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Autore: Dio_dei_Fluff    22/04/2017    0 recensioni
Quando lo vide fu troppo tardi, stava abbracciato alla mora che gli sorrideva innamorata. E neanche Lauren, pur essendo molto cattiva, decise che non poteva rovinare la loro bella favola. Arrivata in macchina pianse tutte le lacrime che aveva in corpo prima di partire.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Lauren, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO VETISETTESIMO
 Soldiers, you’ve got to soldier on

19.05.2016, Hotel “El Mar” Spagna

Il viaggio del giorno prima era stato particolarmente lungo, ma per nulla noioso. I ragazzi si erano divertiti, avevano guardato Grease nelle piccole televisioni che comparivano accanto ai sedili. Scelta delle ragazze che quando avevano sentito che quello era uno dei titoli possibili si erano messe ad urlare dicendo che sarebbe stato Fantastico (con la F maiuscola) guardare ancora quel film, che entrambe guardavano almeno cinquanta volte l’anno. I loro ragazzi le erano andati dietro e anche quelli che non aveva la donna avevano detto che non sarebbe stato male guardarlo. L’unica persona a cui quel film faceva schifo era il giovane Francoise che per tutto il viaggio era stato su dei fogli di carta: quando gli altri gli avevano chiesto cosa stesse studiando aveva risposto con uno sguardo assassino e la frase “Se avessi voluto dirvelo lo avrei già fatto da un po’” e poi era ritornato ai suoi scritti. Comunque alla fine aveva anche visto un pezzetto del film e la sua opinione era rimasta la stessa: era terribile.
Dopo un viaggio durato tutta una giornata erano arrivati in questo bellissimo hotel in riva al mare nel nord della Spagna che praticamente non aveva clienti e che aveva un sacco di stanze tutte per loro, anche se non c’erano gli allenatori “ausiliari”, ma solo Lauren, suo figlio e i ragazzi. Era una cosa intima, solo per pochi eletti. Le stanze, solo perché erano praticamente in vacanza, erano state fatte come desideravano i ragazzi e quindi… anche miste. Era stato un grande problema cercare di accontentare tutti, ma di sicuro il più felice era il giovane biondo… lui aveva la camera singola… era stato un insieme di cause, prima fra tutti che se Lauren portava Carter (cose che avrebbe poi fatto) uno dei ragazzi sarebbe rimasto in camera senza nessuno e visto che tutti i compagni avevano la coppia (la tipa/o), lui non aveva neanche pensato di chiedere a qualcuno (chissà chi) di stare in stanza assieme, quindi lui si era subito proposto, visto che doveva anche studiare “l’argomento segreto” si era offerto per il grave compito: passare sette giorni da solo!! Poi l’altro si era messo incamera con Adele e il biondo non si preoccupava, la giovane era lesbica fino al midollo, e quindi non aveva bisogno di essere geloso dell’altro, perché ormai lo aveva ammesso anche a sé stesso… Jerome gli piaceva talmente tanto che anche un cieco, sordomuto lo avrebbe capito. L’importante è che nessuno lo disturbasse.
Comunque dopo aver fatto una sostanziosa colazione e una lunga corsa sulla spiaggia e un intenso allenamento in palestra e dopo aver anche mangiato come dei piccoli maiali, perché fare attività sportive è faticoso e non perché il cibo era delizioso, tutti i ragazzi erano andati in spiaggia  a divertirsi; Francoise aveva cercato di pregare Lauren di farlo stare in camera che doveva studiare questa cosa segreta che nessuno doveva sapere (e che non erano i nuovi componenti della Swift-Less o le nuove macchine della Porsche) lei gli aveva gentilmente ricordato che lui era riuscito a leggere il suo libro nel bel mentre di una competizione e che, lei sapendo ciò che doveva studiare, gli aveva ricordato che anche un bambino dell’asilo che non aveva mai studiato sarebbe passato, e lui le aveva, un po’ meno gentilmente, ricordato che fra gli allenamenti, medicina e i tre sponsor che cercavano di guadagnare grazie al suo sorriso e le funzioni corporali, come mangiare , dormire e vivere, non aveva avuto neanche un minuto per studiare e che quindi al ritorno sarebbe stato bocciato in pieno e quindi solo due anni dopo sarebbe riuscito a rifare l’esame. Lei gli aveva detto che non le fregava nulla se lui non riusciva a passare l’esame e gli aveva gentilmente detto che quella era una gita organizzata per socializzare e che quindi avrebbe dovuto socializzare, alche lui le aveva detto che conosceva metà di quello persone da quando aveva cinque anni e che gli altri erano talmente tanto scarsi che non valeva la pena di fare la loro conoscenza. Lei caldamente gli disse “I tuoi compagni maschi hanno preso più di te all’all around, le tue compagne fanno una cosa che tu non hai incorporata: si impegnano. Quindi o stai fuori e stai fuori o io ti spedisco con un biglietto aereo che ho acquistato solo per l’occasione a casa dai tuoi dolci genitori e dalla tua adorata sorella.” Il ragazzo aveva deciso che un po’di aria salmastre non gli avrebbe fatto male.
Ma ora sulla spiaggia tutti parlavano e si divertivano, mentre lui cercava un modo per studiare senza venire interrotto ogni tre per due da dei ragazzini troppo cresciuti.
“Carter, ti va di venire a fare un giro con lo zio Francoise?” chiese… almeno si sarebbe un po’ distratto.
“Okkkkkkk…. Mamma posso andare con lo zio a raccogliere conchiglie nella spiaggia?” chiese il bimbo alla madre.
“Nonostante sappia perché lo zio Francoise te lo sta chiedendo, va bene… vai ma non allontanatevi troppo.” Disse l’altra rassegnata.
Si incamminarono ed a un certo punto in bimbo, che era la copia di Carter Anderson, si girò. Aveva      visto un giornale e poi era il suo rivale nella vendita di auto… lui faceva la pubblicità delle Lexus e per questo la macchina aveva venduto un sacco… ma poi era arrivato il ginnasta dal sorriso d’oro e nessuno aveva più messo in discussione il suo primato nella vendita di cose… tutte le cose per cui aveva fatto da sponsor (due cose) avevano incrementato le vendite di talmente tanto che in tutte le case c’era almeno una Swift-Less e che tutti i ricchi ormai giravano in Porsche… che era anche l’unica ragazza di cui lui si era mai innamorato, la sua piccola, gentile regalo perché “Uno che lavora nei piani alti della Porsche non può guidare un Cinquecento del ‘500…” la vecchia Cinquecento del nonno la aveva ancora, ma preferiva girare con una macchina un po’ più moderna e che nessuno dei suoi compagni aveva perché la sua era appena uscita. Dopo essersi girato il bimbo disse “Cosa voleva dire la mamma?”
“Che io preferisco stare con te che non con altre persone.”
“E con chi è che non preferisci stare? Mi ricordo che da piccolo eri amico di Cesare.”
“Ma tu mi hai conosciuto quando io ero già grande.”
“Ma io so tutto.”
“Tua madre deve ripetere meno questa frase… creerà un piccolo mostriciattolo che è la sua copia.”
“Io non sono un mostriciattolo e poi non sono la sua copia!”
“MA chi stava parlando di te, nano! Io sono il piccolo mostriciattolo che si creerà dalle ceneri dei discordi di tua madre…”
“Tu zio fai paura.”
“Io non faccio paura… inquieto solo le persone.”
“Comunque, quando darete farai avverare la mia ship? La Franome?”
Questo bimbo aveva cinque anni e già sapeva di ship? Ma a che velocità andava la gioventù di questi giorni?
“Tu sai che cosa è una ship?”
“È una coppia che deve assolutamente stare insieme.”
“E chi ti ha insegnato questa frase.”
“Zia Katarina quando fa le sue lunghe sedute di serie TV ogni due domeniche… e poi la mamma ha detto che tu e lo zio Jerome siete la sua ship preferita.”
“Ah… la mamma ha detto questo…?”
“Sì, beh, piacete anche a me, quindi mettetevi insieme.”
“A me non piace quella sottospecie di bellimbusto che è Jerome. E se non mi piace, come posso mettermi con lui?”
“Ma se lo sanno tutti che ti piace!!”
“Non è vero! Non mi piace!”
“Sì che è vero… e io lo dimostrerò! Comunque mi piace un sacco la tua pubblicità della Swift-Less… volete pulire meglio e più velocemente? Non c’è niente di meglio della Swift-Less allora!!!”
“Ti prego, non mi ricordare, è troppo imbarazzante… comunque fra un po’ cambiano la pubblicità  e mi hanno chiesto di trovare un bambino, potrei farlo fare a te se la tua mamma mi da il permesso. Ti piacerebbe andare in televisione?”
“Sììììììììììììììììììììììììì!!” era così facile far felici i bambini.
 
  
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