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Autore: Lunaticalene    23/04/2017    0 recensioni
Cosa accadrebbe se una sera, per caso, Victor Nikiforov urtasse la spalla di una vecchietta e questa, anzichè prendere l'urto come una svista decidesse di insegnare al piccolo Zar una lezione davvero importante?
«Una fata non sarebbe così magnanima da concederti l'opportunità di imparare.»
« Imparare che cosa?» deglutisce, il sapore aspro e secco del gelo della steppa che si condensa all'interno della trachea.
« Che le apparenze sono capaci di nascondere anche la persona che più amiamo. Da questo momento l'amore della tua vita non sarà più al tuo fianco. Da adesso vivrà in un regno d'incanto e se tu desideri riaverlo dovrai trovarlo. Cercarlo. E forse perderlo di nuovo. »
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Michele Crispino, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The Evil Queen and the Little Zar
 

Michele si trova legato. La spada tolta dal suo fianco, la stella brucia, una cicatrice quasi completamente nera sulla guancia. Il dolore sul volto del russo, piegato in ginocchio davanti al trono della Regina. Le belle gambe, accavallate e fasciate di pelle dondolano il peso di un tacco aguzzo come uno spillo. Il seno prosperoso sollevato, accarezzato dalla “V” di una giacca dalle lunghe code, che cadono a terra. Organza di seta blu, che la fa brillare e un colletto di borchie d'argento su fondo nero a regalare luce al suo volto.
« Quindi stando alle parole di chi ti accompagna, piccolo Zar, tu ti trovi qui sulle tracce del tuo unico amore. Che ricerca inutile. Il tuo cavaliere sostiene anche tu non conosca Biancaneve se non di vista. Eppure adotti la sua squallida filosofia di vita. Dimmi dove si trova e ti lascerò andare. Lascerò andare entrambi...se solo mi dici dove trovare quella ladruncola da strapazzo » afferma, le labbra curvate in un sorriso. Silenzio nella bocca del giovane. Di dosso strappata la giacca rosata, solo il bianco di seta della propria camicia. È il sibilo di una frusta che si abbatte sulla sua schiena. Una sala, gremita di orrore. Per dimostrare la forza della cattiveria. Per rimarcare il ruolo dei nemici.
Un grido di dolore che esplode dalla bocca.
« Avanti, piccolo Zar » replica lei alzandosi. « Dimmi il vero motivo per cui ti trovi nella mia foresta »
« La foresta non è tua, Regina! » replica Michele, in un tentativo di distrarla dal piccolo Zar. Spetta a lui il compito di proteggerlo. L'eco argentino della promessa fatta alla sua fata. La viva sensazione dell'aiuto dato da Victor ad un mondo che fino ad ora gli era unicamente sconosciuto.
« Da te arriverò dopo, Cavaliere delle Fate. » replica la voce crudele, mentre porta gli occhi all'altezza di quelli del torturato. Un nuovo colpo di frusta, mentre accoglie il mento tra le punte delle dita. Dita calde, e un profumo quasi familiare che raggiunge le narici dello Zar. Un profumo di mele e di miele. Di riso caldo e dolce. Un nuovo grido. Una goccia di sudore che percorre la tempia. Il rumore della stoffa che si strappa e il calore del sangue che la colora e la muta. « Stai già iniziando sanguinare piccolo Zar. Quelli della tua razza non li fanno resistenti, a quanto pare »
« Smettila Regina, ti abbiamo detto tutta la verità: siamo qui in cerca del vero amore del Piccolo Zar e tu…» la voce di Michele incalza e viene meno al gesto di una mano che solleva una lama contro la sua gola.
« Tutte le gole che parlano d'amore meriterebbero di essere tagliate. » un movimento di stizza prima di alzarsi di scatto, per tornare al proprio trono « uno spreco di fiato inutile ».
Brilla qualcosa al collo della Regina. Un dettaglio. Un cerchio sottile che si posa sulla pelle chiara in uno sguardo azzurro che rischia di essere indecente. Si spalancano le iridi nel dolore.
« Tu » sussurra piano. Una lacrima lungo la guancia « Ti ho trovato »

La fronte della Regina che si aggrotta, al pari di quella di Michele che si ritrova a deglutire con il filo di lama che preme contro la giugulare pulsante.
« Cosa vorresti dire Piccolo Zar? » domanda con disprezzo.
« Ti prego Regina » sussurra piano « La mia storia asc... » un colpo di tosse. L'ennesimo colpo di frusta che si muove, ad un cenno di comando.
« Ho già ascoltato la tua stupida storia Piccolo Zar. E non so di che farmene »
« Un...un...un ultimo...desiderio. Solo questo. »
« Ultimo desiderio? » replica sollevando appena sorriso di sbieco « Avanti piccolo Zar. Se già ti sei arreso alla morte chi sono io per fermarti »
« LASCIA PERDERE, PICCOLO ZAR, MANCA POCO E...LA STELLA! » il dolore dell'argento della stella che prende a raschiarsi via dal volto dell'italiano.
« Non adesso. » supplica, gli occhi che si rivolgono, ancora in ginocchio verso la Regina. « Ballate con me Regina. Solo una danza. »
« Una danza? Con me? Che desiderio ridicolo »
« Vi prego. Solo un ultimo ballo. Su un lago ghiacciato. » le palpebre che si chiudono mentre prova a sollevarsi. La guardia, addetta alla tortura che lo lascia fare. « La mia giacca, per favore »
« ..ma si sporcherà di sangue » qualcuno obbietta.
« Non importa. Le mie mani. Le mie gambe. Voglio che siano perfette l'ultima volta che sfiorano le tue »

« Devi essere completamente uscito di senno piccolo Zar » replica la regina, facendo un passo indietro quando lui prova a sfiorare le sue mani. « Mia Regina, vi prego. » le palpebre chiuse di nuovo.
« L'anello che portate al collo. Se voi poteste incontrare di nuovo la persona che ve l'ha dato, non fareste di tutto per poterlo abbracciare di nuovo? »
« Il mio anello non è affare tuo, piccolo Zar »
« Gemello... » respira con affatto « Gemello di quello che io ho dato vostro sceriffo. Ho perso per sempre l'uomo che me lo ha dato. Vi prego vostra Maestà, lasciate che abbracci voi, come se foste lui »
« STUPIDO IMBECILLE, COME PENSI CHE POSSA ESSERE LEI?» la voce di Michele che lo abbandona. Il corpo che si accascia, apparentemente privo di vita stessa.
« Chi dovrei essere, piccolo Zar? »
« Vostra Maestà » pronuncia piano, le parole ridotte ad un sospiro mentre poggia la mano destra sul fianco della Regina. Le dita, sporche del sangue, che dalla schiena scivolano e macchiano l'organza, riportata sulle sue braccia e il suo corpo. Puntellata adesso di rubini scarlatti e liquidi. « Non fate altre domande. Danzate con me e ascoltatemi. Io ho perso l'amore delle mia vita e sono giunto fino a qui sperando di ritrovarlo »
« Questa storia non è di mio interesse, Piccolo Zar. Ancora una parola a riguardo e strapperò il tuo cuore » una minaccia, appena incrinata mentre osserva, deglutendo, gli occhi azzurri del Russo che ora raggiunge con le dita la sua mano, avvicinandola al proprio petto.
« Va bene. Prendi pure il mio cuore. Alla fine ti appartiene, anche se non lo ricordi. »

« Che cosa... »
« Io sapevo che ti avrei ritrovato...Yuuri »
Un nome che si spezza mentre il corpo perde di consistenza. Mentre il dolore lo attanaglia e ogni forza lo spezza. Scivola via nella sensazione di una morte totale e inarrivabile. Gli occhi della regina mutano e si spalancano verso i suoi. Esplodono le labbra rosse, mentre le braccia si sforzano di sorreggerlo.
« VICTOR. MIO DIO VICTOR, CHE COSA TI HO FATTO »

   
 
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