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Autore: Vera_D_Winters    21/04/2017    1 recensioni
// INCOMPIUTA //
Ho deciso di ridestare il mio account efp con una long fic. Non ne scrivo mai e questo è tutto un esperimento che spero possa piacervi e stuzzicarvi. La storia riguarda Bibi e Koza, ed è principalmente incentrata sulla saga di Alabasta, ma potrei anche cambiare idea in corso d'opera. Vorrei scrivere una romantica storia d'amore, ma temo che finirò comunque con l'infarcirla di drammi... per ora comunque partiamo semplicemente con Bibi ancora in viaggio per fermare la ribellione che sembra ormai inevitabile, e Koza intento a fomentare i propri compagni ribelli. I due sono destinati ad incontrarsi però e fare scintille.
Enjoy, e se vi va lasciate una recensione
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kosa, Nefertari Bibi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Sᴇ ʟᴜɪ ᴇʀᴀ ᴜɴ ᴘᴇʀғᴇᴛᴛᴏ ғɪɢʟɪᴏ ᴅᴇʟ ᴅᴇsᴇʀᴛᴏ, ʟᴇɪ ᴇʀᴀ ᴘɪᴏɢɢɪᴀ. ᴍᴀʀᴇ, ᴄɪᴇʟᴏ. Nᴏɴ ᴇʀᴀ sᴏʟᴏ ɪʟ sᴜᴏ sᴏʀʀɪsᴏ ᴀ ʀɪᴄᴏʀᴅᴀʀᴇ ᴍɪʟʟᴇ ɢɪᴏʀɴɪ ᴅɪ sᴏʟᴇ﹐ᴍᴀ ɪ ᴄᴏʟᴏʀɪ ᴄʜᴇ ᴅɪsᴇɢɴᴀᴠᴀɴᴏ ʟᴀ sᴜᴀ ʙᴇʟʟᴇᴢᴢᴀ. E Fᴏʀsᴇ ʟᴀ ᴘʀɪɴᴄɪᴘᴇssᴀ ᴅɪ Aʟᴀʙᴀsᴛᴀ sᴀʀᴇʙʙᴇ sᴛᴀᴛᴀ ᴘɪᴜ̀ ᴀᴅᴀᴛᴛᴀ ᴀ ᴜɴ ᴘᴀᴇsᴀɢɢɪᴏ ғᴇʀᴛɪʟᴇ ᴇ ʀɪɢᴏɢʟɪᴏsᴏ ᴅɪ ᴘʀᴀᴛɪ ᴇ ʀᴜsᴄᴇʟʟɪ﹐ᴘɪᴜᴛᴛᴏsᴛᴏ ᴄʜᴇ ᴀ ϙᴜᴇʟʟᴇ ᴅᴜɴᴇ sᴛᴇʀɪʟɪ ᴇ ᴘʀɪᴠᴇ ᴅɪ ᴠɪᴛᴀ...

Il capo dei ribelli aveva passato buona parte del pomeriggio a riguardare la piantina di Alubarna, così da sistemare gli ultimi dettagli dell'incursione armata, e una volta finita la riunione era andato a coricarsi sulla sua scarna brandina, raccomandandosi anche con i suoi compagni di riposarsi a dovere. Una grave e cruenta battaglia aspettava tutti loro il mattino seguente, ed era bene che le truppe fossero al massimo della loro forza.
Con il braccio destro sollevato a coprirsi parte del visto, il leader ci mise poco ad appisolarsi, scivolando lentamente in un sonno agitato, fatto di urla disperate, spari, sangue e macerie.
Che stesse sognando la battaglia che si sarebbe consumata di lì a poche ore? Che fosse un tenebroso sogno premonitore?
No... Koza non credeva in quelle sciocchezze, e nel dormiveglia cercò di sottrarsi a quell'incubo.
La sua mente ancora intrappolata nel mondo onirico allora, scivolò in un altro anfratto più lontano e gentile: un ricordo... ora stava sognando un ricordo. Un viso tondo e delicato, un sorriso caldo e vivace, occhi blu come l'oceano e lunghi capelli del colore del cielo terso d'estate.
Bibi... perchè ora stava sognando la principessa? Dopo quasi undici anni...
Forse era il senso di colpa? Dopotutto stava facendo di tutto per deporre il padre di quell'amica d'infanzia, scardinare il trono e distruggere probabilmente per sempre il palazzo che una volta era stato teatro di giorni felici e spensierati. I loro giorni felici. Forse sognare Bibi ora era un monito della sua mente che voleva avvisarlo di fermarsi, trovare un'altra soluzione.
Ma come potevano esserci altre soluzioni?
Il re aveva tradito la sua gente, il popolo che aveva giurato di proteggere e far prosperare. Aveva rubato la pioggia, aveva distrutto tutto ciò che di buono era stato costruito, mettendo in ginocchio quei luoghi che egli stesso aveva chiesto di rendere fertili e prosperi. Era indifendibile.
E benché il giovane avesse ottimi ricordi legati a quell'uomo, l'affetto in quel momento andava messo da parte, assieme al dispiacere: contava solo la rivolta. Solo con essa forse, le sorti di Alabasta sarebbero cambiate, e la fine sarebbe stata scongiurata.
Tuttavia in quel sogno ovattato e avvolto dal vento e dalla sabbia, la figura di Bibi sembrava proprio chiedergli il contrario.
"Fermati... fermati... Leader."
La sua voce non era più quella stridula della bambina con cui aveva giocato per tanto tempo, ma era il tono autoritario di una giovane donna pronta a sbocciare. Era cresciuta, proprio come era cresciuto lui, e anche se non la vedeva da anni, la sua mente riusciva ad immaginarla, bellissima, determinata, pronta a prendere il suo posto nel mondo.
Nel sogno allora Koza provò ad avvicinarsi a lei, pronto a chiederle spiegazioni, e anche a spiegare lui stesso le proprie ragioni. Era pronto a raccontarle della sofferenza patita dal popolo di Alabasta, di quanto gli facesse male ergersi contro la famiglia reale, ma quanto fosse un male necessario, e di come ogni passo che aveva compiuto fino a quel momento, era stato solo per fare il bene di tutti.
La dimensione onirica però purtroppo si infranse come tanti specchi che crollano e vanno in frantumi, mentre lui si svegliava quasi di soprassalto, madido di sudore freddo, il corpo in tensione. La sagoma della principessa svanì nel nulla e lui tornò al presente.
Era stato così vicino dal poterle parlare...
Ma... un momento. Che cosa andava a pensare? Quello era stato solo un sogno, non era accaduto realmente!
Intontito e frastornato, il ribelle si alzò dal suo giaciglio e raggiunse il tavolino su cui era poggiata una bacinella contenente un po' d'acqua, dopodichè si terse il viso, nel tentativo di schiarirsi un poco le idee.
Gli sembrava di sentire ancora la voce della giovane, come se stesse arrivando assieme al vento lieve che faceva ondeggiare leggermente la tenda sotto cui era accampato. Ma sicuramente era solo una strana illusione, nata dai suoi timori e dai suoi turbamenti.
Non che stesse rivalutando i suoi pensieri, anzi. Coloro che avevano rubato la pioggia e messo il paese in ginocchio dovevano pagare, giustizia andava fatta e Koza non si sarebbe tirato indietro, nonostante un tempo lontano avesse conosciuto di persona il sovrano, e nonostante proprio a quel tempo gli avesse anche voluto bene come a uno zio gentile.
No, i suoi ideali erano giusti, la battaglia era l'unica soluzione. Anche se non gli piaceva, anche se non voleva che altre persone ancora soffrissero e perdessero la vita, quello era un male necessario, e non si sarebbe fermato nemmeno se davvero si fosse ritrovato la sua bella principessa davanti agli occhi. Il dado era tratto.
Ritrovata la sua risoluzione prese un bel respiro profondo e uscì dalla tenda, cercando con lo sguardo chi era di vedetta al momento in quel turno di guardia.Non che fossero mai stati attaccati, ma la prudenza era necessaria in una situazione tanto delicata.
Mentre si avvicinava al limitare di quell'oasi però, il suo sguardo catturò una serie di figure che si avvicinavano senza fuochi o torce per farsi riconosce. Il sole ormai era tramontato lasciando il posto a una splendida notte stellata, non abbastanza luminosa tuttavia, da far riconoscere quelle sagome sempre più vicine.
"Attenzione... mano alle armi..."
Mormorò al compagno d'armi più vicino, prima di mettersi a urlare a pieni polmoni, all'indirizzo del gruppetto sempre più vicino.
"Ehi? Chi va la?? Identificatevi immediatamente!"
Chi poteva essere tanto stolto da avvicinarsi ad un'intera armata di ribelli?

- to be continued -
   
 
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