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Autore: Doppia A    22/04/2017    1 recensioni
Storiella ambientata nel 1730 che parla di un'ipotetico incontro tra un celebre compositore del periodo barocco e Roderich Edelstein
Genere: Drammatico, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il 1730, Vienna1: tutta la corte imperiale si trovava nel teatro per assistere ad un'opera; non si trattava però della solita serata mondana in cui si faceva di tutto meno che ascoltare la Musica poichè proprio l'arte musicale doveva essere il momento topico: il compositore veneziano Antonio Vivaldi era di passaggio nella capitale dell'impero su invito dello stesso imperatore Carlo VI D'Asburgo2.

Il sovrano e Austria, Roderich Edelstein, si trovavano nel palco reale a rimirare tutta la gente che c'era,e l'imperatore rivolse la parola alla nazione: "ho insistito tanto che voi veniste perchè ho da farvi sentire qualcosa di speciale; so che vi siete appassionato di Musica, perciò ho invitato qui a corte un compositore e violinista che ho conosciuto due anni fa mentre ero a Trieste, lui mi dedicò una serie di concerti che nominò La Cetra3, e questi lavori mi hanno colpito; sentirete com'è bello il suo stile!"

"Chi è costui?"

"Si chiama Antonio Vivaldi, da Venezia, è secondo me un vero genio!"

"Sono curioso; non sarà però un clone del nostro stimatissimo Antonio Caldara4?"

"Ma cosa dite Roderich! Saranno concittadini e avranno lo stesso nome di battesimo, ma il signor Vivaldi non è assolutamente un clone, è un musicista con la M maiuscola!"

"Di cosa parla quest'opera?"

"Parla di Farnace II re di Ponto5".

L'opera cominciò, lo spettacolo era sontuoso e la musica coinvolgente. L'imperatore godeva molto in quelle note, mentre Roderich sembrava impassibile; ma perchè non dava segni di gioia nell'ascoltare quella meraviglia? Quasi indispettito il sovrano gli domandò: "scusate, ma vi sta piacendo?"

"Vi dico la verità: credo di non aver mai sentito della musica più bella in vita mia, difatti dopo andrò a parlargli perchè ho intenzione di conoscere questo compositore di cui adesso non ricordo il nome, ma questa dimenticanza sarà giustificabile solo adesso poichè un giorno tutti lo dovranno conoscere!"

"Ma perchè allora siete così serio se vi piace tanto?"

"Sono serio perchè quello che sento è qualcosa di nuovo da me mai sentito prima, avete presente a quando si è innamorati ma si appare comunque delusi nonostante nel proprio cuore ci sia un trionfo? È difficile da spiegare".

"Capisco, se vi piace così tanto ne sono felice!"

"E io di più!"

Il prete rosso sembrava davvero impegnarsi nella direzione dell'orchestra, ma tutto andava perfettamente. Al pubblico poco interessava poichè ognuno si trovava lì solo per farsi notare dai conoscenti e i membri illustri della corte, e vedere chi c'era; ma Roderich, che anche lui era lì solo per curiosare dentro gli altri palchi con il binocolo d'opera, cominciò a fregarsene dei cortigiani, e fu attratto solo dallo spettacolo.

Terminata l'opera il pubblico applaudì senza sapere cos'era successo, mentre Austria si alzò dalla sedia e battè le mani energicamente con sincerità, dopodichè uscì dal palco reale per andare dietro alle quinte; il cuore andava veloce dalla gioia sia per la bellissima musica che per l'idea di conoscere chi l'ha composta.

"Scusate, signor Vivaldi..."

"Buonasera!"

"Ho apprezzato molto la vostra musica idilliaca; siete come talento paragonabile al nostro direttore di cappella Antonio Caldara, per non dire superiore!"

"Vi ringrazio signor Austria, ma l'opera non è il mio genere preferito; io vado meglio con la musica strumentale, in particolare quella da camera, questa Farnace è solo qualcosa che và di moda..."

"Si, ma siete bravo, non è solo moda, io ci ho visto del genio... Mi dite che siete violinista, perciò chiedo scusa per la richiesta azzardata, ma vi andrebbe di insegnarmi a suonare il vostro strumento?"

"Certo, ma purtroppo non mi potrò intrattenere a lungo qui nel territorio imperiale poichè sono con mio padre, che è abbastanza anziano, ed è meglio che io faccia ritorno sbrigativamente a Venezia, ma posso insegnarvi le basi del violino, quello volentierissimo!"

Subito il giorno dopo nell'elegante camera da letto di Roderich6 era atteso il celebre musicista, che giunse in perfetto orario portando con sè il suo violino.

"Cominciamo con cose semplici: ti insegno come si suonano le note su questo strumento, sembra una banalità ma non è subito automatico, già da qui ci vuole esercizio; ma non spaventatevi se troverete delle difficoltà; io stesso feci fatica nell'imparare tutte le posizioni delle dita e dell'archetto sulle corde".

Vivaldi gli spiegò come suonare il Do, e gli disse di provare, ma dal violino di Roderich uscì solo un fastidioso stridìo.

"Non vi preoccupate, non siete negato, e nemmeno è rotto lo strumento, ci vuole solo moltissima pratica..."

Austria provò e riprovò,e solo dopo moltissimi tentativi gli riuscì bene la nota. Fu un lavoro complicato e di sicuro Roderich si trovava meglio con le tastiere che con le corde.

Dopo circa tre ore non era ancora completata la scala di Do maggiore, e Roderich, triste, gli disse: "perchè faccio così fatica? Si vede che non ne sono in grado, sono proprio una delusione!"

"Non vi dovete scoraggiare così! Non siete negato, vi trovate solo all'inizio. La vostra cameriera Elisabetta, credo che fosse ungherese, mi ha detto che siete molto bravo col clavicembalo7, difatti lì ce n'è uno; suonatemi qualcosa così vi dico se siete portato per la musica".

Roderich era malinconico, e si sedette dallo strumento cominciando a suonare un brano di Scarlatti8, e quando finì si asciugò una lacrima dicendo: "ecco quanto so fare pietà! Ho capito che devo abbandonare questa passione, non sono tagliato per la Musica..."

"A me invece è sembrato che l'esecuzione fosse perfetta; il vostro unico difetto è che cadete nello sconforto con nulla, suonate il clavicembalo meglio di me!"

Roderich fece un sorriso e disse al prete rosso: "vi ringrazio per il supporto, devo ancora migliorare ma vi prometto che diverrò un buon clavicembalista, e saprò suonare un po' il violino quando voi sarete tornato!"

"Allenatevi, e curiate anche un pochino il vostro umore malinconico; è sempre quello l'ostacolo che impedisce di far tutto; sarò contentissimo di rivedervi un giorno per sentire come suonerete il mio strumento e cosa avrete da farmi sentire alla tastiera; ora mi congedo, vi saluto perchè dovrò ripartire domani presto per Venezia".

"Aspettate... Prima di andare mi potreste suonare qualcosa da voi composto col violino? E' ciò che mi rallegrerebbe di più in questo momento sentire un po' di vostra musica".

"Va bene, nessun problema!" Cosicchè Vivaldi cominciò a suonare il secondo movimento de L'Inverno, un brano lento ma per nulla noioso, che fece vivere tre minuti di pura magia ad Austria, e il ricordo di quel momento gli sarà d'aiuto nei momenti difficili che avverranno negli anni successivi.

Vivaldi tornò a Vienna nel 17409, ma non trovò nè Carlo VI, nè Roderich: l'imperatore era appena morto e sul trono per un po' non salì nessuno a causa della guerra di secessione con la Prussia10; Maria Teresa era fuggita in Ungheria mentre la capitale poco dopo fu assediata, e Roderich non poteva dedicarsi alla Musica in quell'ambiente di guerra. Vivaldi era troppo povero e malato per tornare in Italia, e morì il 28 luglio dell'anno successivo. Nessuno più parlò di quel compositore e violinista di straordinario talento11, e anche Austria se lo dovette dimenticare a lungo per via dei suoi noiosi impegni, ma nel 1955, rovistando tra i suoi dischi trovò un album "musica veneziana del '700". Era tutta bella musica: Albinoni, Marcello, Galuppi, ma il brano finale era il secondo movimento de L'Inverno di Vivaldi. Ascoltandolo gli corse un brivido lungo la schiena... Era davvero quella bella musica che lo sollevò tanto quel giorno in cui pensò di non essere in grado di suonare il violino; improvvisamente tra gli strazianti ricordi della II Guerra Mondiale, che ancora dopo dieci anni gli toglievano il sonno di notte, si accese la fiaccola nell'oscurità con una rimembranza antica di secoli.

All'apatico uomo che dovette sacrificare prima il suo impero, e poi il suo stesso paese per non vederlo distrutto dalle superpotenze straniere tornò il sorriso e la voglia di vivere; tutto poteva ricominciare da un lontanissimo ricordo, e il 26 ottobre di quell'anno l'Austria tornò ad essere uno stato indipendente12.

1Il fatto storico avvenne a Praga, ma Vienna è più funzionale per la trama del racconto.

2Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1711 al 1740.

3Carlo VI nel 1728 fu a Trieste per controllare la costruzione di un porto, e qui assistette alla Cetra opus 9, a lui dedicata.

4Antonio Caldara (1670-1736): compositore veneziano estremamente noto all'epoca, si era trasferito a Vienna nel 1711.

5Farnace (RV 711 nel catalogo delle opere di Vivaldi) fu rappresentata per la prima volta nel 1727 al Teatro Sant'Angelo di Venezia.

6Nel '700 la camera da letto non era un ambiente intimo della casa e spesso la si usava per ricevere ospiti.

7Il pianoforte contemporaneo è stato brevettato nella prima metà dell'ottocento.

8Giuseppe Domenico Scarlatti (1685-1757): celeberrimo clavicembalista e compositore.

9Vivaldi si stabilì a Vienna perchè la sua musica non faceva più successo, inoltre una serie di vicissitudini gli fece prendere in antipatia il suo paese d'origine.

10Carlo VI non aveva eredi diretti, cosicchè alla sua morte il trono rimase vacante, e ciò faceva gola al re Federico II di Prussia che mosse una lunga e faticosa guerra terminata con una sudatissima vittoria per l'impero asburgico.

11Anche se Vivaldi è riconosciuto da chiunque come un genio fu subito dimenticato dopo la sua morte, e fu riscoperto alla metà del '900.

12Nel 1918 dopo la I Guerra Mondiale si smembrò l'Impero Austro-Ungarico, e nel 1938 la Repubblica di Austria fu annessa alla Germania Nazista. Terminato il secondo conflitto mondiale il territorio austriaco rimaneva diviso tra gli alleati vincitori della guerra.

   
 
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