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Autore: _Will_    22/04/2017    0 recensioni
"Vedete quel piccolo vaso di vetro?"
Una riflessione su me stessa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vedete quel piccolo vaso di vetro?
Quell’oggettino vuoto e al momento privo di ogni reale funzione che riflette la luce del sole?
Lassù, adagiato in alto, nell’ala sinistra di quella teca a due ante, non lo vedete?

Beh, sappiate che quello è il mio cuore, un cuore che nella sua fragilità ha accolto innumerevoli bellezze accomunate dal nome “Fiore”, accomunate dal significato “Amore”.
Provare il sentimento in questione inebria il cuore, proprio come una pianta abbellisce un vaso. Ma la straordinarietà di questi due soggetti si racchiude nelle loro molteplici sfumature: dall’umiltà della Margherita sino alla passione della Rosa, da un abbraccio tra due sorelle al bacio di due innamorati in luna di miele.
 Il mio cuore è così: ha ospitato tanto, tantissimo amore, eppure ora è vuoto
Si dice che se ami veramente qualcuno, il vostro legame durerà per sempre; la verità è che prima o poi le persone se ne vanno e con lo scorrere del tempo le crudeli mani del destino ti separano da ogni cosa che ancora ti lega a quei sentimenti passati; rimani senza niente, solo, vuoto
E non importa quanto desideri dimenticare chi ti sei lasciato indietro, più ci provi più comprendi il nulla che ti resta dentro e lo detesti nella consapevolezza della tua inutilità, perché : un vaso, rotto nella frenesia di usarlo troppo, soffre meno di uno vuoto che cerca di dimenticare il colore dei fiori …
In qualche caso, però, il fato ed il suo essere imprevedibile finiscono per fratturare anche i cuori privi di amore, con: libri che raccontano più di una storia, canzoni che contengono troppe parole, vestiti di altri tempi, o addirittura cibi dagli aromi negativamente familiari; dettagli piccoli e letali come pallottole.
Tuttavia la natura non accetta una simile strage e invia la colla più potente e spietata al mondo: il Tempo.
Il Tempo, infatti, guarisce ogni ferita ed è proprio per questo che non aiuta quando c'è solo vuoto ...
Vorrei tanto concludere qui questo patetico monologo ma voglio chiarire la seconda parola usata per descrivere il mio organo vitale: vetro.
Non ho mai amato questo materiale, ad essere sincera, ma per questa ultima, piccola parentesi è l’unico che possa essere nominato; sorvolando la prima e ovvia similitudine sulla fragilità che accomuna un vaso e un cuore, io ritengo interessante il mio caso, dove la consapevolezza di questa debolezza mi ha spinto a mettere in salvo il prezioso oggetto, a chiuderlo in una teca, a negargli l'Amore.
Codarda.
Me lo ripeto ogni volta che guardo quel piccolo vaso di vetro che riflette la luce del Sole.
Ogni volta che allontano le persone che amo nella speranza di soffrire di meno.
Ogni volta che ho un fiore in mano e il terrore di vederlo appassire negli occhi.
Ogni volta che preferisco far volare via quell’incredibile sensazione invece di prendermene cura.
Ogni volta che mi sento vuota
 
 
Note:
Mi scuso se alcuni periodi sono espressi in modo confuso o sgrammaticato: ciò che avete appena letto è uno sfogo personale scritto in un momento di difficoltà.
Sono ben accette recensioni con eventuali correzioni. Grazie per aver letto, Will.
   
 
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