unico modo per raggiungerla era uno stretto sentiero che scendeva ripido sul mare la cui entrata era nascosta da un grosso cespuglio, ben mimetizzato tra le rocce di modo che anche passando sul ciglio della scogliera e guardando in basso fosse praticamente impossibile da notare.
- Vedevo sempre qualcuno entrare nel vicolo ma non ne usciva, così una volta ho fatto il detective e sono arrivato qui – sorrise.
- Sei un incosciente! Se ti avessero visto?
-
Il piccolo gonfiò le guance offeso.
- Non sei la mia mamma! -
- È vero... Ma sei stato bravo, senza il tuo aiuto starei ancora scappando! - gli diede un buffetto sul naso – Penso che potrei nascondermi qui e far credere alla Marina di aver lasciato l'isola! -
Ryan arrossì come un peperone spostando il peso da una gamba all'altra.
- P-prima dicevi c-che cercavi una persona – balbettò.
- Oh! Sì giusto! Conosci una signora di nome Dalila? O magari la tua mamma la conosce? -
- Non ho mai sentito questo nome –
- Mai? -
Ryan scosse la testa, la ragazza sospirò fissando il sole che iniziava la sua lenta discesa.
- Posso iniziare subito la ricerca! - esclamò il piccolo che non voleva deluderla.
- No. Torna a casa, i tuoi genitori saranno preoccupati e poi si sta facendo notte – disse Anima.
- Ma voglio aiutarti! . Protestò.
- Lo farai... Ma non oggi, la Marina potrebbe chiederti se sai dove mi nascondo e perché ti ho lasciato andare -
- Ma perché la Marina ti cerca mentre per altri pirati non dice niente? - domandò curioso.
- Perché io sono molto più pericolosa degli altri pirati ed ho una taglia molto alta sulla testa. Ora vai! -
- Non sei cattiva! - sbuffò - Ci vediamo domani? -
- Potrebbero seguirti ancora, verrò io da te fra due giorni. Non devi mai venire da queste parti, hai capito? -
Ryan annuì poi si inerpicò per il sentiero e scomparve.
Anima non si mosse dalla grotta fin quando la luna non fu alta nel cielo.
Sarà meglio che mi procuri la cena!” pensò dopo che il suo stomaco ebbe brontolato rumorosamente.
- La taverna mi attende e spero in un una cena tranquilla! - ridacchiò tra sé.
Per quella giornata ne aveva le scatole piene di lotte ed inseguimenti, salì il sentiero e si ritrovò nella boscaglia; per poter ritrovare il posto prese come punto di riferimento un albero di mele che cresceva a picco sulla scogliera poi si diresse verso la città.






Angolo autrice:
Ehilà minna-san! Come state? Vi sono mancata? Mi sa di no xD
Ed eccoci arrivati al secondo capitolo, con una new entry! Il piccolo Ryan ^w^

Che ve ne pare...? Vi piace?

Un grazie speciale alla mia sister RoronoaLilly ed a Delfii per aver recensito lo scorso capitolo! Vi adoro! *v*

Mata Ne,
Ann

   
 
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