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Autore: FaNgIrL_97    22/04/2017    5 recensioni
E chi lo ha detto che essere genitori sarebbe stata una passeggiata? Christian Grey non di certo. Sarà facile per lui ed Anastasia, crescere due figli adolescenti in preda agli ormoni?
Venitelo a scoprire!
P.S: IL RATING POTREBBE CAMBIARE!
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Phoebe Grey, Theodore Grey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Taylor posso farti una domanda?- Chiesi all'improvviso, sorprendendo tutti e due. -Però abbiamo poco tempo, quindi devi darmi una risposta veloce e concisa.-
-Puoi farmi sempre delle domande, Phoebe.- Rispose lui, parecchio sorpreso. -Spara. Cercherò di essere veloce.-
-Perché tu e la tua ex moglie avete divorziato?-
A quella domanda, quasi si strozzò con la sua stessa saliva, facendomi pentire di averglielo chiesto. 
-Scusa.- Mormorai. -Non avrei dovuto chiedertelo, mi dispiace.- 
-No, non c'è problema. Mi hai solo preso alla sprovvista ma va tutto bene.- Sorrise leggermente. -Perché abbiamo divorziato? Beh... immagino che sia perché non andavamo più d'accordo. Alla fine, io e la mia ex moglie, abbiamo capito di non essere fatti l'una per l'altro. Forse abbiamo fatto le cose troppo velocemente e abbiamo finito per sbagliare in tutto. Non lo so...- ammise. -Dopo la convivenza e la nascita di Sophie abbiamo notato che non riuscivamo ad essere più in sintonia. Volevamo cose diverse e così abbiamo finito per prendere strade diverse.-
-Ma è possibile che un amore finisca così all'improvviso?- Guardai fuori dal finestrino. -Anche dopo una bambina?-
-Eravamo piuttosto giovani quando ci siamo messi insieme, Phoebe. Eravamo giovani e inesperti, convinti che il nostro fosse vero amore. E lo sembrava, all'inizio. Ma già dalla convivenza iniziano a cambiare un sacco di cose.- Rispose, fermandosi al secondo semaforo. -Jocelyn non è una cattiva persona, anzi. Mi ha dato ciò di più bello che potessi mai desiderare. Andando avanti con gli anni, però, abbiamo capito che non eravamo più fatti l'una per l'altro, che non c'era più niente tra di noi se non l'amore per nostra figlia, e questo ci ha spinti a divorziare.-
-E non avete sofferto?-
-No. È stata quasi una liberazione, per tutti e due. Se non stavamo bene insieme non avevamo motivo di continuare, non credi?- 
-Eppure hai avuto la forza di ricominciare e sposare Gail.- Constatai. -Come hai fatto?-
-Come mai questo discorso così profondo di lunedì mattina?-
-Ho bisogno di svegliarmi.- Risi. -Ed è bello conoscere la tua storia.- 
-Credo di dover ringraziare tuo padre per Gail. Con lei è stato... diverso. Abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto e abbiamo passato insieme più tempo di quanto potreste mai immaginare. Lei è fantastica.-
-Oh, ti capisco.- Ammiravo Taylor, era un grand'uomo. -È impossibile non amarla.-
Taylor sorrise e mi guardò per un attimo. -E dimmi un po': ti sei innamorata di qualcuno? È per questo che mi fai tutte queste domande?-
Ero talmente imbarazzata da quella domanda che probabilmente le mie guance avevano preso a bruciare. Avrei anche potuto provare a friggerci un uovo sopra. 
-Ma... ma che dici!- Balbettai. -Ero solo curiosa, tutto qui.-
Lui sorrise, come chi ne sapeva tante, ma non commentò. Posteggiò l'auto al solito posto, difronte scuola, e mi passò il mio sandwich. -Vedi di fare la brava. Le farfalle allo stomaco possono essere una brutta bestia.-
Spalancai la bocca e praticamente mi gettai giù dall'auto, pur di non starlo più a sentire. Era così imbarazzante! 
-Ciao, Phoebe!-
Alzai lo sguardo e mi illuminai. -Ciao, Jen!-
-Stai bene?-
-Si, si.- Cercai di ricompormi e salutai Taylor. -È solo che il lunedì è sempre molto difficile.-
Lei sorrise. -È vero, ma almeno abbiamo il fine settimana per riposarci. Lo hai passato bene?-
Bene. Che eufemismo!
-È stato un weekend insolito, ma non posso lamentarmi.-
-Ti riferisci a Sarah?- Chiese, quasi imbarazzata. -In giro si dice che è incinta.-
-Che velocità...-
-È la verità?!-
-Già.- Annuii. -Ma ti prego di non farlo sapere troppo in giro, per ora. Sarah è già piuttosto scossa.-
-No, certo che no.- La sua espressione si incupì. -Ma temo che lo sappiano già un po' tutti.-
-Vedrò di fare qualcosa di stupido per far chiudere la bocca a tutti, allora.- Sospirai. -Mi inventerò qualcosa tra la seconda e la terza ora.-
Jennifer rise, prima di tornare seria. -Ma lei come sta, adesso?-
-Bene, tutto sommato. Deve solo riuscire a metabolizzare a pieno il fatto che tra poco meno di nove mesi avrà un bambino.-
-Deve essere difficile...-
-Forse lo è solo per adesso. Ma tra me e Alex riuscirà a superarla ben presto e anche i suoi genitori la sosterranno.-
-Certo, di sicuro.- Rispose. -Ma dimmi un po'... hai combinato qualcosa in questo fine settimana?-
-In che senso?-
-Tuo fratello mi ha chiamata.-
Le mie sopracciglia si alzarono di scatto. -Davvero? Perché? Che cosa ti ha detto?-
-Non molto, in realtà. Era preoccupato, voleva sapere se fossi con te.-
-Oh... È mio padre che lo ha fatto preoccupare. Lui è così.- Dissi. -Non ti ha detto altro?-
-Voleva sapere come stessi.-
-E...?-
-E mi ha detto che gli dispiace ma che andava fatto e che fosse felice che io stessi andando avanti.-
-Oh, a volte è così stupido!-
-No, va bene.- Rise. -Sai qual è la cosa che mi ha sorpresa?-
-Cosa?-
-Non mi ha fatto così male. Non come pensavo che avrebbe potuto farmi.- Spiegò. -È un grande passo avanti.-
-Allora non è così difficile dimenticare un grande amore.-
-Se alla fine il ragazzo si rivela uno stronzo, no.- Rispose. -Non è che io lo abbia del tutto dimenticato. È ancora troppo presto...-
Smisi di ascoltarla non appena i miei occhi videro Cameron passare per il cortile della scuola con alcuni amici. Dovevo farlo. Me lo ero ripromessa.
-Jen, scusa. Non vorrei interromperti.- Piagnucolai. -Ma mi sono ricordata di una cosa urgente che dovevo fare prima delle lezioni. Ti va se ci vediamo a pranzo?-
-Magari domani.- Rispose. -Oggi salto le ultime ore.-
-Perfetto. Allora continueremo a parlare domani.- Iniziai ad allontanarmi. -Ciao, Jen!-

-Ehi, Cam!-
Lui, insieme a Jason ed Harrison, si girò verso di me e sorrise. -Ehi, Phoebe.-
-Ragazzi vi spiacerebbe lasciarci parlare un attimo?-
Cameron mi guardò sorpreso mentre Jason diceva: -come no! È tutto tuo. Ci vediamo dopo, Cam.-
Aspettammo che se ne andassero e, non appena furono abbastanza lontani, mi chiese: -allora, che succede?-
-Ho pensato a lungo, ieri.-
-E a quale conclusione sei giunta?-
-Mi sono resa conto che mi stai facendo il lavaggio del cervello.-
-Ehm...-
-Senti io non so cosa voglio, okay?- Dissi. -So solo che da quando ti ho conosciuto ho messo in dubbio ogni cosa, che fosse giusta o sbagliata. Non avevo mai pensato ad una relazione duratura con qualcuno, eppure sei arrivato tu e ho dovuto mettere in dubbio pure questo.-
-Sono confuso.- Mise le mani in tasca. -Mi stai rimproverando? Mi dispiace, non volevo metterti in difficoltà o distruggere ciò a cui cred...-
Catturai le ultime parole con la bocca, avvicinandolo a me. Le sue labbra erano come sempre morbide e, con enorme stupore, scoprii che forse era davvero ciò che volevo. 
Quando la campanella suonò, lo allontanai dolcemente ma lui aspettò un po' prima di riaprire gli occhi. Erano così azzurri che sembrava quasi che avesse messo le lenti a contatto. 
-E questo per cos'era?-
-Non so cosa potrebbe esserci tra noi, Cam- spiegai. -Ma voglio provarci. Potremmo frequentarci e vedere come va. Potrai tirarti indietro in qualsiasi momento.-
-Tirarmi indietro? Hai davvero una così bassa considerazione di te stessa?-
-Mi conosco.- Scrollai le spalle. -Ci vediamo a pranzo?-
-D'accordo.-
Mi avviai verso l'entrata, soddisfatta per ciò che avevo fatto, prima che lui mi richiamasse. 
-Cosa c'è?-
-Grazie.-
-Guarda che non lo faccio solo per te- gli sorrisi sfacciatamente. -Lo faccio anche per me.-
-È per questo che ti ringrazio.-

Quando, all'ora di pranzo, più di un paio di ragazze vennero a chiedermi se io e Cameron ci fossimo fidanzati, mi resi conto che il nostro bacio forse non era passato inosservato. 
-Beh- rise Cameron, affiancandomi. -Probabilmente domani vorranno sapere se ti ho già chiesto di sposarmi.-
-È vero. Forse dovrei mettermi un anello.-
-Cos'è una proposta?-
Gli diedi uno spintone a andai a cercare un tavolo che non fosse già occupato. 
Non mi era mai piaciuta la gente che si faceva gli affari degli altri, ma sperai che questo "grande scoop" potesse distrarre tutti dal "problema" di Sarah. 
-Quindi ora fate coppia ufficiale?- Chiese Brendon, addentando una mela. -Carini.-
-Non c'è nulla di ufficiale.-  
-Oh, andiamo, Phoebe. Ti abbiamo vista tutti baciarlo.-
-Era un bacio di cortesia.- Scherzò Cameron. -Non gasatevi troppo.-
-Amico, tu non ti rendi nemmeno conto di cos'hai accanto.- Rispose lui. -Ma se davvero è stato un bacio di cortesia, potrei averne uno anch'io, Phoebe?-
-Spiacente. Non posso.- Sorrisi enigmatica. -Ma sono sicura che Jessica sarà più che felice di dartene uno.-
Lui scoppiò a ridere. -Voi ragazze non la smettete mai di parlare, non è così?-
-Neanche voi ragazzi siete da meno, Bred.-
Lui sorrise alla mia risposta e si rivolse a Cameron: -sei un uomo molto fortunato, Cam. Trattala bene.- Gli diede una pacca sulla spalla e se ne andò.
-Wow- commentò lui. -E' stato...-
-Strano- continuai io, posando il mio piatto sul tavolo. -Ma anche divertente. È simpatico il fatto che voi ragazzi vi definiate essere uomini.-
-E questo cos'è? Un insulto?-
-Si.-
-Vacci piano, dolcezza.- Fece un sorrisetto. -O chiedo il divorzio.- 
Presi una manciata di tortellini. -Oh, ma sta zitto.- 
-Ti va di parlare un po'?-
-Credevo che lo stessimo già facendo.-
-Vorrei parlare seriamente, adesso.- 
-D'accordo.- Acconsentii. -Qualcosa non va?-
-Prima, quando hai detto che avrei potuto tirarmi indietro, dicevi sul serio?-
-Certo che dicevo sul serio.-
-Perché?-
-Te l'ho detto- sospirai. -Mi conosco.-
-Ma Phoebe... sembra che le persone qui attorno abbiano un'alta considerazione di te, più di quanta tu ne abbia per te stessa.-
-Cameron, so che a te sembra che qui siano tutti miei amici. Ma credimi, sono pochissimi ad esserlo veramente. Qui i ragazzi apprezzano l'idea della ragazza simpatica che proviene da una delle famiglie più ricche di tutta Seattle. Tutto qui.- Spiegai. -Non è che tu debba pensare che io sia una di quelle ragazze perennemente tristi, eh. Dico solo che io ho un modo tutto mio di agire... non esattamente corretto, qualche volta. Mi piace trasgredire le regole.-
-Forse è anche per questo che mi piaci.-
-Forse è proprio per questo che piaccio a tutti.- 
-Ma io so che tu sei molto più di una ragazza ribelle.- 
-Magari ti illudi solamente- mormorai. -Potrei non essere all'altezza delle tue aspettative.- 
-Non ho grandi aspettative- scherzò. -Ma facciamo così: usciamo insieme. Per un vero appuntamento, questa volta. Così potrò constatare se lo sei o meno.-
Feci un sorriso. -Quando?-
-Potrei anche dire questa sera, ma per tutta la settimana avrò da studiare per i test. Quindi che ne dici della sera prima che tu vada da tuo fratello?-
-Mi può andare bene- feci un sorrisetto. -Hai intenzione di portarmi in un ristorante a cinque stelle?-
-Neanche per idea. Non potrei mai permettermelo.- Rispose, facendomi ridere. -Ma non ti dirò dove ti porterò.-
-Mh... quindi è una sorpresa?-
-Oh, sì. Lo sarà. Te lo assicuro.-
Gli sorrisi riconoscente. 
Più stavamo insieme e più mi convincevo che Cameron fosse davvero stupendo. Sembrava davvero tutto fantastico. Davvero tutto. 
   
 
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