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Autore: Oh_my_Darvill    22/04/2017    1 recensioni
"A volte non basta una vita per scordarsi un attimo".
STORIA INTERATTIVA
La storia tratta di quattro migliori amici: Fabian, Eddie, Jerome e Alfie; abitano in Inghilterra, hanno vent'anni e hanno finito le superiori, ora lavorano in un ristorante e ogni tanto come loro abitudine giocano a basket che è la loro più grande passione.
Una storia d'amicizia e amore..ma non sempre le cose vanno come dovrebbero andare: la loro amicizia durerà anche se riceveranno duri colpi? E che dire dell' amore? Riusciranno a distinguere un amore qualunque per quello vero?
Presto lo scopriremo..ma per il momento vi auguro una buona lettura e spero che la storia vi piaccia :*
JE
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eddie Miller, Fabian Rutter, Jerome Clarke, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FAMIGLIA E NUOVI AMORI!

Jason's Pov
'' pronto?'' Mi chiese Eddie prima di entrare.
" si. Però ammetto... sono molto agitato!'' Risposi.
" immagino amico. Sappi che io ci sono!'' Mi disse sorridendo.
Aprimmo la porta e lui entrò deciso a differenza mia, che barcollavo come un ubriaco e con il cuore che batteva a mille.
Il negozio era tutto bello ordinato senza nemmeno un filo di polvere, gli strumenti anzi luccicavano alla luce del sole. Quello era proprio il suo negozio, me lo sentivo, lui era un amante dell' ordine e del pulito, e quegli strumenti ben fatti e curati nei minimi dettagli non mi lasciavano alcun dubbio.
'' Anthony ciao, sono Eddie. La chitarra è pronta?''
" buongiorno figliolo, arrivo subito. Sono qui nello sgabuzzino.'' Rispose cordialmente quel uomo.
Quella voce... era così dannatamente famigliare, ecco da chi aveva preso Gabriel, il piccoletto di famiglia. A quel punto il mio cuore sembrava stesse facendo un complicatissimo assolo di batteria e temetti che nel giro di poco potesse uscirmi dal petto.
Eddie mi guardò e leggendo il terrore sul mio viso mi diede una leggera pacca sulle spalle, gli risposi con un piccolo sorriso.

Qualche minuto dopo, un uomo brizzolato fece capolino dietro il balcone dove vengono serviti i clienti e in mano aveva la custodia di mia sorella, con dentro la sua chitarra.
A quel punto io mi dovetti aggrappare a qualcosa per paura di svenire. Quel uomo era proprio mio padre. Pure lui tra l'altro non faceva altro che guardarmi e la cosa strana fu che iniziò a piangere.
" Anthony! È tutto apposto?'' Domandò Eddie preoccupato.
" figliolo. Non posso proprio credere che sia tu!'' Esclamò felice ed iniziando ora a studiarmi, "Jason... quanto sei cresciuto!''
A quelle parole non riuscì più a trattenere le lacrime, in men che non si dica ci abbracciammo senza ancora aver smesso di piangere. Non avevo proprio dubbi quello fu il momento più bello di tutta la mia vita.
Dopo una decina di minuti, in cui rimanemmo abbracciati, ci staccammo e nel giro di poco iniziò a spiegarmi ciò che gli era accaduto in tutto questo tempo, mi raccontò del suo viaggio, o per meglio dire, ciò che si ricordava del viaggio, dell' incidente e ciò che accadde successivamente.
Dopo l'incidente non si ricordava proprio di nulla ed il fatto di non avere con sé i documenti che erano andati persi, non permisero di rintracciare la famiglia. Rimase in ospedale per molti anni finché un giorno passeggiando non incappò in questo negozio di strumenti musicali dove iniziò a dare una mano al povero proprietario.
'' mi dispiace proprio tantissimo non poter essere stato presente nella vostra vita, ma veramente non ricordavo proprio nulla!''
" Anthony e come ha fatto a riconoscere Jason?''
" avevo già qualche flash riguardo la mia famiglia ma non pensavo si trattasse realmente della mia famiglia. Poi ho visto questo viso così famigliare e ho subito capito che lui è mio figlio!'' Rispose ancora molto emozionato.
" papà, oltre a me hai altri tre figli. Ti ricordi di loro?'' Gli domandai speranzoso.
" altri tre figli... questa si che è una bella cosa... come si chiamano?'' Mi domandò felice.
" Gabriel che è il più piccolo di tutti,  Daniel e poi c'è l'unica femminuccia Abigail."
" quindi tu sei il ragazzo di mia figlia?'' Interrogò Eddie, che dal  canto suo divenne tutto quanto rosso, " tranquillo, non ti mangio, sei proprio un bravo ragazzo.Jason dimmi un po' come sta Mara.''
'' la mamma sta bene ma gli manchi un sacco. Sai?"
" pure lei mi manca molto, non mi sono scordato del suo viso. Troppo bello da poter essere dimenticato.'' Dichiarò.
" ma se ti ricordavi di lei perché non l'hai mai cercata?'' Domandai un tantino arrabbiato.
" figliolo caro pensi che non l'abbia fatto? Ma è difficile cercare una persona conoscendo solo il nome e non avendo nemmeno una foto da mostrare agli altri.'' Disse sempre col suo tono molto pacato.
" Jason, ora come facciamo col resto della vostra famiglia?'' Proferì Eddie un tantino preoccupato.
" penso sarà meglio preparare loro il terreno, non è certo una cosa che posso dir loro così in quattro e quattrotto. E sicuramente non appena saranno pronti ci incontreremo. Cosa ne dite?'' Proposi.
" mi sembra un'idea geniale Jason!'' Esclamò mio padre.
Rimanemmo lì nel negozio ancora per qualche oretta e una volta di ritorno a casa invitai Eddie a fermarsi, sapevo bene che mia sorella né sarebbe rimasta felice e infatti così fu.

" ragazzi, ho una notizia da darvi. State calmi e tranquilli. È una bella notizia!'' Dissi ad un certo punto della cena.
Tutti quanti intorno a me si fecero silenziosi e iniziarono prima a guardarsi tra loro con fare interrogativo e poi finalmente spostarono l'attenzione su me.
" bene... allora è una cosa un po' difficile e complicata da dire... e nemmeno so' da dove poter iniziare...'' Eddie mi incoraggiò affermandomi per qualche secondo un braccio.
" Jason... non è che ti sei... ti sei innamorato di un uomo?'' Chiese la mamma preoccupata.
'' no mamma tranquilla niente di tutto ciò. Poi Eddie è un grandissimo amico di Abigail!'' Risposi facendole l'occhiolino.
" allora di cosa vorresti parlarci?'' Si intromise Daniel.
" di papà!''
Tutti quanti saltarono dalla sedia e qualche posata cadde dal tavolo.
" cosa sai su lui?'' Domandò speranzosa mia sorella.
" che... che lui è vivo... e che sta bene.''
" si è rifatto una nuova famiglia?'' Si espose Gabriel.
'' no tesorino mio. Certo che no. La sua unica famiglia siamo noi.''
Tutti quanti trassero un profondo respiro di sollievo.
" e quindi quelle foto che ho visto appartengono a lui?''
" si Abigail!''
" ma allora se sta bene ed è qui in città, perché non si è mai fatto vivo prima?''
" mamma... lui ha avuto un incidente dove purtroppo non si ricordava più chi fosse. Ogni tanto ha questi flash. Ma se fosse stato per lui, lui sarebbe venuto subito a cercarci. Noi gli manchiamo. E a brandelli si ricorda ancora di noi.''
" scommetto che tu oggi sia andato a trovarlo. Non è così?'' Questa volta il piccolo genio fu Daniel.
" si ragazzo mio hai perfettamente ragione!''
" e noi quando potremmo incontrarlo?'' Chiese speranzosa Abby.
" Abby penso che dovremmo preparare terreno per entrambi. Poi quando tutti e due sarete pronti potremmo preparare l'incontro!'' Suggerì Eddie.
" e tu cosa c'entri in questa storia?''
" è stato Eddie a convincermi nell' incontrare Anthony, nostro padre.''
" e tu saresti una specie di spia nel conoscere tutte queste cose?''
" no Gabriel. Sarebbe bello, ma purtroppo no. Praticamente c'era stato un piccolo problemino con la chitarra di Abby e ho cercato il più bravo o comunque il miglior negozio di strumenti musicali in città e quello di Anthony è stato quello che più mi ha colpito. Ho portato là la chitarra, o per meglio dire è stata la chitarra a portarmi da lui e ho subito riconosciuto il proprietario dalla foto che avevo visto qualche ora prima da Abby. Anthony poi ha iniziato a parlarmi che quella chitarra è sua e tra l'altro mi ha detto di questa sua ipotetica famiglia e, ho fatto due più due e non appena mi è parso momento ideale per un incontro, ho preso la palla al balzo ed ora ecco qui che Jason e vostro padre si sono incontrati.''
" Eddie!'' Esclamai un tantino sorpreso, gli avevo esplicitamente chiesto di non dire nulla della visita di oggi.
" come sta?''
" uguale a prima o è cambiato?''
" ti ha riconosciuto almeno?''
E fu così che la mia famiglia iniziò a farmi mille domande su lui.
Nei giorni seguenti tornai a far visita a mio padre e finalmente dopo una settimana, non appena capì che il momento giusto per far incontrare tutti era finalmente arrivato, ci incontrammo in un ristorante molto accogliente e tranquillo della città.
Tutti noi eravamo super agitati da questo evento straordinario, ormai non pensavamo più di poter riabbracciarlo ed invece grazie ad un amico tutto ciò è stato possibile.
Lacrime di gioia contrassegnò quel magnifico giorno e tutto ciò per noi rappresentò un nuovo inizio.
La famiglia finalmente si riunì di nuovo e tutti noi ci sentimmo finalmente un sacco felici.


Alfie's Pov
Che dire? Ero molto arrabbiato per tutto ciò che era appena successo: Jerome mi aveva usato per i suoi soliti tiri mancini mentre Fabian e Coco mi avevano tradito.
Che chiedere di meglio vero?
Tirai per aria un sasso con fare pensoso e non mi accorsi che involontariamente avevo beccato il fanalino di auto, e l'antifurto iniziò a trillare a più non posso.
Pochi minuti dopo dal ristorante uscì una ragazza alta e mora che tutta disperata iniziò a imprecare finché non mi vide e mi rivolse uno sguardo gelido.
" Alison... non è come sembra, non sono stato io... è stato... è stato Jerome!''
" e tu allora che ci fai lì?''
" volevo informare il proprietario dell' auto chi è stato l'artefice.''
" bè grazie allora. Mi aiuteresti pure a distruggere Jerome?'' Mi chiese speranzosa.
'' volentieri!''
E così andammo alla ricerca del povero accusato ingiustamente. Che ci volete fare? Ogni tanto avevo pure io bisogno di gettare responsabilità ad altri, non potevo solamente subire.
" Jeromeeee... ti faccio nerooo! Mi hai distrutto un fanalino. Vieni un po' qui!'' Urlò la mora iniziando ad inseguire il sospettato, che dal canto suo la guardava in modo interrogatorio.
Io lo bloccai aiutando la ragazza e in men che non si dica brandendo una spatola in legno iniziò a menarlo sulle gambe.
" ragazzi... ma cosa vi siete fumati?'' Ci chiese ancora incredulo il biondo.
" nulla Jerome!'' Rispondemmo all' unisono.
" ma lo sapete che assumere droga durante i turni di lavoro è illegale?''
" ma siamo sobri!''
" e quindi che state facendo?''
" ti stiamo punendo perché tu hai rotto il fanale della mia macchina.'' Intervenne la mia amica.
" guardate che io non ho proprio fatto nulla!'' Si difese l'altro.
" certo Jerome. Sai che ti conosco? Ora molto probabilmente scaricherai la colpa sul povero Alfie come fai di solito.''
" infatti sicuramente è stata colpa sua.'' Proferì quest ultimo lanciandomi uno sguardo infuocato.
" non ti credo. Alfie allora lo giustiziamo?''
" certo Alison. Di che morte lo faremo perire? Solletico? Lo facciamo entrare nel congelatore nudo?...'' suggerì.
" no guarda va tanto bene il solletico. Tu tienilo che io glielo faccio ok?''
'' no per carità il solletico no. Abbiate pietà per un povero ragazzo innocente!'' Strillò.
" pronto per sentire le torture dell' inquisizione spagnola?''
" della che?'' Chiesi sorpreso.
" Alfie lascia perdere!''
Jerome dal canto suo approfittando di questo mio momento di distrazione cercò di fuggire e ci riuscì quindi prendemmo a inseguirlo scaraventando a terra tutto ciò che ci capitava e in men che non si dica la cucina divenne un campo di battaglia, ma alla fine i più forti fummo io e Alison, Jerome dovette subire le nostre atroci torture.

" grande compagna. Sei una grande!'' Esclamai a lavoro finito.
" che diavolo è successo qui?'' Strillò il capo, io e la mora ci guardammo e senza nemmeno rendercene conto puntammo il dito contro Jerome e quest ultimo fece lo stesso verso noi, risultato? Tutti e tre finimmo in punizione, ma fortunatamente passamo delle belle ore insieme in cui ci divertimmo un sacco e riuscì finalmente a non pensare al brutto fattaccio.

" ehi amico so' perfettamente che il colpevole sei tu ma questa te l'ho lasciata passare perché finalmente ti ritrovo felice e me lo sono meritato dato che ho giocato coi tuoi sentimenti. Ma i sotterfugi finiscono qui ok? Io depongo l'ascia di guerra tu?" Dichiarò Jerome una volta che ci trovammo soli.
" lo farò solo se ti metterai in ginocchio e mi chiederai scusa!''
Stranamente Jerome lo fece e tra noi pace fu fatta e tornammo amici come prima.
" è bello ritrovarti Alfie amico caro!'' Mi disse Jerome abbracciandomi.
" ehi calmo, calmo... non vorrai mica far vedere agli altri che pure tu sei un umano!''
" ogni tanto però ci sta! E scusami ancora.'' Si scusò nuovamente.
" è tutto apposto ora. Cosa né dici di andare a festeggiare andando a mangiare gelato e poi molto più tardi pizza?'' Proposi.
" mi sembra un'ottima idea.''
'' ehi Alison ti andrebbe di unirti a noi per andare a prendere un gelato e poi pizza?'' Le domandai speranzoso.
" certo volentieri basta che la pizza sia con doppia mozzarella!'' Accettò molto felice la ragazza.
" ragazzo.. penso che lei sia la tua anima gemella sai?'' Proferì Jerome e senza accorgercene entrambi diventammo rossi.

Dopo la punizione Sofia, la ragazza del mio amico ci raggiunse per passare una bella e tranquilla serata con noi, e ci divertimmo un mondo tutti quattro.
" sai secondo me tu ed Alison potreste essere una bella coppia. Cioè ti sei accorta di come ride ad ogni tua battuta?''
" Jerome non è detta che chi ride alle tue stupidate sia innamorato di te!''
" staremo a vedere amico. Alfie facciamo una scommessa?''
" no ultimamente vinci sempre tu. Meglio di no!''
" hai paura per caso? Ma guarda che questa volta non va a discapito tuo anzi se accetti farò di tutto affinché la ragazza cada ai tuoi piedi!'' Mi disse ridendo e dandomi una pacca sulla spalla.

Ad una certa ora  Sofia e Jerome se ne andarono mentre io riaccompagniai Alison.
" Alfie allora devi dirmi qualcosa?''
" ehm si... l'ho rotto io il fanalino. Mi dispiace!''
" lo so' che sei stato tu ma mi sono divertita a fargliela pagare a Jerome per tutto ciò che ha combinato!''
" come lo sapevi?'' Domandai preoccupato.
" si lo avevo appena incontrato in cucina quindi non poteva essere lui.'' Mi rispose ridendo.
" quindi non sei arrabbiata con me?''
" no Alfie certo che no.''
Tirai un sospiro di sollievo.
" ma Jerome si comporta sempre così?'' Mi chiese dopo un'imbarazzante silenzio.
" si lui è sempre stato così. Non ci puoi fare nulla, ma ogni tanto pure lui si comporta come un umano!''
" ci mancherebbe!'' Rispose ridendo.
" ehi comunque grazie per avermi coperto!'' La ringraziai una volta arrivati a destinazione.
" è stato un piacere poi è stato così divertente non trovi?''
" si hai perfettamente ragione! Allora ci vediamo dopodomani a lavoro. Notte Alison!''
" e se invece ci vedessimo prima? Tipo domani. Ti andrebbe?" Mi propose un po' riluttante.
" sarebbe fantastico!'' Risposi illuminandomi tutto all' improvviso.


NDA: ciao ragzzuoli, come state? :)
Ecco qui il penultimo capitolo e so' perfettamente che ho dedicato questo intero capitolo a personaggi secondari, ma l'ho dovuto fare perché c'erano queste cose in sospeso che a me sarebbe piaciuto risolvere.
Vi è piaciuto il "finale/inizio'' della famiglia di Abigail? E che dire di Alison ed Alfie, penso che finalmente pure per il povero ragazzo sia arrivato il momento tanto atteso dell'amore. Vi piacciono insieme? Spero di si.
Nel prossimo capitolo ci sarà l'epilogo. Come vi sentite a questa idea? :) comunque non preoccupatevi che a sparire non sparisco perché ho in sembro tante sorprese per voi, per sorprese intendo dire che sto già organizzando altre storie: che titolo mi consigliate tra "diario di una sfigata'' o "paura di amare''? Si accettano consigli. ;)
Bene ora ho proprio finito di rompere. Grazie ancora ragazzi.
Baci Je ♥
   
 
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