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Autore: Crisan    21/04/2017    2 recensioni
La trasformazione si annullò appena tocco terra. Plugg schizzo fuori dall'anello mentre Adrien ansante riprendeva fiato appoggiando le mani sulle ginocchia. "Che c'è?" chiese il ragazzo con una nota d'allarme nella voce accorgendosi dello sguardo angosciato che il piccolo amico gli rivolgeva. "Adrien, non avverto più il suo Miraculos - e aggiunse mormorando mentre il panico si palesava sul volto del suo portatore - non sento più Tikki! "
**
Cos'è successo? Chi sta mettendo in difficoltà i nostri eroi? Avventura, amore, amicizia.. è quello che proverò a raccontarvi in questa possibile versione degli eventi!
Nota: i fatti narrati si devono considerare intrecciati con quanto capitato nella prima stagione proseguendo oltre.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1 - Buongiorno - Revisionato

Capitolo 1 - Buongiorno!

Adrien appoggiò le mani sul marmo nero del lavandino e rimase a fissarsi nello specchio.

 
Nonostante gli ultimi giorni fossero stati notevolmente impegnativi, non aveva l’aria particolarmente sciupata.

 
La settimana scolastica era stata appesantita da numerose interrogazioni, un paio di servizi fotografici e le solite attività extra che suo padre gli imponeva perché propedeutiche alla carriera.
Aveva sperato nel weekend per riposarsi, portarsi avanti con i compiti ed organizzare qualcosa con i suoi amici. Purtroppo però le prove di una sfilata di beneficenza per la fondazione di Médecins sans Frontières lo avevano allontanato notevolmente dai suoi progetti originari.
La settimana era poi ricominciata, il lunedì mattina, con un bel combattimento che, di fatto, gli aveva impedito di recarsi a scuola.

 
“Beh nonostante tutto sono sempre uno splendore” concluse il giovane dichiarando chiusa l’ispezione. “Chi si loda s‘imbroda, caro il mio signorino” miagolò Plagg dondolando sulla schiena, mentre con le quattro zampine teneva fermo un grosso pezzo di Camembert per addentarlo a fondo.

 Il ragazzo sogghigno “ Beh ieri ero MA-LA-TO dovrei essere almeno un po’ pallido ed invece niente, i miei geni me lo impediscono…”

Plagg gli rivolse uno sguardo di sbieco leccandoli le dita per non sprecare neanche una goccia della sua ragione di vita ”Ti devo forse ricordare che non eri veramente malato ma che abbiamo semplicemente eliminato il solito akumizato?"

Adrien sospirò, come poteva dimenticarselo!

Il combattimento più strano che avesse mai fatto. Un allevatore di lumache aveva deciso di portare colei che sperava diventasse la sua fidanzata a visitare il proprio allevamento. La ragazza per quanto interessata al giovane, non poté far a meno di fare qualche battuta per cercare di superare il naturale ribrezzo che quegli esserini striscianti le provocavano.
L’insicurezza dell’allevatore fece il resto: sentendosi deriso e sminuito era divenuto terreno fertile per il seme del male di Papillon che lo aveva trasformato in  Escargot.

Sotto quelle sembianze l’akumizato aveva portato l’attacco bloccando con la bava appiccicosa chiunque gli fosse capitato a tiro. Non era stata una battaglia concitata ma avevano dovuto giocare di astuzia perché Escargot, pur non essendo rapido nei movimenti, si era dimostrato un nemico temibile. Una volta colpiti dalla sua bava si restava come in trance in balia degli eventi; la sua mira infallibile ed il fatto che fosse morbido e viscido aveva creato con pochi problemi alle armi dei due eroi.
Questo scambio lento e calcolato di colpi però gli aveva dato modo di trascorrere un po’ più tempo del solito con la  sua amata. Il sorriso dolce, gli occhi azzurro cielo che gli ridevano canzonatori, i suoi movimenti fluidi mentre evocava il Lucky Charm, niente
ai suoi occhi appariva meraviglioso quanto la sua Lady! Gliel’aveva anche sussurrato durante quello strano combattimento ed in risposta gli era stato detto di "non fare il lumacone!”

Adrien Sospirò. Perso nei suoi pensieri sussultò quando una voce saccente gli arrivò all’orecchio “ehi Romeo guarda che non arrivi a scuola neanche oggi se non ti decidi a vestirti!!"

 Riscossosi butto un’occhiata al riflesso dell’orologio che era alle sue spalle e in quel mentre realizzò di essere ancora con l’asciugamano legato ai fianchi così come venti minuti prima quando era uscito dalla doccia.
“Accidenti farò tardi!” urlo togliendosi al volo l’asciugamano e gettandolo nel cestino dei panni sporchi per poi dirigersi con passo spedito al guardaroba per prendete biancheria e vestiti puliti.

“Ti prego ho appena mangiato..” protesto il kwami! “E tu allora non seguirmi in bagno! - gli rispose il biondo - Arrivo Nathalie” disse poi alzando un poco il tono della voce per farsi sentire dalla donna che bussando alla porta lo avvisava che la macchina sarebbe stata pronta per portarlo a scuola da lì a cinque minuti.

 ***

“Sono in ritardo, sono in ritardo, sono in RITARDO!” Marinette saltellava per tutta la stanza su un piede solo mentre cercava di infilarsi nei pantaloni.

Quando ci riuscì sorrise trionfate, recuperò la giacca posata sulla sedia e,  infilandovi un braccio , afferrò ,con la mano che sporgeva dalla manica, uno dei croissant che la mamma le aveva posto su un vassoio assieme a dei biscotti al cioccolato e al succo. Addentò il dolce mentre terminava di vestirsi, poi  afferrò il bicchiere e bevve una generosa boccata del suo contenuto, infine prese la borsa e si diresse velocemente verso la porta ci casa.

Di colpo si blocco e con uno sbuffo appoggio la cartella per terra e corse in bagno. “ Non posso mica uscire senza lavarmi i denti Tikki!” spiego all’esserino rosso che aveva messo il capo fuori dalla sua borsa che la ragazza teneva a tracolla e la guardava interrogativa. “… e se mentre vado a scuola – continuò  dosando il dentifricio sullo spazzolino e cominciando a strofinare - cado inciampo e perdo i sensi e Adrien è costretto a farmi la respirazione bocca a bocca e si schifa perché ho qualcosa tra i detti!! Sarò rovinata per sempre!!” 

“Come vuoi Marinette – squittì la piccola amica – ma anche ad arrivare tardi tutte le mattine non ci fai una gran figura..”

“Ho fatto,  ho fatto”  comunicò la ragazza mentre usciva dal bagno e si dirigeva di corsa verso la porta di casa attraversandola.

“Marinette!” la chiamò sua madre mentre la ragazza era già sul pianerottolo “ Si ciao mamma devo andare scusa…”,  ” No Marinette la cartella!”  Sospirò la madre porgendole la borsa mentre le andava in contro  “ ah grazie mamma vado, BACIO!”  disse precipitandosi giù per le scale “ Ma dove avrai la testa..” disse Sabine chiudendo la porta dietro le spalle della figlia che era già quasi in strada.

“eh lo so io…” ridacchio l’insettino rosso ben nascosto nella borsetta.

****

Marinette terminò di salire le scale proprio nel secondo in cui la campana della scuola decretava la fine degli accessi all’istituto. Dell’insegnante non c’era ancora traccia, così tirando un sospiro di sollievo si sistemo e aprì la porta della classe.

“Ciao Marinette, anche oggi ce l’hai fatta eh?” disse Alya rivolgendole un grosso sorriso.

L’amica stava armeggiando con il cellulare  - sicuramente ha a che fare con il Ladyblog - pensò la nuova arrivata sorridendo, rimanendo però ferma davanti la porta per lanciare una rapida occhiata alla classe. “Ciao a tutti” una voce dietro le sue spalle la fece sobbalzare e quasi svenne quando sentì una calda mano sulla spalla “ Marinette la professoressa entriamo”

“Ah-a si, scusa A-Adrien ” balbetto la giovane arrossendo e dirigendosi velocemente verso il proprio banco seguita rapidamente dal giovane biondo.

La lezione passo lentamente  la professoressa assegno i compiti e proprio verso la fine della lezione precisò “Adrien, Marinette venerdì dovrete recuperare il compito che avete saltato ieri, visto che eravate assenti. Ovviamente non sarà uguale a quello di vostri compagni ma mi aspetto che sarete preparati visto il preavviso. E ripassate tutti, non si sa mai “ Aggiunse alzando la voce per cercare di sovrastare il suono della campanella che annunciava l’inizio dell‘intervallo

Che strano pensò Marinette eppure mi sembrava di aver visto la sua macchina davanti alla scuola poco prima dell’ inizio dell’attacco. Mah probabilmente il gorilla lo avrà riportato di corsa a casa per metterlo al sicuro.

 “Marinette – si senti chiamare e per un attimo si guardò intorno perplessa. Poi abbassando gli occhi vide Adrien, il suo Adrien, che la guardava sorridente.  Affascinata da quella visione la ragazza faticò a capire cosa le stesse dicendo fino a che Alya non intervenne “ Marinette!  Adrien ti ha chiesto se vuoi ripassare con lui per l’interrogazione di venerdì. Vuoi dirgli cosa ne pensi?

 “Ah bh- beh io non penso cioè si di solito penso, ma non ora. No volevo dire…Forte!! Nnoo tu sei forte, no io sono forte  volevo dire insieme siamo forti…- ehm divenendo paonazza – noi insieme! Ok va bene!” concluse stremata, mentre l’amica sedutale accanto alzava gli occhi al cielo.

 “Forte!  - Le rispose il compagno di rimando facendole l’ occhiolino -  Ci vediamo giovedì allora!

 “Ciao Adrien, ciao Ninò” – rispose Alya scuotendo la testa i ragazzi si stavano allontanando e mentre li seguiva con lo sguardo. Poi voltandosi verso l’amica esclamo “ Marinette, possibile che tu non ci riesca proprio!” “Che diavolo ho detto! “ domandò interrogativa la ragazza coprendosi il volto con le mani per nascondere il suo sconforto…”Mah - balbettò la bruna -  capisco che non riesci a pesare, ma non ti ascolti neanche quando gli parli?

 “No, mai - gemette -  se fossi consapevole di tutte le fesserie che riesco a dire in due minuti davanti ad Adrien resterei pietrificata!” appoggiando poi la testa sul banco e nascondendo il viso tra le braccia.

 ***

 “Maledizione! imprecò  volgendo la schiena all’ampia finestra da cui aveva osservato il mondo fino ad un istante prima. “ Ho cercato a lungo, ho aspettato, ho dovuto agire per scovarli- serrò le dita attorno l’impugnatura del bastone che teneva in mano quasi volesse spezzarla. “  e ora vengo rallentato da due ragazzini. Ah questo mai! Non lo permetterò!” Sibilò mentre un lampo d’odio attraversava il suo sguardo.   

 Doveva capire, doveva cambiare strategia!

 Il suono metallico di un telefono lo distolse dai suoi ragionamenti “ Si?” “ Signore la videocall con Londra è attiva. Quando vuole iniziare accenda il monitor sul canale nove”

“Grazie” rispose gelido riattaccando subito dopo.

Un fruscio leggero, come di ali, lo fece voltare “Tranquillo amico mio – disse sogghignando posando lo sguardo verso il punto da cui si era originato il rumore -  presto i tuoi amici saranno nelle mie mani e nessuno potrà più fermarmi!

 

 

**
Ciao a tutti,
questa volta mi cimento in un ardua impresa sto scrivendo una fanfic sui una serie che non ho ancora terminato di vedere e punto ad una long, cosa che non ho mai fatto! Vi prego quindi di darmi i vostri preziosissimi pareri con una certa indulgenza :-)
Questo è un capitolo introduttivo, che serve per capire dove siamo e mettere le basi per ciò che avverrà dopo...e in mente ho molto altro!
Spero vi piaccia a presto!
Cris

ps
Note del 14 maggio:
1)  il capitolo è stato revisionato per togliere alcuni refisi dovrei aver tolto almeno i principali.
2) Per gli amici poco esperti di Amine che mi hanno chiesto di leggere questa mia impresa suggerisco di dare un'occhiata al seguente link per inquadrare il contesto Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir

   
 
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