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Autore: Elisir86    22/04/2017    0 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

Flavio

 

Flavio allungò la mano verso destra certo di trovare il corpo caldo di Spagna, invece con le dita sfiorò solo il tessuto ruvido e freddo del lenzuolo. Tastò con più energia spostandosi completamente e rotolandosi in quel letto troppo grande.

La mano oltrepassò il materasso e rimase a penzoloni nel vuoto, fu costretto ad ammettere che era da solo.

Era strano svegliarsi senza nessuno accanto, ancor di più se la sera prima -ma anche un bel pezzo della nottata- l'aveva passata in compagnia di Alejandro. Insomma Spagna non se ne sarebbe mai andato senza aver fatto sesso ancora una volta, senza contare che di mattina il moro era molto più propenso alla gentilezza, non che disprezzasse il suo modo rude -no, lui adorava quando lo prendeva e lo sbatteva con forza- ma era bello ricevere delle coccole ogni tanto.

Sbuffò portandosi un braccio sugli occhi, mugolando come un bambino capriccioso. Dal bagno non sentì nulla, nessuno che faceva la doccia o che fosse sul water, dedusse che Alejandro aveva lasciato completamente la stanza.

Senza avvisarlo.

Aprì gli occhi scoprendo che le persiane erano aperte e lasciavo la luce illuminare l'intera camera, sbatté le palpebre con forza, ecco un'altra cosa strana in quella mattinata: lui chiudeva sempre gli scuri. In tutti quei anni non era mai capitato che se ne dimenticasse e i suoi occhi, sensibili come non mai, gli erano riconoscenti.

Si alzò a sedere tenendo una mano sugli occhi per difenderli da quei deboli raggi mattutini ma stranamente non trovava faticoso tenerli aperti.

Sbadigliò andando a tirare perlomeno le tende, almeno Lutz non era solo bravo a letto -e con la cosa che si ritrovava in mezzo le gambe era il minimo!- ma sapeva come far trovare a proprio agio gli ospiti. Nella sua stanza aveva sempre messo un paio di tende pesanti per lasciarlo nella penombra senza dover così esporsi oltre al sole.

Ma quando la sua mano si ritrovò a tenere la consistenza leggera rimase in mobile, scostò la mano dal viso e puntò lo sguardo sul tessuto di un orribile verde bottiglia -Ma che siamo ancora ai tempi della guerra?!??- che però era trasparente.

Corrugò la fronte, c'era qualcosa che non andava, perché si ricordava perfettamente di aver visto delle deliziose tende azzurre con ricami orientali bianchi e non quella cosa che ancora teneva in mano. Orribilato la lasciò andare e si pulì la mano sul muro, come se potesse rimanere infettato dal brutto gusto, e solo quando il palmo strusciò sull'intonaco -che almeno aveva la decenza di essere bianco- per l'ennesima volta si accorse di avere gli occhi completamente alla mercé della luce.

Ed erano aperti!

Si tastò gli zigomi non sentendoli bagnati come avrebbe dovuto essere, ma dall'altro canto nemmeno sentiva bruciore negli occhi.

Non lacrimavano e non bruciavano.

Si azzardò a guardare il vetro forse il sole era coperto e i suoi -odiosi- raggi non erano così potenti.

Invece in cielo non c'erano nuvole e il sole era ben visibile. E i suoi occhi stavano aperti senza nessun fastidio.

Si portò tremante le mani sulle palpebre, le guance, le labbra e di nuovo su, toccando e tastando con insistenza confermando che non stesse dormendo.

Spaventato si spostò dalla finestra nascondendosi affianco a quella tenda orrenda e puntando lo sguardo sulla parente di fronte dove stava un cassettone e uno specchio. Non fece subito caso al riflesso, troppo confuso da quello che stava succedendo -l'ultima volta era capitato quando i suoi occhi avevano iniziato a cambiare colore-, respirò profondamente cercando di regolarizzare il battito cardiaco.

Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.

Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...

...un colore che non vedeva da secoli.

Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.

Urlò lanciandosi questa volta verso il mobile, afferrando con le mani il legno scuro e inchinandosi verso lo specchio gli occhi allargati all'inverosimile e se era possibile il suo viso impallidì come mai era capitato.

Il castano fece esattamente la stessa espressione facciale rimandando l'immagine terrorizzata “È uno scherzo? Alejandro?!?” la voce usciva alta e stridula mentre si toccava di nuovo il volto pizzicandosi le guance e facendole diventare rosse.

Nessuno rispose.

Nessuno rise divertito.

Com'era possibile?

Quello che lo stava guardando era lui ma contemporaneamente non lo era.

Doveva essere uno scherzo...di cattivissimo gusto, ma pur sempre uno scherzo! Oppure era stato quel pazzo di Oliver, lui e la sua stregoneria da quattro solidi! Lo sapeva che non doveva mangiare al suo stesso tavolo, ma cosa poteva farci se lui sapeva fare lavori di bocca sublimi...

“Ma questa volta me la pagherà cara!” sibilò guardando il riflesso con rabbia “Gli farò pentire di essere nato!”

 

 

Note:

Ecco il secondo capitolo. Qui finalmente si capisce cos'è capitato o almeno spero...

Vi do una piccola spiegazione sui 2p di questa fanfic:

Non fanno parte del mondo dei personaggi principali, ma di un universo parallelo.

Perciò Romano non conosce Flavio, così come Antonio non conosce Alejandro e viceversa.

Alcuni nomi dei 2p sono quelli più usati dai fan altri invece li terrò ad esempio Flavio e Luciano. Mi scuso se vi creerò confusione.

Chiedo scusa se la trama sembra andare lentamente e spero che sia di vostro gradimento.

Comunque ringrazio chiunque segua questa fanfic.

A presto

Elisir

  
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