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Autore: Najara    22/04/2017    8 recensioni
Abbiamo lasciato Kara e Lena il giorno in cui hanno scoperto di aspettare non una, ma due figlie. Ora, qualche anno dopo, le ritroviamo alle prese con Lily e Lianne.
Seguito della storia "Essere il suo punto debole".
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Essere il suo punto debole'
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Lily e Lianne

 

Kara atterrò sul balcone ed entrò nell’appartamento, Lena stava cucinando e le lanciò un sorriso.

“Dove sono?” Le chiese la kryptoniana avvicinandosi per darle un bacio.

Lianne è nella sua stanza, Lily sul tetto…”

“Oh…” Saperle separate era un evidente indice di malessere.

“Già.” Lena fece una piccola smorfia. “Credo sia bene che tu e Lily parliate un poco.”

“Sapevamo che poteva succedere.” Mormorò Kara alzando gli occhi verso il soffitto e osservando la figlia con i raggi-X.

“Noi lo sapevamo, ma loro non ci hanno mai davvero pensato. Sono ancora piccole… speravo che, se li avessero avuti, si sarebbero mostrati più avanti e in tutte e due.” Confessò Lena con un tono leggermente preoccupato.

“Loro sono diverse da Kal o da me, non possiamo basarci su ciò che sappiamo…” Le ricordò Kara, poi strinse la moglie in un dolce abbraccio e le sorrise. “Vado a parlarle.”

Raggiunse la scala e salì fin sul tetto. Lì una piccola figura seduta sul dondolo faceva oscillare i piedi.

“Ciao, ma’.” Salutò nel vederla.

“Ciao Lily.” Le rispose Kara, poi si sedette accanto a lei, spostando appena il mantello in un gesto spontaneo e osservando per qualche istante il panorama: National City brillava nel tramonto ricordandole Krypton. Il ricordo le fece un po’ male, come ogni volta, ma quel dolore era ormai lontano, non avrebbe mai dimenticato la sua patria, ma ora non provava più quella sorda nostalgia, quello che aveva trovato sulla Terra aveva riempito completamente il suo cuore.

“Mamma mi ha detto che è successa una cosa, oggi, mentre eravate da Alex…” Iniziò, voltandosi verso la bambina che annuì piano. Aveva tre anni, i boccoli castani incorniciavano un viso delicato nel quale brillavano due occhi verdi, molto simili a quelli di Astra e di Alura.

La bambina si strinse un po’ contro di lei che la accolse contro il fianco avvolgendola con un braccio.

“Sai, non devi avere paura…”

“Non voglio avere i poteri se non li ha anche Lianne!” Scoppiò lei, mentre dei grossi lacrimoni iniziavano a scendere lungo il suo viso. Kara la strinse un poco di più contro di sé, baciandola tra i capelli.

“Lo so, pulcino.” La cullò qualche istante, poi la scostò un poco e cercò i suoi occhi. “Ricordi quella volta in cui siete andate allo zoo e vi siete perse, perché Mon-El si era distratto.” Kara fece una smorfia, ricordando l’evento. “Tu ti sei ricordata dov’era la guardia e Lianne si è ricordata il cognome di mamma.” Rabbrividì ricordando il panico che le aveva attraversate quando Mon-El le aveva chiamate mezzo sconvolto per dire loro che non trovava più Lily e Lianne. Perché mai avevano lasciato le loro bambine a quell’inaffidabile daxamite? Anche se doveva ammettere che vedere la faccia della guardia in attesa di una Luthor che venisse a riprendersi le figlie era stata impareggiabile. Quasi quanto l’orgoglio che aveva visto brillare negli occhi delle sue due bambine per essere riuscite a tirarsi fuori da una situazione problematica.

“Sì, ma’, mi ricordo.” Kara ritornò alla loro conversazione segnandosi mentalmente di colpire Mon-El più forte la prossima volta che si sarebbero allenati assieme.

Lily la guardava con attenzione, mentre con la mano giocava inconsapevolmente con il suo bracciale matrimoniale ora nascosto sotto il costume da Supergirl. Acciaio kryptoniano con venature di oro rosso, bianco e giallo: lei, rafforzata e impreziosita da amore, famiglia e amicizia, ciò che aveva trovato sulla Terra. Un dono di Lena che lo aveva disegnato e forgiato con le sue stesse mani.

“Tu e Lianne siete diverse. Se vi foste entrambe ricordate dov’era la guardia, ma non aveste saputo dare nessun nome, sarebbe stato un guaio, e se aveste entrambe ricordato il nome, ma senza sapere a chi dirlo di nuovo un guaio. Capisci Lily?” La piccola annuì, gli occhi verdi fissi su di lei. Quando la guardava così le ricordava Lena, vi era profonda intelligenza nei suoi brillanti occhi, come in quelli di sua madre. Sorrise e le sfiorò il naso con un dito. “Forse tu avrai i poteri e lei no, ma non ti devi preoccupare per questo, perché sarete sempre lì una per l’altra, siete sorelle.” La piccola sembrava concentrata e Kara lasciò che digerisse le sue parole.

“Come tu e zia Alex?” Chiese poi e Kara sorrise, avrebbe dovuto pensare lei all’ovvio riferimento.

“Sì, pulcino.” Lily annuì. Rimase di nuovo in silenzio e Kara capì che aveva un altro pensiero in testa, forse la vera ragione delle sue preoccupazioni. Pensò di chiedere, poi, consapevole che Lily non era Lianne e aveva bisogno di prendersi i suoi tempi attese.

“Però…” Iniziò la bambina fissandola con occhi grandi. “Mamma ha detto che non devo per forza dare la caccia ai cattivi…” Kara sorrise, eccolo qua il problema, Lily era esuberante e dolce, fragile e gentile, era comprensibile che, a tre anni, pesare di affrontare un mondo pieno di cattivi senza Lianne al fianco la spaventasse.

“Mamma ha sempre ragione, lo sai. Non devi decidere ora cosa vorrai fare da grande, hai tanti anni davanti per pensare e se non ti andrà di combattere i cattivi non importa, saprai fare dei tuoi doni lo stesso un ottimo uso.” Erano parole difficili, ma Lily la ascoltò attentamente. Kara sapeva che se Lena le aveva già parlato allora era probabile che la bambina avesse solo bisogno di sentire che lei non era arrabbiata e che l’avrebbe supportata qualsiasi fosse stata la sua scelta.

Lily sorrise poi saltò giù dal dondolo.

“Devo dirlo a Lianne.” Affermò e scappò scendendo in fretta le scale, urlando il nome della sorella. Kara rimase ferma ad osservare la città, fino a quando non sentì la mani di Lena appoggiarsi alla sua spalla, allora alzò lo sguardo e sorrise.

“Non deve dare la caccia ai cattivi?” Chiese, inarcando un sopracciglio.

“Ci penserà Lianne a trovare mille modi per usare i poteri della sorella, non c’è bisogno che pensi anche a dover imitare te. C’è tempo perché decida la sua strada.” Il tono di Lena era tra l’esasperato e il divertito, ma l’ultima frase la disse con serietà e un briciolo di preoccupazione. Kara la attirò a sé facendo sì che si sedesse sulle sue gambe. “Non vorrai che la cena bruci, vero?” Le chiese Lena gli occhi che brillavano di nuovo di quella divertita ironia che non l’aveva abbandonata negli anni.

“Non sia mai!” Le rispose con falso tono allarmato, mentre le sue labbra sorridevano avvicinandosi a quelle della moglie. Si baciarono dolcemente, godendo di quel piccolo momento di pace.

“Mamma!” Urlò una voce dal basso. “Ma’, venite a vedere cosa riesce a fare Lily!”

“Lo sapevo… Lianne, tre anni, un futuro come motivatrice. Sono sicura che Lily imparerà a volare meglio di te prima ancora che a scrivere in corsivo se le lasciamo sole troppo a lungo.”

“Mi hai detto che da Alex ha levitato senza volerlo per poter guardare nella culla del piccolo, giusto?” Lena annuì, mentre si appoggiava a lei, pensierosa.

“Mi ha chiamato Maggie, sai com’è lei, non ha fatto tanti giri di parole: ‘Lily sa volare. A quanto pare ha preso da Kara qualcosa di più che i boccoli e un’innata passione per i sorrisoni e il buon umore.’” Kara scosse la testa divertita, riusciva a immaginare Maggie che scodellava l’informazione come se nulla fosse.

“Dopo cena dovremmo fare il discorso sui segreti…” Aggiunse Lena.

“Sanno mantenere un segreto, non hanno ancora detto ai loro amichetti a scuola che la loro mamma è bellissima, fortissima, intelligentissima e…”

“Kara, lo sanno tutti che sono una Luthor, non è un segreto.” La interruppe ironica Lena e Kara si morse il labbro ridendo.

“Volevo dire: bellissima, fortissima, intelligentissima e Super.”

“Oh… volevi dire questo?” Lena rise e Kara ne ammirò la bellezza, sembrava che fosse più bella ogni anno che passava. La baciò chiedendosi se succedesse a tutti di innamorarsi ancora e ancora e ancora della stessa donna, come succedeva a lei.

“Ma’? Mamma?” La vocina questa volta era più vicina. Kara si separò dalle labbra di Lena e si voltò a guardare Lianne che le fissava dalla scale. Assomigliava alla sorella, ma aveva i capelli più chiari e i suoi occhi azzurri. “Si stanno baciando! Ancora.” Riferì con tono infastidito alla sorella che aspettava in basso.

“Non riuscirò a rimanere così ancora tanto!” Urlò Lily.

“Ancora a lungo.” La corresse Lena, alzando un po’ la voce affinché la piccola la sentisse.

“Resisti!” La incitò, invece Lianne, poi si voltò verso di loro. “Venite a vedere.” Ordinò con tono eccitato e Lena si alzò dalla comoda posizione sulle sue gambe per seguire Lianne, scomparsa di nuovo in casa. Kara la imitò e raggiunse la sua famiglia, un sorriso sulle labbra.

 

 

 

Note: Tutti questi spoiler, queste foto promozionali, queste indiscrezioni sull’episodio 2x18 e i seguenti mi stanno stressando sul futuro di Lena e sugli sviluppi del suo rapporto con Kara, quindi ho deciso di scrivere un po’ di piccolissimi flash sulla vita da mamme di Kara e Lena seguendo la mia personale linea temporale seguito di “Essere il suo punto debole”.

 

Questa è la prima, se vi piacerà ne pubblicherò altre (per ora ne ho altre tre oltre a questa), altrimenti le terrò come mio personale “scaccia stress” e nessun rancore! So che sono davvero delle piccole slice of life senza veri contenuti. ;-)

 

Fatemi sapere se Lily e Lianne vi hanno conquistato il cuore.

Ciao ciao

 

 

 

  
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