Dopo aver preso la colazione, per Alex uova strapazzate e pancetta mentre per Daphne un thè e alcuni biscotti, i ragazzi andarono a sedersi in uno dei tavoli della quasi deserta mensa.
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Daphne estrasse il programma delle sue lezioni dalla tasca e lo passò al ragazzo.
Lunedì: letteratura (8-10), storia della magia (10-13), allenamento fisico (14-17)
Martedì: corso di magia avanzata elemento acqua (9-13), disegno artistico (14-16)
Mercoledì: letteratura (8-9), corso di magia avanzata elemento terra (9-13)
Giovedì: giorno libero;
Venerdì: corso di magia avanzata elemento fuoco (7-11), runologia (11-13), addestramento famigli (14-15), allenamento fisico (15-18)
Alex guardò Daphne incuriosito.
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Alex sospirò.
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Daphne alzò le spalle.
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Poco dopo, anche Teo e Iris si unirono ai due.
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Alla fine venne fuori che Daphne avrebbe avuto lezione con tutti i suoi amici solo il lunedì e martedì, per i corsi di disegno artistico e per l'allenamento fisico. Con Iris e Alex avrebbe partecipato ai corsi di magia avanzata e al corso di runologia mentre le lezioni in comune con Teo erano quelle di letteratura e l'allenamento fisico del venerdì, che gli altri due non avevano. Daphne scoprì che Teo non aveva alcun potere e che si era iscritto in accademia ambendo ad una laurea in ingegneria o chimica.
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Alex e Iris rimasero pietrificati e Teo esultò.
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Alex e Iris si abbracciarono sconvolti.
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<<...Un altro ossessionato con discorsi strani...>> continuò Iris.
<<...Magari le piace pure la scienza...>>
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I due idioti urlarono spaventati.
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Quando la ragazza non diede segni di vita, Alex decise di fare l'unica cosa intelligente, secondo lui, in quel contesto: si caricò Iris in spalla e scappò via. Daphne li osservò incredula.
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I due ragazzi finirono di fare colazione e si incamminarono a loro volta verso l'uscita della mensa.
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Daphne si illuminò all'istante.
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Prima che Teo potesse replicare, si sentì uno trillo e Teo alzò una mano.
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Daphne lo guardò incuriosita.
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Il ragazzo scostò leggermente la manica sinistra, dalla quale spuntò un piccolo e sottile orologio blu, il cui schermo si stava accendendo e spegnendo furiosamente. Teo premette sopra lo schermo e davanti a lui si apri una finestra, dentro la quale comparve la faccia di Iris.
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Teo la guardò incuriosito.
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La ragazza scosse la testa.
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Daphne osservò l'oggetto meravigliata.
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Daphne scosse la testa.
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Teo stava per controbattere quando fu interrotto dalla sua ragazza.
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<> esclamò Teo.
Daphne gemette frustrata ma annuì.
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Teo guidò Daphne attraverso il dedalo di corridoi della scuola fino ad arrivare al giardino interno dell'accademia. Quando Daphne lo vide, elesse il giardino come sua zona preferita della scuola. Il giardino era ampio, pieno di alberi e panchine e con una gigantesca fontana nel mezzo, nella quale erano raffigurati la prima dea del cielo e il suo cavaliere: entrambi stavano puntando una spada verso il cielo e si guardavo sorridendo. Quattro stradine fatte di sassi bianchi si diramavano dalla fontana, in direzione dei quattro punti cardinali: tre di queste riportavano dentro la scuola mentre quella che puntava verso nord, portava alla foresta che Daphne aveva intravisto il giorno prima. Alex e Iris si trovavano seduti su una delle panchine vicino alla fontana, situata appena sotto la statua del cavaliere del cielo.
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I due ragazzi affrettarono il passo e raggiunsero gli amici. Non appena Daphne le si fermò davanti, Iris fece comparire un vecchio libro di incantesimi per bambini e lo passò all'amica.
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Iris e Alex si guardarono negli occhi e fecero comparire davanti a loro un fischietto: quello di Iris era azzurro cielo mentre quello di Alex rosso e nero. I due ragazzi fischiarono e dopo qualche secondo si sentì un verso provenire dal cielo. Daphne alzò lo sguardo e vide un piccolo draghetto azzurro piumato scendere in picchiata verso Iris.
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Il piccolo famiglio si catapultò fra le braccia di Iris, che iniziò a coccolarla.
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Il draghetto fece una capovolta ed emise un verso felice.
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Un enorme cane nero saltò addosso al ragazzo buttandolo a terra.
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Daphne osservò incuriosita i due famigli.
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Daphne annuì e Iris aprì il libro alla pagina dell'incantesimo per il richiamo del famiglio.
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La ragazza lesse più volte l'incantesimo e lo memorizzò in un lampo.
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Alex le passò un bastone e Daphne tracciò per terra la runa di evocazione.
<<Tu che diventerai il mio servitore, rispondi alla chiamata della tua padrona e presentati al mio cospetto!>>
Una luce fortissima illuminò la runa che Daphne aveva tracciato sul suolo e, dopo qualche secondo, al suo interno comparve un piccolo esserino.
Il suo corpo era a forma di palla, aveva due piccolissimi occhi neri, un piccolo nasino nero e il suo corpo era ricoperto interamente di pelo beige. A terminare il tutto, aveva due lunghe codine beige rivolte all'insù che cominciarono ad agitarsi non appena il piccolino vide la sua padrona. Daphne gli si inginocchiò davanti e lo osservò incuriosita. Quando la ragazza lo salutò, il piccoletto fece un minuscolo saltello e le si arrampicò velocemente addosso, fermandosi sulla spalla della ragazza. Una volta lì, le leccò la guancia.
Daphne guardò i suoi amici confusa.
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Il piccolo famiglio sbadigliò e si addormentò sulla spalla della ragazza.
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I ragazzi si girarono e videro camminare verso di loro un anziano con gli occhiali, con corti capelli bianchi e folti baffi dello stesso colore, vestito con un completo di tweed verde. Il vecchietto stava sorseggiando una tazza di thè.
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<> rispose il nonno.
I ragazzi osservarono di nuovo il piccolo famiglio.
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