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Autore: Il_Genio_del_Male    23/04/2017    6 recensioni
Jongin cura la Posta del Cuore di un noto settimanale.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sehun, Sehun
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Perdonami, Jongin. Essere altruista non mi riesce facile come vorrei.
E’ che, vedi, ho passato sette anni della mia vita rimuginando su come mi sarei comportato in caso ti avessi incontrato di nuovo; come mi sarei sentito, cosa avrei detto, quale sarebbe stata la tua reazione. Il peggiore degli scenari possibili prevedeva che tu fossi ancora arrabbiato e mi vomitassi addosso tutto il tuo odio con parole terribili. Così è successo, e onestamente non ne sono sorpreso.
Però mi hai risposto. Adesso so che sei davvero tu. Credimi o meno, ma questo mi basta. So che hai un bel lavoro, che sei un professionista stimato. Presumo (e spero) che tu goda di buona salute. Sarei tentato di chiedere notizie della tua famiglia, se non sapessi già che non risponderai mai al mio messaggio.
Ti dirò: anche questo, sì, anche questo mi sta bene. Mi accusi di essere un egocentrico senz’anima, e forse hai pure ragione. Perciò continuo a scriverti, continuerò a farlo; ma senza aspettarmi nulla in cambio. Non voglio essere un tormento per te. Il tuo dolore mi tocca profondamente.
Mi è mancato non poterti raccontare alcunché della mia vita in tutti questi anni. E benché nessuno mi assicuri che questa mail e le prossime che seguiranno non verranno gettate nel cestino ancor prima di essere lette, ho deciso che correrò il rischio. Fintanto che posso tenermi in contatto con te, in qualsiasi modo, io sono felice comunque.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Aprile è un mese crudele. All’inizio illude mantenendo le promesse di marzo, che sanno di natura in sboccio e temperature miti. Maggio è a un soffio, le giornate si allungano, i colori sono più vivi. La luce del sole inizia a scottare. Poi, verso metà mese, il timido anticipo d’estate viene spazzato via da un temporale che abbassa i termostati, stria il cielo azzurro di sfumature plumbee e affoga le margherite nei prati.
Non so dire se mi piaccia oppure no. Forse dovrei esserci affezionato, visto che è proprio in aprile che sono nato. Quel che è certo è che io, tradendoti in un modo tanto meschino, mi sono dimostrato altrettanto crudele. Con te, che eri la mia estate.
La natura ha i suoi ritmi, le sue stagioni. Io, invece, che motivazioni avevo?

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Non ti ho ancora parlato del mio lavoro. Ho una cattedra di Scienze Politiche alla Yonsei University, dove sono professore associato di Diritto. Nel frattempo mi preparo per conseguire l’abilitazione a professore ordinario, il che significherà una posizione più stabile in facoltà e un aumento di stipendio.
Mi piace insegnare. Essere riuscito a costruirmi la carriera che desideravo è uno dei pochi traguardi personali di cui sono fiero.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Mio figlio si chiama Jonghun, per mia scelta.
Irrazionalmente speravo che, dandogli metà del tuo nome, finisse per assomigliarti almeno un po’. E benché possa sembrare assurdo, quel bambino ti assomiglia davvero. Ha il tuo stesso carattere fiero e taciturno, affettuoso e violentemente timido, ostinato ma generoso. Ha i tuoi occhi buoni e luminosi, il naso a patata, la boccuccia soffice come un petalo di rosa. Non so davvero come sia possibile. Ha preso gran poco da me e ancora meno dalla madre.
La mia ex moglie è una bella donna, ma del tipo freddo e altero. Molto elegante. Adora il bambino, mentre non ha mai nutrito un briciolo di stima nei miei confronti. Ai tempi del divorzio ricordo che le chiesi se non sarebbe stato meglio, per tutti noi, che lei non mi avesse rintracciato dopo quella notte maledetta e avesse cresciuto il piccolo tenendomi all’oscuro. Che senso aveva avuto il nostro matrimonio, date le premesse con cui era incominciato? E Jonghun, povera anima innocente, non avrebbe meritato una famiglia unita? Lei rispose dandomi ragione, ma disse anche che non se l’era sentita di affrontare da sola la gravidanza. Aveva un lavoro precario, dei genitori che si aspettavano di vederla accasata e felice prima dei trent’anni. La spaventava essere una madre single.
Non ho avuto cuore di rimproverarla per il suo egoismo. Del resto Jonghun non sarebbe stato concepito se io stesso, quella sera, non mi fossi sentito abbandonato e incompreso da te. Non ti sto accusando, sia chiaro. Solo… quanti errori madornali si commettono per paura della solitudine.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Nonostante tutto, tu sei ancora la mia anima gemella. Ma probabilmente io non sono la tua.
Tra tante cose, questa è quella che più mi addolora.  

 

 

 

 

Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 16 23/04/2017

 

 

Gentile Kai, che senso ha parlare d’amore ai giorni nostri?
I divorzi sono in aumento e i matrimoni in calo, non nascono abbastanza bambini, la crisi mette in ginocchio sempre più famiglie. Nuove guerre e malattie decimano la popolazione mondiale.
Esiste ancora l’amore? Dov’è? Io mi guardo attorno e vedo solo odio, angoscia, sofferenza.

Lettera firmata

 

 

«Gentile anonima/o, siamo obiettivi.
In passato guerre, carestie e mali incurabili non sono affatto mancati. Effettivamente fino a circa cinquant’anni fa ci si sposava di più, una volta nella vita finché morte non ci separi, e si procreava con maggiore impegno. Ma quante di queste unioni, mi chiedo io, quanti di quei figli erano voluti, frutto dell’amore e non di una mera convenzione sociale?
Se è l’amore inteso come spirito universale e motore del mondo che vai cercando, mi dispiace disilluderti ma non esiste. Non è mai esistito. I valori che hanno governato le sorti del genere umano sono stati (e sono tutt’ora) ben altri, a loro volta riassumibili in uno solo: l’istinto di sopravvivenza. Desideriamo di più, accumuliamo di più, rubiamo al vicino, ci scanniamo a vicenda, lottiamo per la supremazia e il denaro perché in fondo sappiamo che il nostro passaggio sulla Terra ha una data di scadenza. Il pensiero della morte ci spaventa come nessun altro. Lo sfidiamo, cerchiamo di dimenticarcene, ma lui non ci abbandona mai.
Esiste invece l’amore particolare e contingente, come era solito dire il mio professore di filosofia. Ovvero quello che si prova per un amante, i figli, gli amici, i genitori, un animale; persino per un lavoro, una casa o un ideale. L’amore concreto che sa di non poter salvare l’umanità ma ci prova lo stesso, e che all’estasi romantica alterna noia, frustrazione, rabbia, scarsa comunicazione. L’amore nasce e resiste grazie a tutti noi che abbiamo qualcuno o qualcosa con cui scontrarci e per cui valga la pena alzarsi la mattina, lottare affinché il mondo sia un posto accogliente e più giusto.
L’amore non è sparito, né un qualche dio capriccioso lo ha nascosto sulla cima della montagna più alta. E’ dove è sempre stato: dentro di noi, anonimo/a. Anche dentro di te. Prova a cercare.»

 

 

 

 

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